Pagina 3 di 6 PrimaPrima 12345 ... UltimaUltima
Risultati da 21 a 30 di 52

Discussione: Gli Eroi fanciulli

  1. #21
    Maresciallo L'avatar di bii
    Data Registrazione
    May 2011
    Messaggi
    773

    Predefinito

    Da dove è tratto il racconto del Tamburino del resto...

  2. #22
    Moderatore
    Data Registrazione
    Feb 2012
    Messaggi
    4,293

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da gagliardi Visualizza Messaggio
    basterebbe leggere, o rileggere, il libro "cuore", di cui scommetto ogni famiglia possiede una copia. bellissimo davvero, e ben scritto. non crediate sia un libro per bambini. è un libro per tutti
    In mancanza della carta stampata si può guardare il film.

    Comunque non penso che certi valori siano andati persi, sicuramente sono meno radicati nella società attuale, ma persi del tutto penso proprio di no.
    La vita comincia quando non si hanno più certezze

    Se sei un nuovo Utente, ricordati di presentarti nella sezione Benvenuto, Presentati!! e di leggere il Regolamento !

  3. #23
    Colonnello L'avatar di ryuzaki
    Data Registrazione
    Jul 2010
    Messaggi
    5,092

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da beowuff Visualizza Messaggio
    In mancanza della carta stampata si può guardare il film.

    Comunque non penso che certi valori siano andati persi, sicuramente sono meno radicati nella società attuale, ma persi del tutto penso proprio di no.
    E menomale, altrimenti avremmo soltanto delle FF.AA o FF.PP di "mercenari"
    Un obiettivo e un sogno realizzato! Ora passiamo ai prossimi!

  4. #24
    Wiseman
    Guest

    Predefinito

    Sta di fatto che sono recessivi, vieppiú nascosti. E che dal loro silenzio derivano molti dei mali contro cui combatte oggi la "parte sana della Nazione".

  5. #25
    quantico
    Guest

    Predefinito

    I fratelli Calvi.


    I fratelli Calvi - Attilio, Santino, Giannino e Natalino - sono ancora oggi ricordati nelle valli della bergamasca come i fratelli che combattendo, e morendo, si distinsero sul campo fregiandosi di 15 medaglie al V.M.

    Infatti, per le loro gesta eroiche in prima linea furono decorati con sette Medaglie d'Argento al Valore Militare, quattro Medaglie di Bronzo al V.M. e altrettante Croci al Merito di Guerra.

    Seguendo la stesura della pagina dell'ANA Val Membrana, ripropongo la storia di ciascuno dei fratelli.

    ---


    Attilio, classe 1889, forte come il granito dei suoi monti, biondo dal volto illuminato dai grandi occhi azzurri soffusi di dolcezza, ma pur scintillanti di volontà e di ardire, taciturno e anima di poeta, egli adorava la natura, e dinnanzi alla maestà della montagna, di cui sentiva tutta la poesia, esultava e si esaltava. Egli fu un condottiero, un trascinatore: i suoi Alpini lo seguirono ovunque per il suo ardimento, per il suo fascino di comandante, per la sua fede nella vittoria che egli aveva sempre saputo trasformare.1

    Avvocato, già reduce della guerra Italo-Turca del bienno 1911-1912 e qui decorato con un bronzino al Valore, tenente del leggendario 5° Alpini di Cesare Battisti e Fabio Filzi con i quali combattè la Guerra Bianca: Tonale, Stelvio, Adamello.

    Qui si guadagnerà altre due Medaglie di Bronzo al V.M. e tre d'Argento al V.M., nonché con Croce di guerra francese con palme. Cadrà il 1° maggio al Rifugio Garibaldi, il primo dei fratelli a cadere in combattimento. Cima Attilio Calvi, a quota 3291 metri slm del gruppo dell'Adamello, è dedicata a lui.

    1
    ANA Valle Bembrana

    ---


    Natale, classe 1887. Anch'egli Ufficiale del 5° Alpini e impegnato già da adolescente nella Campagna Italo-Turca con il fratello Attilio, durante la Grande Guerra combattè sul fronte della Guerra Bianca distinguendosi valorosamente.

