Che dire, ragazzi: la vita è vostra...
Un sogno per alcuni... Un incubo per altri...(Excalibur-1980)
Confermo i miei atti e rido dei vostri giudizi. Ed ora condannatemi!
Non mi piace fare la cassandra sugli altrui sogni, ma credo che, a latere di ogni decisione debbano essere posti anche i vincoli ostativi. Ho avvertito che vi è in corso un ripensamento dell'attività delle FF.AA. che da un lato porterà ad un loro dimagrimento dall'altro ad una mutazione culturale ad oggi imprevedibile.
Insieme ai vostri desideri fate anche queste valutazioni:
a) nel breve e medio periodo i posti a concorso saranno pochi e le carriere più lente; tenetene conto: i giovanili entusiasmi passano con gli anni;
b) ci aspetta un periodo di strettezze in termini di mezzi ed equipaggiamenti: non c'è nulla di più frustrante che portare avanti un compito magari importante mettendo le pezze;
c) il personale sarà sempre più demotivato e quindi la resa sarà minore, ed alla lunga, avere una responsabilità magari notevole con scarso supporto diventa stancante;
d) questo paese non avverte la necessità di avere delle FF.AA. che considera un inutile spreco.
Certo, mi rendo conto che l'entusiasmo è cosa bellissima ma la difficoltà oggettiva smorza qualunque giovanile ardore: l'impatto con una realtà lungamente idealizzata ma scoperta ben diversa provoca forti ripensamenti, più spesso di quanto non crediate.
Ripeto nuovamente che non intendo fare la cassandra: considerate queste mie righe come un contributo di pensiero.
PS.: Joenna, non è che la laurea militare valga poco o molto, solo che la concorrenza è forte e l'essere stato militare non ti fornisce titolo aggiuntivo.
Un sogno per alcuni... Un incubo per altri...(Excalibur-1980)
Confermo i miei atti e rido dei vostri giudizi. Ed ora condannatemi!
Mi sento di dissentire.
Molte volte lei stesso ha detto che un ufficiale della Marina, anche con una laurea ingegneristica, con difficoltà troverebbe lavoro al di fuori di quello prettamente militare, se non in settori manageriali o di recruiting. Questo credo perchè la Marina e il mondo civile richiedano competenze ben differenti.
Non chi comincia ma quel che persevera
Ho seguito l'intervista all'Ammiraglio di Paola ad "Otto e Mezzo" qualche sera fa. Tratta quasi interamente di questo argomento, potrebbe essere interessante.
http://www.la7.tv/richplayer/?assetid=50245452
P.S.: Joenna, mi pare che la tua tesi sia identica a quella di Westindias. La laurea conseguita in Accademia ha lo stesso valore di una laurea conseguita ovunque nell'UE, ma l'esperienza lavorativa nella Marina è per il privato troppo "settoriale" e quindi non preferita.
"Sole che sorgi libero e giocondo sul colle nostro i tuoi cavalli doma;
tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggior di Roma."
Quoto certamente Westindias...lavorare tra malumore...un ambiente degradato e così via è difficile...molto difficile....ma porgo un paragone...in una squadra di calcio di bassa classifica che ogni anno rischia la retrocessione...beh io nono ho mai visto un giocatore (perchè a mio parere i giocatori delle piccole squadre sono grandi giocatori perchè si fanno in 4 anche per quattro spiccioli) dicevo non ho mai visto uno di questi giocatori arrendersi e gettare la spugna, perciò penso che anche se sarà difficile nel futuro se il MARINAIO sarà altamente motivato non avrà paura nemmeno di andare in guerra con una barca a remi (oddio forse così si ahahaha).
Per quanto riguarda me io non vedo l'entrare in marina come un lavoro FISSO che molti vedono...ma vedo l'opportunità di far parte di un organico che un giorno potrà salvare il **** alla nazione...sò che è una visione molto patriottica ma è pressochè questo quello che provo io quando vedo la scritta PATRIA E ONORE o di quando mi è capitato di alzare lo sguardo e leggere in studio 1 in AN una lapide con la formula del giuramento....e io non mi darò pace finchè non riuscirò ad entrare...che dirvi più BUON VENTO
Nostra Vis Pro Classem - GrupAer -
Segnalibri