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Discussione: Problemi economia nazionale - internazionale

  1. #3851
    quantico
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da fraf Visualizza Messaggio
    Mi permetto di rinverdire questa discussione con una interessante notazione di Nouriel Roubini che ha verificato come si sia accresciuta la forbice che distanzia, negli USA, la crescita dell'economia azionaria rispetto a quella reale: a fronte di una crescita del PIL pari al 2,5% i guadagni azionari viaggiano sul 46%.
    L'argomento è estremamente interessante, Fraf! Grazie!

    Il problema della ricchezza generata dal trading azionario - non credo che il 46% si riferisca anche ai diritti patrimoniali che maturano sul titolo no? Però non so, può essere - è che non viene reinvestita nell' economia reale, bensì autofinanzia i flussi azionari con l'acquisto di titoli di attività reali (poche volte) e attività finanziarie (troppe volte, ahimè ahinoi). Se ciò non avvenisse, penso che si potrebbe chiudere anche un occhio.

    Nel contempo, però, reputo sbagliata anche la Tobin Tax non nel suo mero significato, ma nella sua struttura. Colpire indistintamente le negoziazioni di titoli azionari o di obbligazioni porta al fatto che le società manifatturiere - Fiat, Eni ed Enel tanto per citare le più grandi - potrebbero essere costrette a finanziarsi attraverso canali tradizionali, se l'emissione risultasse fallimentare. E se i canali tradizionali sono in crisi, come lo è il sistema creditizio, è la fine. Ci siamo quasi, no?

    Purtroppo nessuno è esente da colpe: si è passati da una condanna al manifatturiero, pensando che si potesse campare di terziario, a una tassa sulle transazioni che per estremo ci potrebbe riportare anche per le quotate a un bancocentrismo pericoloso.

    Come giustamente dice Wiseman, il sistema bancario è pieno di Tds in portafoglio le cui quotazioni variano al variare dello spread e la cui attività, quindi, è strettamente legata alla finanza. Le soluzioni ci sono e sono quelle già elencate da Wiseman: Legge Bancaria del '36 o Glass-Steagall Act. Sono lì, pronti. Basterebbe applicarle. Ah già, l'abolizione in tre anni del finanziamento pubblico ai partiti è più importante... 100 MLN di Euro. Insomma, interventi strutturali...
    Ultima modifica di quantico; 13-06-13 alle 14: 49

  2. #3852
    Maresciallo
    Data Registrazione
    May 2011
    Messaggi
    745

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    Grazie per le vostre altrettanto interessanti risposte

    A questo punto aspettiamo la decisione della FED per il 18-19 Giugno in cui dovrà decidere, qualora ci fossero reali segnali di ripresa dell'economia reale, se depotenziare il QE; l'ipotesi sembra realistica ed infatti negli USA si cerca il colpo di coda per massimizzare i profitti.

    Una decisione del genere potrebbe avere effetti positivi sull'economia reale, collegandosi al discorso di Quantico, in quanto incentiverebbe l'investimento sull'economia reale?

    Ma, quanto peserà sul quadro macroeconomico complessivo la volatilità del mercato finanziario giapponese (con la sua Abeconomic) e la decisione della Corte tedesca sull'OMT?

    I mercati stanno forse dando un segnale di tensione con la minor richiesta di BTP a 3 anni e la maggior richiesta di quelli a 15 anni? Possiamo collegarvi anche le parole di approvazione del Cancelliere Merkel sull'operato della BCE e la prossima decisione della Corte tedesca?

    Insomma, a livello macro, se la FED attua una politica espansiva, la Banca Centrale giapponese una politica iper espansiva mentre la BCE vive sul filo della scelta della Corte tedesca e, ad oggi, ad armi spuntate; questi segnali concreti di ripresa dell'economia reale che dovesse verificare la FED non correrebbero il rischio di vedersi vanificati sul tavolo di un mercato finanziario globale tuttora instabile?

  3. #3853
    Wiseman
    Guest

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    Mi concederete un'invasione sul campo più schiettamente tecnico. Leggo l'osservazione di Quantico:
    il sistema bancario è pieno di Tds in portafoglio le cui quotazioni variano al variare dello spread
    e non posso evitare di pensare al male che, consapevoli ed intenzionati, ci siamo fatti applicando obbligatoriamente il principio del mark to market alla valutazione in bilancio delle attività finanziarie.
    Con il rendere vincolante l'adeguamento (al ribasso) del valore delle attività finanziarie in funzione dell'andamento dei mercati, anche quando non vi fosse alcuna evidenza che le attività stesse fossero detenute in funzione di tesoreria (quindi per essere oggetto di trading, e che invece le stesse avrebbero potuto essere rimborsate/liquidate a valore facciale alla scadenza, si è introdotto un coefficiente di variabilità nella solidità patrimoniale delle istituzioni creditizie che, con l'altra mano (i parametri di Basilea1 e 2) venivano, invece, resi più stringenti. Innescando instabilità, speculazione, stretta creditizia, panico....

