Pagina 1 di 53 1231151 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 529

Discussione: Raccolta dei racconti dell'ispettore

  1. #1
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito Raccolta dei racconti dell'ispettore

    Beh, trentadue anni di servizio per lo più in squadre investigative, portano con se molti ricordi.
    Per questo, ho deciso di raccontarne alcune di queste, quelle che mi sono rimaste impresse nella memoria.
    Poi se non vi piacciono, la finisco subito. :ban.gif:
    Detto questo, ecco la prima.
    Vado in ordine cronologico, tempi del mio servizio alla Digos di Genova, antiterrorismo, anni di piombo se preferite.


    La Donna del terrorista.

    Sera dei primi anni ottanta, Genova.
    Come al solito dirigo il pattuglione serale della Digos. codice radio Delta 77, più precisamente ci stiamo facendo un hot dog al bacio al Baretto Gallese locale vicino la stazione Brignole.
    Ma proprio mentre c'è lo stanno consegnado, entra dentro il collega che sta alla radio in macchina.
    Dobbiamo rientare subito in Questura.
    Pazienza, salta la cena, cosa che capitava spesso.
    In Questura c'è riunione in Ufficio, presente il Dirigente l'Antiterrorismo della terza sezione.
    Ci dice che hanno una notizia sicura, una infermiera di un noto ospedale della città è la donna del capo della colonna ligure delle brigate rosse.
    Dobbiamo andare a prenderla.
    Massima attenzione, il capo colonna è uno che cammina sempre armato sino ai denti e spara a vista.
    Prendo mitra, giubbotti anti proiettili e numerosi caricatori di riserva.
    A casa, la signora non c'è.
    La madre ci dice che è in giro con il fidanzato e non sa quando torna.
    Lasciamo due li di guardia e la cerchiamo in vari posti da parenti.
    Niente, non si trova.
    Il collega d'equipaggio mi dice, facciamo un giro di nuovo sotto casa sua. mi è venuto una specie di istinto.
    Facciamolo, gli rispondo.
    Notiamo una fiat 126 parcata con un uomo ed una donna a bordo che parlano.
    Io dico, che sia lei ?.
    Non finisco di dirlo che il collega è già sceso dall'auto e si pone davanti alla stessa puntando il mitra.
    "Polizia, tutti giù e subito !" Grida.
    Anche noi scendiamo e ci schieriamo spianando le armi.
    Non oppongono resistenza.
    Era proprio lei, quella che cercavamo.
    Avvisiamo subito il Dirigente e tutti gli altri, che accorrono subito.
    In Questura, dopo un ora crolla ed ammette di essere l'amante del capo colonna nonchè fiancheggiatrice dell'organizzazione.
    Il ragazzo che c'è con me, ci dice, non c'entra niente, lasciatelo andare.
    In effetti era così.

  2. #2
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Anche questa storia è vera e si chiama:

