Una pecora di troppo.
Parte prima.
La strada del giro d'Italia.
Quelle poche volte che il giro passa da qui.
Cioè quando si ricordano che la Sicilia fa parte dell'Italia.
SS.185 si chiama di Portella Mandrazzi, 1.125 mt. al suo apice.
Gennaro, l'autista del Procuratore, guida calmo tra i tornanti che si inerpicano vesro Novara di Sicilia.
Dottò ?
Tutto a posto ??
A sente a strada ??
Tranquillo Gennaro, tranquillo.
Mantinieni velocità di crociera.
Ai suoi ordini Dottò.
Suona il telefono.
Guardo il numero.
Non lo conosco.
Pronto ?
Dico.
Sono il Dottor Sozio, il Sostituto Procuratore.
Commissario Di Blasi ?
Mi dica Dottore.
La volevo ringraziare, anche al nome del Procuratore della Repubblica De Luca.
Dovere, Dottore, Dovere.
Grazie ancora.
Novara viene alla fine raggiunta.
O meglio.
La reggia dove è posto il Giudice di Pace, pensate che mentre qui a Barcellona gli impiegati
stanno ammassati come le sardine li un solo impiegato, ex sindaco tra l'altro del paese,
ha a disposizione ben 16 stanze, tutte belle arredate.
Guardo l'orologio.
Gennaro ?
Si dotto !.
Ma qui c'è lo stesso fuso orario che c'è giù a valle, o cambia ?...
Perchè Dottò ?
Perchè il mio orologio segna le nove e mezza e qui ancora non c'è nessuno.
Arriveranno Dottò.
In effetti, quando entro dentro l'aula e poso il faldone con i processi da trattare, sono da solo.
Il tempo però di compilare gli statini d'udienza, tirare fuori la mia delega, mi giro,
e vedo fuori un sacco di persone.
E accanto a me seduti diversi avvocati.
Gennaro ?
Ma che hai fatto ?
Hai convocato qui l'intero paese ?
No dottò.
So venuti da soli...
Capisco.
Arriva pure il giudice.
Ci stringiamo la mano.
Cominciamo tra poco.
Mi dice.
Daccordo, io sono pronto.
Fine prima parte.
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