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Discussione: Armi antiche, dalla polvere nera alla cartuccia

  1. #1
    VxVendetta
    Guest

    Predefinito Armi antiche, dalla polvere nera alla cartuccia

    Chi qui nel forum è appassionato di armi antiche?

    Io, mentre con quelle moderne ho un comportamento del tipo "strumenti di lavoro", quindi le uso, le pulisco ma non ne nutro alcun affetto, ho invece una discreta adorazione per le armi ottocentesche, ovvero per quel delicatissimo momento storico che ha visto passare dalle armi colpo singolo ad avancarica alle prime a più colpi ed avancarica finco al colpo singolo a retrocarica ed infine a ripetizione.

    Sebbene poi la massima espressione di tali cambiamento bellici fu la guerra civile americana, dove in 5 anni si passò dai moschetti alle mitragliatrici e ai fucili a ripetizione, anche nella nostra Italia l'evoluzione dei combattimenti dal fuoco di fila alla schermaglia ha avuto un suo peso, soprattutto durante l'unificazione.

    Infatti, uno dei motivi per cui i mille garibaldini poterono sconfiggere i 10mila borbonici fu anche dovuto al fatto che Garibaldi, forte dell'amicizia con Colt in persona, potè armare i suoi uomini di modernissimi Colt Revolving Rifle



    Armi per l'epoca incredibili: se infatti andava caricata ogni singola camera con palla e polvere, era anche vero che permettevano di sparare ben 5 COLPI di fila invece del normale colpo singolo degli antiquati moschetti borbonici.

    Colt inoltre accompagnò la partita di fucili con diverse pistole modello Navy (calibro .36)



    E per qualche ufficiale particolarmente fortunato anche Colt Army (calibro .44)



    Armi che fecero la fortuna degli scontri, in particolar modo quando Garibaldi impegnava le truppe nemiche a distanza ravvicinata, ovvero quando i 6 colpi contenuti nei tamburi permettevano un volume di fuoco mostruoso contro le fila ancora impegnate nella ricarica dei moschetti (un buon soldato poteva sparare si e no 3 colpi al minuto con un moschetto).

    Inoltre, grazie ad una veloce modifica, le pistole di Colt potevano essere ricaricate senza perdere tempo a riempire le 6 camere di polvere e palla, ma semplicemente sostituendo un tamburo scarico con uno già caricato in precedenza, quasi alla velocità di un moderno "carichino" da revolver.

    Da notare poi come le prestazioni delle armi in questione durante la nostra guerra di indipendenza furono una vera e propria prova del fuoco per la immediatamente successiva (1861) guerra civile americana anche se già in un precedente conflitto (Messico contro Stati Uniti, 1846/48) si era visto come le Colt Paterson (5 colpi) e le Colt Dragoon (6 colpi, calibro 44, 2 chili di acciaio, venivano portate legate alle selle e non al fianco da quanto grosse erano e ogni Dragone degli Stati Uniti ne aveva da 2 a 4 a portata di mano) avessero messo in ginocchio il pur ben equipaggiato esercito messicano (all'epoca, il migliore del continente americano).

    Per gli appassionati dei particolari una piccola chicca: i colt revolving rifle non risultarono particolarmente amati agli americani, infatti avevano la tendenza ad esplodere se caricati con troppa polvere o se non puliti (ovvero quando per qualsiasi motivo la scintilla accendeva oltre la polvere della camera anche residui sparsi per il tamburo o in eccedenza da altre camere, provocando una bellissima esplosione a catena dell'arma e della mano del tiratore annessa), tanto che nella guerra civile furono preferiti gli sharp e gli springfield ad un solo colpo (ma comunque a retrocarica e già a cartuccia). L'evoluzione successiva fu così rapida (gli henry a cartuccia, precursori dei winchester, sono datati 1860 e già nel 1862 vi erano armati alcuni reparti nordisti) che il colt revolving rifle finì ben presto nel dimenticatoio.


