Ciao a tutti,
Son partito per il RAV nel 17° Reggimento Acqui il 20 di Marzo.
Dopo un paio di settimane ho avuto la possibilità di tornare a casa per la licenza pasquale, potendo così riposarmi un po’ e ripensare alle ultime due settimane.
Due settimane molto intense, ricche di divertimento, grandi emozioni , immense soddisfazioni ma anche profonde delusioni.
Nei pochi momenti di tempo libero mi rilassavo buttando giù qualche riga su quel che avevamo fatto di più importante nei giorni passati, ora sto riorganizzando il tutto cercando di dargli un filo logico e renderlo un minimo interessante, come per me sono stati più che interessanti, e anche fonte di ispirazione, tutti i racconti precedentemente postati in questa sezione.
Ho evitato diretti riferimenti agli addetti alla protezione, sorveglianza e difesa della caserma e alla descrizioni di posti sensibili tipo armerie o depositi munizioni, spero quindi che sia sufficiente per non rischiare di finire a Guantanamo per reati contro il segreto militare!
Diamo quindi inizio alle danze!
LA PARTENZA
Finalmente il grande giorno è arrivato, il giorno che attendevi da tutta una vita, il giorno che l’anno prima ti era stato sottratto alle visite mediche per l’operazione agli occhi. Ti avevan detto di aspettare altri 6 mesi, quando invece i tempi di stabilizzazione sono tra le 2 e le 3 settimane. Ma a te non fregava nulla, hai incassato il colpo e continuato ad allenarti, allenarti ed allenarti ancora. L’estate sei stato alla mininaja, dove hai conosciuto persone straordinarie, davvero straordinarie, vissuto esperienze indimenticabili e capito che quello strano Cappello con la penna, che timidamente tieni su uno scaffale in camera tua, è quello che vuoi indossare nella vita, e forse, dopo tanto tempo, finalmente ci siamo.
È una giornata calda e afosa, come tutte da un paio di settimane a questa parte, e considerando che giri in maglietta a maniche corte, non si direbbe che sia Marzo. Ma oggi è il grande giorno, e il caldo, la puzza della stazione, il casino che ti circonda non li senti proprio, sei come in una bolla, e sai perfettamente che stai scrivendo uno dei capitoli più importanti della tua vita.
Entri dentro Stazione Termini, l’appuntamento è alle 1230, sollevi il borsone per guardare il tuo orologio e leggi “12.06”. Forse sei un po’ in anticipo! Ma che vuoi che sia, è da quando avevi pochi anni che vuoi arruolarti e ora qualche minuto di attesa non sembra niente!
Aspetti che il tuo amico arrivi col treno, lui viene da Ancona, l’hai conosciuto un mesetto prima al test culturale per l’Accademia di Modena. Anche quello è un altro sogno, che con un po’ di fortuna e tanto impegno si potrebbe anche realizzare. Con il tuo amico, Alessandro, hai legato subito, e tanto. Non sai come o perché, anzi probabilmente lo sai perché: lui è mosso dalle tue stesse identiche passioni, convinzioni ed ideali che hanno spinto anche te ad arruolarti, vorrebbe fare il parà e come destinazione ha la Toscana, non si sa mai che venga davvero accontentato.
Finalmente alle 1240 passate arriva il tuo amico con altri due ragazzi. Tutti insieme andate a pranzare in un vicino ristorante giapponese, prezzo fisso e puoi ordinare finchè morte non sopraggiunga, un vero paradiso!
Dopo quasi 2 ore di mangiata ininterrotta ritornate alla stazione per prendere il treno che vi porterà a Capua. Durante il lungo viaggio si ride e si scherza e alla fine intorno alle 1900 arrivate a destinazione.
Comprate una pizza e cenate come potete appoggiandovi al cofano della macchina con cui siete arrivati alla caserma, ma dopo pochi minuti sei costretto ad abbandonare di colpo i tuoi amici, hanno chiamato per il 17°, mentre tutti i tuoi amici son del 47°, chissà quando li rivedrai.
