Sinceramente dubito sia stato lui.
Probabilmente lui crede che sia stata qualche sua amante ma non sa quale (o qualche fidanzato o parente di qualche sua amante) forse per vendetta e le sue versioni sono discordanti e confuse perchè non sa chi, tra le tante, possa essere stato. Quindi: chi proteggere? Chi salvare? Chi sarà stato? Lui si confonde, dà risposte contradditorie a lunghissimi interrogatori (avete presente come si svolgono e quanto durano, no? Ore e ore a ripetere sempre la stessa cosa e ad ogni virgola che spostate, vi attaccano con richiesta di spiegazioni). Ecco che nasce il sospetto nel giudice, non nella polizia o nei parenti o nell'opinione pubblica, ma solo nella mente di UN giudice.
Uno contro uno.
Se poi aggiungiamo che la dottrina investigativa italiana tende a concentsi pervicamente su UN SOLO sospettato senza, di solito, battere altre strade o altre ipotesi (come i casi Franzoni, Stasi, ecc...) ecco che, alla fine, i motivi per mettere in cella qualcuno, li trovano eccome.
Lo so che avete assistito a decine di interrogatori e visto decine di giudici firmare ordini di arresto giusto per dire, magari senza convinzione: "Vabbè, intanto lo ingabbiamo , poi vediamo se è innocente".
Cmq tranquilli: conoscendo la legge italiana, Parolisi non rimarrà in cella a lungo: minimo 10 anni, massimo 15 poi uscirà in semilibertà, indulto o buona condotta. Nessuno in italia si becca piu di 20 anni, specie se non sono reati di mafia (che invece arrivano tranquillamente all'ergastolo)
Resta da capire come mai un miltare italiano venga rinchiuso in un carcere civile e non in uno militare. Chi mi spiega?
Non entro nel merito della questione.
Premesso che non sono un esperto:
il codice penale militare (come molte altre norme che hanno a che fare con lo status militare) sono quello che in giurisprudenza va sotto il nome di "lex specialis".
La "lex specialis" ha precedenza sul diritto ordinario quando sia chiaro il profilo di specialità ovvero quando:
a) non vi sia l'equivalente civile (ad esempio il reato di abbandono del posto di guardia)
b) quando l'azione venga svolta in un contesto di chiara specialità
Nel caso in esame, il possibile omicidio non ha nessuna caratteristica di specialità perchè l'essere militare è un dato accessorio puramente occasionale
(il lavoro del marito non ha nessuna attinenza o implicazione nel reato) e neppure è stato compiuto all'interno di luogo militare (accezzione comunque piuttosto
debole) e quindi rientra in pieno nella competenza del diritto ordinario. Egli avrebbe potuto compiere lo stesso tipo di reato anche se non fosse stato militare
(detto in via totalmente ipotetica, sia chiaro).
L'invocazione della "lex specialis" apparirebbe, a mio avviso, prima di motivazione e quindi rigettabile.
Non solo quindi il caso è di competenza della magistratura ordinaria ma anche il luogo di detenzione è quello ordinario.
Magari qualche esperto di diritto può chiarire meglio il concetto (ad entrambi)
Un sogno per alcuni... Un incubo per altri...(Excalibur-1980)
Confermo i miei atti e rido dei vostri giudizi. Ed ora condannatemi!
Mi sembra molto chiaro. Grazie Westindias
Qui se ne dovrebbe parare http://www.militariforum.it/forum/sh...ustizia-civile
A dire il vero, sempre per le mie conoscenze in materia, il carcere militare non ospita militari di FFAA ma di FFOO.
Non ho mai sentito di un militare dell'Esercito all'interno del carcere di Santa Maria Capua vetere. Si invece, ad esempio, per gli uomini della uno bianca. Anche essi commisero reati che non avevano attinenza con l'essere militare, avrebbero potuto fare la stessa cosa da civili.
Ripeto, per quel che so, il carcere militare spetta solo a FFOO
In effetti se uno di noi viene arrestato, gli viene subito chiesto se vuol andare al carcere normale o a quello militare.
La ragione sta che se va al carcere normale potrebbe finire in cella con qualcuno che magari ha arrestato o fatto arrestare e la cosa non è
affatto piacevole.
Nel merito e ribadendo che non sono un esperto, oramai è raro che un militare possa essere giudicato per un crimine puramente militare: a suo tempo le procure militari lavoravano molto con la renitenza alla leva e la diserzione, ma da allora le cose sono cambiate. E' cambiata anche la percezione giurisprudenziale del reato: in un manuale che avevo in accademia, scritto negli anni '70, si configurava reato militare come quello commesso da militari e/o in ambiente militare e/o con materiale militare; attualmente credo che con materiale militare sia accettato, ma gli altri due casi siano passibili di rigetto.
Nel caso citato dall'amico basilischio (ciao basilischio) dell'azzuffatina penso che sia evidente che l'essere volontario fosse puramente accessorio; per le FF.OO. (parlo dei carabinieri, lo status giuridico del PP.SS. non lo conosco, so solo che, in quanto civili, non hanno autorità di agire in luogo militare) credo che la possibilità di incorrere in un reato militare sia molto più alta proprio per i compiti d'istituto.
Un sogno per alcuni... Un incubo per altri...(Excalibur-1980)
Confermo i miei atti e rido dei vostri giudizi. Ed ora condannatemi!
Se uno di noi venisse arrestato e sceglierebbe il carcere "civile" all'ingresso verrebbe ubicato in reparto "protetto" e non incontrerà i detenuti "comuni".
Di militari che hanno commesso reati "comuni" ne ho visti alcuni e si sono fatti la loro detenzione come gli altri mentre EX colleghi PS e CC erano separati.
Quesito: la competenza per un omicidio commesso in una caserma di chi è?
Ultima modifica di altairV; 21-07-11 alle 13: 12
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