Erwin Johannes Eugen RommelNovembre 15, 1891 - Ottobre 14, 1944
Nel 1941, Erwin Rommel fu mandato come comandante in capo delle truppe tedesche (Afrika Korps) mandate in Libia per aiutare le truppe italiane, ivi dislocate. Molto presto, Hitler lo promosse al rango di Feldmarschall, per le iniziali vittorie contro gli inglesi. Nel '44, era in Normandia, pronto ad organizzare una difesa contro l'imminente sbarco delle truppe Alleate. Dopo il complotto del Colonnello Claus von Staufenberg contro Hitler (complotto che fallì purtroppo), Rommel fu sospettato di essere coinvolto. Hitler lo richiamò a Berlino, ma Rommel si rifiutò. Dopo sette giorni, due generali tedeschi andarono a casa di Rommel, e gli spiegarono che ormai aveva soltanto due scelte. La corte marziale, con l'esecuzione assicurata e la distruzione della sua famiglia da parte del regime, oppure il suicidio.
Mentre veniva portato via dalla sua casa a Herrlingen a bordo di una macchina della Wehrmacht, Rommel si suicidò, ingerendo una pillola di cianuro. Lasciò la moglie e il figlio, Manfred.
In vista dei miei servizi in Africa, ho l'opportunità di morire per avvelenamento. Due generali l'hanno portato con loro. È fatale in tre secondi. Se prendo il veleno, nessuno dei procedimenti consueti verrà preso contro la mia famiglia; lascieranno in pace anche il mio staff.Moltissime personalità estere, come Churchill, Montgomery e Patton lo lodarono per l'onore dimostrato in guerra. Era amatissimo dalle sue truppe, sia italiane che tedesche. (perfino dai nemici) Stava sempre in prima linea, per poter impartire ordini rapidi ed inaspettati a secondo della situazione. Aveva una scarsa considerazione degli ufficiali italiani (Gambara e Bastico sono degni di nota), oltreché di Mussolini in generale.Un padre prima di tutto.
Originariamente Scritto da Erwin Rommel riferendosi al Governatore Ettore Bastico
Quando catturò un contingente di truppe sudafricane, il comandante di queste truppe chiese a Rommel di essere messo in un recinto a parte, per via dei 'negroes' (soldati neri sudafricani). Rommel lo zittì, dicendogli che visto che l'uniforme che indossavano era uguale, dovevano stare nello stesso recinto.
Alcuni prigionieri di guerra erano ebrei, ma Rommel non li persegui mai. Andando incontro anche ad un diretto ordine da Hitler. Rommel fu semplicemente grande a dirgli, con tanto di tatto, che erano prigionieri di guerra. Il suo principio era di Krieg ohn hass, ossia di guerra senza odio.Rommel si guadagno il rispetto dalla truppa stando nella truppa.
Un militare che serviva il suo paese, non quel pazzo furioso e il suo regime.
Ora...
Ci facciamo una foto?
Avrei potuto scrivere un poema su questo grande uomo, però vi avrei fatto annoiare a leggerlo tutto.
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