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Discussione: Come sarebbe stato questo pianeta senza alcuna credenza religiosa?

  1. #21
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    La religione è un'invenzione dell'uomo...insomma cosa fa credere a cristiani, musulmani, buddhisti e compagnia cantante, che i loro dei siano veri, mentre zeus, minerva e marte siano solo un'invenzione degfli antichi? l'uomo ha sempre avuto la necessità di darsi delle spiegazioni, a partire dall'alternarsi delle stagioni per arrivare alla morte e a cosa ci sarà dopo. Ed è per questo che ha inventato dio...

  2. #22
    Maresciallo L'avatar di anyone
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    Citazione Originariamente Scritto da AndreaZ91 Visualizza Messaggio
    Completamente d'accordo.
    Ma senza religione o fede, a cosa "l'uomo semplice" può appendersi sperando che "qualcuno" lo protegga o dopo la morte ci sia "qualcosa" di meglio? L'uomo ne ha bisogno. E' fisiologico. Senza religione, si sarebbe inventato qualcos'altro.

    E quel qualcos'altro avrebbe portato comunque milioni di morti.

    Non è esatto, gli agnostici e gli atei sono sempre esisti, sin dai tempi dei greci e anche prima. Solo che sono sempre stati poco "sponsorizzati". Non ho bisogno di fare del bene sperando di acquisire abbastanza punti per essere al sicuro nell'aldilà, preferisco fare del bene perché è giusto prendersi cura del prossimo, fine a sé stesso.

    Citazione Originariamente Scritto da Deneb Visualizza Messaggio
    E' impossibile un mondo senza religione.
    L'uomo tende spontaneamente a farsi domande e non trovando risposte le cerca in qualcosa di superiore.
    La domanda del thread così posta tra l'altro presuppone che la religione sia un'invenzione umana e da analizzare da un punto di vista ateo.
    Così non dovrebbe essere visto che non abbiamo nessuna certezza ne in un senso ne in un altro.

    Dire poi che ha causato milioni di vittime è tautologico: cosa non ha causato vittime nella storia dell'uomo?tutto, poiché è nella sua indole il tentativo di autoestinzione, quando tutte le religioni professano la pace tra i popoli.

    Cosa sarebbe questo mondo senza religione?
    Probabilmente una giungla preistorica senza esseri superiori.
    Una giungla preistorica? Cos'è, sono state le religioni a scoprire l'antibiotico, il moto dei pianeti, la forza di gravità, l'automobile, il termometro, l'atterraggio sulla luna etcetc? Non sono state forse le religioni -e sappiamo quali - a frenare o tentare di frenare la scienza?

    Citazione Originariamente Scritto da joenna Visualizza Messaggio
    non so rispondere.
    Ma di sicuro non ci sarebbe stata la pace come molti credono. I pretesti sarebbero stati altri, ma le guerre ci sarebbero state lo stesso. La religione è un mezzo per accedere ad un fine.
    Andando un attimino OT mi soprende come molti vedano solo ed unicamente gli aspetti negativi della religione, e in particolare del cristianesimo, non accorgendosi in realtà che tutte le convinzioni di libertà, di uguaglianza e di giustizia ci derivano proprio dalla religione. Le convinzioni che possediamo non sono radicate in noi a prescindere da ciò che ci cironda, ma è proprio ciò che ci circonda che crea le nostre convinzioni.
    Beh l'hai tirato in ballo tu il cristianesimo, ma vorrei chiederti una cortesia, studia un pochino, noterai che cronologicamente il cristianesimo ha sempre sottomesso la donna, condannando i gay a marcire all'inferno e usato il pretesto religioso per portare avanti movimenti estremisti e razzisti. Un esempio è il protestantesimo (che è una forma di cristiamesimo) religione del white anglo saxon protestant - religione tipo - del Ku Klux Klan.

