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Discussione: "Gim dagli occhi verdi", il più bel petto d'Italia

  1. #1
    quantico
    Guest

    Predefinito "Gim dagli occhi verdi", il più bel petto d'Italia

    Condivido con Voi la figura di Ettore Muti, Eroe dimenticato del Novecento italiano e ancora oggi "il più bel petto d'Italia".




    Figura carismatica e condottiera, dopo essere stato espulso da tutti gli Istituti del Regno, nel 1915, appena quattordicenne, raggiunge il fronte per combattere a fianco degli Arditi. Si guadagnerà una MOVM, rifiutata per evitare di essere scoperto e non poter più combattere. Sarà impegnato al fronte durante tutti i 4 anni di campagna.

    Partecipa volontario come Legionario durante l'impresa fiumana al fianco di Gabriele D'Annunzio, dove lo stesso Ettore verrà soprannominato "Gim dagli occhi verdi" e apostrofato dal Vate come:

    "Voi siete l'espressione del valore sovrumano, un impeto senza peso, un'offerta senza misura, un pugno d'incenso sulla brace, l'aroma di un'anima pura."

    Fascista convinto, parteciperà alla Marcia su Roma del 1922. Nel 1936 partirà volontario per l'Etiopia dove si guadagnerà 2 MAVM e 1 MBVM. Subito dopo partirà volontario per la Guerra di Spagna, dove ritornerà con una MOVM, 3 MAVM, l'Ordine Militare di Savoia, la MOVM spagnola e 2 promozioni per meriti di Guerra (fino a Maggiore).

    Parteciperà alla Seconda Guerra Mondiale combattendo in Albania nel 1939, in Francia e nei Cieli del Mediterraneo e dell'Inghilterra fino al 1942, guadagnandosi diverse MAVM e 2 Croci di Ferro di I e II classe.

    Dopo la caduta del Fascimo del 25 Luglio 1943, rimarrà fedele al Re e morirà in circostanze mai chiarite dopo l'arresto da parte dei Carabinieri.

    Dopo l'8 Settembre, la sua figura fu celebrata dalla RSI nominando con il nome del "più bel petto d'Italia" reparti e battaglioni.

    Ecco "Gim dagli occhi verdi", il più bel petto d'Italia:

    - Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia
    - Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
    - Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
    - Cavaliere dell'Ordine Coloniale della Stella d'Italia
    - 1 MOVM
    - 10 MAVM
    - 1 (Alcune fonti dicono 5) MBVM
    - 5 Croci al Merito di Guerra
    - Medaglia commemorativa della Marcia su Roma
    - Medaglia commemorativa della spedizione di Fiume
    - Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915-18 con fascette 1915-1916-1917-1918
    - Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia
    - Medaglia commemorativa italiana della vittoria
    - Medaglia commemorativa delle operazioni militari in Africa orientale (ruolo combattenti)
    - Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-1943 con fascette 1940-1941-1942
    - Medaglia commemorativa della campagna di Spagna
    - 1 Gran Croce Spagnola al Merito di Guerra
    - 1 Croce Militare Spagnola
    - Croce di Ferro di I e II classe
    - 3 Promozioni per Meriti di Guerra
    - Medaglia Volontari Prima Guerra Mondiale
    - Medaglia Volontari AOI.
    - Croce di anzianità di servizio della MVSN

    Ettore Muti, "Gim dagli occhi verdi". Eroe dimenticato.
    Ultima modifica di quantico; 28-11-11 alle 19: 26

  2. #2
    Moderatore L'avatar di gagliardi
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    Citazione Originariamente Scritto da quantico Visualizza Messaggio

    Ettore Muti, "Gim dagli occhi verdi". Eroe dimenticato.
    non da me, né da molti altri

    e cosa dire di elia rossi passavanti? unico soldato a ricevere due medaglie d'oro in due diversi conflitti, prima e seconda guerra mondiale...

  3. #3
    quantico
    Guest

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    Non avevo dubbi. Qualcuno c'è ancora, per fortuna.
    Ma per quanto ancora le loro gesta saranno ricordate?

