Ammetto che ignoravo l'esistenza di molti dei colleghi che andrò a nominare, ho trovato la loro storia ed il loro nome sul sito della polizia penitenziaria in un link non eccessivamente in vista, ho pensato di rendere loro onore dedicando un thread apposito.
Anche perchè credo che sia quanto meno giusto conoscere il nome di queste persone.
Questi sono i colleghi che vengono commemorati durante questo mese
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Pasquale Mangiapia
<<Agente Scelto del Corpo Agenti di Custodia, nato a Pozzuoli (NA) il 12 ottobre 1904, in servizio alle Carceri Giudiziarie di Novi Ligure (AL).
Era uno dei combattenti per la libertà della Nazione dall’occupazione nazi-fascista e apparteneva alle formazioni partigiane combattenti in Liguria.
Il 26 aprile 1945 ebbe l’incarico di portare un messaggio ad un reparto dislocato nella zona.
Per assolvere al suo incarico, si avviò verso la zona di Casteldragone dove c’era uno scontro tra truppe partigiane e tedesche e si trovò coinvolto durante le fasi più aspre del combattimento.
Ferito a morte da una raffica di mitra tedesco, prima di spirare, riunì le superstiti forze e, con sforzo sovrumano, riuscì a consegnare il messaggio ad un commilitone.
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Maresciallo Di Cataldo
<<Maresciallo Maggiore del Corpo degli Agenti di Custodia - nato a Barletta (BA) il 20/09/1926 in servizio presso la Casa Circondariale di Milano.
Il 20 aprile 1978 uscito dalla propria abitazione per recarsi in servizio veniva affrontato da due sconosciuti che gli esplodono sette colpi d'arma da fuoco uccidendolo all'istante.
Il vile agguato veniva rivendicato dalle Brigate Rosse.
Riconosciuto "Vittima del Dovere" ai sensi della Legge 624/1975 dal Ministero dell'Interno, in data 15.06.2004 viene conferita la Medaglia d'Oro al Merito Civile alla memoria con la seguente motivazione:
"Mentre si dirigeva verso la fermata dell'autobus per recarsi sul posto di lavoro, veniva affrontato da due terroristi che gli esplodevano contro numerosi colpi d'arma da fuoco, uccidendolo all'istante.
Fulgido esempio di elette virtù civiche e di altissimo senso del dovere.
Milano, 20 aprile 1978".
Al Maresciallo Di Cataldo è intitolata la Sala Convegno del Reparto di Polizia Penitenziaria di San Vittore a Milano.
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Agente Lorenzo Cutugno
<<Agente del Corpo degli Agenti di Custodia - nato a Barcellona P.G. (ME) il 14/01/1947 in servizio presso la Casa Circondariale di Torino.
Uscito l’11 aprile 1978 alle 7.30 del mattino dalla sua abitazione per recarsi al lavoro alle carceri “Nuove”. I terroristi lo stanno aspettando, sono un uomo e una donna e sul portone di casa gli sparano tutto il caricatore di 7 colpi.
Nonostante le ferite Cutugno reagisce e trascinandosi fuori riesce a sparare 7 colpi ferendo l’uomo alla schiena. Un terzo terrorista, che attende in auto, si porta alle sue spalle, spara e fulmina Cutugno con 2 proiettili.
L’uccisione dell’agente è preceduta da una serie di minacce culminate nel rogo della sua auto rivendicato dai Nuclei proletari comunisti.
Lorenzo Cutugno lascia la moglie Franca di 29 anni e la figlia Daniela di 4.
Il terrorista ferito da Cutugno, Cristoforo Piancone veniva lasciato dai complici al pronto soccorso e si dichiarava prigioniero politico.
Cutugno viene riconosciuto "Vittima del Dovere" ai sensi della Legge 624/1975 dal Ministero dell'Interno e in data 18 novembre 1978 il Ministero della Difesa gli conferisce la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione:
"Agente di Custodia, nel corso di un proditorio agguato tesogli nei pressi della propria abitazione, veniva gravemente ferito agli arti inferiori da due terroristi. Nonostante la notevole perdita di sangue e pur consapevole del grave rischio che ciò comportava per la sua vita, reagiva con cosciente determinazione ferendo con la propria arma uno di essi; ciò provocava la reazione di un complice dei fuorilegge, che lo colpiva a morte.
L’eroico gesto che gli costava la vita rendeva possibile la successiva cattura del terrorista ferito.
Fuglido esempio di dedizione alle istituzioni, di cosciente e lucido sprezzo del pericolo e di alto senso del dovere.
Torino, 11 aprile 1978".
A Lorenzo Cutugno è intitolato, insieme a Giuseppe Lorusso, altro Caduto del Corpo, l'isituto penitenziario "ex Vallette" di Torino.>>
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Maurizio Minnini
<<Agente Scelto di Polizia Penitenziaria Maurizio Mininni, nato a Roma il 28/07/1961;
Agente di Polizia Penitenziaria Giovanni Cuccarano, nato a Macerata Campana (CE) il 6/5/1955 - entrambi in servizio presso la Casa Circondariale di Roma Rebibbia.
Il 02 aprile 1992, vengono uccisi dalla pistola di un collega, uscito di senno, mente espletavano il servizio all’interno dell’Istituto. Riconosciuti "Caduto nell’adempimento del servizio" ai sensi della Legge 308/1981 dal Ministero dell'Interno.
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Agente Roberto Marcelli
<<Agente del Corpo degli Agenti di Custodia - nato a Fabrica di Roma (VT) il 03/08/1952 in servizio presso la Casa Circondariale di Genova.
Il 6 aprile 1973, nell'espletamento del servizio di vigilanza sul muro di cinta dell'Istituto di Genova, veniva accidentalmente colpito a morte da un collega.
Riconosciuto "Vittima del Dovere" ai sensi della Legge 466/1980 dal Ministero dell'Interno.>>
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Salvatore Rap
<<Agente del Corpo degli Agenti di Custodia – nato a Sommatino (CL) il 30/09/1924, in servizio presso le Carceri Giudiziarie di Milano “San Vittore”.
Il 21 aprile 1946, in occasione della ribellione di oltre tremila detenuti muniti di armi, che minacciavano di forzare in massa l'uscita principale del carcere, armatosi di una mitragliatrice, riuscì a trattenere l'impeto dei ribelli con deciso fuoco della sua arma, che abbandonò soltanto allorché venne colpito da un proiettile che gli cagionò una ferita al petto per cui decedette tre giorni dopo compiendo il proprio dovere a costo della vita.
In data 19/11/1947 il Ministero della Difesa gli conferiva la Medaglia d'Argento al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione:
"Agente di Custodia in esperimento presso un importante carcere giudiziario, in occasione della ribellione di oltre tremila detenuti muniti di armi che minacciavano di forzare in massa l’uscita principale del carcere, armatosi di una mitragliatrice, riuscì a trattenere l’impeto dei ribelli con deciso fuoco della sua arma, che abbandonò soltanto allorché venne colpito da un proiettile che gli cagionò una ferita al petto per cui decedette tre giorni dopo dichiarandosi pago di aver compiuto a costo della vita il proprio dovere.
Milano San Vittore 21 aprile 1946".
All'eroe sono intitolati il Poligono di tiro del Reparto di Polizia Penitenziaria dell'istituto di Milano - Opera, una lapide commemorativa presso il Cimitero del Comune di Sommatino, paese natale e dove riposano le spoglie del Rap, una lapide presso la Caserma Agenti "G. Montalto - M.O.M.C."del Reparto Ucciardone di Palermo.
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