    Personalmente ho una collezione di REPLICHE (ahimè) che comprende:

    Colt Army 1860
    Colt Navy 1851
    Colt Peacemaker 1873 Cavalry
    Smith&Wesson Schofield
    Remington 1858 New Model

    E spero di tornare al più presto a cimentarmi col tiro western
    Ultima modifica di VxVendetta; 26-07-12 alle 15: 28

  2. #2
    Sergente L'avatar di balentini
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    Mi piace questo spazio, tra l'altro mi aveva sfiorato l'idea del tiro western,così da sentirmi un pò Trinità,più che altro per la sporcizia più che per la precisione
    "o comandi,o ti fai comandare,o te ne vai fuori dai piedi"
    "voi siete np/ms,andrete per mare a salvar naufraghi,ed io saro' sempre qui....a salvare le vostre anime" (un mio Insegnante di p.g. con la I maiuscola)

  3. #3
    VxVendetta
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    E' figo è figo il tiro western, oggi ho rimeso mano a un revolver dopo mesi...ed è stato come rinascere.

  4. #4
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    Mi ricordo la leggendaria colt versione 1873, che usava le stesse cartucce del fucile Winchester sempre 1873.
    Ed avere armi corte e lunghe che adoperano le stesse munizioni è un grosso vantaggio.

  5. #5
    Moderatore L'avatar di gagliardi
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    vendicatore,
    ho letto con interesse il tuo post sull'armamento dei garibaldini, e le considerazioni sulla storia militare del risorgimento.
    a me risultava che fossero armati con vecchissimi moschetti ad acciarino, poi trasformati a percussione, poi dismessi. e, lo ammettevano pure gli austriaci, notoriamente la forza delle tattiche di garibaldi erano la velocità di movimento e l'assalto alla baionetta.
    per quanto riguarda la celerità di tiro dei fanti borbonici, 3 colpi al minuto mi suona eccessiva

  6. #6
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    Infatti.
    Il primo fucile a ripetizione è stato lo Chassepot, o fusil modèle 1866
    usato per la prima volta efficacemente nella battaglia di Mentana (1867) dove i pur baldi Garibaldini dovettero
    soccombere a chi sprava 12 colpi al minuto.
    Per cui l'assalto alla baionetta delle battaglie di Calatafimi e Milazzo ormai non funzionava più.

  7. #7
    VxVendetta
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    Citazione Originariamente Scritto da gagliardi Visualizza Messaggio
    vendicatore,
    ho letto con interesse il tuo post sull'armamento dei garibaldini, e le considerazioni sulla storia militare del risorgimento.
    a me risultava che fossero armati con vecchissimi moschetti ad acciarino, poi trasformati a percussione, poi dismessi. e, lo ammettevano pure gli austriaci, notoriamente la forza delle tattiche di garibaldi erano la velocità di movimento e l'assalto alla baionetta.
    per quanto riguarda la celerità di tiro dei fanti borbonici, 3 colpi al minuto mi suona eccessiva
    In occasione dell'impresa dei Mille, Samuel Colt inviò in dono a Giuseppe Garibaldi 100 armi da fuoco che comprendevano rivoltelle e carabine.[2] Garibaldi, soddisfatto delle armi ricevute, acquistò 23.500 moschetti al costo di circa 160.000 dollari.[2] Una delle rivoltelle fornite, assegnata al colonnello Giuseppe Missori, salvò la vita all'eroe dei due mondi, durante la battaglia di Milazzo.