    Ecco le due motivazioni delle due MOVM concesse a Elia Rossi Passavanti:

    -"Da soldato, da caporale, da aiutante di battaglia, fulgido, costante esempio, trascinatore d’uomini, cinque volte ferito, tre volte mutilato, mai lo strazio della sua carne lo accasciò, sempre fu dovuto a forza allontanare dalla lotta; sempre appena possibile, vi seppe tornare, ed in essa fu sempre primo fra i primi, incurante di sè e delle sofferenze del suo corpo martoriato. In critica situazione, con generoso slancio, fece scudo del suo petto al proprio comandante, e due volte, benchè gravemente ferito, si sottrasse, attaccando, alla stretta nemica. Con singolare ardimento, trascinava il suo plotone di arditi all’attacco di forte, munitissima posizione nemica; impossibilitato ad avanzare, perchè intatti i reticolati, fieramente rispondeva con bombe a mano, alle intense raffiche di mitragliatrici. Obbligato a ripiegare, sebbene ferito, sostava ripetutamente per impedire eventuali contrattaechi. Avuta notizia di una nuova azione, abbandonava l’ospedale in cui l’avevano ricoverato, e raggiungeva il suo reparto; trasportato dai suoi, riusciva a prendere parte anche alla gloriosa offensiva finale. Soldato veramente, più che di carne e di nervi, dall’anima e dal corpo forgiati di acciaio e di ottima tempra. Hermada, settembre 1916 - Grappa, 24 ottobre 1918."-

    -"Mutilato e superdecorato, volontariamente nei ranghi della nuova guerra, per la maggiore grandezza della Patria, riconfermava il suo meraviglioso passato di eroico soldato. A capo della propaganda di una grande unità, seppe dimostrare che più che le parole valgono i fatti e fu sempre dove maggiore era il rischio e combatté con i fanti nelle linee più tormentate. Nella manovra conclusiva, alla testa dell’avanguardia del Corpo d’Armata, entrò per primo in Korcia ed in Erseke, inalberandovi i tricolori affidatigli dal Duce. Superba figura di combattente, animato da indomito eroismo, uscì illeso da mille pericoli e fu l’idolo di tutti i soldati del III Corpo d’Armata, che in lui videro il simbolo del valore personale, della continuità dello spirito di sacrificio e della più pura fede nei destini della Patria, che legano idealmente le gesta dei soldati del Carso, del Piave, del Grappa con quelle dei combattenti dell’Italia fascista. Albania, gennaio - aprile 1941."
    -

    E questa della MOVM concessa a Ettore Muti:

    -"Ufficiale superiore pilota, volontario fra i primi in una missione di guerra combattuta per l’affermazione dei più alti ideali fascisti, si distingueva per eccezionale attività bellica svolta con ammirevole fervore e con dedizione assoluta. Già distintosi precedentemente per valore e coraggio e sempre pronto ad ogni più rischiosa missione, eseguiva nel periodo di un anno oltre 160 azioni di bombardamento colpendo efficacemente il nemico nei più lontani e vitali obiettivi. Più volte attaccato dai caccia avversari, durante l’espletamento della sua ardimentosa attività di bombardiere, impegnava, per tredici volte aspro combattimento in condizioni di assoluta inferiorità, riuscendo sempre a respingere gli attacchi e conducendone due vittoriosamente con l’abbattimento in fiamme di due apparecchi avversari. Cielo di Spagna, aprile 1937 - aprile 1938."-


    E l'Ammiraglio Rizzo, il Comandante D'Annunzio e il Capitano di Vascello Ciano?
    E il Comandante Diavolo Amedeo Guillet?