    IL FURTO DELLA NOTTE DI SAN SILVESTRO

    Si, era proprio il giorno 1 gennaio, quando giungendo al commissariato, vidi il mio collega Pippo, che mi aspettava per il caffè.
    Ma all'improvviso arriva il nostro agente dell'investigativa, Mimmo, tutto pimpante.
    Propio voi cercavo, ci dice.
    Ve la siete spassata ieri, mentre io ero al lavoro !.
    Ci spiega che la notte lo ha chiamato un suo amico commerciante che aveva subito il furto della cassaforte di casa, portata via con tutto il suo contenuto.
    Ed allora ??, gli diciamo, il solito furto opera di ignoti.
    No, fa lui tirando fuori un bligliettino dalla tasca, ecco qui, ho la targa dell'auto che hanno usata i ladri, siccome girava attorno alla villa da un pezzo, un tipo si è insospettito è s'è lè scritta !.
    Bingo, diciamo tutti insieme, allora al lavoro, via !.
    L'auto è intestata al figlio di un noto mobiliere del capoluogo, che si occupa di traslochi.
    Contattato il commerciante, guarda caso, gli ha fatto un trasloco da poco tempo !.
    Aspettiamo il Vice Questore Dirigente del Commissariato, che appreso da noi le novità sulle indagini, chiama subito il suo collega Dirigente della Squadra Mobile.
    Andate che vi aspettano, ci dice, io verrò più tardi.
    Fate tutto quello che ritenete necessario, ma mi raccomando il caso deve essere risolto.
    Alla mobile brutta sorpresa.
    Un collega Ispettore del posto, in servizio porco cane proprio con la squadra del turno pomeridiano, è ottimo amico con il padre del sospettato.
    Ci dice che è impossibile che sia lui bla bla bla...
    Quindi partiamo per fare la perquisizione e il collega "scomodo" lo lasciamo sorvegliato a vista così non può avvisare nessuno.
    Altra sorpresa, un altro collega ci dice che proprio la sera del furto è stato a giocare a carte con il sospettato, visto che abita nel suo stesso condominio.
    Non dico che ci cascano le bracccia per terra, però poi ci ripensa e dice, ad un certo punto però si alzò dicendo che doveva fare una cosa importante e ci lasciò.
    Andiamo a casa del sospettato, siamo in quattro, ma siccome anche il collega che è suo condomino non ci convince, lo lasciamo giù in auto e alla fine siamo solo in tre a bussare alla porta di casa.
    A casa lui non c'è, la moglie ci dice che è alla villa del padre.
    Andiamo li, guarda caso arriviamo insieme alla moglie che di fretta si è precipitata lì, però la blocchiamo appena in tempo.
    Il padre, appreso che dobbiamo perquisire, fa un casino del diavolo, dice "come vi permettete di sospettare di mio figlio ??"..
    Questa è la villa dei "Cavitelli" (nome tramutato di fantasia per privacy)
    Cominaciamo la perquisizxione, cerchiamo, cerchiamo, nulla !.
    Poi quando stavamo a perdere le speranze, il collega trova sotto il sedile della auto del sospettato proprio un buono fruttifero che appartiene al commerciante derubato !.
    Non appena esce fuori dall'auto sorridente con il buono trale mani, l'altro collega davanti al padre caccia fuori le manette e le mette al figlio con la classica..."lei è in arresto !".
    Una sua svista era stata la nostra fortuna, nel travasare la cassaforte, quel buono era inavvertitamente finito sotto il sedile dell'auto.
    Il Padre si chude in un rigoroso ed imbarazzante silenzio.
    Gli sfuggirà, "Se ha sbagliato...Paghi !."
    Ma non finisce qua, l'indomani quando escono le foto sul giornale, molte persone derubate dalla stessa ditta che gli aveva fatto il trasloco si presentano a fare denuncia, scopriamo così molti furti che erano rimasti irrisolti.
    Visto il periodo dell'anno io l'ho chiamata "operazione San Silvestro".

  3. #3
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Il Latitante.

    Lo cercavamo da mesi, era ricercato per aver fornito delle pistole adoperate per un omicidio in Calabria.
    Eravamo andati pure nell'ex Capoluogo dello stretto, la Reggio del sud, ma persa una giornata, di lui, nulla di nulla.
    Quella mattina però Mimmo era sorridente.
    Mi aspettava davanti alla porta del Commissariato, segno quello, ormai lo conoscevo bene, che c'era novità importanti.
    Vieni con me, mi dice, che lo andiamo a prendere !.
    Prendere chi ?, gli rispondo.
    Certe volte mi sembri minchione ispettore !.
    Come chi ?, Chi cerchiamo da mesi ?...
    Lui ?, ribatto io.
    Si, proprio lui.
    Montiamo in macchina, ci dirigiamo alla sua abitazione, sita nella piana, in periferia.
    Ma dai!, ci siamo stati mille volte, qui non c'è.
    Zitto, ed abbi fede !.
    Entriamo, Mimmo senza neppure sentire la donna sua convivente che chiede che cosa vogliamo, si dirige dritto alla stanza da letto.
    Gli sento dire in modo forte di voce: Buon Giorno signor Carrara !.
    Era lui, steso sul letto, stava male, lo sapevamo.
    Più tardi gli chiedo, ma Mimmo, come ******* sapevi con sicurezza che lo avremmo trovato a casa ?.
    Semplice, mi risponde.
    Stamattina scendendo giù, per strada vedo la sua convivente entrare in una bottega.
    Mi fermo ed aspetto.
    La vedo uscire con una pesante busta colma di spesa.
    Mi chiedo, ma se sta da sola, come farà a mangiare tutta quella roba ?.
    Entro è chiedo cosa ha comperato.
    Mi dice il bottegaio, del formaggio particolare, quello che piace molto al suo uomo.
    Tombola !, Esclamai, non ci sono dubbi, è sicuramente a casa.
    Sei davvero un mago!, gli dico, come farei senza di te alla squadra P.G. ?.
    Prenderesti i ladri di polli, mi risponde ridendo.

