Dal 1 gennaio 2012, prende il via ufficialmente, quello che il protocollo nato definisce come "TIER 3".
Di seguito le unità che ne fanno parte:
- Plotone esploratori paracadutisti 183º Reggimento Paracadutisti "Nembo" (Esercito Italiano)
- Plotone esploratori paracadutisti 186º Reggimento Paracadutisti "Folgore" (Esercito Italiano)
- Plotone esploratori paracadutisti 187º Reggimento Paracadutisti "Folgore" (Esercito Italiano)
- Plotone esploratori anfibi del Reggimento Lagunari "Serenissima" (Esercito Italiano)
- Compagnia Operazione Speciali del Reggimento "San Marco" (Marina Militare Italiana)
- Plotone esploratori paracadutisti 1º Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania" (Arma dei Carabinieri)
Alle forze speciali (TIER 1) e alle forze per operazioni speciali (TIER 2), si aggiungono quindi le "unità di coronamento per operazioni speciali".
I reparti TIER 3, diversamente da come si possa pensare, non effettuano supporto a TIER 2, ma direttamente a TIER 1, ossia alle forze speciali.
La formazione per i paracadutisti della Folgore e del Tuscania viene fatta presso il rafos del 9° Reggimento Col Moschin (dato certo), per i marò e i lagunari dovrebbe avvenbire presso il comsubin della marina militare.
Vengono effettuati dei corsi intensi di circa 2 mesi, con il vantaggio (per gli istruttori) che i partecipanti del corso sono militari selezionati dai reggimenti di manovra, nella maggior parte dei casi di volontari in servizio permanente, alcuni già in possesso di brevetti specifici.
Non si tratta quindi di banali unità, ma una vera e propria estensione dei reparti fos (detta all'italiana), specializzati in ricognizioni dietro le linee nemiche (compito principale degli esploratori), ed equipaggiati con sistemi d'avangardia (gli esploratori del 186° RGT, insieme al 9° RGT Col Moschin, sono stati i primi militari a testare in missione, nel 2009, il fucile d'assalto Beretta ARX 160).
Sono impiegati in mancanza, anche parziale, in teatro operativo, del TIER 2, cosa che avviene immancabilmente visto l'esiguo numero di operatori fos nell'Esercito Italiano e dell'enorme sforzo che le forze armate sono tenute a compiere in questi anni.
Di esperimenti, specialmente nella brigata paracadutisti, ne sono stati fatti diversi negli anni, a cominciare dalle "compagnie esploratori paracadutisti" (anni 70/80).
Il primo passo concreto avviene invece nella missione ISAF 2009, quando la brigata paracadutisti Folgore, prepara , prima della missione, i plotoni esploranti dei reggimenti di manovra presso il rafos del 9° rgt Col Moschin con un corso intenso.
Durante la missione tali esploratori svolgono diverse operazioni e ricognizioni nella valle del musay, operazioni svolte in passato dal 185° Reggimento RAO "Folgore" (il 185° RGT a sua volta ha affiancato 9° RGT e 4° RGT Alpini Par.).
Le unità TIER 3, in Afghanistan, prendono ordini dalla della Task Force 45 (a sua volta coordinato dal COFS).
Senza creare sterili (stupidi) ed inutili miti, va sottolineato che la brigata paracadutisti Folgore è quindi l'unica unità Italiana (se non Europea) ad avere ben 5 reparti in grado svolgere operazioni speciali.
Insomma, l'esercito Italiano fa passi avanti importanti. Bravi.
Segnalibri