    Dispiace ma non la penso così, la religione salvo poche religioni molto antiche che professano la vera non violenza è stata, è, e rimarrà una clava adibita alla sottomissione degli ignoranti, un'arma per abbattere il nemico - o se preferisci - una pillola indolore per far sentire meglio il soldato dopo che avrà ammazzato il nemico, così potrà dire "l'ho fatto in nome di Dio, piuttosto che nel nome della patria che servo".

    Hitler assieme a qualche altro coglione l'aveva capito ed è l'unica cosa buona che avevano capito.

    Come sarebbe un mondo senza religioni? Domanda fatta male, preferirei una domanda del tipo "come sarebbe un mondo con un'unica religione che raccoglie il meglio di quelle esistenti". Beh sarebbe un mondo sicuramente migliore.
    "L'agricoltura sembra molto semplice quando il tuo aratro è una matita e sei a un migliaio di miglia dal campo di grano" . Dwight D. Eisenhower

  3. #23

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    Citazione Originariamente Scritto da anyone Visualizza Messaggio
    Non è esatto, gli agnostici e gli atei sono sempre esisti, sin dai tempi dei greci e anche prima. Solo che sono sempre stati poco "sponsorizzati". Non ho bisogno di fare del bene sperando di acquisire abbastanza punti per essere al sicuro nell'aldilà, preferisco fare del bene perché è giusto prendersi cura del prossimo, fine a sé stesso.



    Una giungla preistorica? Cos'è, sono state le religioni a scoprire l'antibiotico, il moto dei pianeti, la forza di gravità, l'automobile, il termometro, l'atterraggio sulla luna etcetc? Non sono state forse le religioni -e sappiamo quali - a frenare o tentare di frenare la scienza?



    Beh l'hai tirato in ballo tu il cristianesimo, ma vorrei chiederti una cortesia, studia un pochino, noterai che cronologicamente il cristianesimo ha sempre sottomesso la donna, condannando i gay a marcire all'inferno e usato il pretesto religioso per portare avanti movimenti estremisti e razzisti. Un esempio è il protestantesimo (che è una forma di cristiamesimo) religione del white anglo saxon protestant - religione tipo - del Ku Klux Klan.

    Dispiace ma non la penso così, la religione salvo poche religioni molto antiche che professano la vera non violenza è stata, è, e rimarrà una clava adibita alla sottomissione degli ignoranti, un'arma per abbattere il nemico - o se preferisci - una pillola indolore per far sentire meglio il soldato dopo che avrà ammazzato il nemico, così potrà dire "l'ho fatto in nome di Dio, piuttosto che nel nome della patria che servo".

    Hitler assieme a qualche altro coglione l'aveva capito ed è l'unica cosa buona che avevano capito.

    Come sarebbe un mondo senza religioni? Domanda fatta male, preferirei una domanda del tipo "come sarebbe un mondo con un'unica religione che raccoglie il meglio di quelle esistenti". Beh sarebbe un mondo sicuramente migliore.
    capisco il tuo punto di vista però tieni conto di due o tre cose:
    per la dottrina cattolica il bene si fa perchè è bene farlo e per amore verso il prossimo e non per andare in paradiso, per la chiesa gesu cristo morendo ci ha gia salvato tutti e quindi non dobbiamo compiere alcun gesto che ci faccia andare in paradiso dato che lo ha gia fatto lui per noi, semmai lo faremo per aderiee al suo amore e al suo ideale..

    inoltre molte questioni legate alla scienza sono legate alla fede o alla chiesa..
    galileo era credente e la sua "punizione" fu una serie di preghiere e messe che lui fece compiere da sua figlia suora..
    altre scoperte e invenzioni sono state compiute da religiosi e studiosi credenti.. o comunque in contrapposizione a quanto affermava la chiesa .. es: la terra è piatta.. io non sono d'accordo e quindi cercherò di dimostrarti il contrario.. quindi che ci piaccia o meno se non ci fosserostate teorie bislacche della chiesa da sbugiardare non ci sarebbe stata la ricerca di una verità alternativa ad essa..
    per quanto riguarda distorsioni di dottrine e insegnamenti che hanno portato a omofobia etc non è colpa dell'insegnamento iniziale che era giusto..