    P.S., il nome è puramente inventato, per ovvi motivi.

  4. #4
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Questa si intitola,

    ALTRO LATITANTE


    Anche questo lo cercavamo da mesi.
    Era sfuggito in una grossa operazione antidroga che avevamo compiuto, di cui magari riferirò con separata storia.
    Come è noto, i latitanti difficilmente si allontanano dal loro territorio, anche se voci confidenziali lo segnalavano addirittura in Svizzera.
    Una mattina, il Dirigente ci convoca.
    Sbatte il pugno sul tavolo.
    Possibile, che non si riesce a prenderlo ?.
    Io so per certo che ogni notte è in casa, siccome viene a trovare il suo ultimo figlio al quale è molto affezzionato.
    Beh, ci siamo andati un sacco di volte, dice Ignazio, sempre negativo.
    Uhm, dico io, forse ho trovato il sistema per beccarlo.
    Quale ?.
    La casa ove sta è isolata e dietro ha un ampio giardino, al quale si accede dal cancello principale della strada che tiene sempre chiuso.
    Noi che facciamo, andiamo tutti assieme a suonargli alla porta, giusto ?.
    Appena sente suonare o ci vede arrivare, siccome sta appostato alla finestra, quello si defila dal retro, ne sono convinto.
    Bene, visto che ha trovato la soluzione, Ispettore, che ne dice di metterla in pratica ?
    Dice il Dirigente.
    Per Stanotte ?.
    Stanotte !.
    Prima di partire, spiego il mio piano.
    Ci divideremo in due squadre.
    Tu Ciccio con Ignazio, e diciamo, la squadra principale te ne vai sotto casa dall'ingresso principale, poi salite e suonate alla porta, come al solito.
    Io e Salvatore, che aveva preso il posto di Mimmo nella squadra, invece, non ci faremo vedere affatto, passiamo campagne campagne e ci andremo ad appostare proprio sul retro della casa e aspettermo lì.
    Daccordo !, possiamo andare allora.
    Con Salvatore ci appostiamo sul posto previsto, c'è una bella luna che ci fa vedere bene tutto.
    Vedo una scaletta appoggiata al muro che da su un balconcino del retro della villetta.
    ******* !, dico, ora capisco come fa l'amico a defilarsi.
    Infatti d'improvviso eccolo che scavalca il balconcino e scende frettolosamente la scala.
    Ma giunto a terra, trova la pistola di Salvatore puntata sulla sua testa.
    VESSACI !, urla
    STAI FERMO!.POLIZIA !. SEI IN ARRESTO !.
    Quello si ferma subito alza le mani e urla a sua volta NON SPARATE, MI ARRENDO !.
    Lo perquisisco subito e gli sfilo un pistolone dalla cintola.
    Era fatta !.

    Nb., nome sempre rigorosamente inventato.

  5. #5
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Ordine Pubblico.

