RAPINATORI
(E non solo quelli)
Terza parte.
Quel pomeriggio tornando in Ufficio, ti trovo un tipo seduto, piantonato dalla volante.
Che roba è ?., Chiedo.
Tanino Taghetta Ispettore, appena uscito dal carcere di Gazzi, stava rientrando a Barcellona, lo abbiamo fermato sulla nazionale.
Gli avete trovato qualcosa addosso, sulla macchina ?.
No !.
Ha pendenze in atto ?.
No !.
Allora signor Taghetta, lei può andare.
Ispettore, lo fa andare così ?, Mi chiede l'Assistente della volante.
E che gli devo fare ?, Lo faccio fucilare ?.
E' un grosso pregiudicato, ma al momento non ha nulla in corso.
Tanto, continuo, quello è un morto che cammina.
Non vedrà l'alba di domani.
Era in corso lo strascico finale della guerra di Mafia di cui già ho scritto in altri racconti.
Taghetta era uscito dal carcere ove era detenuto per omicidio, per il solito cavillo giuridico.
La nostra legge è questa, la loro no.
Era segnato, i Barcellonesi non glielo avrebbero di certo perdonato.
Quella sera stessa a casa mia, ad ora tarda, mia moglie mi chiama.
Sto sentendo il Tg, c'è stato un omicidio qui a Barcellona.
Taghetta si chiama l'Ucciso ?.
Ma che fai ora, ti metti a fare anche l'indovino ?, Mi risponde lei.
Si, è proprio lui !., Così ha detto il tuo paesano, quello giornalista del tg4, Emilio Fede, Omicidio !, Ultima ora !, C'è stato un omicidio a Barcellona Pozzo di Gotto, provincia di Messina!.
L'indomani al Commissariato mi guardano tutti come se io fossi uno iettatore.
Nino arriva, lui viaggia da Messina.
Salvatore gli va incontro.
Vedo che avete già fatto squadra !., Gli dico.
Senti, mi fa lui, ieri ho già preso contatto con l'informatore.
Presto, saprò cose importanti.
Lo spero, se no il Dottore ci manda a fare l'ordine pubblico al campo sportivo.
Stai tranquillo, mi rassicura, lo sai che per queste cose ci vuole tempo.
Sulle rapine ?...
No, qualcosa di più grosso, ma adesso non ti voglio dire nulla, devo verificare una cosa.
Salvatore andiamo !, e se ne va via in auto con lui.
Saranno passate almeno tre ore, stavo a sentire l'ennesimo vecchietto alle prese con la solita questione di vicinato.
Ispettore !, L'Havi attaccari !. (Lo Deve arrestare !)
Non ni pozzi chiù !. (Non ne posso più !)
Va bene, Va bene, signor Di Bella, stia tranquillo, farò subito rapporto al signor Pretore !.
Vedrà che prenderà immediati provvedimenti.
Rassicurato si alza e se ne va.
Però, prima di andarsene si gira e mi dice, puntando il dito.
Va bonu, stavota ascutai, ma a prossima vota 'nchiappu a scupetta e ci pensu
iou !.
(Daccordo, stavolta l'ho sentita, ma la prossima volta prendo il fucile e ci penso io !.)
Appuntato ?...Chiamo Antonio, quello dell'Amministrativa.
Si Ispettore.
Di Bella per caso che ha il porto fucile ?.
Si, Ispettore e lo rinnova regolarmente pagando tutte le tasse.
A posto siamo !., Penso.
Ma non finisco di pensare, che Nino entra dalla porta d'ingresso con due pistole nelle mani.
Uno fa impressione, una 357 Pytom a canna lunga.
Che hai intenzione di andare a caccia di elefanti ?...Gli chiedo.
No, abbiamo fermato il nipote di Taghetta, quello ucciso ieri, Salvuccio.
Li aveva addosso !.
Ma proprio glieli avete trovati addosso ?.
Non proprio, quando lo abbiamo scorto, ci ha visti anche lui ed è scappato a gambe levate.
Posata l'auto siamo scesi e lo abbiamo inseguito.
Le armi le ha buttate via mentre fuggiva...
Mah....faccio io...
Niente paura, io l'ho visto mentre le buttava via !.
Allora siamo apposto !, taglio corto.
Dov'è ?.
Lo sta portando Salvatore.
Chiaramente i nomi sono tutti modificati.
Fine parte terza.
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