    spero di non risultare polemico perche non lo sono e non voglio esserlo e sulla fede ho un sacco di dubbi pero mi piace analizzare le questioni nel modo piu imparziale ed oggettivo possibile..

    amichevolmente
    austinpowers

  4. #24
    Maresciallo
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    Citazione Originariamente Scritto da beowuff Visualizza Messaggio
    La religione è un'invenzione dell'uomo...insomma cosa fa credere a cristiani, musulmani, buddhisti e compagnia cantante, che i loro dei siano veri, mentre zeus, minerva e marte siano solo un'invenzione degfli antichi? l'uomo ha sempre avuto la necessità di darsi delle spiegazioni, a partire dall'alternarsi delle stagioni per arrivare alla morte e a cosa ci sarà dopo. Ed è per questo che ha inventato dio...
    straquoto! "la religione è l'oppio dei popoli" già citata è una frase che racchiude tutto

  5. #25
    Sergente L'avatar di clock
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    non mi piace questa discussione gia so come andra a finire.

  6. #26

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    Citazione Originariamente Scritto da clock Visualizza Messaggio
    non mi piace questa discussione gia so come andra a finire.
    ma no .. don't worry.. se ne parliamo in pace e armonia e rispettando il credo o non credo altrui non può che farci bene parlarne :-)

  7. #27
    Wiseman
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    Si potrebbero dire tante cose.
    Che tra religione e fede, come ha già notato più di qualcuno, c'è una differenza profonda.
    Che tra religione e catechismo (= diffusione universale del messaggio) c'è spesso un abisso.
    Che la cultura media in materia di religione non è esattamente da eruditi, e che quindi alcuni aspetti rischiano di essere tralasciati o fraintesi...

    Io provo semplicemente a mettere le cose in prospettiva storica.
    Le grandi religioni politeiste del passato, in area mesopotamica e poi indo-europea, sono religoni legate essenzialmente alle paure primitive, come la paura del tuono e delle tempeste, ed alle speranze elementari (la fertilità, il raccolto). L'olimpo greco-romano si distingue per l'enorme sforzo di antropizzazione delle figure divine: che hanno passioni e vizi, non sono modelli comportamentali.
    Poi arrivano le religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo, islam. Tentativi, a diversi livelli di affinamento, di estendere alla vita quotidiana alcuni precetti etici ed igienici che aiutano a regolare la vita sociale.
    Cade l'impero romano, e l'organizzazione territoriale della chiesa cattolica rimane l'ultimo baluardo di riferimento per le comunità sociali, amministra le leggi, impartisce certezze. Nel rogo culturale di quel tempo, il riferimento diventa Aristotele, la cui opera quasi enciclopedica si presta ad essere adottata come parametro e fonte del sapere: ipse dixit, l'ha detto lui. L'errore è stato confondere le prescrizioni etiche (regole comportamentali utili alla ricostruzione di un tessuto sociale organizzato) con quelle scientifiche, necessariamente ancorate al loro tempo (la terrà è piatta, al centro del sistema solare).
    Balzo in avanti clamoroso, riforma luterana e controriforma. Vita secolare e vita spirituale non coincidono più, e forse neppure derivano l'una dall'altra (Calvino introduce l'idea della predestinazione, e lui e Lutero abbandonano il concetto delle opere di bene come un fidelity program per conquistare l'aldilà). A Roma ci si irrigidisce un tantino, si avvia la caccia alle streghe, agli eretici, ai diversi.
    Ultima tappa, il relativismo etico contemporaneo: ciò che va bene a me, per me va bene. Non ci sono valori assoluti, anzi è un dovere contestare tutto e tutti per poi darsi un sistema di regole a proprio uso e consumo.

