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Risultati da 81 a 90 di 1185

Discussione: Meno denaro, meno soldati e meno mezzi. Di Paola presenta la riforma della Difesa

  1. #81
    Caporale L'avatar di alfettoneCC
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    Citazione Originariamente Scritto da simonexc Visualizza Messaggio
    ... l'italia non cresce da vent'anni perchè le politiche sono sempre le solite... il lavoro lo crei cercando di aumentare il livello di scolarizzazione delle persone, creando poli scientifici di ricerca dove si investa nel futuro dell'Italia con progetti scientifici, sostituendo l'utilizzo dei combustibili fossili a energia alternativa, recuperando gli antichi centri storici, ristrutturandoli, anzichè costruendo grattacieli che rimangono vuoti come succede ora a Milano... ma qui si promette si promette e poi?
    che ti devo dire... hai perfettamente ragione!
    sai in altri tempi la gente comune (in prima linea i ragazzi) si impegnavano intellettualemte e praticamente per raggiungere un'ideale, di destra o di sinistra, condivisibile o meno, ma almeno si volevano raggiungere degli obiettivi. oggi non si fa un tubo o al massimo, i ragazzi che si informano un po' sulla situazione attuale (io sono del '91 e conosco molti miei coetanei che manco sanno cosa sta succedendo in grecia per esempio) si incazzano su facebook (dal quale mi sono orgogliosamente cancellato), incassano i 4/5 mi piace e tutto finisce li. non c'è un movimento che sappia proporre e attuare qualcosa di alternativo allo schifo attuale. si aspetta passivamente e basta, l'importante che ci siano ancora i soldi per pagare (a rate) la playstation e l'ADSL.

    ma quanto detto è totalmente OT!

  2. #82
    Caporale L'avatar di simonexc
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    siamo quasi coetanei allora (sono del 90) e la penso come te... troppi "c.........i" che non credono in nulla, pensano solo all'oggi e non al domani, e un giorno si lamenteranno di non avere più nulla... ok sto andando un pò off topic... ma credo che in tutto questo discorso dei tagli alla difesa e del personale male utilizzato ci sia anche questo problema... troppi giovani vedono come un ripiego per il posto fisso le forze armate e non come un sogno da realizzare... e questo deve cambiare... solo cosi l'esercito sarà efficiente con personale ridotto (che però si fa in quattro per fare le cose bene!) che non sogna di andare a finire imboscato in ufficio da vfp1 ma che sogna l'operatività...

  3. #83
    bartok
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    simonexc,
    vado a fare il poliziotto o il carabiniere perchè non ho alternative, come succede adesso ad esempio al meridione (non vi siete mai chiesti perchè al sud ci sono sei volte tanto aspiranti a queste carriere??? sarà solo vocazione??? mmmm) ... lo stato non potrà dar da mangiare a tutti e sono sicuro che a breve inizieranno come in Grecia i licenziamenti pure nella Pubblica amministrazione...
    la direzione è quella delineata. ma quante "Grecie" può reggere l'Europa? Insomma... è un po' lo stesso discorso dell'"età media". si dice: "tra 50 anni la gente vivrà in media 100 anni". il punto è che succede qualcosa prima. l'esempio secondo me è calzante non solo perché fa capire il concetto, ma è pure strettamente collegato. qui secondo me non è questione di "lavoro sicuro" o no: qui è questione di salvare il Paese.

    alfettoneCC,
    a tal proposito spero vivamente che si sbrighino con questa benedetta riforma del lavoro. più posti di lavoro (a contratti seri e magari a tempo indeterminato) in modo tale che ci saranno più ragazzi possibile che vorranno fare il carabiniere, il poliziotto, il finanziere ecc... per vocazione e non per necessità.
    io non avrei tanta fretta. Il posto di lavoro a tempo indeterminato che hanno in mente "loro", è totalmente precario. anche più precario di molti degli attuali contratti a tempo determinato, che se non altro per il tempo in cui sono determinati, sono "sicuri". la riforma che hanno in mente è quella di un contratto che solo formalmente è a tempo indeterminato, ma che prevede 0 diritti e possibilità di licenziamento in qualunque momento, senza preavviso, senza scadenze e senza giustificazioni. teoricamente il "contratto" dovrebbe aumentare i "diritti" con il tempo, tipo raccolta punti della Conad, ma è ovvio che il titolare licenzierà prima che il cliente raccolga abbastanza punti per incassare il premio. E' solo uno specchio per le allodole che peggiorerà la situazione.

    troppi giovani vedono come un ripiego per il posto fisso le forze armate e non come un sogno da realizzare...
    francamente non vedo il problema. se uno fa il suo lavoro e lo fa bene, chi se ne frega del perché lo fa. d'altra parte, se devo dirla tutta, trovo molto più sensato che uno voglia arruolarsi per riscattarsi da una situazione difficile come molte ce ne sono in meridione, che non perché "è un sogno da realizzare". Riscattarsi da una situazione difficile, secondo me, dà una forza che il "sogno da realizzare" non è niente in confronto perché ciò che può riscattarti, diventa IL sogno, L'occasione, qualcosa a cui tieni e in cui vuoi dare il massimo.