    Trieste, 1977, il trattato di Osimo era stato firmato da poco.
    In città gli animi erano molto caldi.
    Io invece avevo da poco fatto il giuramento alla scuola allievi ed ero
    passato effettivo.
    Da quel momento potevamo essere impiegati in servizio.
    Infatti l'occasione non manca.
    Viene indetta una grossa manifestazione dall'estrema destra che si oppone al trattato con tutte le sue forze.
    Contromanifestazione della parte opposta che invece è favorevole.
    La destra ha sede in via XX Settembre, zona bene, salotto della città.
    La sinistra in Piazza Goldoni.
    Il mio plotone viene interposto proprio nel mezzo trra le due fazioni, a metà strada diciamo.
    La sinistra si muove dalla Piazza Goldoni e si dirige verso via XX Settembre.
    La destra non è da meno e gli va incontro.
    Noi a questo punto siamo proprio l'unico mezzo per evitare il contatto tra i due gruppi.
    D'un tratto cominciano a pioverci addosso pietre da ambo i lati.
    Quale migliore occasione di mettere in pratica quello che si è imparato a scuola, formazione a testuggine, gli scudi ci riparano, però sentirci sbattere sopra le pietre, quel rumore me lo ricordo ancora.
    Il tenentino che comanda è ancora fresco d'accademia, non capisce nulla.
    Il brigadiere invece è veterano, è lui a guidarci di fatto, però lo vedo molto preoccupato, quelli avanzano verso di noi.
    D'un tratto arriva uno in borghese con un uboat (nome del nostro casco) in testa.
    Ci guarda e ci dice.
    Insomma, sono più forti noi o sono più forti loro ?...
    Se ci girano le palle cacciamo fuori le pistole e li facciamo fuori tutti !.
    Su !, Andiamo, carichiamo su !....Muoversi, schieramento e carica !.
    Quele parole ci tirarono davvero su di morale.
    Era un Vice Questore dell'allora Ufficio Politico della Questura.
    Si mette in pratica la tattica della carica, prima linea di scudi, dietro tutti, tutti a correre improvvisamente in avanti, puntiamo verso quelli che vengono da Piazza Goldoni.
    L'effetto carica riesce, quelli indietreggiano e si disperdono.
    Intanto alle nostre spalle, sentiamo arrivare una salva di lacrimogeni diretti verso quelli di via XX Settembre.
    Erano i carabinieri del Battaglione di Gorizia, come si dice erano arrivati i nostri, salvi definitivamente e battaglia vinta.
    La prima carica, come il primo amore, non si scorda mai.

  6. #6
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Lo Stadio

    Beh, definire il Grotta di Polifemo di Milazzo uno stadio, c'è ne vuole.
    Però alle volte è in questi campi di calcio minori che avvengono i fattacci più gravi.
    Quel pomeriggio, neppure sono entrato nel Commissariato, che il piantone mi passa una telefonata.
    E' il Maresciallo Comandante della Stazione dei Carabinieri il quale mi dice canditamente:
    Ti informo che al Campo sportivo sta finendo a casino.
    I Carabinieri se ne guardano bene dall'intervenire in questi casi, passano la patata bollente alla Pubblica Sicurezza che ne è competente.
    Immediatamente chiamo la volante sul posto, mi dice Pietro, il capo pattuglia, che praticamente la partita è finita, ma la squadra ospite è tenuta ostaggio li dentro, siccome l'esterno dello stadio è assediato dai tifosi Milazzesi, molto minacciosi che ne impediscono l'uscita.
    Con loro, c'è solo una radiomobile dei Carabinieri.
    Vado subito di fronte, al circolo tennis e vela, dove il Dirigente è intento a disputare un set.
    Lo informo, mi dice, Ci vada lei immediatamente, io il tempo che mi cambio ed arrivo subito.
    Arrivato sul posto, effettivamente la situazione è pesante.
    Tutti gli ospiti, giocatori ed accompagnatori sono chiusi dentro le loro auto all'interno del campo di calcio, ed all'esterno c'è una moltidudine di facinorosi bellicosi.
    Colpa mia, penso tra me, Gioacchino me lo aveva detto che questa partita era a rischio, all'andata i tifosi Milazzesi al seguito della squadra erano stati pestati ed adesso si vogliono vendicare.
    Guardo il posto ed alla fine trovo la soluzione.
    Dico alla prima auto, Allora quando vi dico di andare, partite di corsa tutti insieme e girate subito a destra.
    Eviterete così la strada principale.
    Poi tirate dritto verso l'autostrada.
    Dico a Vincenzo della volante di montare in auto, uscire fuori a sirene spiegate e dirigersi verso i facinorosi.
    Così fa, parte sgommando tutto sparato.
    Fa effetto, quelli indietreggiano lasciando campo libero.
    Dico al Brigadiere di mettersi lui in coda alla colonna e alla nostra volante in cima e partire subito.
    Le auto escono rapidamente una dopo l'altra ed imboccano la stradella che evita la strada principale.
    Con tutto ciò, una grossa pietra vola e colpisce la prima auto della squadra ospite frantumandone il parabrezza.
    Via, Via !, Urlo, non fermatevi uscite tutti, Via !.
    Riescono ad uscire ed andarsene a gran velocità.
    Tiro un respiro di sollievo.
    Intanto arriva il Dirigente.
    Ispettore, com'è la situazione ?....
    Assolutamente sotto controllo, dottore, dico sorridendo.