    Figli nobili di una Patria oramai perduta, nobili quanto i soldati, i caporali e i sergenti e gli Ufficiali che combatterono al fronte, in ogni conflitto di ogni epoca, irrigando di sangue italiano il campo di battaglia.
    Ultima modifica di quantico; 01-02-12 alle 18: 41

  4. #4
    Moderatore L'avatar di gagliardi
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    muti è destinato all'oblio ufficiale, perché fascista.
    rossi passavanti ha lasciato un magnifico ricordo di sé, prima come podestà poi come sindaco, nella rossa terni. che interamente a lui deve tutto il suo sviluppo economico. l'aspetto militare della sua vita, oggi è un poco in ombra.
    la figura di ciano è squalificata dal figlio, rizzo rimarrà "l'affondatore" per l'eternità. d'annunzio? il mito dei miti.
    tutti soldati magnifici, decoratissimi, ma non abbastanza per quello che fecero.

  5. #5
    Wiseman
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da quantico Visualizza Messaggio
    Non avevo dubbi. Qualcuno c'è ancora, per fortuna.
    Ma per quanto ancora le loro gesta saranno ricordate?

    (...)

    E l'Ammiraglio Rizzo, il Comandante D'Annunzio e il Capitano di Vascello Ciano?
    E il Comandante Diavolo Amedeo Guillet?


    Figli nobili di una Patria oramai perduta, nobili quanto i soldati, i caporali e i sergenti e gli Ufficiali che combatterono al fronte, in ogni conflitto di ogni epoca, irrigando di sangue italiano il campo di battaglia.
    Fino a quando ne parliamo fra noi, e siamo in grado di parlarne ai nostri figli, amici, insomma di lasciarne una traccia, tutti Costoro rimangono Vivi nella memoria.
    Non sarà abbastanza per lasciare un segno imperituro ed effettivametne adeguato al Loro valore, ma è quanto possiamo fare.
    Figli della nostra Patria, guideranno comunque le azioni degli Uomini in armi.
    Gim dagli occhi verdi, e tutti gli altri Eroi, anche quelli di cui non si conosce il nome, che hanno illuminato la nostra storia.

  6. #6

    Predefinito

    Amici miei, nomi come Amedeo Guillet, Luigi Durand de la Penne, l'ammiraglio Bergamini, Enrico Frattini, Adriano Visconti, Carlo Ruspoli, Luigi Reverberi e tanti altri dovrebbero essere scritti a caratteri cubitali su tutti i libri di storia, perchè hanno umilmente ed eroicamente (dell'eroismo più vero e nobile, quello disperato e silenzioso di chi sa che si batte senza speranza ma si batte lo stesso) salvato quel poco di onore militare che la 2a Guerra Mondiale ha concesso all'Italia. Dobbiamo ricordarli, perchè sono stati degli esempi di valore e abnegazione che non tramontano e che purtroppo quasi nessuno conosce.

    E fra questi nomi, quello di Ettore Muti rifulge certamente. Soldato con la S maiuscola, dalla testa ai piedi, avventuriero, sì, spavaldo e spaccone, forse, ma traboccante di onesto e sincero coraggio.
    Mi hanno raccontato (chi a quei tempi c'era) che il partito fascista una volta gli inviò in Spagna un pugnale d'oro, e per risposta Starace ricevette un telegramma così concepito (in dialetto romagnolo): "Desmet con 'sti putanat - mandum putost un salam" (trad.: "finiscila con queste stupidaggini - mandami piuttosto un salame")
    Un'altra volta mentre era console della Milizia Portuale a Trieste (credo), durante un ricevimento diplomatico un principe arabo gli fece delle avances, e ovviamente Muti gli appioppò un ceffone. Mussolini lo chiamò a rapporto, gli fece una bella lavata di testa e concluse: "com'è che io non prendo mai a schiaffi nessuno?" , e Muti di rimando (sempre in romagnolo): "ma ti te se minga un bel omm come mi" (trad,: "ma tu non sei mica un bell'uomo come me")
    Credo che questo basta a inquadrare il personaggio. Muti è stato un grande soldato e un galantuomo, del tutto insensibile al tornaconto e al guadagno personale (e basterebbe questo a dargli un posto d'onore nella storia di questo Paese) e che si batteva solo per ideale. Un vero cavaliere solitario. Per questo è ancora oggi così simpatico.

    Soprattutto a me, che ho avuto uno zio tenente nella "Legione Autonoma Mobile E. Muti".

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