    I moschetti cui si riferisce sono i colt 1855 a 5 colpi (anche perché colt di moschetti quelli ha fatto). Chiaro che non è che 1000 su 1000, più i volontari seguenti fossero armati di armi a 5 colpi,ma qualche compagnia scelta sicuramente lo era. teniamo conto che all'epoca inoltre era ancora diffusa l'abitudine di pagarsi di propria tasca gli equipaggiamenti, cosa che rende molto difficile fare analisi: la fonte delle mie notizie, wikipedia a parte, è un forum di storia americana e non solo piuttosto importante e un paio di enciclopedie sulle armi che ho a casa, in particolare su Garibaldi e l?italia è difficile documentarsi: giusto ieri ho visto un valume dall'emblematico nome "le armi di ordinanza italiane nel periodo 1700-1800" venire venduto con base d'asta 300 euro (ad averceli...).

    3 colpi al minuto è considerata l'eccellenza con un moschetto, ho amici rievocatori che hanno più o meno tale cadenza di fuoco, chiaro una cosa è uno studio "standard" e su campo ricreato,un'altra una vera battaglia.

    Citazione Originariamente Scritto da FRANCODUE Visualizza Messaggio
    Infatti.
    Il primo fucile a ripetizione è stato lo Chassepot, o fusil modèle 1866
    usato per la prima volta efficacemente nella battaglia di Mentana (1867) dove i pur baldi Garibaldini dovettero
    soccombere a chi sprava 12 colpi al minuto.
    Per cui l'assalto alla baionetta delle battaglie di Calatafimi e Milazzo ormai non funzionava più.
    Aspetta Franco, che in Europa sia stato lo Chassepot posso essere d'accordo ,ma L'henry 1860 e lo Spencer sono sicuramente precedenti, anche se usati in America. Per tacere del citato Colt 1855 (esempio di moschetto e ripetizione assieme).

    http://en.wikipedia.org/wiki/Henry_rifle

    http://en.wikipedia.org/wiki/Spencer_repeating_rifle

    Per tacere di un progetto ancora precedente, ma che ha avuto poco successo, il Volcanic:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Volcanic_Repeating_Arms

  8. #8
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    Si, hai ragione.
    Volevo dire uno dei primi fucili a ripetizione.
    In Europa comunque sicuramente il primo.
    Ultima modifica di FRANCODUE; 30-07-12 alle 09: 59

  9. #9
    VxVendetta
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    C'è anche da dire che parliamo di un'epoca in cui, nonostante si fosse arrivati alla industrializzazione, era ancora fiorente il mercato artigianale, tanto che tale Peter Kalthoff ha costruito un fucile a ripetizione già nel 1646, e anche in Italia tale Lorenzoni aveva inventato un sistema che permetteva di infilare più palle assieme e poi spararle via via che la polvere andava esaurendosi. Negli USA, già nel 1849, Jwnning costruì un precursore del Volcanic e del Winchester.

    FOnte: Enciclopedia delle armi da fuoco.

    Non è quindi impossiible pensare che anche prima del CHassepot



    Questo affare è un archibugio a ripetizione del 1680 circa custodito a Torino: da quel che posso capire dovrebbe avere le palle infilate dentro il calcio che, ad ogni armamento del cane, passano quindi in canna.

  10. #10
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    su wikipedia ho trovato questa nota, con riferimento bibliografico serio (trevelyan, eccellente storico inglese contemporaneo di garibaldi) L'armamento della spedizione doveva originariamente essere basato sui moderni fucili Enfield Pattern 1853 cal.58 acquistati dal "Comitato direttore della sottoscrizione al milione di fucili", che però non furono messi a disposizione per decisione del governatore di Milano Massimo d'Azeglio. Circa un centinaio di fucili moderni furono requisiti a Talamone, ma vennero pressoché tutti distribuiti ai volontari di Callimaco Zambianchi distaccati per la spedizione negli Stati Pontifici - vedi George M.Trevelyan, "Garibaldi e i Mille", pag. 280

    per quanto riguarda i rievocatori, sono spesso un'eccellente fonte (anch'io ho un amico in un gruppo storico, e ho chiesto a lui ) nelle ricostruzioni di contesti militari dell'età classica, alcuni sono veri e propri archeologi sperimentali, ed anche in italia lavorano con qualche cattedratico illuminato

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