Conseguenze denuncia penale
Buongiorno a tutti, sono nuovo del forum e spero che questa sia la sezione giusta per chiedere un parere e avere un consiglio, magari anche legale, per questo mio problema: Causa una stupidissima casetta di legno nel mio giardino e un ancor più stupido condomino, sono a rischio denuncia penale per abuso edilizio. Ho 21 anni di servizio, cosa rischio? Grazie in anticipo per la vostra collaborazione.
Intanto se vuoi puoi presentarti QUI al Forum.
Intanto la materia è disciplinata dal dpr.380/2001, che prevede le sanzioni all'art.44 (L):
a) l'ammenda fino a 10.329 euro per l'inosservanza delle norme, prescrizioni e modalità esecutive previste dal presente titolo, in quanto applicabili, nonché dai regolamenti edilizi, dagli strumenti urbanistici e dal permesso di costruire;
b) l'arresto fino a due anni e l'ammenda da 5.164 a 51.645 euro nei casi di esecuzione dei lavori in totale difformità o assenza del permesso o di prosecuzione degli stessi nonostante l'ordine di sospensione;
c) l'arresto fino a due anni e l'ammenda da 15.493 a 51.645 euro nel caso di lottizzazione abusiva di terreni a scopo edilizio, come previsto dal primo comma dell'articolo 30. La stessa pena si applica anche nel caso di interventi edilizi nelle zone sottoposte a vincolo storico, artistico, archeologico, paesistico, ambientale, in variazione essenziale, in totale difformità o in assenza del permesso.
Per cui trattasi di contravvenzione penale e non credo che nel servizio dovresti avere delle conseguenze.
Ps.Poi puoi sempre demolire e ripristinare lo stato dei luoghi e il tutto si estingue.
Franco ha espresso giustamente quali sono le conseguenze penali. Ti ricordo che se sei sottoposto a indagini devi renderlo noto al tuo comandante, che poi tramite scala gerarchica informerà il comandate di corpo.
La collocazione della classica casetta di legno in giardino, è solitamente sottoposta al regime di DIA (Denuncia Inizio Attività) e non a Permesso di Costruire.Originariamente Scritto da pasqualegal
Si configura sempre quello che in gergo viene definito "abuso edilizio" ma le fattispecie possono essere a sanzione amministrativa piuttosto che penale, ed il tutto può anche essere sanato senza particolari problemi, fatti salvi eventuali vincoli che il terreno ove è stata collocata la casetta potrebbe avere.
Prima di preoccuparti troppo, devi capire in quale fattispecie ricade il tuo "abuso" e questo può, anzi deve, essere inquadrato dall'UTC (Ufficio tecnico Comunale) del tuo comune.
Io credo che i fatti si siano svolti pressapoco così:
- esposto inviato all'UTC e/o alla PL, CFS, o altre FF.OO. per la casetta che hai in giardino e conseguente sopralluogo dei medesimi operatori, o di personale dell'UTC;
- redazione di un rapporto inviato appunto al responsabile del competente settore comunale;
Ora, hai già parlato con i tecnici comunali?
- loro hanno già inquadrato l'abuso?
- hai già ricevuto comunicazione di avvio procedimento?
- hai già ricevuto ordinanza di demolizione e rimessa in pristino dello stato dei luoghi?
Se ci fai sapere altri dati, possiamo essere più precisi e, sopratutto, non è affatto detto che il tuo abuso ricada in ambito penale, quindi non preoccuparti troppo per il tuo status lavorativo;
Solitamente, in questi casi, dopo aver conferito appunto con personale dell'UTC, ci si può rivolgere ad un tecnico (Geometra/Architetto) per le fasi successive in caso di eventuale titolo a sanatoria che, nel tuo caso, a mio avviso potresti anche ottenere, previo assenso dei condomini al posizionamento della casetta ma, ripeto, i dati in mio possesso sono scarsi per essere più preciso.
Tienici informati.
La competenza dovrebbe essere del giudice di pace. Nel caso in cui si dovesse proprio arrivare alle estreme conseguenze dell'effettivo instaurarsi del procedimento penale potrai in un certo tempo che deve essere comunque prima dell'udienza di comparizione abbattere il tutto e ripristinare i luoghi allo status quo ante.
A questo punto il giudice potrà pronunciare una sentenza di "estinzione del reato per condotte riparatorie".
Ultima modifica di fraf; 11-06-12 alle 14: 17
Ringrazio tutti per i chiarimenti, mi sono stati davvero utili soprattutto perchè avevo paura di ripercussioni per il mio status di militare. Tanto per chiarire la situazione, posso aggiungere che è stato proprio un condomino che è andato all'ufficio tecnico del comune dove lavora un mio "conoscente", il quale mi ha preventivamente avvisato! Per fortuna non ha ancora fatto l'esposto, ma mi hanno assicurato che è molto agguerrito... Vi terrò informati. Grazie
Assolutamente no.
Se è penale è competente il Tribunale Monocratico.
Però come ha detto giustamente il Collega dovremmo sapere quei dati che mancano e da lui indicati per dirne di più.
Nelle violazioni edilizie infatti occorre distinguere tra mancanza di autorizzazione edilizia e in questo caso
è soltanto punito con una sanzione amministrativa o mancanza di concessione che rientra nel campo penale.
Ma occorre appunto saperne di più sulla contestazione fatta.
Comunque sullo stato di servizio in ogni caso non dovrebbe influire.
No, la competenza non è del GdP.
Normalmente, nella maggior parte dei reati ambientali, si giunge davanti al Giudice Unico Penale (Tribunale Monocratico) con citazione diretta, ma possono essere del GdP fattispecie di reato che tutelano appunto l'ambiente, come ad esempio "Deviazioni di acque e modificazioni dello stato dei luoghi (ex 632 C.P.) o la Costruzione o custodia di rifugi alpini senza autorizzazione o approvazione (art. 3 D.P.R. 918/57 - salvo più grave reato che normalmente in tale caso c'è)".
Non è detto fraf: chiariamo subito che non è questo il caso, mi sento di rassicurare l'utente pasqualegal, (a meno che non abbia messo la casetta nel Parco Nazionale degli Abruzzi in mezzo algli stambecchi) ma non sempre l'abbattimento ed il ripristino dei luoghi portano all'estinzione del reato; infatti c'è da tenere conto di opere realizzate in aeree particolari soggette a norme di tutela la cui violazione fa scattare un reato a sè stante che mantiene la sua "esistenza" nonostante, ad esempio, il rilascio di un titolo autorizzativo a sanatoria che spesso non può essere rilasciato ma che....ancora troppo spesso aimè, viene rilasciato per tutta una serie di motivi sia tecnici ( ad esempio il fabbricato non sequestrato quando bisognava farlo, è diventato abitato ed allacciato ai servizi da anni con famiglie dentro) che politici.
E' chiaro che non stiamo parlando di piccole casette di legno posizionate nel proprio giardino, ma magari di una più o meno grande casetta, anche di legno, ad esempio collocata in un terreno che fa parte di un parco naturale, di ua area golenale, su terreno a tutela storica, con vincoli artistici, idrogeologici, paesaggistici etc. etc..
Tornando al nostro caso, alcuni comuni considerano (o meglio hanno regolamentato con l'apposito "Regolamento Edilizio") le piccole casette da giardino in legno come semplici "complementi di arredo da giardino", così come anche i gazebo o le tettoie per ricovero auto (chiaramente entro certe limitate misure e con particolari caratteristiche atte a non creare volumi/cubature) per la cui collocazione viene richiesta o una semplice asseverazione dei vicini in caso di esigua distanza dal confine con altra proprietà privata, o addirittura nulla, lasciando sostanzialmente che in caso di mancato rispetto di tale distanza, gli interessati se la vedano in questo caso sì dinnanzi al GdP.
Nella maggior parte dei casi, invece, il titolo richiesto è una DIA o, ultimamente, una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), la cui violazione rimane in ambito amministrativo...solitamente.
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Ho visto solo ora...sono sempre più convinto che non ci sarà nulla di penalmente rilevante, ma qualche grattacapo lo avrà di certo.
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