Ricordo che quando partecipavo ai concorsi per entrare nell’Arma dei Carabinieri, una delle cose più belle e stimolanti era leggere le esperienze di chi ci era già passato, cercando di colmare quell’enorme curiosità che avevo di sapere come fosse e soprattutto cosa avrei provato semmai fossi riuscito ad accedere alla carriera dei miei sogni. Leggevo innumerevoli pagine riguardo la vita in caserma, le sensazioni degli allievi e tutte le sfide e soddisfazioni a cui andavano incontro.
Anche se non sembra, ero immensamente grato a chi perdeva qualche minuto per scrivere quello che gli era successo e come era riuscito ad affrontare tutto; ma raramente ho letto qualche post su cosa si è provato dopo…forse perché il lavoro sul campo riduce moltissimo il tempo, forse perché il forum viene un po’ dimenticato o semplicemente perché quella paura di non riuscire a realizzare li proprio desidero ormai era svanita.
Ecco perché vorrei raccontare quello che è successo dopo…dopo quella travolgente esperienza di vita che è il corso di formazione, in cui sei un carabiniere “nell’ampolla di vetro”, protetto ed addestrato per quando verrai lasciato uscire a scrivere la tua carriera…
Spero di fare cosa gradita a voi che state partecipando al concorso oppure siete al corso…
“ Nell’ottobre 2008 sono entrati 490 ragazzi, a luglio 2010 sono usciti 490 Marescialli”, con queste parole si chiudeva la cerimonia di fine corso del 13° biennale e tutti gli allievi, perché senza il decreto ancora si è allievi, potevano lasciare la caserma e recarsi a casa per le vacanze estive, in attesa della tanto attesa destinazione.
Una delle prime cose fatte arrivato a casa è stato quello di sistemare l’enorme quantità di roba accumulata e di riposare… Anche se la testa si chiedeva: come farò ad abituarmi di nuovo? Senza alzabandiera, senza correre di qua e di là, senza fare adunate… era una sensazione strana.. la vita cambiava di nuovo.
Quando tutto era al suo posto si poteva procedere a quella operazione così attesa e desiderata: piano piano si toglieva il nastrino dorato sul colletto delle giaccia, si svitavano le mostrine da A.M e si apponevano quelle due strisce così rincorse e si metteva la spilla del corso. Eccola: la nuova divisa, quella che ti accompagnerà per la carriera. Una soddisfazione immensa.
Quando sei al corso non vedi l’ora che si concluda, ma quando arriva il fatidico momento la paura per l’ignoto sale e anche tanto, ci si comincia a domandare dove si finirà, quale sarà il mio Comandante e soprattutto se sarò in grado di applicare la teoria alla pratica.
Pochi giorni prima di partire arriva la telefonata che mi comunica la destinazione. Non era la regione che volevo, era la seconda scelta, eppure dove mi stanno mandando è un posto fantastico, quindi sono al massimo della felicità, mi precipito a vedere sul portale chi saranno e miei nuovi colleghi e sono entusiasta e spaventato allo stesso tempo. Dopo una telefonata veloce in caserma per presentarmi, vengo a conoscenza dell’amaro destino: al mio arrivo sarò Comandante interinale… “Aiuto”…come farò adesso? E l’ansia cresce…
I giorni prima di partire sono pieni di visite ai siti internet per vedere dove stai andando, quale sarà la tua giurisdizione e quale potrà essere l’attività operativa che si compierà…e l’ansia si mischia ad eccitazione, dato che il posto che mi hanno dato è bello e turistico!
Mattina della partenza… macchina carica di tutto, straborda e tu, con questa nuova divisa indosso, ti guardi allo specchio e ti fa strano vedere quella nuova fiamma sul berretto, ora è dorata e non più argento e senti il peso che quel piccolo dettaglio rappresenta. Anche se sei giovane, inesperto, sei sempre un Maresciallo dell’Arma e tra pochissimo si comincerà a fare sul serio.
Si parte… gli occhi scrutano ogni singolo particolare, l’ansia aumenta, la paura anche fino a che, ecco la mia nuova caserma…bellissima! Se dovrò vivere qui è già un punto a mio favore. Suono alla porta e mi accoglie un appuntato scelto molto più grande di me e penso che mi fa effetto essere più giovane di 18 anni ma di essere un Maresciallo, eppure devo farmene una ragione e capire il mio ruolo. Dopo aver visto la caserma il gentile collega mi chiama i due che erano in pattuglia, due Appuntati Scelti, anche loro più grandi di me, che mi accolgono con grande educazione.
Ricordo che mi accompagnarono a mangiare al ristorare ed il capo pattuglia mi lasciò il posto davanti… E’ vero! Il più alto in grado siede davanti a destra e… non mi aspettavo fossi io… devo ancora capire cosa sta succedendo… Arrivo al ristorante e mi accoglie una persona simpatica che si presenta e mi siedo al tavolo. Mentre mangio quegli spaghetti al sugo comincio a rendermi conto che le persone sedute attorno a me mi guardano… Vero, sono in divisa e mi trovo in una località che non è la scuola, quindi vedere un Carabiniere giovane fa effetto.
Grazie ad un Appuntato scelto che quel giorno comandava tutto andò bene e cominciai il mio lavoro, firmando il giorno dopo con “Il Comandante Interinale”…
Questo è stato il mio primo giorno…ora vi riassumo cosa penso di questi primi 9 mesi da Maresciallo.
Sei sempre sotto gli occhi di tutti, c’è un rispetto che non pensavo potessi ottenere così giovane, eppure le persone sono amanti della nostra Istituzione, ma bisogna stare attenti, perché dietro dei sorrisi amichevoli può celarsi un interesse verso quello che tu rappresenti. Quando si è fuori di pattuglia non puoi mai sapere cosa ti aspetterà; la giornata più tranquilla del mondo può trasformarsi in un vero e proprio inferno in pochissimi istanti.
Il lavoro è qualcosa di assolutamente stimolante, in quanto ti permette di essere un pensatore; se desideri fare le cose per bene non c’è momento in cui non sia impegnato in qualche attività eccitante che mi fa sentire vivo. Ho sentito e visto tante storie difficili, tanta sofferenza, e sapere di poter aiutare anche quella singola persona indifesa mi fa sentire vero e puro. Un’esperienza indimenticabile è stata parlare ad una scuola elementare, con tutti quei bambini che ti ponevano le domande più assurde.
L’Arma dei Carabinieri è veramente un’istituzione eccezionale, permette di essere vicino al cittadino, permette di fare la differenza se davvero un Carabiniere è intenzionato a dare una mano.
I primi 9 mesi da Maresciallo sono stati incredibili; con tanta forza di volontà posso dire che ora sono in grado di reggere un minimo il ruolo che ricopro, credo si sapere quel minimo che serve per poter gestire un’indagine in autonomia, con la voglia di imparare sempre di più
Voi che state lottando per entrare o siete al corso, fate il possibile per accrescere quella che la conoscenza del diritto e della procedura, cercate di avere uno spirito sereno per poter applicare la Legge in maniera giusta ed equa…
Vi auguro di poter provare la gioia di essere qualcosa che durerà, in un modo o nell’altro, in eterno.
Un Maresciallo del 13° corso.
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