  4. #84

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    Citazione Originariamente Scritto da bartok Visualizza Messaggio
    francamente non vedo il problema. se uno fa il suo lavoro e lo fa bene, chi se ne frega del perché lo fa. d'altra parte, se devo dirla tutta, trovo molto più sensato che uno voglia arruolarsi per riscattarsi da una situazione difficile come molte ce ne sono in meridione, che non perché "è un sogno da realizzare". Riscattarsi da una situazione difficile, secondo me, dà una forza che il "sogno da realizzare" non è niente in confronto perché ciò che può riscattarti, diventa IL sogno, L'occasione, qualcosa a cui tieni e in cui vuoi dare il massimo.
    bartok, non so se ci sei o ci sei stato nelle FFAA, io sì, e posso assicurarti che solo una piccola parte è arruolata perchè sta davvero rovinata economicamente: la STRAGRANDE MAGGIORANZA cerca di togliersi quanto prima dalla strada, anche se i genitori hanno la forza economica per pagare loro gli studi...di tutti i ragazzi che ho conosciuto sotto le armi, quasi la totalità si è arruolata per "togliersi dal casino", pur stando economicamente nella media...quello che dici tu è sbagliato, cioè il fatto che poi diventa "IL sogno, l'occasione": proprio perchè cercano il posto fisso, una volta che l'hanno trovato la motivazione è quasi nulla, perchè ormai ci sono dentro (specie dai vfp4 in poi), mentre sono pochissimi coloro i quali ci mettono impegno e passione..ho visto gente marcare visita per non andare in missioni quali strade pulite/sicure, gente che rompeva le scatole in ufficio per cambiare i turni di guardia perchè la domenica dovevano andare allo stadio a vedere la squadra del cuore, gente che "sbuffava" e si lamentava dalla mattina, mostrando tutto fuorchè entusiasmo...

  5. #85
    Caporale
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    L'attuale modello a 190.000 uomini si è dimostrato fallimentare in quanto con il budget attuale si spende il 70-75% per il personale e non rimangono che le briciole per l'investimento, la ricerca e l'esercizio.
    Visto che attualmente, e nemmeno tanto visto che sono anni che gli investimenti per la difesa soffrono, non è assolutamente possibile alzare gli stanziamenti l'unica soluzione è quella di ridurre il personale e passare ad un modello a 160.000 uomini. E per le esigenze dell'Italia rimarrebbe un numero ancora elevato. Non dimentichiamoci che il British Army con organici confrontabili a quelli dell'EI si è permesso di schierare in teatro, Iraq 2003, 40.000 uomini con relativi assetti combat, rifornimenti etc etc. Quindi come qualcuno ha detto in precedenza meglio meno uomini ma più addestrati e con più mezzi e magari migliori.
    Stesso discorso per il programma F35. 131 velivoli per le nostre esigenze e possibilità erano oggettivamente troppe e anche qui giustamente si è deciso di ridurre i numeri. Piuttosto perchè nessuno fa notare che l'AM è comunque intenzionata ad acquistare una metà dei suoi velivoli nella versione B a decollo verticale che è notevolmente più costosa. Mi spiegate quale sarebbe l'utilità visto che tutti quelli che l'avevano scelta non per un impiego imbarcato si sono rivolti alle altre versioni, Gran Bretagna e Israele per primi?

    La riforma, se fatta bene, non può che apportare vantaggi.

