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Discussione: Riforme e futuro del CM CRI

  1. #531
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    Predefinito Comitato Difesa Corpo Militare CRI - aggiornamento

    ricevo dal un esponente del Comitato - che sta arrivando ad oltre 1.000 adesioni da tutta l'Italia - e vi trasmetto la seguente comunicazione

    " Vi comunichiamo che oggi L'avvocato Rocca ci ha contattato per effettuare un incontro con il Presidente del Comitato Dott. Antonio Pezzi. La data dovrebbe essere fissata per dopo ferragosto. Vi terremo aggiornati su ulteriori sviluppi. Per quella data ci auguriamo di essere in tanti per fare valere le nostre ragioni. E solo i numeri ci daranno ragione. Quindi, visto anche l'avvicinarsi del periodo delle ferie, consigliamo a tutti quanti di iscriversi velocemente, compilando il modulo che ormai sapete tutti dove trovare, inviandolo alla mail indicata ed effettuando il bonifico di 5 euro. Per ogni Centro e per ogni regione sono stati o stanno per essere individuati dei referenti che ci supporteranno nelle varie attività e nelle fasi di vita del Comitato. Appena l'elenco sarà completo ve lo invieremo.

    ---------------------Aggiornamento----------------------------

    Lettera inviata all'Avv Rocca da parte del Presidente del Comitato

    Bologna, 23.07.12

    Al Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana

    LETTERA APERTA

    Pregiatissimo Commissario,

    nel corso della terribile catastrofe che ha funestato diversi comuni dell’Emilia Romagna sono purtroppo emerse, dopo mormorata latenza, divergenze inconciliabili sulla riforma della Croce Rossa e sul futuro del Corpo Militare. Non vi è alcun dubbio che, dopo sofferta e prolungata transizione, l’intero Paese debba finalmente risolvere le dispute sulle riforme strutturali e così anche la Cri, come le altre istituzioni italiane, deve predisporsi al cambiamento. Tra l’altro l’urgenza di ritoccare le pesanti burocrazie europee che hanno soffocato molte economie nazionali e di ridare vigore, anche attraverso una politica migliore, a uno sviluppo più uniforme, è ormai indifferibile. Sarebbe tuttavia un gravissimo errore strategico il tentativo di estrapolare la sola “questione economica” dal contesto storico e politico con cui la stessa è capillarmente amalgamata. L’alto credito da sempre riconosciuto all’Italia in virtù delle sue nobilissime tradizioni sociali è il terreno in cui il nostro volontariato, militare o civile che sia, vuole continuare a operare. Essendo tuttavia consapevoli che, sul fronte del complicato sviluppo internazionale, vi sono enormi incognite - non solo economiche - da affrontare, bisogna mantenere saldi i principi e i simboli della nostra identità. La storia del nostro Risorgimento, ma anche la nostra stessa Costituzione ci condizionano in tal senso e ci impediscono, nonostante l’individualismo egemone di questi tempi, di derogare a quelle linee di pensiero e di umanità cui si ispira la Cri. Per questo, al di là dell’evoluzione aziendalista che va subendo il mondo intero già all’alba del nuovo secolo, continua a germogliare in molti di noi l’entusiasmo spontaneo per un volontariato rappresentativo e gratuito. Solo a queste condizioni la Cri si integra perfettamente nelle sue componenti che sanno rispondere alle diverse aspirazioni di uomini e donne che in modo diverso vogliono offrire il loro contributo di solidarietà. Il Corpo Militare, ad esempio, è la componente in cui si identificano coloro che vogliono rappresentare la Croce Rossa, e l’Italia nei vari teatri mondiali dei disastri e delle guerre, indossando l’uniforme, inconfutabilmente unica, delle Forze Armate Italiane. Ciò detto l’improvvisa quanto ambigua disattivazione dei militari del Sesto Centro in corso di emergenza sismica e, poco tempo dopo, l’inutile quanto deludente confronto col Prefetto Gabrielli, hanno generato un comprensibile malcontento che tuttora evidentemente persiste. Il Suo recente atto d’autorità abrogativo del “Richiamo senza assegni” giunge per di più a vanificare una snella ed efficace procedura di mobilitazione correntemente sperimentata nel corso di innumerevoli esercitazioni militari. La suddetta nota, oltre a causare impedimento all’operatività delle Forze Armate, suscita perplessità e fermento fra il personale in congedo costretto ad operare in abiti civili o a non operare affatto, salvo naturalmente i richiami regolarmente retribuiti. Una linea, la Sua, che oltre a porsi in netta controtendenza all’ormai famosissimo “Spending Review” ricalca grossolanamente quell’idea di smembramento progressivo del Corpo che traspare senza troppe remore nella “bozza del decreto di riforma” e che lo ridurrebbe ad una forma pressoché agonica di sopravvivenza. E’ chiaro che così stando le cose, in una logica fuori tono di risanamento privatistico della Cri che non risparmia prerogative e valori, si rischia di toccare un punto irreversibile di rottura oltre il quale la Croce Rossa abdicherebbe alla sua stessa natura e alle sue peculiarità. Il Parlamento Italiano non si assumerà una responsabilità così grande! Non è dunque per mero tradizionalismo ma per difendere uno dei più importanti valori nazionali e rispondere a un effettivo bisogno di rinnovamento che, alcuni giorni or sono, si è costituito il “Comitato Nazionale per la tutela e la riforma della Cri”. Lo scopo è appunto quello di creare un movimento che sappia affiancarne il processo di riforma contrastando, in ambito parlamentare, e politico ove occorra, interessi opposti o di parte facenti capo a gruppi di potere senza scrupoli. Con tutto il rispetto che Le è dovuto in virtù dell’alta carica da Lei ricoperta e con tutta l’onestà che, per appartenenza, ci si deve invece reciprocamente, è fermo convincimento di questo comitato che ogni ipotesi di risanamento della Cri debba prevedere la conservazione della sua natura pubblicistica. Da ultimo, per quanto più intrinsecamente riguarda la componente militare, resta inteso che ogni processo di “alleggerimento” dovrà tener conto, in quanto a personale e mezzi, degli indispensabili strumenti di mobilitazione in assenza dei quali ogni proposito conservativo equivarrebbe alla soppressione. E’ nostro fermo convincimento che in tal senso e in tale misura la Croce Rossa debba continuare ad esprimere la propria identità perché tale è l’esigenza degli uomini che la storia chiama a rappresentarla in Italia e nel mondo.

