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Discussione: I miei primi 9 mesi da Maresciallo

  1. #41
    Sergente L'avatar di Luketto
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    Citazione Originariamente Scritto da (Filippo) Visualizza Messaggio
    Questa sera, dopo un periodo intenso di lavoro, ho avuto la possibilità di riposare un po’, di godermi una serata a casa a guardare la televisione. Senza volerlo, sto avendo modo di vedere finalmente il film A.C.A.B. e non pensavo fosse fatto così bene.
    Premetto che dopo pochi anni che sono “in strada” non mi arreco assolutamente la presunzione di sapere cosa voglia dire lavorare nei Reparti di ordine pubblico, ma riesco a comprendere cosa voglia dire la tensione che, non di rado, si prova a far parte delle Forze dell’ordine.
    Nonostante gli ideali e la passione che ci muove, non è semplice mantenere al di fuori della propria vita tutta la miseria che ci capita di vedere. Chiunque abbia avuto modo di vedere questo film saprà come è ben illustrata la linea sottile che divide l’uomo e il poliziotto. Riuscire a mantenere la calma in situazioni particolarmente ostili è a volte molto complicato e arduo.
    Ricordo la recente notte di capodanno, nel momento in cui ho cominciato a prepararmi, indossando la divisa, allacciando lo spallaccio, con la consapevolezza che quella notte avrei avuto al mio fianco tutti i colleghi, con i quali avrei garantito un minimo di civiltà in un luogo turistico.
    E vi assicuro che ciò che mi aspettavo si è verificato: risse, ubriachi, interventi che lasciano una concezione del genere umano davvero triste e negativa.
    Questo è solo un piccolo episodio di tutto quello che si vede durante i propri giorni di servizio e ogni tanto, ammetto, mi fermo e penso: ma io sono solo un ragazzo di 28 anni. Sono pronto a sostenere tutto ciò?
    Nel corso di questi primi anni di servizio ho trovato la mia risposta: mai dimenticare chi sono. Sono un ragazzo giovane, che deve divertirsi, coltivare le proprie passioni e godere appieno delle meraviglie della vita.
    Le tensioni a cui siamo sottoposti sono molteplici e si manifestano nelle maniere più differenti. Quando intervieni e sei costretto ad avere a che fare con le miserie in cui può sprofondare un essere umano, ciò che è importante è tenere fuori tutto dalla propria vita.
    Questo post è uno sfogo? No, semplicemente una riflessione a “voce alta”, che condivido con questo forum e con Voi che avete sempre seguito, spero con interesse, i miei interventi.
    Un altro esempio che mi salta alla mente? Quando, durante la notte, la centrale operativa ti chiama e comprendi che è ora di intervenire, accendi il lampeggiante e la luce blu che si riflette nel buio accompagna i tuoi pensieri. A cosa si pensa? Principalmente ci si concentra su quello che si sta per fare, anche se spesso tutto è celato con una battuta scherzosa con il tuo collega. Eppure, nonostante l’abitudine, nonostante tu sia addestrato e pronto, c’è una parte di te che spera tutto si risolva per il meglio, che quello che vedrai non sarà ancora una situazione che contrasta con i tuoi principi e ideali.
    Ciò che ho scritto non sono altro che pensieri che, credo, ogni membro delle Forze dell’ordine prova quando si “guarda dentro” e ascolta quello che la coscienza suggerisce.
    In conclusione, un mio pensiero va a tutti coloro che danno la loro energia fisica, la loro tensione mentale e concentrazione, a scapito, non di rado, della loro serenità personale. Ringrazio tutti coloro che ogni giorni escono di pattuglia e contrastano lo schifo che c’è in giro.
    Filippo ti straquoto. Bellissimo post! Quando puoi, e vuoi, ti prego, rendici partecipi di queste esperienze, perchè sono veramente eccezzionali!
    Memento Audere Semper