  6. #86
    bartok
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    topgun90,
    bartok, non so se ci sei o ci sei stato nelle FFAA, io sì, e posso assicurarti che solo una piccola parte è arruolata perchè sta davvero rovinata economicamente: la STRAGRANDE MAGGIORANZA cerca di togliersi quanto prima dalla strada, anche se i genitori hanno la forza economica per pagare loro gli studi...di tutti i ragazzi che ho conosciuto sotto le armi, quasi la totalità si è arruolata per "togliersi dal casino", pur stando economicamente nella media...quello che dici tu è sbagliato, cioè il fatto che poi diventa "IL sogno, l'occasione": proprio perchè cercano il posto fisso, una volta che l'hanno trovato la motivazione è quasi nulla, perchè ormai ci sono dentro (specie dai vfp4 in poi), mentre sono pochissimi coloro i quali ci mettono impegno e passione..ho visto gente marcare visita per non andare in missioni quali strade pulite/sicure, gente che rompeva le scatole in ufficio per cambiare i turni di guardia perchè la domenica dovevano andare allo stadio a vedere la squadra del cuore, gente che "sbuffava" e si lamentava dalla mattina, mostrando tutto fuorchè entusiasmo...
    no, non ci sono stato: ho sostenuto un concorso dall'esito ancora pendente e sto per sostenerne un altro.
    comunque.
    Secondo me, il "togliersi dalla strada" è un valido motivo. Il fatto che poi i genitori abbiano la "forza economica" per pagare gli studi non è necessariamente un motivo per non arruolarsi: mica tutti vogliono studiare. I problemi che tu riporti e di cui io prendo atto, non sono dovuti a quelle "motivazioni". quei problemi rimarrebbero anche per chi "sta davvero rovinato" o per chi ha "le motivazioni vere dure e pure" su qualcosa che non conosce. sono cose che dipendono, secondo me, essenzialmente da 3 fattori:
    -abitudine
    -carattere
    -disciplina
    se uno è abituato ad impegnarsi e ha un carattere proteso al "lavoro ben fatto", può avere le motivazioni che vuole: dal "posto fisso", alla "disperazione economica", al "così perché mi va!". E là dove v'è difetto dei primi 2 punti, dovrebbe supplire la disciplina militare: dunque, secondo me, non dovrebbe esistere il fatto che qualcuno faccia casino in ufficio perché non vuole "fare una cosa". Gli ordini si eseguono e basta, nel rispetto del Codice dell'ordinamento militare. Secondo la mia personalissima opinione non si può avere una forza armata disciplinata solo in base alle "motivazioni", che poi sono anche "fatti propri".

  7. #87
    Wiseman
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    Condivido, almeno il senso generale.
    Ed allora: c'è una aliquota di arruolati che non hanno ideali duri e puri, vogliono lo stipendio fisso e faticare poco; c'è un apparato gerarchico che ha la naturale tendenza amoltiplicare comandi ed enti per poter assegnare altrettante poltrone (succede in TUTTE le organizzazioni). Quando le due cose si incontrano, e per di più si versa in crisi finanziaria e di valori, ci sono reparti che fanno la muffa. Carri armati che non si addestrano, magari, o artiglieri che non sparano, e così via.
    Meno soldi, ma anche diversamente ripartiti: la Relazione del Ministro vuole ridurre al 50% circa la spesa per il personale, ed assegnare il resto in equipaggiamento ed addestramento.
    Conseguenza dei tagli (che, a mio avviso, non saranno "licenziamenti", ma riassegnazionie blocchi del turn-over), meno reparti, meno comandi, più vita addestrativa.
    E' un male questo?

    Quali sono le dimensioni della Struttura Difesa di cui ha bisogno l'Italia nella sua fase storica attuale, e quali quelle che può permettersi? Vogliamo partecipare alle missioni internazionali per guadagnare credibilità e sederci al tavolo di spartizione dei contratti di ricostruzione (obiettivo più che legittimo)? Ci servono forze di pronto impiego, flessibili, ben addestrate/equipaggiate, non trovate?
    Quanti reparti corazzati abbiamo utilizzato nelle nostre missioni? In rapporto alle specialità di fanteria?

    Poi, magari, modificando anche le mentalità PRIMA delle riforme, si potrebbe intervenire sulle modalità di selezione (concorso sì/no, ma anche concorso in base a cosa).

    Altro spunto: perché l'arruolamento dovrebbe essere - alla lunga - di natura PERMANENTE?
    Tolti i quadri, e forse neanche quelli, diciamo tolti gli Ufficiali superiori, si potrebbe pensare ad una ferma di complessivi, non so, 20 anni. O qualcosa del genere.

  8. #88
    bartok
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    Wiseman,
    PER CARITA'. Se c'è una cosa che mi spaventa più dei problemi in cui l'Italia versa, sono i controriformatori che spacciano le controriforme per riforme, con idee che in fondo vanno a cambiare proprio quello che funziona! Scusa, ma a uno dopo 20 anni che fai, gli dici "tante grazie" e lo sbatti su una strada?! Questo è un modo di pensare, putroppo assai diffuso nella logica bocconiana che è di gran voga oggi, che non tiene conto di 2 cose. la prima è che è una logica che se ne frega della persona. la seconda è che non tiene conto che poi "la persona", che poi non è una, ma diventano 100, 1000000 e così via, protesta! E con ragione anche. E' così che si semina il casino sociale. e poi dicono che non bisogna protestare.

    Nessuno dice che l'arruolamento debba essere permanente: non era permanete con la Leva, non è permanete ora. un VFP1 può rifare il VFP1, poi il VFP4, poi può passare permanente. anche tra gli ufficiali ci sono forme "a tempo".

