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Discussione: II.VV Infermiere Volontarie della CRI

  1. #121
    Soldato
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    Predefinito Infermiere???????????????????

    caro orzocco lascia perdere,queste sono le classiche cose all'italiana,le crocerossine (mi rifiuto di chiamarle infermiere volontarie poichè io per diventare infermiere mi sono fatto un gran c__o) sono ormai figure folkloristiche che sopravvivono per i motivi che sappiamo tutti e chi le difende così a spada tratta gli auguro che un giorno venga soccorso da una di loro visto la loro grande professionalità!!!.....sono nel C.M. da 11 anni e faccio l'infermiere dal 94 (rianimazione,dea,118 adesso) e che mi si venga a dire che loro possano sostituire noi proprio non l'accetto!....Vuoi fare l'infermiere?,iscriviti ad infermieristica,ti fai tutto il percorso di studio e vai a fare quello che vuoi,il resto sono solo c......e !!!!!

  2. #122

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    Citazione Originariamente Scritto da ZIMBANNI@INWIND Visualizza Messaggio
    caro orzocco lascia perdere,queste sono le classiche cose all'italiana,le crocerossine (mi rifiuto di chiamarle infermiere volontarie poichè io per diventare infermiere mi sono fatto un gran c__o) sono ormai figure folkloristiche che sopravvivono per i motivi che sappiamo tutti e chi le difende così a spada tratta gli auguro che un giorno venga soccorso da una di loro visto la loro grande professionalità!!!.....sono nel C.M. da 11 anni e faccio l'infermiere dal 94 (rianimazione,dea,118 adesso) e che mi si venga a dire che loro possano sostituire noi proprio non l'accetto!....Vuoi fare l'infermiere?,iscriviti ad infermieristica,ti fai tutto il percorso di studio e vai a fare quello che vuoi,il resto sono solo c......e !!!!!
    Caro Zimbanni,
    fino all'istituzione del corso di laurea, il corso delle infermiere volontarie era lo stesso di quello delle infermiere civili (a cui ti ricordo che si accedeva senza neanche il diploma di scuola superiore). Come immagino, avrai ancora tanti colleghi che hanno il "vecchi diploma" o, addirittura, non sono diplomati (infermieri generici, quelli ormai quasi tutti pensionati, che hanno avuto la qualifica prima che inventassero il diploma). Pensi che la laurea ti renda più bravo di tutti loro?

    Per quanto riguarda l'esercizio abusivo della professione, è una legge dello stato che tutela la categoria degli infermieri, un'altra legge dello stesso stato istituisce la IIVV e ne specifica i compiti. Per cui non sono una categoria di serie B, semplicemente hanno mansioni esclusivamente in ambito militare.
    Ultima modifica di Stanley; 13-05-12 alle 07: 55

  3. #123

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    Per VDG:
    Stai parlando di tutt'altro, perchè nell'esempio da te postato non mi risulta che le IIVV partecipino ai combattimenti, quindi la figura del "combat Trauma" è quella di un ASA formato come se fosse un paramedico americano, per situazioni che si possono trovare in teatro operativo, ergo le IIVV stanno negli ospedali da campo e li se permetti la musica è diversa.

    Per Stanley:
    Ma cosa stai dicendo? Prima dell'avvento della laurea in infermieristica vi era il D.U. in scienze infermieristiche e prima ancora era necessario avere la maturità, ancora prima bastava il biennio delle superiori ma ti posso assicurare che il piano di studi era il medesimo ( prova ne sia che un infermiere formato nelle vecchie Scuole regionali ha la stessa abilitazione alla professione e uguali funzioni di uno che ha la laurea triennale), quindi non parlare di cio che non conosci.
    Le IIVV sono state sempre equiparate ai vecchi infermieri generici, che avevano 2 anni di corso per la maggior parte era quasi tutto tirocinio e poca "scienza".
    Ultima modifica di orzocco; 13-05-12 alle 09: 22
    C.I.S.O.M
    "Tuitio fidei et obsequium pauperum"