  2. #42

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da (Filippo) Visualizza Messaggio
    Questa sera, dopo un periodo intenso di lavoro, ho avuto la possibilità di riposare un po’, di godermi una serata a casa a guardare la televisione. Senza volerlo, sto avendo modo di vedere finalmente il film A.C.A.B. e non pensavo fosse fatto così bene.
    Premetto che dopo pochi anni che sono “in strada” non mi arreco assolutamente la presunzione di sapere cosa voglia dire lavorare nei Reparti di ordine pubblico, ma riesco a comprendere cosa voglia dire la tensione che, non di rado, si prova a far parte delle Forze dell’ordine.
    Nonostante gli ideali e la passione che ci muove, non è semplice mantenere al di fuori della propria vita tutta la miseria che ci capita di vedere. Chiunque abbia avuto modo di vedere questo film saprà come è ben illustrata la linea sottile che divide l’uomo e il poliziotto. Riuscire a mantenere la calma in situazioni particolarmente ostili è a volte molto complicato e arduo.
    Ricordo la recente notte di capodanno, nel momento in cui ho cominciato a prepararmi, indossando la divisa, allacciando lo spallaccio, con la consapevolezza che quella notte avrei avuto al mio fianco tutti i colleghi, con i quali avrei garantito un minimo di civiltà in un luogo turistico.
    E vi assicuro che ciò che mi aspettavo si è verificato: risse, ubriachi, interventi che lasciano una concezione del genere umano davvero triste e negativa.
    Questo è solo un piccolo episodio di tutto quello che si vede durante i propri giorni di servizio e ogni tanto, ammetto, mi fermo e penso: ma io sono solo un ragazzo di 28 anni. Sono pronto a sostenere tutto ciò?
    Nel corso di questi primi anni di servizio ho trovato la mia risposta: mai dimenticare chi sono. Sono un ragazzo giovane, che deve divertirsi, coltivare le proprie passioni e godere appieno delle meraviglie della vita.
    Le tensioni a cui siamo sottoposti sono molteplici e si manifestano nelle maniere più differenti. Quando intervieni e sei costretto ad avere a che fare con le miserie in cui può sprofondare un essere umano, ciò che è importante è tenere fuori tutto dalla propria vita.
    Questo post è uno sfogo? No, semplicemente una riflessione a “voce alta”, che condivido con questo forum e con Voi che avete sempre seguito, spero con interesse, i miei interventi.
    Un altro esempio che mi salta alla mente? Quando, durante la notte, la centrale operativa ti chiama e comprendi che è ora di intervenire, accendi il lampeggiante e la luce blu che si riflette nel buio accompagna i tuoi pensieri. A cosa si pensa? Principalmente ci si concentra su quello che si sta per fare, anche se spesso tutto è celato con una battuta scherzosa con il tuo collega. Eppure, nonostante l’abitudine, nonostante tu sia addestrato e pronto, c’è una parte di te che spera tutto si risolva per il meglio, che quello che vedrai non sarà ancora una situazione che contrasta con i tuoi principi e ideali.
    Ciò che ho scritto non sono altro che pensieri che, credo, ogni membro delle Forze dell’ordine prova quando si “guarda dentro” e ascolta quello che la coscienza suggerisce.
    In conclusione, un mio pensiero va a tutti coloro che danno la loro energia fisica, la loro tensione mentale e concentrazione, a scapito, non di rado, della loro serenità personale. Ringrazio tutti coloro che ogni giorni escono di pattuglia e contrastano lo schifo che c’è in giro.

    mi viene la pelle d'oca ogni qual volta leggo un tuo post! pensati che ACAB è stato proiettato alla prima assemblea d'istituto fatta quest'anno nella mia scuola
    volevo ringraziarti per ciò che scrivi.. ogni post è una carica per riuscire a finire la scuola e arruolarmi!
    P.S. nella scuola che frequento vengono a parlare delle persone appartenenti alle forze armate, non vedo l'ora

  3. #43
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    Predefinito Di fronte a qualcosa di più grande...