    Il punto è che se una cosa non funziona e serve, la cosa importante non è necessariamente cambiarla, ma farla funzionar. Non la fai funzionare "abolendo i concorsi". anzi! giuro che queste cose, quando le dicono i politici - e le dicono- mi vengono i brividi!

    Io penso che aspirare al posto fisso non solo è comprensibile, non solo è giusto, ma è doveroso, perché la dignità di un Paese si difende a partire da sé stessi e dal non accettare di esser trattati come oggetti senza diritti. Non è "il posto fisso il problema". Sul questionario motivazionale, tra le tante voci c'era anche "voglio una posizione economica sicura". e io ho messo VERO. Ma non ho mentito neanche alla domanda "sono disposto ad andare per lungo tempo in luoghi disagiati": anche lì, VERO. per "posto fisso" non intendo nel senso "nello stesso luogo" o "vicino a papy e mamy", tanto per smentire la Cancellieri, che lei e gli altri suoi compari dicono che i giovani d'oggi non trovano lavoro perché sono mammoni. Non vanno lontano da casa semplicemente perché non sono pagati abbastanza per far fronte ad affitti e bollette. parlano loro... che hanno i figli tutti utrapiazzati proprio dove lavorano loro! se infine mi arruolassi, a me va bene di essere mandato ovunque. E, come te, non vedo di buon occhio chi vuole "la botte piena e la moglie ubriaca", cioè il "posto fisso" e tutte le "comodità" e senza dare niente in "cambio". Ma questo non si risolve come dici tu: si risolve con la disciplina, almeno in ambito militare. "Non vuoi andare dove ti si manda?", "non esegui gli ordini?". Non importa: lo fai, e basta. Perché se cominci a dire, come molti dicono: "puoi essere licenziato in qualunque momento", oppure "dopo 20 anni una pedata nel sedere e vai a morir di fame da qualche parte", allora poi non c'è neanche da aspettarsi che uno abbia chissà che motivazioni! E poi si parla di "motivazioni". E poi il PIL dovrebbe anche crescere.
    Ultima modifica di bartok; 17-02-12 alle 19: 05

  9. #89
    Caporale L'avatar di simonexc
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    in tutto questo allora sorge spontanea una domanda: perchè continuare ancora dopo quasi 8 anni dall'abolizione della leva a obbligare chi vuole fare i concorsi nelle forze dell'ordine a fare un anno da vfp1? ha senso? potrebbero cosi ridurre i vfp1 a 5000 posti l'anno, e da li l'unico accesso al vfp4. Entrerebbero nell'esercito solo persone che in esercito vogliono starci non persone che lo fanno solo per il motivo di voler entrare in polizia o carabinieri. Cavolo risparmierebbero eccome!

  10. #90
    Wiseman
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    Se quello delle armi è (anche) un mestiere, sebbene un po' particolare, deve avere le stesse regole degli altri.
    Ho girato una dozzina di datori di lavoro, in Italia e fuori, sempre con un contratto a tempo indeterminato. Posto fisso, non posto unico e vitalizio. Questo ha aumentato la mia competitività sul mercato del lavoro, e non ha ridotto le mie "sicurezze". Anche se ho dovuto ricominciare tante volte, ed imparare cose nuove ogni volta (anche la lingua, anche il posto dove si compra il pane o si tagliano i capelli). Ero motivato prima di cominciare, e con le sfide di queste situazioni le mie motivazioni si sono rafforzate.

    Ipotizzare - si parla per confrontare opinioni, e magari far maturare le idee, o per convincersi della loro infondatezza, anche - di ridurre la ferma a 20 anni (ovvio che parlo del ruolo permanente e non dei vfp1/4 etc. - ed ai miei tempi la leva era la leva, grazie ) è o potrebbe essere un mezzo per accrescere il turn-over, abbattere i costi, stimolare l'operatività individuale. Perché anche ricollocarsi sul mercato dopo un certo tempo richiede motivazione E competenze. Se preferisce, voglia (documentata) di lavorare.
    Che non contrasta con le più che legittime intenzioni di arruolarsi "per togliersi dalla strada" (ma dopo 20 anni avrò imparato a star lontano da certi guai, spero); o per "trovare un lavoro". che dopo un certo tempo può anche cambiare - mettendo a frutto esperienze prezione e in certo modo uniche.

    Dopo 20 anni si possono ipotizzare scenari ampi: posti riservati nell'amministrazione dello Stato; incentivi all'avvio di attività imprenditoriali; forme di ricollocazione nell'industria privata (un soldato-professionista non è solo uno che spara e marcia, giusto? c'è chi guida carri armati e chi gestisce le telecomunicazioni, ci sono cartografi e genieri ...). Perché se una cosa vale, ma il suo funzionamento non corrisponde più al bisogno che se ne ha, occorre "aggiustarla", adeguarla all'uso.

    E non mia dia più del bocconiano!

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