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Discussione: Porto d' armi, Armi, Munizioni, Tiro, Poligoni: Normativa e consigli pratici

  1. #921

    Predefinito Rinnovo porto d'armi uso sportivo

    Rinnovo porto d'armi uso sportivo
    Messaggio mer ott 14, 2020 1:05 am

    Salve a tutti,
    Sono un appartenente alla Polizia Penitenziaria.
    Ho il porto d'armi sportivo in scadenza e quindi per rinnovarlo ho chiesto alla mia direzione il rilascio dell'attestato di servizio dove si evinca che non è mai avvenuto il ritiro dell'arma individuale, come da Circolare del 2016.

    La direzione mi dice che non può rilasciarla se non previa presentazione della marca da bollo, visto che va presentato alla pubblica amministrazione e che quindi potrebbe essere autocertificato.

    La questura mi dice che non può accettare il certificato in bollo e nemmeno l'autocertificazione trattandosi di materia sulle armi.

    Come dovrei comportarmi?
    In questo caso chi ha ragione?

    Come risolvo questo problema?

    Grazie anticipatamente

    Agente di Polizia Penitenziaria

  2. #922

    Predefinito

    Ha ragione la questura.
    Il rilascio dell'attestato di servizio in cui si dichiara che il titolare non ha mai patito il ritiro cautelare dell'arma di servizio è una dichiarazione che l'amministrazione ha il dovere di rilasciare al richiedente a norma del regolamento di servizio. E' naturalmente esente bollo trattandosi di un atto interno da presentarsi ad altra amministrazione pari grado.
    Si faccia specificare quale norma prevede il rilascio del predetto attestato in marca da bollo e poi si faccia mettere il rifiuto per iscritto: se lo faranno, presenti ricorso al TAR con sospensiva. Vedrà che glielo rilasceranno in men che non si dica.
    Sovrintendente della Polizia di Stato
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  3. #923

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    Innanzitutto grazie per la risposta.

    In allegato la risposta che mi ha dato la mia direzione, con annesa disposizione del Prap regionale, dove mi dicono che vogliono la marca da bollo.










    Citazione Originariamente Scritto da Kojak Visualizza Messaggio
    Ha ragione la questura.
    Il rilascio dell'attestato di servizio in cui si dichiara che il titolare non ha mai patito il ritiro cautelare dell'arma di servizio è una dichiarazione che l'amministrazione ha il dovere di rilasciare al richiedente a norma del regolamento di servizio. E' naturalmente esente bollo trattandosi di un atto interno da presentarsi ad altra amministrazione pari grado.
    Si faccia specificare quale norma prevede il rilascio del predetto attestato in marca da bollo e poi si faccia mettere il rifiuto per iscritto: se lo faranno, presenti ricorso al TAR con sospensiva. Vedrà che glielo rilasceranno in men che non si dica.
    Ultima modifica di kissidici; 15-10-20 alle 00: 08

    Agente di Polizia Penitenziaria

  4. #924

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    Ritengo ci siano gli estremi per un ricorso giurisdizionale, quantomeno per disparità di trattamento poiché altre amministrazioni parallele (la mia, ad esempio) non richiedono assolutamente la marca da bollo se non quelle connaturate e previste per il nuovo porto di fucile. Se anche lei si fa rilasciare l'attestazione in bollo e poi la questura non l'accetta, cosa fa? Sembra tanto la storia del cane con due padroni, che alla fine muore di fame...
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  5. #925

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    Grazie mille.

    Quindi come potrei risolvere il problema?


    Citazione Originariamente Scritto da Kojak Visualizza Messaggio
    Ritengo ci siano gli estremi per un ricorso giurisdizionale, quantomeno per disparità di trattamento poiché altre amministrazioni parallele (la mia, ad esempio) non richiedono assolutamente la marca da bollo se non quelle connaturate e previste per il nuovo porto di fucile. Se anche lei si fa rilasciare l'attestazione in bollo e poi la questura non l'accetta, cosa fa? Sembra tanto la storia del cane con due padroni, che alla fine muore di fame...

    Agente di Polizia Penitenziaria

  6. #926

    Predefinito

    Partirei con un interessamento dei suoi sindacati, con contestuale richiesta di confronto con il latore di una simile risposta.
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  7. #927

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    Non so se devo aprire un'altra discussione in un altra area o farlo direttamente qui, vorrei porvi una domanda.
    Purtroppo la vita ogni tanto fa brutti scherzi, io ho avuto un tumore al nervo acustico (neurinoma dell'acustico) prima dei 40 anni e dopo un lungo e pericoloso intervento alla testa ho perso completamente l'udito all'orecchio sinistro....
    La mia domanda è, la completa sordità ad un orecchio comporta la non conformità ai requisiti psicofisici minimi per il rilascio dell'autorizzazione al porto d'armi per uso sportivo?