    Distintamente il Presidente del Comitato La saluta e La ringrazia

    Antonio Pezzi

  2. #532

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    Ottimo, avanti così!
    «Mancò la fortuna, non il valore»

  3. #533
    Caporale L'avatar di Pik
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    Citazione Originariamente Scritto da Domenico Visualizza Messaggio
    Esisteva una O.C. - del gennaio 2009 - a firma del Commissario Straordinario avv. Rocca sull'uso del discone sull'uniforme a cui tutti noi dovevamo attenerci.

    La potete rintracciare q questo link http://www.cri.piemonte.it/component...&limitstart=10

    Contestare questa disposizione emanata da chi è al vertice della nostra Associazione e, quindi, al vertice del Corpo Militare disobbedendo non rientra tra ciò che mi hanno insegnato a fare come militare.

    Rifiutarsi, poi, di operare in zona di operazione ed in aiuto alla popolazione come nel Sisma Abruzzo in forza di una modifica dell'aspetto dell'uniforme lo trovo assolutamente fuori di qualsiasi concezione e non in linea con lo spirito del Movimento.

    Ricordo che dal 1866 sino al 1936, quindi per circa 70 anni, le nostre formazioni hanno operato sottostando alla disciplina militare e indossando uniformi di ispirazione militare integrando la Sanità militare senza avere al bavero le stellette militari, ma quelle speciali di Croce Rossa.

    Nondimeno, nessuno si è rifiutato di operare e di prestare la propria opera a favore dei feriti e dei malati delle nostre FF.AA. in ogni teatro in cui esse operavano.
    Domenico, tu hai fatto la tua scelta ed io la mia.
    Nessuno ti ha giudicato e quindi non giudicare nessuno.
    Grazie mille.

    Qui non si tratta di disobbedienza, ma di un ordine scellerato che ha esposto il Corpo e i suoi appartenenti al ridicolo (in aggiunta nel medesimo anno anche la ridicola imposizione di cambiare il colore della drop, preparando oltre 200 uniformi per la parata del 2 giugno...)
    Ho scelto di aiutare il prossimo indossando la divisa dell'Associazione di PC alla quale appartengo piuttosto che indossare il pastrocchio di uniforme imposta da un funzionario civile che non ne sa nulla di Ordinamenti militari. Conosco parecchie persone che si sono mosse in tal senso.
    Non si tratta di disobbedienza, ma di non adempiere ad un "ordine" (un civile può dare ordini ad un militare?) che era palesemente ridicolo ed inopportuno.
    Ma tanto si sa... per una patacca in più, ho visto persone accettare di vestirsi anche da arlecchino...

  4. #534
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    No, Pik. Ho la libertà di dirti che sbagli.