Ingoi l'ultimo boccone di pizza, afferri di corsa zainetto e borsone, un cenno di saluto e ti fiondi dentro la caserma.
Varchi quindi quel cancello, carico di bagagli e belle speranze per iniziare quella che sai sarà un'esperienza indimenticabile!
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L’INCORPORAMENTO
La notte la passi in caserma, ma finisci per dormire poco o niente, ti giri e ti rigiri, ma proprio non riesci a prendere sonno.
Continui a pensare a quello che ti aspetta domani e a quello che ti riservererà il futuro, alle storie di grida, insulti e cazziatoni, anche se sai benissimo che per convincerti ad andartene non basterebbe nemmeno un AR puntato alla testa!
Eppure non prendi sonno, forse è la paura dell’ignoto, visto che ignoto è quello che ti aspetta, e ignota è anche la tua destinazione dopo i 2 mesi di RAV, sulla lettera arrivata a casa c’è scritto, con tuo grande disappunto, “Lazio”.
Saresti vicino casa, vicino agli amici, alla famiglia e alla ragazza che proprio il giorno prima ti ha scaricato, e se finissi così vicino forse riusciresti a sistemare le cose…
Ma a tutto questo non ci pensi, vuoi assolutamente fare l’Alpino, portare quel Cappello di cui ti sono bastate 3 settimane per innamorartene, per innamorarti dell’incredibile spirito di corpo, unione e legame che riunisce ogni Alpino.
Alla fine le 0530 arrivano e ti inizi a preparare, chiaccheri e scherzi coi tuoi temporanei compagni di cameretta, provando ad immaginare quello che vi aspetta nelle prossime ore.
Alle 0630 siete pronti, in un abbozzo di inquadramento nel piazzale sottostante, uno dei tanti di quell’immensa caserma.
Un Caporal Maggiore Scelto arriva, vi raccoglie, e vi porta in mensa, ovviamente a passo di campagna visto che probabilmente nessuno sa neanche cosa significhi marciare.
Lì fai colazione, velocemente ed in silenzio ti mangi il tuo cornetto e scoli lo schifoso caffè dell’Esercito, e pochi minuti dopo vi rinquadrate fuori dalla mensa.
Stranamente fino ad ora gli Istruttori sono stati normali e tranquilli, quasi gentili, ancora nessun segno di grida, urla, insulti e duri discorsi sul proscioglimento delle prime due settimane. Più avanti scoprirai che, per decisione del nuovo Cte. Di Reggimento, sono stati del tutto eliminati, in quella che nel tuo piccolo ritieni essere una gran boiata se si vuole addestrare dei Soldati.
Successivamente vi dividono in tanti piccoli blocchi, e si inizia il vero e proprio inferno burocratico dell’incorporamento.
Passerai tutta la giornata a farti spostare di qua e di là tra infermeria, visite, e moduli di ogni genere da compilare.
Ogni volta sono ore ed ore di attesa per fare magari 2 minuti di viste o firmare un modulo.
E spesso vi ritrovate quasi abbandonati a voi stessi a rosolare al sole, finchè non arriva un altro Scelto e vi sposta da un’altra parte per poi riabbandonarvi. Ti senti come una bistecca sulla griglia, lasciata lì a cuocere e che di tanto in tanto viene girata in modo da essere ben cotta su tutti i lati!
Finalmente alle 1800 circa tutto questo finisce, più avanti scoprirai che al tuo gruppetto, che sarà il 1° Plotone della 2° Compagnia “San Martino”, nome che verrà sfottuto come non mai da chi appartiene a compagnie con nomi effettivamente più maschi tipo: “Falchi”, “Tigri” e “Pegasi”, è andata più che di lusso visto che ci saranno Compagnie e Plotoni che finiranno tutto questo addirittura la settimana successiva!
L’ultimo modulo lo firmi scrivendo “Sol. Nome Cognome”, d'ora in avanti sei ufficialmente un Soldato dell’Esercito Italiano!
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