    La legge dice questo....
    " 2) Requisiti uditivi: soglia uditiva non superiore a 30dB
    nell'orecchio migliore, (come soglia si intende il valore medio della
    soglia audiometrica espressa in dB HL per via aerea alle frequenze di
    500, 1000, 2000 Hz) o, in alternativa, percezione della voce di
    conversazione con fonemi combinati a non meno di sei metri di
    distanza complessivamente.
    Tale requisito puo' essere raggiunto anche con l'utilizzo di
    protesi acustiche adeguate.
    In caso di valori di soglia superiori a quelli sopra indicati,
    l'idoneita' e' limitata all'esercizio della caccia in appostamento.".....

    Leggendo e rileggendo questa norma sui requisiti uditivi minimi a me appare evidente che se uno è completamente sordo da un orecchio ma ci sente bene dall' altro è idoneo a termine di legge.
    Il medico militare che mi doveva rilasciare il certificato, ha invece interpretato la norma in modo completamente differente, tanto che mi ha detto che anche se gli porto tutta la documentazione difficilmente mi rilasciarà il certificato necessario.
    Non vedo come possa essere possibile quando lo stesso articolo prevede inoltre che in caso di anacusia, l'idoneita' viene limitata alla caccia in appostamento escludendo ad esempio l'attivita' di tiro a segno, ove spesso i campioni mondiali sono proprio ipoacusici;
    Ora chiederò un altro parere ad un altro medico, ma vi chiedo, voi che ne pensate? avete avuto o siete a conoscenza di come poter risolvere il problema? Vi ringrazio in anticipo per la vostra disponibilità.

  8. #928

    Predefinito

    Buongiorno.
    Purtroppo non riesco a esserle d'aiuto poiché è il primo caso del genere che mi capita di leggere. Non essendo medico, posso solo invitarla a prendere contatti con la commissione medica della ASL di pertinenza e titolata al rilascio del certificato medico. Ci faccia sapere!
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  9. #929

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    Buongiorno dopo le dovute presentazioni ecco a porre la mia prima domanda:
    Dopo la perdita di mio padre cacciatore incallito con più 60 anni alle spalle di porto d'armi,
    alla veneranda età di 50 anni chiedo il rilascio di porto d'armi per uso sportivo primo per non perdere
    i fucili da caccia di mio padre come ricordo secondo perchè voglio intraprendere l'attività sportiva.
    Il 15 gennaio 2021 presento tutta la documentazione completa per tale richiesta alla caserma dei carabinieri
    assicurandomi che massimo 1 mese mi avrebbero rilasciato il PDA.
    Passa qualche mese mi reco in caserma mi dicono la pratica è nel commissariato di Caltagirone ufficio preposto per la mia zona, mi reco
    in questo ufficio il 15 marzo i viene detto ancora nulla ripassi fra 15 giorni, bene i primi di aprile mi presento a caltagirone ufficio amministrativo che rilascia
    i PDA un signore molto gentile mi dice che le indagini non sono ancora in corso e mi fa una sospensione dei termini visto che il 15 aprile scadevano i 90 giorni.
    Ora la mia domanda è normale che si vada oltre i 90 giorni, io non ho nessuna pendenza di giudizio denunce querele mai nulla.
    La seconda domanda:

    Sperando che mi arrivi il PDA, vorrei frequentare un campo di tiro a volo a 2 km da dove lavoro
    posso andarci tranquillamente nella pausa pranzo ho 3 ore libere tutti i giorni.
    La cosa che non mi è chiara il trasporto del fucile ok nel bagagliaio smontato in valigia con chiusura lucchetto
    non porto munizioni ho saputo che le vendono direttamente nel capo.
    Quindi io la mattina esco da casa metto la valigia nel cofano chiusa niente munizioni percorro 40 km arrivo a lavoro alle 9
    metto la macchina in luogo chiuso e privato all'interno dei parcheggi privati non fruibili al pubblico, alle 13 mi reco al capo di tiro mi passo un paio di ore
    alle 15:30 rientro a lavoro sempre con arma nel cofano mi completo il pomeriggio alle 19:30 mi rifaccio i 40 km per tornare a casa.
    E' una cosa che posso fare o se mi fermano incorro a sanzioni o trasporto senza giustificazioni visto che sono passate 4 ore posso provare l'orario
    della sessione di tiro.

  10. #930

    Predefinito

    Buongiorno. Cerco di rispondere alle sue domande.

    1) No, i tempi di rilascio così lunghi non sono normali. In assenza di giustificato motivo (che potrebbe essere solo un supplemento nell'istruttoria, che al momento pare mancare), si tratta di semplice indolenza degli organi deputati al rilascio. In caso di ulteriore ritardo chieda di conferire con il dirigente di quel commissariato (responsabile amministrativo della pratica) o in subordine di chiedere l'intervento di un legale per la tutela dei suoi diritti.

    2) No, l'iter di trasporto da lei indicato non è corretto e, in caso di furto delle armi, la vedrebbe senz'altro denunciato per omessa custodia delle stesse. Non è infatti possibile lasciare le armi all'interno di un mezzo mobile ancorché chiuso a chiave e parcheggiato in un luogo privato e fianco sorvegliato. Tale prassi infatti per consolidata giurisprudenza di merito non è stata ritenuta sufficiente per scongiurare l'impossessamento delle armi da parte di non autorizzati.

    Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
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