Il concetto è che uno deve fare sei ore.
O sei di volante o di piantone poco importa.
Importa è che tieni gli occhi aperti.
I tempi morti non esistono.
Ci vogliono solo cinque secondi perchè succeda il peggio.
Ed è sempre bene prevenirlo.
Il concetto è che uno deve fare sei ore.
O sei di volante o di piantone poco importa.
Importa è che tieni gli occhi aperti.
I tempi morti non esistono.
Ci vogliono solo cinque secondi perchè succeda il peggio.
Ed è sempre bene prevenirlo.
Purtroppo ci sono colleghi che quando si trovano in certi posti pensano siano stati messi lì per "riposare". Da noi un giorno un ragazzo è riuscito a volantinare tutte le auto dentro la caserma. E sai qual è stata la reazione del collega piantone? "Mica è successo niente di male...". Il dubbio è: si è accorto ma non sapeva che fare o non si è accorto proprio? Vabbè...
Tornando in tema a qualcuno devi far notare che sei un superiore gerarchico e sei lì per un motivo preciso. Curiosamente sempre gli stessi.
[QUOTE]
Se si tratta di atti penali di una certa gravita' si risponde entrambi davanti al giudice e comunque anche al tuo dirigente , inoltre in polizia si valuta anche la professionalita' del soggetto di cio' il tuo dirigente dara' una valutazione sulle tue note caratteristiche che potrebbe prevalere un trasferimento d'ufficio per incompetenza al tipo di servizio o specialita' in cui ti trovi a svolgere .
Diverso è se si tratta di cordinati d'ufficio ? allora interviene la sansione disciplinare che può essere ; il richiamo orale , il richiamo scritto, la pena pecunaria , il tutto viene scritto nel tuo foglio matricolare .
In sintesi , le forze militari rispondono sia al codice militare che a quello civile , nonchè ai loro regolamenti disciplinari , a differenza di quelli ad ordinamento civile rispondono solo a quello civile e loro regolamenti disciplinari (come detto sopra) .
"Mi permetto di aggiungere " che questo è uno dei motivi che la Polizia di Stato ha tolto le stellette.
Ultima modifica di barth; 12-01-12 alle 17: 00 Motivo: caratteri
Questo è quello che volevo capire.
Diciamo che se un inferiore viene "maltrattato",questo può rivalersi in qualche modo?
Non so con sindacati o altro?
Scusate l'ignoranza,ma vorrei capire bene pregi e difetti sotto questo punto di vista.
Anche perché odio essere militare(non me ne vergogno a dirlo)e vorrei poter trovare ciò che non trovo ora,cioè l'educazione,il rispetto(di tutti) e la serena convivenza.
Di certo ti posso garantire che non esiste il nonnismo, in Polizia ti puoi scordare di essere un militare non per questo chiunque si può permettere di arrogarsi un rambo od pure un surper uomo , si è responsabili di ciò che fà il tutto in maniera civile e respottosi delle norme regolamentari , ripeto tutti !!!!!!!!!!!!!!!!!
Vedi collega.
Il fatto è che pensano come "militari", per cui il nostro mondo non lo riescono a percepire.
Leggo "maltrattare!", ma che stiamo a scherzare ?!.
Da noi non si maltratta nessuno.
Tutti abbiamo la nostra dignità e personalità e la rispettiamo.
Se pure io devo richiamare un subalterno, lo faccio in modo tale da fargli
capire cosa abbia sbagliato, sicchè la prossima volta non lo faccia più.
E la cosa finsce li, ci stringiamo alla fine la mano ed andiamo al bar
a consumare qualcosa.
Non siamo militari, di conseguenza non c'è la mentalità tipica del mondo con le stellette.. tuttavia vorrei far presente all'aspirante collega che non è tutto rose e fiori; nonostante sia ancora un "pinguino", a causa di varie aggregazioni in giro per l'Italia ho lavorato in realtà dove c'era chi, solo per il motivo di avere 10-15 anni di servizio, si sentiva intoccabile e talvolta non agiva proprio in maniera "rispettosa delle norme regolamentari" come dice l'utente barth; o agenti usciti dal corso precedente il tuo che già si sentivano anziani, sicché il "rispetto", l'"educazione" e la "serena convivenza" citate prima non sempre trovano applicazione... Niente a che vedere con il nonnismo o il noto "mutismo e rassegnazione", alla fine basta essere consapevoli di fare sempre il proprio dovere correttamente e non assumere come modelli queste persone, però è giusto ricordare che esistono anche nella nostra amministrazione.
177° corso A.A. Polizia di Stato "Alessandria"
Grazie per la tua testimonianza,solo una cosa non mi è chiara.
Nel caso in cui un subordinato noti un comportamento sbagliato da parte di un superiore,come si può muovere per renderlo noto?
Faccio un esempio,il mio diretto superiore gioca al computer mentre io devo "faticare",ma se provassi a farlo presente al nostro superiore(di entrambi),il primo poi me la farebbe sicuramente "pagare".
In polizia come funziona?
Grazie e scusate l'ingenuità della domanda.
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