    Cari Utenti del Militari Forum,
    è sempre bello poter leggere commenti condivisi da quanti di voi, così assiduamente, inseguono i loro sogni, immaginando di poter indossare la sperata uniforme e iniziare la loro carriera.
    Condivido le vostre sensazioni e sono solidale mentre preparate il prossimo concorso, oppure siete nel pieno della frequenza di un corso formativo o, ancora, siete solo alle fondamenta della vostra passione per l'ambiente militare e le forze di polizia; in questa sede, cerco di condividere con Voi alcuni aspetti dell'essere un maresciallo della gloriosa Arma dei Carabinieri.
    Vorrei dedicare due righe a qualcosa che ancor prima di indossare la divisa mi ha sempre preoccupato: cosa accadrà allorquando sarò chiamato a trovarmi di fronte a una persona deceduta?
    Giunto alla prima destinazione, e tale è rimasta poiché mi trovo in una Stazione meravigliosa, il mio timore non si è fatto attendere e qualche giorno dopo mi è capitato di dover esercitare le funzioni di maresciallo dei Carabinieri, proprio per la presenza di un pover uomo che, colto da malore in alta montagna, aveva cessato di vivere.
    Quanti pensieri hanno preceduto il mio viaggio verso la camera mortuaria: non mi domandavo se sarei stato all'altezza, poiché ero sicuro di ciò, piuttosto mi interrogavo sull'approccio che avrei dovuto avere.
    Siamo abituati a scene di tristezza e sgomento, atteso che basta volgere lo sguardo verso le principali notizie dei telegiornali per restare attoniti da quanta cattiveria e mala sorte vi sia nel mondo: eppure, tutta quella rilevanza mediatica era estranea a quel momento, poiché, in una località di montagna, era avvenuta la morte di un uomo che era stato un figlio, un marito e un padre. Dunque, il mio primo pensiero era rivolto a esercitare al meglio le mie prerogative, non dimenticandomi, mai, di avere di fronte comunque un uomo.
    Nel corso dei miei primi quattro anni di stazione, ho avuto la - sfortunata, ma indefettibile - occasione di raffrontarmi spesso con la morte e, da quel lontano agosto 2010, non la temo più, ma la rispetto.
    Innanzi a corpi che presentano gravi lesioni derivanti, specialmente, da cadute in montagna (anche per più di cento metri), vi sono due persone presenti in quell'attimo in cui il mio sguardo li incontra: il Filippo carabiniere, che senza timore assolve a tutti i compiti conseguenti all'accadimento, ma anche il Filippo giovane uomo (avendo quasi trent'anni non mi ritengo ancora un uomo di pura esperienza) che, seppur rimanendo distaccato, non perde la propria umanità e si immedesima, anche solo per un istante, nell'uomo o nella donna che qualche ora prima ha terminato la vita terrena.
    Non vi è allora né timore né tristezza, ma solamente un profondo senso di rispetto e compassione. Ma c'è dell'altro: nonostante sembri pura retorica, ciò mi aiuta ad apprezzare meglio ogni singolo momento della mia esistenza.
    Quindi, indirettamente ringrazio la vita per questi insegnamenti, così rudi e diretti, ma indubbiamente efficaci.
    In quel momento, essere il carabiniere che è in grado di affrontare scenari, visioni e materiali attività che non tutti saprebbero reggere, mi rende fiero e sono assolutamente convinto che l'Arma mi abbia dato il giusto addestramento e mi abbia preparato per compiti simili.
    La lezione che ne ho sempre tratto: non bisogna lasciarsi indebolire dalle proprie paure, poiché svaniscono dopo averle affrontante; l'esperienza, anche per le perplessità ritenute tetre, sarà in grado di adeguare le nostre emozioni e sensazioni, rendendoci pronti e sereni.

    Vi abbraccio.

    Filippo

  4. #44

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    Bellissime riflessioni mai banali, ho letto tutto d'un fiato ..
    Potresti scrivere un libro

  5. #45
    Sergente L'avatar di coked
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    Per quanto riguarda il getra,quanti punti si accumulano annualmente da maresciallo?
    Vincitore 5 IST' Marescialli CC.
    Solo i morti hanno visto la fine della guerra(Platone).

  6. #46
    Utenti Storici L'avatar di AlexanderAvi
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    Citazione Originariamente Scritto da coked Visualizza Messaggio
    Per quanto riguarda il getra,quanti punti si accumulano annualmente da maresciallo?
    Dipende dalla sede, se disagiata o meno e di che fascia.
    Comunque sia ogni anno, quando si apre il Getra, l'applicativo fornisce tutti i documenti necessari per verificare (presso la propria sede) quanti punti si maturano, gli incrementi eventuali e le detrazioni.
    Rendere la propria vita agli altri senza nulla ricevere in cambio, se non la stima della gente orgogliosa di averci al suo fianco. Ecco cosa significa essere CARABINIERI
    Prendi in mano la tua vita e fanne un capolavoro (Giovanni Paolo II)
    I sogni restano tali se non li insegui...fino alla fine!

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