L'INIZIO DI UNA NUOVA VITA
La mia avventura targata EI non comincia proprio nel migliore dei modi, o meglio comincia in parte con il piede sbagliato..
Erano ormai passati circa 55 incessanti giorni dalla idoneità medica ottenuta al Centro di Selezione Vfp1 (Volontario Ferma Prefissata 1 anno) di Bologna.. Partito il giorno 27 gennaio con una borsa con dentro appena un cambio, passai 2 giorni in una caserma dell'Esercito Italiano nel capoluogo Emiliano in cui assaporai il dormire in gruppo, le lunghe, lunghissime attese e le alzatacce alla mattina.. Nei due giorni di visite medico-psico-fisiche e attitudinali fui controllato fino all'ultimo pelo, ma ne uscii idoneo sotto tutti i punti di vista ottenendo il primo di una lunga serie di successi..
Il mio racconto comincia proprio da qui, in una mattina di metà Marzo.. Spulciando la rete e i vari social networks, notai molti ragazzi che, in preda al fermento, asserirono di aver visto pubblicata sul sito del Ministero della Difesa la graduatoria che dichiarava i vincitori del “1' BLOCCO 2011”... il primo arruolamento dell'anno 2011; posti a disposizione: 3400..Incuriosito e in parte eccitato di vedere il mio nome collocato su una graduatoria pubblica e in posizione utile, controllo sul sito e cercando il mio nome, lo trovo al posto 1278 (circa) “Benissimo !! SI PARTE !” pensai.. Nei 2 giorni seguenti, molti ragazzi (sempre in rete) affermarono di aver ricevuto la la convocazione scritta per l'85° RAV “VERONA” .. Aspettai uno, due, tre giorni, ma non arrivò nessun foglio a casa.. Venerdì mattina chiamai il CD di Padova (Centro Documentale, un centro logistico dove, tra l'altro, vengono prese in consegna le domande di reclutamento volontari), mi fu confermata la posizione in graduatoria e mi fu detto che mi sarei dovuto presentare entro le ore 12.00 all'85° rav “VERONA”.. La raccomandata era stata inviata 2 giorni prima.
Sabato mattina (giusto per scrupolo) passai alle poste per informarmi su che fine avesse fatto la mia convocazione e mi riferirono che la mia lettera c'era, ma era andata a finire a Venezia S. Chiara anziché a Mestre in Via Santa Chiara (fortuna no?!)
N.B: RAV significa “Reggimento Addestramento Volontari” ed è il centro primario dove i civili vincitori di concorso pubblico vengono inviati a svolgere il primo corso che funge sostanzialmente da “sgrezzatore”.. La difficoltà in questa prima fase, più che fisica, consiste nel saper reggere prima di tutto la lontananza da casa e in secondo luogo, la pressione psicologica esercitata dagli istruttori (quindi estranei) sugli allievi.. La pressione si intende sotto varie forme: dal dormire poco al mangiare di fretta, dalla sveglia con gli strilli alle punizioni che prevedono il divieto di uscire dalla caserma per alcuni giorni..
Il giorno prima di partire ero coscientemente tranquillo, ma il mio subconscio prevedeva che avrei affrontato un cambiamento, odorava che avrei... cambiato vita..
Infatti puntualmente questo stress fu somatizzato tanto che mi vennero sintomi da febbre, mal di testa fotonico e per un attimo pensai “ca**o proprio adesso doveva capitarmi ?!?!” Grazie a Dio il giorno dopo ero guarito e pronto per partire..
Martedì 22 con trolley al seguito mi fiondai in stazione con alcuni altri ragazzi con cui avevo fatto conoscenza tramite Facebook, arrivai a Verona per le 10 circa, dove trovai alcuni pulmini verdi oliva con su scritto ESERCITO ITALIANO e sotto in piccolo “l'esercito degli italiani” (evidentemente bisognava specificarlo )
Caricammo le valigie su un ACM (camion per trasporto merci), noi invece fummo messi su un autobus e nel giro di 20 minuti circa, eravamo al reggimento..
INTERVALLO
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SECONDA PARTE
Ci fecero scaricare le valigie, ce le fecero sistemare successivamente in una stanza chiusa, per poi trasferirci nella grande sala, l'aula magna, dove ci avrebbero parlato del posto nel quale eravamo giunti, fatto un indottrinamento generale e smistati nelle varie compagnie, ovvero i dormitori..
N.B: Per chi non lo sapesse, le compagnie, oltre ad essere i dormitori, sono una classificazione militare che indica un raggruppamento; partendo dal basso:
-la Squadra (15 persone);
-più Squadre formano un Plotone (40-50 persone);
-più Plotoni formano la Compagnia (90-100 persone),
-più Compagnie formano i Battaglioni;
-più Battaglioni formano un Reggimento.
I dormitori sono fatti a forma di U, solo che hanno una forma geometrica, ovvero come un rettangolo senza uno dei lati corti.. Nell'unico lato corto che congiunge le due ali lunghe, ci sono le stanze degli istruttori ed è VIETATO passarci (non capirò mai il perchè, le stranezze nell'esercito sono sempre più di quelle che ti aspetti..).
Nei 2 lati lunghi ci sono le stanze dei soldati, rispettivamente primo e il secondo plotone; In mezzo alla U c'è un simpatico spazio STERRATO dove gli istruttori parcheggiano e si divertono di tanto in tanto a farci marciare e segnare la corsa facendoci mangiare un po' di polvere è una zona di ritrovo, nonché adunata alla mattina.
Finita la registrazione, in gruppetti da 20/30 ci incamminammo con le relative valigie verso le compagnie.. Ormai era pomeriggio e cominciò la presentazione dei primi 2/3 istruttori nell'aula di compagnia.. Ci vennero spiegate le varie attività, gli orari, la sveglia e soprattutto come tenere capelli, barba e basette..Subito dopo, ricongiunti a quello che era il secondo plotone, ci fecero uscire e inquadrare davanti alla “U di compagnia”...Erano circa le 17.00-17.30...
L'adunata durò un'ora abbondante, fino alle 18.30 circa, senza che nessuno ci chiamasse o che stesse lì con noi.. Fermi, lì in piedi in formazione aspettando un ordine o qualcosa di simile..niente.. non si poteva parlare, non ci si doveva muovere.. Ci abituammo a tutto ciò, durante il RAV questi periodi di lunghe attese, magari sotto il sole cocente dopo mangiato, erano all'ordine del giorno, forse per saggiare la nostra pazienza, o il nostro autocontrollo senza parlare con nessuno nè muoversi.... Ad un certo punto un istruttore uscì con in mano una coperta, 2 lenzuola e ci fu fatta la dimostrazione pratica di come si faceva il cubo (un'ora e mezza per reperire una coperta e 2 lenzuola?? bah), cosa che io tra l'altro, grazie a una mia precedente esperienza, avevo già imparato a fare..
Finito questo ci fu insegnato a marciare (rigorosamente in CIVILE) e ci tennero fino alle 21.00 (se non ricordo male) facendo su e giù vicino alla compagnia.. Finito tutto ciò, eravamo liberi.. Le docce ancora non sapevamo dov'erano (a Verona sono staccate rispetto agli alloggi) e ovviamente per questo ci lavammo sui lavandini..
Dopo aver terminato l'attiviità eravamo liberi di telefonare a casa e fare tutto quello che volevamo, bastava non girare per la caserma e farsi trovare davanti al posto branda con il cubo fatto alle ore 23.00..
Passato anche il contrappello ci fu l'ordine di farci i letti.. il primo giorno se ne era andato e tutti piombammo in un lungo e profondo sonno.
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