  4. #124
    ivvene
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da orzocco Visualizza Messaggio
    Non ho capito cosa provocherebbe tutta questa grande tristezza, suvvia bisogna essere anche realisti.
    Chi è colui che facendo studi universitari nel settore sanitario, e/o parificati, ha come obiettivo quello di cambiare pannoloni, fare dei bidet, lavare padelle e quant'altro ancora.
    Ripeto per quelle mansioni esistono figure ad hoc, non prendiamoci in giro.
    Ma allora io mi domando, cosa dovrebbero fare questi infermieri? Pianificare l'assistenza si dice... e poi il pianificato chi lo fa? Vediamo i dati ufficiali degli iscritti all'ipasvi:
    1980 83'277
    1985 137'449
    1990 183'734
    1995 286'366
    2000 319'123
    2002 326'140
    2008 370'641
    2012 400'156

    Stiamo creando un esercito di minidottori, che necessitano di un altro esercito di ausialiari perche', nonostante si fregino del titolo di "infermiere" ci stanno sempre meno con "l'infermo"

  5. #125

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    Devono fare quello per cui hanno studiato, assistere non è solo bidet e rifacimento letti, pianificare un'assistenza infermieristica significa analizzare i bisogni dell'assistito, coordinando quando richiesto anche le figure di qualifica inferiore, ne più ne meno come negli altri lavori.
    Non ho capito cosa si vuol dimostrare con lo snocciolamento dei numeri di iscritti Ipasvi, ogni professionista è obbligatoriamente iscritto ad un albo professionale, per legge.
    C.I.S.O.M
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  6. #126
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    Resta sempre il fatto che tu, Orzocco, critichi una legge dello Stato che equipara le II.VV. agli Infermieri professionali, mentre glissi alla grande sul fatto che i laureati magistrali si lamentano di un'altra legge che consente ai laureati triennali, e tra questi gli Infermieri professionali, di definirsi "dottori" come loro.

    E questo non solo nel mondo militare, dove ti ho già spiegato che ci sono ben documentate ragioni tecnico operative, ma sempre!

    Per non parlare di quegli Infermieri professionali antecedenti alla riforma che "dottori" non sono nemmeno per sbaglio, che non hanno una laurea sia pure abbreviata e presa in saldi, ma che gli sta oltremodo comodo che grazie al nuovo ordinamento sono stati di fatto inseriti in una riserva di caccia, o per dirla all'italiana, un orticello, riservato ed esclusivo.

    Questi, più degli altri, come ho già detto qualche post fa, sono i più indisponibili al dialogo perché temono di perdere un vantaggio immeritatamente ed insperatamente acquisito e, anzi, elevano la protesta per evitare che altri possano insidiare le posizioni vantaggiose raggiunte per mero caso e non per reale competenza professionale (sennò sarebbero ben tranquilli di poter reggere qualunque confronto dal punto dell'operatività professionale....).

    Il tuo Ordine professionale dov'era quando si sono fatte queste leggi che reputi così ingiuste nei vostri stessi confronti? Quale il suo effettivo peso specifico nel panorama italiano? Non sarà che forse il tuo Ordine è più consapevole di te che non può tirare oltre la corda avendo già beneficiato di insperati vantaggi a favore dei non dottori ?

    Ribadisco che di questi temi proprio non ne vuoi parlare come non vuoi rispondere alle critiche che derivano dai veri dottori, quelli con laurea lunga, che improvvisamente si sono visti usurpare il titolo accademico da gente che fa la metà dei loro anni di studio e un quarto della loro fatica.

    Nella buona sostanza, quando gli Infermieri laureati con laurea breve, e con essi tutti i mini laureati, rinunceranno al titolo accademico di "dottore", chiaramente mantenendo il titolo professionale di Infermiere, allora si potrà discutere la tesi secondo la quale le Infermiere volontarie non possono essere equiparate agli Infermieri professionali neanche nell'ambito militare.

    In caso contrario, è palese che si tratta di una provocazione speciosa, solo mirante a consolidare un privilegio di una neo casta nella quale, per mero colpo di fortuna, si sono ritrovati anche tutti quelli che dottori non sono.

    Senti a me, ritieniti già fortunato che in Italia avete avuto questa fortuna di istituire un nuovo ordine quando in ambito europeo la tendenza è ben diversa e che molti Infermieri professionali non laureati, sono stati graziati perché professionalmente equiparati a coloro che oggi sono dottori piuttosto che essere destinati a mansioni in linea con una preparazione che non da adito al conseguimento di una laurea.