    Il CS non è un funzionario pubblico qualsiasi. E' il tuo, il nostro Comandante in capo. Ci può non piacere, ma è così. Rifiutarlo vuol proprio dire che del dovere dell'obbedienza e del rispetto del superiore non si è capito nulla.

    In ciò che affermi e scrivi, c'è assolutamente niente dell'etica militare.

    Credi che i nostri nonni o bisnonni quando gli veniva ordinato di uscire dalle trincee sotto il fuoco delle mitragliatrici austro-uungariche per guadaganre 100 metri di terra fossero d'accordo con quegli ordini "insensati"?

  5. #535
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    Citazione Originariamente Scritto da Domenico Visualizza Messaggio
    No, Pik. Ho la libertà di dirti che sbagli.

    Il CS non è un funzionario pubblico qualsiasi. E' il tuo, il nostro Comandante in capo. Ci può non piacere, ma è così. Rifiutarlo vuol proprio dire che del dovere dell'obbedienza e del rispetto del superiore non si è capito nulla.

    In ciò che affermi e scrivi, c'è assolutamente niente dell'etica militare.

    Credi che i nostri nonni o bisnonni quando gli veniva ordinato di uscire dalle trincee sotto il fuoco delle mitragliatrici austro-uungariche per guadaganre 100 metri di terra fossero d'accordo con quegli ordini "insensati"?
    Non sono daccordo.
    Le cose stanno diversamente oggi rispetto alle trincee della prima guerra mondiale e l'esempio non è calzante in quanto, a differenza di oggi, l'ordine di balzare fuori dalle trincee, per quanto certo non desiderabile, era leggittimo.
    La O.C. di cui parli, era eminentemente non rispettosa di una legge parlamentare (e, difatti, poi è stata ritirata).
    Ora mi chiedo e ti chiedo: può una norma di rango inferiore essere cogente rispetto a una di rango superiore?
    Evidentemente no (in caso contrario, i vertici CRI non sarebbero "piegati" a ritirare l'imposizione del "disco volante").
    Ecco, è questo che negli ultimi anni è stato fatto in CRI ed è questo che ho avuto la forza di non condividere (e, di fatto, avvalorare) facendo come Pik e tantissimi altri:
    sono andato in Abruzzo con un'Associazione d'Arma.
    E' vero, non mi sono "guadagnato" la croce CRI perchè l'intervento non l'ho fatto sotto i colori CRI ma chi se ne frega!
    Mi sento a posto con la mia coscienza che mi imponeva di andare ma non accettando una complicità a violare una norma dello Stato in cui sono nato, in cui vivo e al quale ho giurato tanti anni fa (e circa 6 anni fa nuovamente) fedeltà.
    Ultima modifica di VDG; 25-07-12 alle 17: 27
    Patria e Onore.
    Ferrum Ferro Acuitur.

  6. #536
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    VDG, a quale legge parlamentare ti stai riferendo?

    La disposizione del CS è una norma interna che nulla ha a che vedere con leggi parlamentari o con la gerarchia delle fonti da te invocata.

    Siamo d'accordo che il CS ovvero, se fosse eletto, il Presidente è al "comando" della CRI?

    Siamo d'accordo che le norme che prende, sentiti i vertici della componente, sono legittimi e valgono per tutti gli appartenenti alla componente?

    Se siamo d'accordo, la norma emanata nel 2009 vale erga omnes senza tante discussioni.

    Se prevalesse, invece, il tuo punto di vista - non mi piace, non sono d'accordo per cui non rispetto l'O.C. - l'Ispettorato potrebbe, ad esempio, non applicare la recente disposizione in merito al richiamo senza assegni e continuare a fare detti richiami.

    Ti rendi conto che sarebbe l'anarchia?

    Ti rendi conto che la tua, la vostra posizione non è giustificabile!

  7. #537
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    Citazione Originariamente Scritto da Domenico Visualizza Messaggio
    VDG, a quale legge parlamentare ti stai riferendo?

    La disposizione del CS è una norma interna che nulla ha a che vedere con leggi parlamentari o con la gerarchia delle fonti da te invocata.

    Siamo d'accordo che il CS ovvero, se fosse eletto, il Presidente è al "comando" della CRI?

    Siamo d'accordo che le norme che prende, sentiti i vertici della componente, sono legittimi e valgono per tutti gli appartenenti alla componente?

    Se siamo d'accordo, la norma emanata nel 2009 vale erga omnes senza tante discussioni.