  7. #7
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Qua, entriamo più nello zappato.

    GUERRA DI MAFIA
    Parte prima.

    Nel 1987, la mia zona è stata interessata da una guerra tra cosche che in un solo anno ha causato oltre 60 morti.
    Sino ad allora, la nostra cittadina Milazzo, non era stata ancora toccata, mi chiedevo quando sarebbe toccato anche a noi.
    La risposta la ebbi un pomeriggio, alchè rincasando sentivo suonare il telefono già dalle scale.
    Avevano trovato un morto ammazzato sulla strada Statale 113.
    Vado subito sul posto.
    E' un giovane, ancora riversato morto dentro una Fiat Ritmo azzurra.
    Già c'erano i colleghi presenti.
    Guardando la strada, penso,: Che diamine, solo pochi metri ed era competenza del Commissariato di Barcellona, se intervenivo io per primo spingevo l'auto di quei pochi metri che bastavano !.
    Infatti piomba come una saetta il Dirigente di Barcellona, uomo molto burbero dai modi sbrigativi.
    Questo morto è mio !, dice subito, è chiaro che si riallaccia alla guerra per ora in corso a Barcellona.
    Se vuole se lo può portare pure a casa dottore !., Gli rispondo.
    Ma arriva anche il nostro Dirigente.
    Salvatore, non rompere i coglioni !., gli dice subito.
    Questo è territorio nostro, procediamo noi.
    Se vuoi dare una mano, a disposizione.
    Quello per tutta risposta monta in macchina e se ne va via.
    Collega comne va ?, mi sento dire alle spalle.
    Mi giro e chi vedo ?....
    Salvatore, Emanuele, Raffaele e Domenico.
    Ma alla Sezione Omicidi della Squadra Mobile, è rimasto qualcuno ?...Chiedo loro.
    Dunque, collega, siamo qua perchè il Questore è incazatissimo di tutti questi morti, ci ha detto pari pari o risolviamo almeno questo caso o ci manda a fare servizio di ordine pubblico per carnevale.
    Io dico, ma non sarà facile, sin'ora tanti morti ma buio fitto.
    No, mi dicono, questa volta abbiamo precise informazioni, vieni andiamo in ufficio, qui c'è già la scientifica per fare i rilievi, lasciamoli lavorare tranquilli.
    Si, rispondo, andiaamo via, vediamo cosa sapete di così importante.
    Facciamo subito una riunione operativa.

    Fine prima parte.

  8. #8
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Beh, visto che domani mattina, probabilmente avrò da fare, anticipo a stasera la parte seconda della storia:

