Indro Montanelli ("mi dimetto da italiano") ha trovato un proselita, a quanto pare.
Se farete massa, costringerete anche gli irriducibili, se non alla resa, alla sconfitta
Indro Montanelli ("mi dimetto da italiano") ha trovato un proselita, a quanto pare.
Se farete massa, costringerete anche gli irriducibili, se non alla resa, alla sconfitta
Mi trovo d'accordo con Zoppo.
Per rispondere a quantico,
Quando dici "non sai che aria si respira", non metto in dubbio che ci siano gli entusiasti: è proprio questo ciò su cui contano quelli che invece "respirano aria" di tangenti. L'expo andrebbe fermato non solo per fare un bello scherzo a quelli che sentivano il profumo delle tangenti per poi togliergliele da sotto il naso, ma soprattutto per far infuriare gli entusiasti, che pur di vedere una bella vetrina passano sopra/perdonano/fanno finta di non vedere le ruberie che ci sono dietro. Insomma, forse se si cominciasse a dire "se c'è chi ruba, la pagano cara tutti", forse quelli che "respirano l'aria" che dici tu cominceranno a vedere i ladri come dei nemici, non come un costo accettabile.
Credi che non mi arrabbi quando leggo di tangenti? Mi arrabbio quanto te e sono altrettanto deluso, ma se pensi che gli onesti debbano rinunciare agli effetti (positivi) di una vetrina mondiale come e' l'Expo per i disonesti... beh mi sa che ti sbagli.
Se i nostri genitori avessero fatto la stessa cosa - incrociare le braccia e fermare il tessuto produttivo - perché le aziende concorrenti pagano le tangenti per prendere le commesse, nessuno troverebbe più la michetta a tavola...
quantico,
non metto in dubbio che t'arrabbi. Ma quanto ti arrabbieresti se tutto venisse fermato? In Italia, quante infrastrutture sono state costruite per poi non finirle? O per finisrle e poi non usarle? o costruite con materiali scadenti? o proprio completamente inutili? Fondamentalmente tutte queste cose non sono "errori di percorso", ma ma pretesti per far girare il denaro, per scambiare favori e mazzette. Il risultato di tutto ciò? hai dato un po' di briciole ai lavoratori che hanno costruito queste cose (spesso schiavizzati con il fenomeno del caporalato) e, invece, hai dato una montagna di denaro a personaggi che poi non sono altro che ladri. Ma dico: di denaro gliene dai così tanto che si ritrovano con ville con vista Colosseo a propria insaputa.
la corruzione è così radicata, oggi. c'era anche una volta, ma non a questi livelli. il sistema è tale che se arrivi ad un certo livello, ti ci devi scontrare quasi per forza. In Italia i corrotti sono sostanzialmente degli impuniti. Un esempio su tutti: ci sono voluti 20 anni per mandare Berlusconi a far finta di fare il badante a vecchi più giovani di lui! Eppure, si lamenta! Fa politica, è ascoltato. Parla sempre.Se i nostri genitori avessero fatto la stessa cosa - incrociare le braccia e fermare il tessuto produttivo - perché le aziende concorrenti pagano le tangenti per prendere le commesse, nessuno troverebbe più la michetta a tavola...
In poche parole: se sei a certi livelli, essere corrotti paga, conviene ed è anche forse la scelta più semplice. Se vogliamo che questo cambi, la corruzione dovrebbe rappresentare un grandissimo rischio: cioè qualcosa di MOLTO più rischioso della legalità. questo significa 2 cose:
1-pene severe, punitive ed assolutamente certe.
2-un quadro legislativo semplice, funzionale, giusto e chiaro.
Qualcuno mi diceva che nei Paesi civili queste persone venivano mandate a riflettere sui propri errori in Siberia: molti non hanno questa propensione per la riflessione l'idea di dover meditare troppo potrebbe avere un certo effetto deterrente. Tuttavia in Italia i punti 1 e 2 sono in ogni caso completamente inadeguati: in sostanza non hanno NESSUN effetto deterrente. praticamente 0. E non a caso! non sono così scemi da darsi la mazza sui piedi. Dunque che fare?
Probabilmente l'unico modo è BLOCCARE tutto ciò che queste persone usano per ottenere illecitamente denaro e favori, accompagnando questo blocco da una campagna chiamiamola "mediatica" finalizzata a far capire alla gente che se tutto si blocca è colpa loro. Solo in questo modo potranno emergere forze politiche che potranno migliorare i punti 1 e 2.