    Ma riflettere prima sulle conseguenze?
    O ancora qualcuno crede veramente nelle scempiaggini cui indulgettero preudo-economisti di estrazione varia nel 2000, quando affermavano che, con la e-economy, non sarebbe più stata possibile la recessione?

  4. #3854
    quantico
    Guest

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    Esatto Wiseman. Il problema sai qual è? E' che le attività finanziarie quali i Tds, anche se classificati come attività detenute fino a scadenza e non come attività di negoziazione, sono valorizzati in prima rappresentazione a valori di mercato (il cosiddetto fair value) e successivamente al costo ammortizzato (insomma, al tasso che adegua il valori di iscrizione a quello di mercato o al valore rimborsabile). Patatrac!

    Citazione Originariamente Scritto da Wiseman Visualizza Messaggio
    Ma riflettere prima sulle conseguenze?
    E il bello è che sono sì! principi internazionali (americani) ma applicati in Europa previo controllo istituzionale. Controlli efficaci, vero?

    Citazione Originariamente Scritto da fraf Visualizza Messaggio

    A questo punto aspettiamo la decisione della FED per il 18-19 Giugno in cui dovrà decidere, qualora ci fossero reali segnali di ripresa dell'economia reale, se depotenziare il QE; l'ipotesi sembra realistica ed infatti negli USA si cerca il colpo di coda per massimizzare i profitti.

    Una decisione del genere potrebbe avere effetti positivi sull'economia reale, collegandosi al discorso di Quantico, in quanto incentiverebbe l'investimento sull'economia reale?
    In tutto questo, Fraf, non ho capito chi ha detto che la politica monetaria influenza così alla grande l'economia reale. Neanche sul nostro Blanchard è scritto... E se non lo ha scritto il Chief dell'FMI, lo può dire Bernanke?

    Politica economica e politica fiscale sono passate così in secondo piano? Da dove arriva questo strapotere dei monetaristi? L'elicottero di Friedman non è sufficiente per riempire il loro ego?
    Ultima modifica di quantico; 13-06-13 alle 17: 05

  5. #3855
    Wiseman
    Guest

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    Quantico, attento: la "politica economica" nella UEM è morta nel 2002 ...

  6. #3856

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    Citazione Originariamente Scritto da Wiseman Visualizza Messaggio
    Quantico, attento: la "politica economica" nella UEM è morta nel 2002 ...
    Insieme alla sovranità nazionale di interi paesi, che è stata strappata ai cittadini e data alla Troika.
    Credevano di unire l'Europa con una semplice moneta. Stolti.

  7. #3857
    quantico
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da Wiseman Visualizza Messaggio
    Quantico, attento: la "politica economica" nella UEM è morta nel 2002 ...
    Questa potrebbe una (scomoda) verità. Però non capisco se è morta perché:

    1) l'avvento dell'Euro ha distolto l'attenzione dalla stabilità economica perché ci si è orientati a garantire una stabilità monetaria - indubbiamente di matrice tedesca - impegnandoci di mantenere l'inflazione intorno al 2% e nel contempo rispettare i due vincoli di Maastricht;

    2) l'Euro non dà la possibilità di prendere provvedimenti di politica economica.

    Citazione Originariamente Scritto da topgun90 Visualizza Messaggio
    Insieme alla sovranità nazionale di interi paesi, che è stata strappata ai cittadini e data alla Troika. Credevano di unire l'Europa con una semplice moneta. Stolti.
    E' con il Trattato di Roma del 1957 che non c'è più sovranità e non solo monetaria. Non è una cosa degli ultimi decenni. Certo, ora va di moda dirlo.
    Ultima modifica di quantico; 16-06-13 alle 18: 47

  8. #3858
    bartok
    Guest

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    Il trattato di Roma del 1957 è rimasto praticamente lettera morta fino ai primi anni 90. E solo con l'euro i più hanno scoperto di questa "Unione europea". Fino ad allora, i Paesi seguivano tranquillamente le loro politiche economiche e monetarie.

  9. #3859
    Wiseman
    Guest

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    Quantico, sai bene che togliere ai Governi il controllo della moneta ha impedito loro di fare scelte di politica economica. Il resto fu mera conseguenza, anche di pigrizia imbelle

    Bartok, i primi 45 anni di Mercato Comune, hai ragione, incisero relativamente sulla sovranità dei singoli Stati. Maastricht ha colpito, non Roma.

  10. #3860
    quantico
    Guest

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    Sì Wiseman, è vero! Più che lettera morta fino agli '90, convidivo che il Trattato di Roma incise relativamente sulla sovranità dei Paesi, che più monetaria era strettamente economica e su determinati settori. E' vero.

    Maastricht ha colpito i Paesi che hanno facevano della politica monetaria la loro politica economica. E diciamo che è la stessa malattia che sta indebolendo l'Europa, ma vedendo ciò che accade in Giappone o negli USA siamo in buona compagnia! Finché si punta sulla sovranità monetaria e non sui mercati reali... i Paesi troveranno l'Euro un vincolo e non una risorsa.

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