    Perché o si sostiene che i contenuti delle attuali mini lauree in scienze infermieristiche sono pari ai vecchi diplomi professionali, e allora gli attuali "dottori" sono "dottori" per modo di dire, o si sostiene che la attuale mini laurea in scienze infermieristiche forma veri "dottori" e cioè professionisti che sono a un livello culturale superiore rispetto a un semplice diplomato, e quindi i vecchi diplomati sono stati immeritatamente ed insperatamente elevati alle mansioni di un "dottore" pur non essendolo, consentendo di fatto un esercizio professionale che va al di la della loro effettiva preparazione culturale, con potenziale grave danno a carico dell'utenza (civile e militare).

    Al di la del diverso contesto operativo che ben giustifica la presenza delle II.VV. equiparate agli Infermieri professionali nel solo ambito militare, concetto da me già sottolineato, non credo che chi fosse assistito da una Infermiera volontaria possa essere considerato un utente di serie B come tu sostieni.

    Credo invece che tutti gli italiani che avessero la sfortuna di essere assistiti da vecchi infermieri professionali, quelli col solo diploma, sono loro ad essere davvero considerati di serie B rispetto a coloro che avessero la fortuna di essere assistiti da un dottore in scienze infermieristiche.

    E, ancora di più, coloro che per sfortuna ancora maggiore, dovessero essere assistiti da Infermieri professionali con la sola scuola media, sarebbero allora utenti di serie C.

    In definitiva, e come ben rilevato anche da altri utenti di questo forum, mi pare ci sia poca coerenza nei tuoi discorsi perché accetti le leggi come ti conviene, dimentico che si tratta di norme di pari rango ed entrambe democraticamente approvate in sede parlamentare, al fine di prendere solo quanto ritieni utile per la difesa del tuo piccolo e striminzito orticello.
    Ultima modifica di VDG; 14-05-12 alle 00: 18
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    Ferrum Ferro Acuitur.

  7. #127

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    Pienamente d'accordo con VDG

  8. #128

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    VDG, le tue risposte sono astiose, non ne capisco il motivo, visto che sostieni di non essere un infermiere ne tantomeno sei una IIVV.
    Stai spostando il discorso solo sulla questione titolo di studio infermierstico, sul fatto che gli IP con laurea triennale vogliono essere chiamati dottore, ti ricordo che la laurea megistrale esiste anche in scienze inferm. (5 anni), e fai i confronti tra vecchio e nuovo ordinamento di studi per diventare infermiere, ma ripeto ti stai suonando e ballando da solo, sintomo che non hai più argomenti per controbattere.
    Il concetto è che sia i vecchi IP che i nuovi infermieri sono comunque infermieri, mentre le IIVV sono dei volontari che nella vita civile sono equiparati agli OSSS, che sono un'altra cosa. Con questo penso di chiudere qui la discussione, visto che comunque siamo su 2 lunghezze d'onda diverse.
    E per informazione, il passaggio dalle vecchie scuole regionali all'università è stata una lotta intrapresa dagli infermieri che tu chiami di serie B e C, che comunque sia sono sempre un qualcosa in più di chi ha la qualifica di OSS e che per grazia ricevuta ( arruffianamenti politici?) ha l'autorizzazione ad operare in ambito militare e di croce rossa ( quest'ultima non l'ho mai capita) come se fossero delle infermiere professionali/laureate..
    Ultima modifica di orzocco; 14-05-12 alle 07: 00
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  9. #129
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    Citazione Originariamente Scritto da orzocco Visualizza Messaggio
    VDG, le tue risposte sono astiose, non ne capisco il motivo, visto che sostieni di non essere un infermiere ne tantomeno sei una IIVV.
    Stai spostando il discorso solo sulla questione titolo di studio infermierstico, sul fatto che gli IP con laurea triennale vogliono essere chiamati dottore, ti ricordo che la laurea megistrale esiste anche in scienze inferm. (5 anni), e fai i confronti tra vecchio e nuovo ordinamento di studi per diventare infermiere, ma ripeto ti stai suonando e ballando da solo, sintomo che non hai più argomenti per controbattere.
    Il concetto è che sia i vecchi IP che i nuovi infermieri sono comunque infermieri, mentre le IIVV sono dei volontari che nella vita civile sono equiparati agli OSSS, che sono un'altra cosa. Con questo penso di chiudere qui la discussione, visto che comunque siamo su 2 lunghezze d'onda diverse.
    E per informazione, il passaggio dalle vecchie scuole regionali all'università è stata una lotta intrapresa dagli infermieri che tu chiami di serie B e C, che comunque sia sono sempre un qualcosa in più di chi ha la qualifica di OSS e che per grazia ricevuta ( arruffianamenti politici?) ha l'autorizzazione ad operare in ambito militare e di croce rossa ( quest'ultima non l'ho mai capita) come se fossero delle infermiere professionali/laureate..
    No, la critica (che reputo costruttiva in quanto generale e non astiosa in termini personali) non è di poco conto e ti confermo che non sono né infermiere professionale né infermiera volontaria né lavoro in qualunque modo nel mondo ospedaliero (dipendente o o volontario che sia).