    GUERRA DI MAFIA
    Parte seconda

    In effetti è il solito Mimmo che come al solito ha la soffiata giusta.
    Entra di scatto in Ufficio e ci dice, Ho saputo cose importanti !.
    Innanzi tutto l'ucciso è il fac totum del boss che sta muovendo la guerra
    al clan storico dei Barcellonesi, Beppe Toffalo.
    ******* !, dice Salvatore, questo è importantissimo, sapevamo che era uno importante nell'organizzazione che si contrappone ai Barcellonesi ma non sapevamo questo particolare, che era il braccio destro del boss in persona.
    L'ucciso era sul posto siccome doveva fare un importante servizio, uccidere i fratelli Labisi di Merì, boss legati stretti stretti ai Barcellonesi.
    Solo che le cose andarono storte ed il servizio invece glielo hanno fatto a lui.
    La macchina su cui si trovava non è la sua, infatti.
    Ma è strano, perchè veniva sempre a Milazzo da Tortorici, il suo paese, a trovare la fidanzata, però veniva sempre con la sua macchina, una Fiat Croma, perchè stavolta è venuto con la Ritmo in prestito ?.
    Perchè doveva fare il servizio, e non doveva essere notato, dico io.
    Giustissimo, dice Mimmo, però qualcuno che lo ha notato seduto in macchina, dice che stava li da un bel po' e che non era da solo, erano in due.
    E mi ha detto anche che nessuno si è avvicinato alla Ritmo.
    E' attendibile, è anziano, abita li vicino, e guarda sempre dalla finestra.
    *******, che sia stato il suo stesso socio ?.
    Caspita, apposta poi è sparito nel nulla.
    Gli ha sparato all'improvviso e poi si è defilato, qualcuno dei Labisi magari lo aspettava per farlo fuggire.
    Ma possibile, se erano assieme, che significa questo tradimento ?.
    I Tortoriciani sono sicari prezzolati, vanno con chi paga meglio, i Barcellonesi sotto attacco non stanno badando certo a spese.
    Il suo compare avrà avvisato i Labisi del servizio che dovevano fare, avranno concordato come comportarsi.
    Loro non possono esporsi, sono troppo visibili, Merì fa mille abitanti.
    Gli avranno detto al momento opportuno fallo fuori e poi noi ti copriamo la fuga.
    Entrano i due Dirigenti, c'è anche quello della Squadra Mobile.
    Le perquisizioni fatte a casa della fidanzata hanno dato esito negativo.
    Però lei ci ha giurato di non averlo visto affatto, ne che avesse appuntamento con lui oggi.
    I fratelli dell'ucciso però ci hanno detto una cosa importante.
    Era qui a Milazzo per lavoro ed era con suo figlioccio, quello che aveva cresimato.
    *******, allora sappiamo chi era con lui allora !.
    Si, abbiamo controllato, Pelati Gorgano Luciano si chiama ed a casa sua non c'è da stamattina.
    E' Chiarissimo così che erano qui per i fratelli Labisi.
    Il nostro Dirigente ci dice:
    Ho parlato con il Magistrato.
    Ci ha dato mandato di fare tutte le indagini che riteniamo e di spostarci ove riteniamo sia utile andare.
    Emanuele lo guarda e gli dice, Bene, cominciamo ad andare a Tortorici a rintracciare il proprietario dell'auto.
    Perchè gliela data ?.
    C'è un solo modo di saperlo, andare a rintracciare il proprietario della Ritmo e soprattutto cercare questo Pelati gargano, deve davvero spiegarci un sacco di cose !.
    Daccordo ragazzi, organizzatevi e partite.
    Teneteci sempre informati.

    Fine parte seconda.

  9. #9
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Beh, visto che mi sono sbrigato prima del previsto ecco a voi la terza parte.

    GUERRA DI MAFIA
    Parte terza.

