Fuori servizio non c'è nessun problema.
Ma solo Ufficiali di P.S., senza licenza.
Tutti gli altri la devono richiedere.
Fuori servizio non c'è nessun problema.
Ma solo Ufficiali di P.S., senza licenza.
Tutti gli altri la devono richiedere.
Infatti, chiedevo quale motivo potrebbe avere un prefetto per non accordare il porto di difesa personale per agenti dei vari corpi quando fuori servizio, considerando che viene rilasciata detta licenza anche per guardie giurate, guardie ecozoofile, cancellieri civili e penali e compagnia cantante.
Vedi il problema è che il Prefetto sostiene che hai già l'arma in dotazione e ti basta quella.
E' capitato a molti colleghi di avere questa risposta.
salve ragazzi,
volevo avere un info , scusate se ho sbagliato sezione .. ma nn sapevo dove metterlo
io ho iniziato da poco ad andare al poligono , e vorrei prendere il porto d'armi sportivo
ma purtroppo ho mio padre con precedenti per spaccio
io sono pulitissimo , vorrei sapere se , avrei problemi ad ottenerlo , oppure potrei ottenere tale permesso , visto che , io non ho mai fatto nulla di male
vi ringrazio
No vai tranquillo!
un ulteriore info per un mio amico , se gli hanno ritirato la patente per guida in stato di ebrezza , 0,98 ...che con le nuove leggi è penale
può avere un porto d'armi uso sportivo?
la concessione di una licenza di P.d.A. è in un certo senso "discrezionale" ... considera che già al momento della prima visita medica (e consegunte rilascio dell certificato c.d. anamnestico) il medico potrebbe (o dovrebbe) segnalare una dipendenza da alcool .... (e molti medici prima di rilasciare l'anamnestico si fanno a loro volta sottoscrivere e rilasciare una dichiarazione da parte del " paziente " ........ ) e anche quand'anche il ritiro possa considerarsi frutto di evento episodico non legato a dipendenza ciò influisce comunque, piaccia o meno, sulla valutazione...
considera anche che normalmente il ritiro della patente per guida in stato di ebrezza produce anche il ritiro di eventuali licenze di P.d.A. già concesse a soggetti che mai hanno abusato delle armi... ergo figurati la concessione
insomma... Io fossi il Tuo amico me ne starei calmo per un po' .....
axe
---------------------Aggiornamento----------------------------
Io direi che prima di dare un parere (che comunque sarebbe solo un parere, non una certezza, stante la già citata " discrezionalità " ) sarebbe bene sapere se Tu convivi con Tuo padre, a quanto tempo fà risale il " fatto " etc etc ....
In ogni caso se Tu ancora convivessi con Tuo padre e/o il fattofosse recente, Io formulerei la domanda mettendo " le mani avanti " ovvero ponendo l'accento sul fatto che adotteresti misure di custodia (delle armi) tali da scongiurare che alcuno, ancorchè con Te convivente, possa ottenerne facilmente la disponibilità ... (la Legge ad oggi , ai non titolari di licenza di collezione, non obbliga ad avere armadi blindati ma prescrive solo una diligente custodia... nel Tuo caso invece, forse......... )
in bocca al lupo
axe
Ultima modifica di axe; 19-01-12 alle 00: 05
sperando sia la sezione giusta ....
I fatti :
- anni fà Tizio subisce il furto di alcune armi , legalmente detenute , nessun rilievo viene mosso in ordine alle modalità di custodia e Tizio è ancora oggi titolare di un Porto d Armi e detiene altre armi.
- Tizio viene recentemente informato che una delle armi a Suo tempo rubatagli è stata rinvenuta nella disponibilità di Caio , fermato per possesso di un rilevante quantitativo di droga (Tizio ne viene informato in quanto parte lesa )
domande :
- Tizio deve costituirsi come " parte civile " (forse uso un termine improprio) ?
- rileva il rito con cui verrà processato Caio ?
- cosa deve fare Tizio per rientrare (o tentare di rientrare) in possesso della Sua arma ? (da una prima lettura della comunicazione ricevuta da Tizio non sembrerebbe che si sia tentato di abradere le matricole dell arma , quindi non si porrebbe per fortuna il problema " arma clandestina"
grazie
axe
Tizio deve presentare istanza all'Autorità Giudiziaria di dissequestro e restituzione dell'arma trafugata, il Tribunale se non sussistono impedimenti, soprattutto probatori, dispone la restituzione curata dalla P.G. operante.
Se tizio ha subito un qualsiasi danno quantificabile economicamente, può costituirsi parte civile .
Ultima modifica di ale66; 19-01-12 alle 11: 54
Perfettamente d'accordo con Ale66 .. nella teoria. Ovvero, leggi e procedure così stabiliscono, ma lo spazio per le valutazioni tecnico/discrezionali dell'Autorità Gudiziaria è (giustamente) ragguardevole.
Al di là dei tempi di valutazione ed esito dell'istanza di restituzione, occorrerebbe sapere se con l'arma in questione siano stati commessi, o vi sia il sospetto che siano stati commessi, reati. E già solo la decisione di compiere questo accertamento, ed i tempi per esperirlo assorbiranno mesi.
In ogni caso l'arma dovrà (dovrebbe) essere assoggettata a consulenza tecnica, per accertare se ad essa possano essere ricondotte vicende criminali pregresse. Perizia che il Pubblico Ministero affida ad un proprio fiduciario di parte (supponiamo il RIS dei CC); qualora l'accertamento fosse positivo, e si fosse in grado di muovere contestazioni p. es. all'arrestato in possesso dell'arma, questi avrebbe diritto a far svolgere una controperizia da proprio incaricato; ed in sede dibattimentale, o anche di Indagini/Udienza Preliminare, potrebbe essere necesario nominare un Consulente Tecnco di Ufficio, cioè il "periro del giudicante", che ricomincerebbe tutto daccapo.
La probabilità è che - più semplicemente - l'istanza di restituzione sia disattesa almeno fino a conclusione del primo grado di giudizio.
quanto alla costituzione di parte civile nel processo, in qualità di persona offesa, può procedervi praticamente senz'altro, con oneri difensivi a proprio carico (consultare un avvocato e farsi fare un preventivo). Ottenendo, realisticamente (a) la possibilità di controllare che il processo non si incagli in lungaggini inutili, e quindi cercando di darvi il più celere impulso; e (b) una provvisionale (provvisoria liquidazione dei danni), da far valere in via esecutiva separatamente e da sottoporre a revisione in apposito processo civile. cui si può accedere direttamente, risparmiando la fase della costituzione di parte civile, sia immediatamente che dopo la condanna in sede penale.
Da valutare il rapporto costi/benefici tra gli oneri di costituzione e la reale possibilità del condannato di soddisfare l'obbligo di risarcimento. La mancanza di contestazioni sulle modalità di custodia delle armi a suo tempo sottratte sembrerebbe - mancano informaioni sul tempo trascorso - rendere non necessario intervenire in sede penale per prevenire possibili "backfiring" della sparizione.
Spero di esser statto d'aiuto. In bocca la lupo!
In bocca al lupo.
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