ricevo dal un esponente del Comitato - che sta arrivando ad oltre 1.000 adesioni da tutta l'Italia - e vi trasmetto la seguente comunicazione
" Vi comunichiamo che oggi L'avvocato Rocca ci ha contattato per effettuare un incontro con il Presidente del Comitato Dott. Antonio Pezzi. La data dovrebbe essere fissata per dopo ferragosto. Vi terremo aggiornati su ulteriori sviluppi. Per quella data ci auguriamo di essere in tanti per fare valere le nostre ragioni. E solo i numeri ci daranno ragione. Quindi, visto anche l'avvicinarsi del periodo delle ferie, consigliamo a tutti quanti di iscriversi velocemente, compilando il modulo che ormai sapete tutti dove trovare, inviandolo alla mail indicata ed effettuando il bonifico di 5 euro. Per ogni Centro e per ogni regione sono stati o stanno per essere individuati dei referenti che ci supporteranno nelle varie attività e nelle fasi di vita del Comitato. Appena l'elenco sarà completo ve lo invieremo.
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Lettera inviata all'Avv Rocca da parte del Presidente del Comitato
Bologna, 23.07.12
Al Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana
LETTERA APERTA
Pregiatissimo Commissario,
nel corso della terribile catastrofe che ha funestato diversi comuni dell’Emilia Romagna sono purtroppo emerse, dopo mormorata latenza, divergenze inconciliabili sulla riforma della Croce Rossa e sul futuro del Corpo Militare. Non vi è alcun dubbio che, dopo sofferta e prolungata transizione, l’intero Paese debba finalmente risolvere le dispute sulle riforme strutturali e così anche la Cri, come le altre istituzioni italiane, deve predisporsi al cambiamento. Tra l’altro l’urgenza di ritoccare le pesanti burocrazie europee che hanno soffocato molte economie nazionali e di ridare vigore, anche attraverso una politica migliore, a uno sviluppo più uniforme, è ormai indifferibile. Sarebbe tuttavia un gravissimo errore strategico il tentativo di estrapolare la sola “questione economica” dal contesto storico e politico con cui la stessa è capillarmente amalgamata. L’alto credito da sempre riconosciuto all’Italia in virtù delle sue nobilissime tradizioni sociali è il terreno in cui il nostro volontariato, militare o civile che sia, vuole continuare a operare. Essendo tuttavia consapevoli che, sul fronte del complicato sviluppo internazionale, vi sono enormi incognite - non solo economiche - da affrontare, bisogna mantenere saldi i principi e i simboli della nostra identità. La storia del nostro Risorgimento, ma anche la nostra stessa Costituzione ci condizionano in tal senso e ci impediscono, nonostante l’individualismo egemone di questi tempi, di derogare a quelle linee di pensiero e di umanità cui si ispira la Cri. Per questo, al di là dell’evoluzione aziendalista che va subendo il mondo intero già all’alba del nuovo secolo, continua a germogliare in molti di noi l’entusiasmo spontaneo per un volontariato rappresentativo e gratuito. Solo a queste condizioni la Cri si integra perfettamente nelle sue componenti che sanno rispondere alle diverse aspirazioni di uomini e donne che in modo diverso vogliono offrire il loro contributo di solidarietà. Il Corpo Militare, ad esempio, è la componente in cui si identificano coloro che vogliono rappresentare la Croce Rossa, e l’Italia nei vari teatri mondiali dei disastri e delle guerre, indossando l’uniforme, inconfutabilmente unica, delle Forze Armate Italiane. Ciò detto l’improvvisa quanto ambigua disattivazione dei militari del Sesto Centro in corso di emergenza sismica e, poco tempo dopo, l’inutile quanto deludente confronto col Prefetto Gabrielli, hanno generato un comprensibile malcontento che tuttora evidentemente persiste. Il Suo recente atto d’autorità abrogativo del “Richiamo senza assegni” giunge per di più a vanificare una snella ed efficace procedura di mobilitazione correntemente sperimentata nel corso di innumerevoli esercitazioni militari. La suddetta nota, oltre a causare impedimento all’operatività delle Forze Armate, suscita perplessità e fermento fra il personale in congedo costretto ad operare in abiti civili o a non operare affatto, salvo naturalmente i richiami regolarmente retribuiti. Una linea, la Sua, che oltre a porsi in netta controtendenza all’ormai famosissimo “Spending Review” ricalca grossolanamente quell’idea di smembramento progressivo del Corpo che traspare senza troppe remore nella “bozza del decreto di riforma” e che lo ridurrebbe ad una forma pressoché agonica di sopravvivenza. E’ chiaro che così stando le cose, in una logica fuori tono di risanamento privatistico della Cri che non risparmia prerogative e valori, si rischia di toccare un punto irreversibile di rottura oltre il quale la Croce Rossa abdicherebbe alla sua stessa natura e alle sue peculiarità. Il Parlamento Italiano non si assumerà una responsabilità così grande! Non è dunque per mero tradizionalismo ma per difendere uno dei più importanti valori nazionali e rispondere a un effettivo bisogno di rinnovamento che, alcuni giorni or sono, si è costituito il “Comitato Nazionale per la tutela e la riforma della Cri”. Lo scopo è appunto quello di creare un movimento che sappia affiancarne il processo di riforma contrastando, in ambito parlamentare, e politico ove occorra, interessi opposti o di parte facenti capo a gruppi di potere senza scrupoli. Con tutto il rispetto che Le è dovuto in virtù dell’alta carica da Lei ricoperta e con tutta l’onestà che, per appartenenza, ci si deve invece reciprocamente, è fermo convincimento di questo comitato che ogni ipotesi di risanamento della Cri debba prevedere la conservazione della sua natura pubblicistica. Da ultimo, per quanto più intrinsecamente riguarda la componente militare, resta inteso che ogni processo di “alleggerimento” dovrà tener conto, in quanto a personale e mezzi, degli indispensabili strumenti di mobilitazione in assenza dei quali ogni proposito conservativo equivarrebbe alla soppressione. E’ nostro fermo convincimento che in tal senso e in tale misura la Croce Rossa debba continuare ad esprimere la propria identità perché tale è l’esigenza degli uomini che la storia chiama a rappresentarla in Italia e nel mondo.
Distintamente il Presidente del Comitato La saluta e La ringrazia
Antonio Pezzi
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