Primo: la condanna di Silvio Berlusconi non ha a che vedere con corruzione o collusione, ma con reati tributari. Evitiamo l'uso della piattaforma per propalare falsità.
Secondo: ok, la corruzione è un grosso problema, che frena fortemente il nostro sviluppo economico, e la (mancanza di) giustizia e legalità ne è la benzina.
Certo, al bar fa scalpore la proposta di bloccare tutti i lavori (ed i contratti) pubblici per evitare di far girare denaro e quindi di favorire, anche solo potenzialmente, i corrotti e gli affaristi illegali.
Quindi si possono fare due cose:
lasciare, per fare solo un esempio, i malati delle strutture sanitarie pubbliche senza cure (perché gli ospedali non potrebbero più comprare le medicine, evitando così di far speculare la cupola della corruttela sanitario-farmacologica), o smettere di riparare le strade disastrate, o di intervenire sul territorio, per non dare occasioni alla cricca degli appalti edili;
oppure, appaltare tutto ai privati. No, scusa, appaltare non è una soluzione. privatizzare, forse, è più corretto. Ma chi ci garantirà che le privatizzazioni siano oneste?
Duemila anni fa i romani, che di diritto ne capivano (pur essendo grandi ingegneri) dicevano "abusus non tollit usum". Che non significa rinunciare, abbassare la guardia, tollerare. Anzi. Ma neanche smettere di esercitare la potestà statuale, come sembra proporre la provocazione di "smettere tutto".
Wiseman,
reati finanziari per creare dei fondi neri. Comunque la corruzione è da intendersi anche in un senso più lato.Primo: la condanna di Silvio Berlusconi non ha a che vedere con corruzione o collusione, ma con reati tributari. Evitiamo l'uso della piattaforma per propalare falsità.
certo, farebbe scalpore! proprio per questo andrebbe fatto. ma attenzione: io non dico mica di bloccare tutto. dico di bloccare l'expo: è qualcosa di simbolico.Certo, al bar fa scalpore la proposta di bloccare tutti i lavori (ed i contratti) pubblici per evitare di far girare denaro e quindi di favorire, anche solo potenzialmente, i corrotti e gli affaristi illegali.
Quindi si possono fare due cose:
lasciare, per fare solo un esempio, i malati delle strutture sanitarie pubbliche senza cure (perché gli ospedali non potrebbero più comprare le medicine, evitando così di far speculare la cupola della corruttela sanitario-farmacologica), o smettere di riparare le strade disastrate, o di intervenire sul territorio, per non dare occasioni alla cricca degli appalti edili;
nessuno. si è già visto che privatizzare non è una soluzione, perché il problema non se una cosa è pubblica o privata.oppure, appaltare tutto ai privati. No, scusa, appaltare non è una soluzione. privatizzare, forse, è più corretto. Ma chi ci garantirà che le privatizzazioni siano oneste?
a questo proposito, ho già detto che sarei d'accordo con te. ma "non tollerare", significa NON TOLLERARE veramente. sfonderesti una porta aperta. solo che non so se sono chiare le implicazioni di "non tollerare" veramente.Che non significa rinunciare, abbassare la guardia, tollerare. Anzi. Ma neanche smettere di esercitare la potestà statuale, come sembra proporre la provocazione di "smettere tutto".
Una vetrina mondiale come l'Expo la chiami qualcosa di simbolico?
Capisco che tu l'abbia scritto alle 22.36, magari eri stanco e un po' confuso... ma parlare di qualcosa di simbolico quando si parla di 1,325 MLD di Euro - 400 milioni versati dalle aziende partner e il restante miliardo dai Paesi partecipanti - 200.000 posti di lavoro, Paesi che hanno prenotato aree per costruire padiglioni e tanto altro ancora vuol dire non sapere di cosa si sta parlando.
Credo - spero - che Bartok intendesse come simbolico il gesto di bloccare i lavori, e non l'expo stessa.
Detto questo, il gesto simbolico non risolve alcunché. Ma incide su quella minuscola realtà di cui Quantico ha offerto qualche cifra...
http://www.analisidifesa.it/2014/06/...ere-di-genere/
una notizia ed una figura professionale che lascia quantomeno perplessi
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