    Scusate il raptus.
    Mi serve a sottolineare la estrema criticità del quesito niziale e, di conseguenza, la deriva che assume la discussione.
    Cos'è che consideriamo la "parte oppiacea" della religione, le sue regole sociali o quelle che comportano il controllo sulla comunità? Il fatto che impongano, ad esempio, la monogamia all'interno del matrimonio, per avere certezze sulle paternità e sulla procreazione, o l'associazione alla categoria del "peccato" di comportamentyi che potremmo ritenere fisiologici (e che, con lo strumento della confessione, divengono mezzi di ricatto sociale)?

    Di quale parte della religione vorrebbero fare a meno i Colleghi che ritengono migliore un mondo senza religione? Tutta? anche la speranza che non si negano neppure gli atei?

  8. #28

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    Citazione Originariamente Scritto da Wiseman Visualizza Messaggio
    Si potrebbero dire tante cose.
    Che tra religione e fede, come ha già notato più di qualcuno, c'è una differenza profonda.
    Che tra religione e catechismo (= diffusione universale del messaggio) c'è spesso un abisso.
    Che la cultura media in materia di religione non è esattamente da eruditi, e che quindi alcuni aspetti rischiano di essere tralasciati o fraintesi...

    Io provo semplicemente a mettere le cose in prospettiva storica.
    Le grandi religioni politeiste del passato, in area mesopotamica e poi indo-europea, sono religoni legate essenzialmente alle paure primitive, come la paura del tuono e delle tempeste, ed alle speranze elementari (la fertilità, il raccolto). L'olimpo greco-romano si distingue per l'enorme sforzo di antropizzazione delle figure divine: che hanno passioni e vizi, non sono modelli comportamentali.
    Poi arrivano le religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo, islam. Tentativi, a diversi livelli di affinamento, di estendere alla vita quotidiana alcuni precetti etici ed igienici che aiutano a regolare la vita sociale.
    Cade l'impero romano, e l'organizzazione territoriale della chiesa cattolica rimane l'ultimo baluardo di riferimento per le comunità sociali, amministra le leggi, impartisce certezze. Nel rogo culturale di quel tempo, il riferimento diventa Aristotele, la cui opera quasi enciclopedica si presta ad essere adottata come parametro e fonte del sapere: ipse dixit, l'ha detto lui. L'errore è stato confondere le prescrizioni etiche (regole comportamentali utili alla ricostruzione di un tessuto sociale organizzato) con quelle scientifiche, necessariamente ancorate al loro tempo (la terrà è piatta, al centro del sistema solare).
    Balzo in avanti clamoroso, riforma luterana e controriforma. Vita secolare e vita spirituale non coincidono più, e forse neppure derivano l'una dall'altra (Calvino introduce l'idea della predestinazione, e lui e Lutero abbandonano il concetto delle opere di bene come un fidelity program per conquistare l'aldilà). A Roma ci si irrigidisce un tantino, si avvia la caccia alle streghe, agli eretici, ai diversi.
    Ultima tappa, il relativismo etico contemporaneo: ciò che va bene a me, per me va bene. Non ci sono valori assoluti, anzi è un dovere contestare tutto e tutti per poi darsi un sistema di regole a proprio uso e consumo.

    Scusate il raptus.
    Mi serve a sottolineare la estrema criticità del quesito niziale e, di conseguenza, la deriva che assume la discussione.
    Cos'è che consideriamo la "parte oppiacea" della religione, le sue regole sociali o quelle che comportano il controllo sulla comunità? Il fatto che impongano, ad esempio, la monogamia all'interno del matrimonio, per avere certezze sulle paternità e sulla procreazione, o l'associazione alla categoria del "peccato" di comportamentyi che potremmo ritenere fisiologici (e che, con lo strumento della confessione, divengono mezzi di ricatto sociale)?

    Di quale parte della religione vorrebbero fare a meno i Colleghi che ritengono migliore un mondo senza religione? Tutta? anche la speranza che non si negano neppure gli atei?
    complimenti wiseman .. uomo saggio.. il tuo nick ti calza a pennello, ottimo intervento!

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