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Discussione: Volontario croce rossa

  1. #1

    Predefinito Volontario croce rossa

    Ciao, so che questa domanda non riguarda proprio la parte militare, ma siete l'unico forum che ne parla. Negli ultimi anni son passato da un lavoro precario e sottopagato all'altro. Ho scoperto che si può fare il volontario per la croce rossa che ti offre una formazione e la possibilità di aiutare gli altri. Io sto parlando della croce rossa base, non quella militare sia chiaro

    Al termine del percorso di più di un anno sei formato e c'è la possibilità di essere forse assunti

    Voi lo avete fatto? La qualifiche che ottieni con i corsi della croce rossa son spendibili nel mondo del lavoro? Se sì in che ambito?

    Grazie per le future risposte

  2. #2
    Soldato
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    Ciao, sono stato volontario per un periodo di 3 anni, non è prevista alcuna retribuzione e gli attestati sono spendibili SOLO in ambito interno (una volta congedati non hanno validità).
    Esiste la possibilità di ricevere un pagamento di circa 400€ al mese se si accede attraverso il servizio civile, che dura comunque un anno.
    Ultimo modo, quello che ti consiglio, è di visualizzare, nel sito del tuo comitato di riferimento, quello della tua città, la pagina "lavora con noi" anche se, solitamente, non riguarda personale amministrativo ma sanitario (medici, infermieri, autisti di mezzi sanitari, psicologo, assistente sociale).

  3. #3

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    ma in teoria dopo il corso di formazione e le 120 ore in teoria puoi fare domanda per lavorare come soccorritore per il 188 giusto? non c'è quindi proprio nessuno sbocco lavorativo?

  4. #4
    Soldato
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    No, i volontari di croce rossa non fanno tutti gli stessi corsi, non sono tutti soccorritori. il corso base, necessario per entrare, prevede solo un'introduzione sull'organizzazione, la storia e un breve corso di primo soccorso (manovre salvavita) successivamente i volontari possono specializzarsi in ambiti diversi da quello sanitario (logistico, calamità naturali, sociale ecc). Per chi vuole fare servizi di 118 (ormai 112) è necessario fare un ulteriore corso: il TSSA. Questo attestato è comunque spendibile solo nei servizi di croce rossa, insomma se si esce dalla croce rossa è come non aver mai svolto il corso e l'attestato è l'equivalente di un pezzo di carta igienica. Dunque no, non ci sono sbocchi lavorativi, la croce rossa è un posto per chi ha tempo da spendere per fare attività volontaristiche a titolo esclusivamente gratuito, i pochi dipendenti lo diventano fortuitamente, dopo anni di volontariato.

  5. #5

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    @ZAINO
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  6. #6
    Soldato L'avatar di tactical
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    Dunque dunque dunque... da volontario e civilista di un importante (per i numeri che può vantare) Comitato CRI della provincia di Reggio Emilia mi sento in dovere di rispondere, al fronte di numerose informazioni errate (almeno all'interno del mio contesto) fornite da Dust.
    Concentrandosi sulle attività di ambulanza, a cui mi sembra si riferisse il post iniziale, partirei dicendo che i servizi dei Comitati CRI sono molto diversi a seconda del territorio di cui si parla, basta fare un rapido esempio: parlando di servizio 118-emergenza, si pensi che a Reggio E la metà delle convenzioni è affidata a Comitati CRI, l'altra metà a sedi ANPAS e l'ASL al momento non utilizza propri mezzi nè personale (a eccezione di medici e infermieri delle automediche); oltrepassato il fiume Secchia la città di Modena ha tutt'altro sistema di gestione: prevalentemente operano ambulanze 118 USL e in parte ridotta ambulanze di volontari CRI e ANPAS. Giunti poi a Bologna, la CRI mette a disposizione le ambulanze ma molti soccorritori a bordo sono personale 118 (ma in parte anche volontari). Infine in Romagna il sistema è l'opposto che a Reggio: ambulanze solo dell'USL e associazioni di volontariato che curano solamente trasporti ordinari (dimissioni, trasferimenti interospedalieri...) e assistenze a manifestazioni sportive ed eventi. Piccolo appunto: non esiste il 'congedo' nella CRI, semplicemente un volontario può dare le dimissioni dal proprio Comitato e restituire la divisa.