    La promozione a Capitano non tardò ad arrivare, come non tardarono ad arrivare onorificienze al Valore: due d'Argento per l'azione nella Battaglia della Lobbia e un Bronzino al V.M. per gli audaci combattimenti sull'Adamello,a quota 3040 metri slm.

    Rimasto mutilato sul Grappa e congedato con tutti gli onori, morì nel 1920 durante una scalata sull'Adamello negli stessi luoghi dove cadde nel lontano 1915 il fratello Attilio.

    ---


    Santino, classe 1895. Insofferente della disciplina formale, inutile, vuota, spirito indipendente, sentì perfettamente quella vera, utile e necessaria: quella del dovere e del campo di battaglia. Eroe di mille ardimenti, all’Ortigara, precisamente al Passo dell’Agnella, ove più aspra infuriò la battaglia, in cui furono annientati in poche ore dozzine di battaglioni Alpini.2

    Volontario di guerra e destinato al 6° Alpini, il 29 Maggio 1915 aveva già il petto decorato con un nastrino azzurro: la prima Medaglia d'Argento al Valore, seguita da una di Bronzo e un'altra d'Argento conferita alla memoria. Caduto sull'Ortigara nel giugno del 1917 dopo che il suo Battaglione contribuì alla conquista del Passo dell'Agnella. Proposto per la Medaglia d'Oro al Valore Militare, per l'eroica morte fu decorato con MAVM con seguente motivazione:

    -"Mirabile esempio di slancio e di ardimento, con impareggiabile impeto conduceva il proprio reparto all'assalto di forti posizioni. Primo ad attraversare le linee dei reticolati ed a penetrare nelle trincee avversarie, uccideva a colpi di baionetta i più vicini difensori. Ferito alla testa, si slanciava con pochi uomini all'inseguimento del nemico in fuga finché un altro proiettile lo colpiva a morte."-

    2
    ANA Valle Bembrana

    ---



    Giannino, uno dei ragazzi del '99. Colpito dalla morte di Santino e Attilio, partì volontario per onorare e vendicare la loro morte.

    Rifiutando l'esonero dalla prima linea che gli spettava per aver perso due fratelli, combattè sul Grappa da Uff.le dei Mitraglieri nel Battaglione comandato dal fratello Natale. Sopravissuto al conflitto, morì colpito dalla spagnola... destino che toccò a molti reduci.


    Il rientro delle salme dei fratelli Calvi si completò solo nel 1921, i quali furono tumulati nella tomba di famiglia accanto al padre morto poco dopo la fine del conflitto.

    Alle celebrazioni parteciparono Re Vittorio Emanuele III, Benito Mussolini e Gabriele D'Annunzio. Questo ultimo contribuì anche finanziariamente per la creazione del monumento che ancora oggi sorge a Piazza Bembrana, esaltando altresì con il verso le gesta dei fratelli:

    -"Natale, Attilio, Sante, Giannino!
    Fiore dell'italica gioventù, orgoglio della natìa Piazza Brembana.
    I quattro fratelli Calvi, con impeto d'aquila, difesero in guerra le vette della Patria.
    Morte li spense, gloria li cinse d'alloro immortale
    "-

  6. #26
    Wiseman
    Guest

    Predefinito

    Quantico,
    grazie per riportare all'attualità queste pagine di Storia, che alcuni di noi hanno avuto l'onore di studiare, pochi di ricordare, quasi nessuno di tenere davanti a sé.

  7. #27
    Caporale L'avatar di Biologo
    Data Registrazione
    Oct 2011
    Località
    Roma
    Messaggi
    113

    Predefinito

    Mi affascina moltissimo leggere queste corte ma importantissime biografie. Complimenti per l'iniziativa.
    Dura lex, sed lex.

  8. #28
    Maresciallo L'avatar di bii
    Data Registrazione
    May 2011
    Messaggi
    773

    Predefinito

    Grazie. Davvero affascinante.