    Tortorici è un paesino che si estende tra i Nebrodi.
    Un tempo per raggiungerlo occoreva molto tempo, bisognava percorrere una tortuosa strada piena di tornanti.
    Ora l'apertura di una super strada lo fa raggiungere facilmente.
    E' questa è stata la rovina di Capo d'Orlando, ridente centro turistico rivierasco che ha visto in pochissimo tempo aumentare a dismisura il fenomeno delle estorsioni, cosa che prima non conosceva.
    Da qui nascerà la prima famosa associazione anti raket, quella di Tano Grasso.
    Ma tornando a noi, percorsa agevolmente sta super strada, arriviamo nella piazza principale del paese.
    Decidiamo di andare per primo a casa del Pelati Gorgano, ma Tortorici si estende in numerose contrade, tutte poste in cime a varie montagne.
    Se non conosci i posti ti perdi facilmente.
    Decidiamo di chiedere ad un passante, ma d'un tratto si avvicina a noi un tipo anzianotto.
    Avete bisogno di qualcosa ?, ci chiede.
    Veramente vorremmo sapere.....
    Se volete vi ci porto io !.
    Ma non abbiamo detto neppure dove dobbiamo andare !.
    Non importa grazie, c'è la caviamo da soli.
    Dopo varie ricerche, alla fine troviamo il posto e giungiamo sotto casa, una villetta isolata.
    Chi ti troviamo davanti alla porta ?.
    Il tizio che ci aveva avvicinato in piazza.
    Ve lo avevo detto che vi accompagnavo io !.
    Era il suocero di Pelati !.
    Come diamine sapeva che cercavamo suo genero resta un mistero.
    La moglie ci accoglie in casa.
    Ci dice che non vede il marito da ieri mattina, alchè partì per lavoro con il suo padrino per Milazzo, e di essere molto preoccupata per lui.
    Gli diciamo di non preoccuparsi, gli dobbiamo solo parlare, le diamo il telefono, se lo sente per favore ci avvisi subito.
    Così, andiamo a casa di Pino, il proprietario della Ritmo.
    Anche qui ci accoglie la moglie.
    Non vede il marito anche lei dal giorno prima.
    Intanto un auto si avvicina, però rallenta e si allontana.
    Raffaele ed Emanuele partono all'inseguimento, noi aspettiamo.
    Tornano dopo qualche ora.
    Lo hanno inseguito sino ad una lontana masseria, poi ha abbandonato l'auto ed è scappato a piedi.
    Inutile, hanno perso le sue tracce.
    Ci dicono che a un certo punto la radio non si sentiva più, ed improvvisamente hanno sentito, "Questura di Enna, avete bisogno di aiuto ?".
    Si, vogliamo sapere dove ci troviamo.
    Centuripe, risponde, provincia di Enna appunto.
    Insomma, come primo giorno bilancio fallimentare.
    Decidiamo così di rientare, anche perchè si era fatto già buio, con l'intento di
    ritornarci il giorno dopo.

    Fine parte terza.

  10. #10
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Non sono uno scrittore, vado così a ricordi.

    GUERRA DI MAFIA
    Parte quarta.

    Anche il secodo giorno passò come il primo, e pure il terzo.
    Niente, non si cavava fuori un ragno dal buco.
    Il quarto giorno, era una domenica, e Raffaele perse la
    pazienza.
    Insomma, dobbiamo convincerli che c'è lo devono dare, disse.
    E come ?, rispondiamo noi.
    Andiamo alla masseria del padre di Pino, diroccata alle pendici di
    una collina tra i boschi.
    Tortorici è un paese di allevatori di bestiame.
    I padre ci aspetta davanti alla porta, con altri parenti.
    Raffaele attacca a parlare, alla fine giura pure sui suoi figli che dobbiamo solo parlargli, che non lo dobbiamo arrestare, insomma.
    L'anziano pensa attentamente, poi fa un gesto ad un ragazzino, e questi
    parte correndo per un viottolo che sale per il colle.
    Dopo neppure cinque minuti ritorna.
    Non è da solo, Pino è con lui.
    Allora capii perchè non si trovavano i latitanti ed i sequestrati in Calabria.
    Se non conosci i posti, puoi starci anche venti anni a cercarli, non trovi proprio nessuno.
    L'uomo ci dice, eccolo qui, adesso dovete matenere la vostra parola.
    Lo faremo, tranquillo.
    Lo portiamo a Milazzo.
    Altro che terzo grado, gli facciamo pelo e contropelo, ma alla fine ci dice tutto.
    Era stato costretto a consegnare la sua macchina all'ucciso, siccome questi era un potente boss, e non poteva rifiutarsi di farlo.
    Ci dette conferma di una cosa importante, che Pelati Gargano di sicuro
    faceva il doppio gioco ed andò apposta con lui il giorno dell'omicidio a Milazzo.
    Alla fine, a notte fonda, come promesso lo lasciamo andare.
    I parenti lo asepttano sotto l'Ufficio, non si sono praticamente mossi di lì per tutto il tempo.
    Avete mantenuto la parola, ci dicono.
    Ve ne siamo grati.
    Ma Pino, a Tortorici non ci tornerà.
    Durante il tragitto di ritorno viene arrestato dai Carabinieri.
    Brutto segno questo, vuol dire che anche loro sanno tutto o lo sapranno presto.
    Dobbiamo fare in fretta, dobbaimo trovare Pelati al più presto.

    Fine parte quarta.

Pagina 1 di 53 1231151 ... UltimaUltima

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •