GUERRA DI MAFIA
Quinta ed ultima parte.
Raffaele era deciso a chiudere la vicenda.
Dobbiamo fare come con Pino, dobbiamo convincere i parenti a consegnarcelo.
Da chi cominciamo, dalla moglie ?.
No, dal suocero, mi sembra persona più ragionevole.
Così, comincia la seconda settimana Tortoriciana.
Ormai da sette giorni vi arriviamo alla 9,00 e c'è ne torniamo a sera fonda.
Il suocero sulle prime è restio, molto scettico siu nostri intenti.
L'arma vincente è lo spauracchio dei Carabinieri.
Se lo trovano loro di sicuro lo arrestano, noi invece ci dobbiamo solo
parlare.
Alla fine, dopo una estenuante trattativa, si convince.
Avete ragione, non può starsene nascosto a vita, lo convincerò a consegnarsi a voi.
Tiriamo un respiro di sollievo.
Comincia così l'attesa, che però dura un po' troppo.
Non si sarà fatto convincere, dico, non è fesso, non se la beve che gli vogliamo solo parlare.
Poi arriva la chiamata radio, telefonare subito in Ufficio.
Bestemmiare sarebbe poco, il suocero lo aveva convinto invece, ma mentra stavano venedo da noi, sono stati intercettati e fermati dai Carabinieri.
Giorni e giorni di lavoro inutile !.
Ormai rassegnati, moggi moggi c'è ne torniamo in Milazzo.
Ma l'indomani mattina, altra sorpresa.
Telefona personalmente il Pubblico Ministero.
I Carabinieri si lo hanno arrestato, ma non sanno una mazza, non hanno le prove che abbiamo noi.
E quello se ne sta zitto e non spiccica nepure mezza parola.
In quelle condizioni non può convalidare l'arresto.
Ci prega quindi di fargli subito un dettagliato rapporto, elencando tutti gli elementi di prova, dopo di che farà lui il provvedimento di arresto e lo farà eseguire anche da noi.
Imputazione omicidio doloso.
Giustizia era fatta !.
Questo storia è fondamentale per risolvere la guerra in corso.
Pelati Gargano diverrà un importante pentito, permetterà il blitz in cui venne arrestato il boss antagonista dei Barcellonesi con tutta la sua banda, durante un summit in Calabria.
Questo porrà fine alla guerra
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