    Onore a questi ragazzi!

  9. #29
    quantico
    Guest

    Predefinito

    Il Soldato Péter Pan.


    Il Soldato Péter Pan non è italiano. Era dall'altra parte. Ha combattuto contro i nostri bisnonni e i nostri nonni sulle nostre montagne. Come molti di loro o dei loro commilitoni, il Soldato Péter Pan non è mai tornato a casa sua. Sua madre, una ragazza madre rumena di nome Maria Pan, non avrà mai una tomba dove piangere la morte dell'unico figlio.

    Peter Pan nacque nel lontano 1897 a Ruszkabanya-Krassòszoreny (oggi Rusca Montanâ), Impero Austro-Ungarico (oggi in Romania). Come i nostri bisnonni e i nostri nonni ricevette la cartolina di chiamata alle armi: 30° Reggimento Fanteria Honvèd, 7^ compagnia, Esercito dell'Impero austro-ungarico.

    Prima combattente nei campi ghiacciati della Galizia o forse in quelli sassosi della Serbia, poi combattente sul fronte italiano: morirà a quota 1331 del Col Caprile il 19 settembre 1918. Come i nostri bisnonni e i nostri nonni, dall'altra parte, combatterà sul Massicio del Grappa. L'ordine è lo stesso: Avanzare! o non cedere di un passo. La morte lo sarà altrettanto.

    I fanti e gli Alpini italiani avanzarono bruscamente protetti dall'incessante fuoco di artiglieria; i fanti austro-ungarici non cedettero di un passo e, privi di artiglieria pesante e leggera, risposero con tiri di fucileria. La maggior parte di loro cadde combattendo. Péter Pan li seguì: a soli 21 anni cadde tra le aride e selvagge petraie del Massiccio del Grappa. Riposa vicino a cinque commilitoni caduti lo stesso giorno a Cima Grappa, nell'omonimo sacrario, nella tomba n.107.

    Fin qui niente di "nuovo": è una delle tante storie dei nostri 600.000 Caduti durante la Grande Guerra.

    Cosa c'è di diverso in lui? C'è di diverso che per decenni ogni mattina la tomba n.107 del Sacrario del Grappa è stata "visitata" da qualcuno e ogni mattina, anche quelle di inverno dove il Sacrario e il terreno adiacente è completamente innevato, ricompaiono come per magia fiori seccati di campo del Grappa, sassolini di montagna e conchiglie di mare. Gli stessi fiori secchi, gli stessi sassolini e le stesse conchiglie che trovarono nella sua giubba.

    Le analogie con la fiaba di James Matthew Barrie sono molteplici! Oltre al fatto che i due Péter Pan siano nati nel 1897, ai più piace associare Capitan Uncino a un fantomatico Generale austro-ungarico che lo manda all'assalto. Oppure associare Campanellino, o meglio il suo suono, al suono del campanacci delle vacche che d'estate pascolano in altura vicino al Sacrario e fanno rieccheggiare nella vale l'eco del campanellino. Oppure associare l'isola che non c'è al paese originario di Péter Pan che oggi non esiste più, almeno nel suo nome originario.

    Purtroppo il vero Péter Pan non è il protagonista di una favola. La guerra non lo ha risparmiato e oggi riposa per l'eternità sul Grappa insieme ad altri 22.909 Caduti.

    E' una storia che mi ha sempre affascinato per via del vivo contrasto tra favola e realtà, in cui in entrambi i casi il protagonista è un ragazzo della stessa età che ha nostalgia del suo paese natale e che per sempre rimarrà ragazzino. Per questa volta, però, sia nella realtà sia nella fantasia.
    Ultima modifica di quantico; 12-02-13 alle 21: 59

  10. #30
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Bellisima questa storia Collega.
    Siamo tutti abitanti di una "sfera che gira nello spazio".
    E spesso e volentieri c'è ne dimentichiamo.

Pagina 3 di 6 PrimaPrima 12345 ... UltimaUltima

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •