Permettetemi anche un'altra precisazione per me fondamentale.
Sto realizzando solo ora che il Maggiore Visconti e il suo attendente furono "giustiziati".
Insorgo con molta animosità davanti a delle affermazioni del genere (ho visto che sono tra virgolette, ma io sono un soldato, ed il sangue mi si gira...per queste cose)
Giustiziare vuol dire rendere gustizia.
Allora no !
Il Maggiore é stato ucciso, molto probabilmente assassinato rende molto meglio l'idea.
Non confondiamo, almeno noi, la giustizia con l'arbitrarietà, e proviamo a riconoscere, almeno 60 anni dopo, al di là delle parti e delle idee politiche, le schifezze che sono state commesse nel nome della libertà
Già Orange.
Il "giustiziato" era sarcastico: il Maggiore Visconti siglò un accordo che garantiva la libertà ai suoi sottufficiali e avieri del 1° Gruppo "Asso di bastoni", l'incolumità degli Ufficiali e l'impegno di consegnarsi come prigionieri di guerra.
Nella caserma del "Savoia Cavalleria" di Milano, Visconti e il suo aiutante STen. Pilota Valerio Stefanini furono assassinati a raffiche di mitra alla schiena, sparate dai partigiani che occupavano la caserma.
Da una ricostruzione più dettagliata si può evincere come Stefanini cercò di difendere il suo Comandante, proteggendolo col suo corpo: una raffica lo colpì in pieno mentre Visconti, gravemente ferito, venne finito con alcuni colpi di pistola sparati a breve distanza.
Al di là di questo atto gravissimo ma insabbiato dall'ebbrezza della liberazione, mi premeva ricordare una figura eroica che ha combattuto per il nostro Paese.
Ultima modifica di quantico; 01-05-12 alle 22: 03
e ricordiamoci che la storia la scrivono i vincitori. Di schifezze ne hanno fatto tante anche gli alleati... per non parlare dei partigiani e questo assassinio ne è uno dei tanti esempi...
Inoltre in quel periodo c'è stato un gran bel casino e ad uscire dalla guerra in quel modo ci siamo fatti una figura meschina a mio avviso. Chi ha combattuto nella RSI è semplicemente rimasto fedele a quanto faceva il giorno prima, personalmente la ritengo una cosa onorevole. Cosa sia giusto e cosa sia sbagliato è difficile capirlo a mente fredda e con atteggiamento distaccato, figuriamoci nel bel mezzo di una guerra...
Ultima modifica di bii; 02-05-12 alle 15: 08
Grazie a Quantico per aver ricordato una delle tante pagine tristi della nostra storia militare recente.
Il nome di Adriano Visconti dovrebbe essere su tutti i libri di storia, assieme a quelli di Durand de la Penne, di Amedeo Guillet, di Enrico Frattini, di Giulio Martinat, Edoardo Sala e tanti altri, che si sono battuti non per un'ideologia, non per politica, ma per il loro onore di soldati e per quello della Patria che servivano, e in cui credevano. Non conta di quale colore fosse il governo in carica. Contava il dovere, la dignità, l'onore di soldati.
E questi sono valori che restano immutabili sotto tutte le bandiere.
Visconti e Stefanini vennero uccisi alle spalle, vilmente, a freddo, nella caserma di via Mascheroni a Milano, dopo essere stati ingannati con l'assicurazione di un trattamento regolare e corretto per loro e i loro uomini, il 1° Stormo Caccia "Asso di Bastoni" basato a Lonate Pozzolo, forte di quasi 1000 Avieri.
Dopo il loro assassinio, l'esponente del CLN che aveva ordinato la loro morte battè a macchina un foglio buttato giù lì per lì, nel quale una specie di tribunale speciale partigiano dichiarava Visconti collaboratore dei nazifascisti e corresponsabile, con il suo reparto, di rastrellamenti e arresti di patrioti (senza però specificare quali) e pertanto lo condannava alla fucilazione.
Quell'esponente socialista del CLN, che comandava la ex-caserma del "Savoia Cavalleria", si chiamava Aldo Aniasi. E subito dopo, divenne sindaco di Milano.
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