    Se prevalesse, invece, il tuo punto di vista - non mi piace, non sono d'accordo per cui non rispetto l'O.C. - l'Ispettorato potrebbe, ad esempio, non applicare la recente disposizione in merito al richiamo senza assegni e continuare a fare detti richiami.

    Ti rendi conto che sarebbe l'anarchia?

    Ti rendi conto che la tua, la vostra posizione non è giustificabile!
    Scusa ma il RD484/36 (poi trasfuso nel DL66/10) come la chiami?
    E la norma tecnica sulle uniformi militari SMD-G-010 dove la mettiamo?
    Possibile che sostieni che una Associazione, può leggiferare in deroga a Leggi dello Stato ove opera?
    A questo punto, se il Commissario esce pazzo ed emana una O.C. nella quale, a mero esempio del tutto paradossale, introduce l'utilizzo di marijuana in CRI, solo perché è una norma interna dell'associazione, lo può fare?
    A questo punto devo dedurre una delle due cose:
    A) Sei in malafede e auspichi la ridicolizzazione del Corpo Militare (ma non credo a questa ipotesi che riporto solo per esaurire tutte le possibilità...);
    B) Sei in buona fede ma purtroppo non ti rendi conto del tentativo di svilimento del Corpo Militare che, fino a ora, ha le stellette e deve rispondere a norme di coerenza e di uniformità (anche nel vestiario) con le Forze Armate.
    Inoltre, l'uso del "disco volante" (a differenza del bracciale di neutralità) mi dici in quale delle Convenzioni di Ginevra o in quale dei Protocolli aggiuntivi è stato (mai) previsto?

    Ma scusa, coi tempi che corrono, se la cosa fosse stata così pacifica e leggittima, come mai è stata ritirata (nonostante i circa 24000 euro spesi per i "dischi volanti")?

    ---------------------Aggiornamento----------------------------


    Certo che una volta privatizzata la CRI, non potendosi più avere un Corpo Militare alle dipendenze di un Ente di diritto Privato, allora si dovrà per forza togliere le uniformi militari e introdurre la tutina rossa......
    Ultima modifica di VDG; 25-07-12 alle 19: 28
    Patria e Onore.
    Ferrum Ferro Acuitur.

  8. #538

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    Tra domani e dopo dovrebbe essere approvato il riordino del Corpo Militare. Fatto questo, ovviamente, si ricorrerà alla Corte Costituzionale.
    La CC riconoscerà anomalie nell'iter (violazione nelle scadenze, ecc.) e la riforma verrà momentaneamente bloccata.
    Il Governo allora, non domo, la inserirà all'interno della Spending Review e per noi sarà definitivamente finita.
    Questa è la previsione relativa alla nostra indegna fine.
    «Mancò la fortuna, non il valore»

  9. #539

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    Credo che la " spending review" passerà prima, dato che i tempi del ricorso alla Corte non coincideranno con l'approvazione di questo decreto ( che dovrebbe essere alla stretta finale) , ma sicuramente se verrà rispedita al mittente ( come già accaduto per altri Decreti firmati con la velocità della luce) , ci riproveranno..e ancora.. e ancora e ancora.. decisamente sono stufo ( come molti di noi)! Come si fa ad andare avanti così?

  10. #540
    Caporale L'avatar di Law
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    SIAMO ALLE COMICHE FINALI

    Come se non bastasse tutto ciò che sta succedendo intorno e dentro al nostro Corpo, ecco che la comica finale va in scena....
    vi invito a legere sul sito istituzionale del Corpo la denuncia del COCER e la risposta del commissario... vale la pena ridere, perchè se anche fosse vero solo il 10% di quanto riportato da ambo le parti (ovviamente in totale contraddizione) ci sarebbe da piangere (prima) ed inca*§arsi come belve (dopo) nei confronti di chi si prende la briga di ricordarsi che esiste una rappresentanza militare dopo avere dormito sonni profondi per lunghi anni salvo svegliarsi per aggiungere una stella od una torre alle contraspalline, o nei confornti di uno scellerato che ha deciso appena arrivato di dichiarare guerra ad una unità militare che probabilmente è troppo scomoda visto che i servizi e le attività che eroga tale macchina potrebbero valere una montagna di soldi se erogati da una società di gestione privata, ma che non può esserci fino a che vi è una presenza ministeriale di natura militare.....
    ehi gentaglia....ma chi credete di prendere per i fondelli con una letterina ciclostilata messa sul sito???? Quasi quasi vi credete che siamo tutti con l'anello al naso????? la vostra faccia di bronzo è pari solo alla vostra enorme incapacità di gestione. Vergognatevi e fate una cosa buona per la CRI e per il Corpo....dimissionatevi e fuori dalle balls

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