    Dici che sono stati proprio i vecchi infermieri a volere che avvenisse l'evoluzione nella attuale disciplina che vuole i laureati.

    Bene, è certamente un'ottima cosa ma continuo a non percepire come questo merito di lungimiranza in generale possa tradursi in una effettiva capacità professionale da parte di coloro che la laurea non l'hanno conseguita.

    Al massimo avrebbero potuto essere considerati benemeriti dai propri colleghi più giovani, i soli che hanno realmente potuto beneficiare di un percorso didattico di tipo accademico.

    E' come se, nel campo edile, l'assistente edile (il capomastro, per intenderci), possa nel tempo essere equiparato al geometra laureato solo perché ha fatto a suo tempo la scuola professionale degli assistenti edili, ed avere ripetutamente chiesto che gli attuali lavoratori del campo debbano essere laureati.

    Però, mentre di assistenti edili il Paese non ha fame, sappiamo bene che molti ospedali del nord sono carenti di personale infermieristico e, anche per questa esigenza, si è sollevata la mano sugli infermieri che non hanno la laurea, equiparandoli agli attuali laureati, al fine di evitare ancora maggiori carenze di personale infermieristico.

    Eppure, ben sapendo di avere questo scheletro nell'armadio, diciamo così, si pontifica in termini di qualità maggiore o minore qualità professionale nei confronti delle Infermiere volontarie che, a costo zero, ma comunque dopo due anni di corso teorico pratico condotto in ambito dei policlinici universitari, danno il proprio tempo come O.S.S.S. in Patria e come Infermiere in ambito militare.

    A tale riguardo, a conferma che il sistema funziona, non mi pare di ricordare alcun episodio di mala sanità perpretrato da infermiere volontarie per imperizia.

    Dunque la questione sulla quale non concordo con te, e lo ribadisco per l'ennesima (e anch'io per l'ultima volta), verte sulla circostanza che mentre si accoglie felicemente una norma dello Stato che grazia i vecchi infermieri senza laurea, dall'altro si rifiuta di accettare con pari disponibilità un'altra norma (di pari dignità e egualmente approvata democraticamente) che affianca agli Infermieri professionali le Infermiere volontarie, tra le altre cose in un contesto particolarissimo come quello militare.

    Dalle mie parti si direbbe che si vorrebbe tutto per Gesù e niente per Maria senza capire che in sede parlamentare si cerca di dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte e l'interesse generale della Nazione, che è sempre una mediazione tra le risorse disponibili, le istanze che provengono dalle parti e il bene sociale, non può mai essere assecondato agli interessi di una sola fazione.

    In questo caso, l'interesse delle nostre Forze Armate è quello di avere personale un minimo formato a costi ridottissimi, cui attingere per esplicare le mansioni ospedaliere infermieristiche di base, ma sempre sotto il diretto controllo di gestione dell'Ufficiale medico, quindi senza alcuna possibilità di autonomia terapica.
    Ultima modifica di VDG; 14-05-12 alle 12: 48
    Patria e Onore.
    Ferrum Ferro Acuitur.

  10. #130

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    VDG, la critica è sempre ben accetta, ma la si fa quando si conosce la materia, non come fai tu che essendo un non addetto ai lavori hai al presunzione di conoscere il mondo infermieristico, la sua formazione le funzioni e quant'altro.
    Poi dici che ai vecchi IP è stato fatto un regalo per il fatto di essere parificati ai nuovi, se parliamo di regali le tue protette non scherzano mica, per favore parliamo seriamente e di cose che si conoscono, tutto il resto è fuffa.
    C.I.S.O.M
    "Tuitio fidei et obsequium pauperum"

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