    Al termine del corso base, nella mia provincia (RE), e in quelle dove CRI fa servizio 118, dopo circa 6 mesi-1 anno di corso base e TSSA si ha la possibilità di operare sulle ambulanze di emergenza-urgenza. Le associazioni poi contano dei dipendenti, in quanto l'importante crisi che affligge da tempo il volontariato non consente alle Associazioni di coprire la richiesta di servizi senza stipendiati. Si va da realtà come CRI Rubiera, che non ha dipendenti, a CRI Modena, che ne ha solamente 2, a CRI Correggio che ne ha una ventina (la Croce Verde di Reggio Emilia, importante ANPAS della Provincia, ne conta fino a 60). Per essere assunti bisogna mostrare negli anni trascorsi da volontariato (o Servizio Civile) una buona capacità di gestire i servizi (emergenza e/o ordinari) per poi fare domanda al Presidente del Comitato che valuterà se sia il caso di iniziare un contratto di tre mesi. Gli autisti soccorritori dipendenti nella mia realtà sono retribuiti dalle Associazioni e rendicontati (rimborsati) dall'ASL in base alla convenzione che coprono (autisti di ambulanza, automedica, odinari...).

    Le qualifiche rilasciate da Croce Rossa sono spendibili anche all'esterno: il BLSD è valido a livello Europeo (se non mondiale, non saprei); il corso TSSA offre l'attestato PTC (Prehospital Trauma Care) spendibile anche nelle ANPAS (conosco molti volontari CRI che sono andati a fare i volontari/dipendenti in ANPAS vedendosi subito riconosciuti gli attestati). Esistono poi bandi delle ASL per assumere autisti soccorritori nel servizio pubblico 118 (vedi il caso di Modena), dove serve avere conseguito almeno 5 anni di autista soccorritore dipendente presso CRI o ANPAS.

    Da volontario mi sento di dire che non mi piace granché l'idea che qualcuno entri in CRI solo per ottenere un posto di lavoro, dato che molti come me hanno scelto di farlo per passione, ma capisco anche che possa affascinare l'idea di lavorare nel soccorso pubblico come professionista. Quindi può aver senso iniziare a fare del volontariato in ambulanza (se nel tuo territorio è presente un'organizzazione come quella dell'Emilia, che è molto diversa da altri luoghi quali Toscana, Lazio, Lombardia per citarne alcuni) per curiosità, e poi valutare, una volta conosciute le mansioni dei servizi ordinari e/o emergenza, se possa diventare la propria professione.

  7. #7
    Soldato
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    Tactical, premetto che sicuramente avrai più esperienza di me in materia, io ho risposto per quelle che sono le conoscenze che ho maturato in 3 anni di servizio e che mi sono state impartite sin dal corso base. Probabilmente queste conoscenze, come spieghi tu, si limitano al mio territorio, quello siciliano, ove ho visto le ambulanze muoversi quasi esclusivamente per servizi di trasporto infermi, servizi di supporto sanitario a manifestazioni e moooooolto raramente per servizi di eccedenza 118 (poi ad un certo punto addirittura sospesi) ed in ogni caso, il personale impiegato, era, che io sappia, esclusivamente volontario, con eccezione dei medici.

    Chiarito il primo punto specifico che ci è sempre stato detto che gli attestati non sarebbero stati validi al di fuori della CRI. Che noi eravamo li come volontari e nient'altro.
    Ricordo addirittura che nei miei primi mesi ci fu una discussione parecchio accesa dato che il comitato abolì i rimborsi spese per i volontari che facevano servizio in ABZ ed in aeroporto.

    Dunque o la normativa è cambiata di recente oppure ci venivano dette castronerie appositamente per stroncare sul nascere chiunque fosse li col fine di accumulare competenze spendibili lavorativamente.
    Che, se da un certo punto di vista apprezzo, in quanto penso si dovrebbe entrare in CRI con la volontà di mettersi a servizio del prossimo e per sviluppare delle competenze personali più che professionali, dall'altro rabbrividisco pensando a quanto tossico è stato quell'ambiente in cui chiunque metteva i bastoni tra le ruote agli altri pur di avere una qualche qualifica o nomina in più, al punto da mentire sulla validità delle qualifiche.

    Concludo dicendo che, se l'intento è quello di lavorare in ambito sanitario, passare per la CRI è la strada peggiore possibile per quanto mi riguarda.
    Molto più sensato acquisire attestati e titoli esternamente per poi immettersi nel mondo del lavoro appunto e non del volontariato.
    Il mondo del volontariato lo lascerei a chi vuole fare il volontario e sicuramente non ci baserei una carriera o anche solo una possibilità di carriera.

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