Salve a tutti,
a breve il 182° corso di Vibo Valentia terminerà e il giorno 28 c.m. ci sarà il giuramento.
E' trascorso poco più di anno dalla notifica e non passa giorno durante il quale non ripenso al 5 Marzo 2011. Quel giorno non credevo di poter avere la forza per affrontare dodici mesi lontani e difficili. Avrei voluto più volte scrivere su questo forum il malcontento quando, grazie a gesti meschini di pochi inetti (sigarette, fischi, manganellate ai bidoni), veniva soppressa a TUTTI la licenza o non concesso qualche giorno in più.
Ho la fortuna di avere al mio fianco un Uomo che non ha MAI voluto assentarsi per false motivazioni, che ha studiato ogni pagina dei suoi manuali, che ha sempre partecipato alle lezioni con attenzione e diligenza. Un Uomo che sa come consultare un codice penale e sa cosa vuol dire "attacco a ore 12".
Un Uomo al quale affiderei altre mille volte la mia stessa vita.
Ho voluto scrivere queste righe per fare l'imbocca al lupo a tutti i bravi ragazzi che si sono impegnati seriamente e che magari hanno lasciato la playstation a casa evitando di portarla sui banchi. Vorrei augurare a questi ragazzi, che non perdevano il loro tempo a giocare, di vedere i loro sogni realizzarsi e di avere tanta fortuna esattamente quanto è stato il loro impegno durante questi mesi.
Vorrei augurarmi che la meritocrazia fosse applicata in primis nelle scuole dei "controllori" e poi nel resto della società ('Chi controlla i controllori?' si chiedeva già Platone).
Sarebbe stato bello se i risultati della prova scritta di fine corso fossero stati resi noti così come furono allora quelli di ciascun concorso. Sarebbe stato quindi interessante confrontare questi con la graduatoria finale per poi porsi le dovute domande.
Vorrei credere di vedere l'impegno dei bravi allievi giustamente convertito in posti alti nella graduatoria. Stonerebbe vedere incompententi in cima.
Peccato che però non si saprà mai l'esito della prova così come invece avviene in qualsiasi scuola, istituzione, concorso altrove nel mondo.
La mia voce è sì piccola ma dopo mesi nei quali ho buttato giù bocconi amari non volevo rimanesse intrappolata dentro me. Non possiamo far niente per cambiare la situazione.
Noi, io e te, non siamo proprio (di) nessuno...
Ma almeno con franchezza e coerenza esprimiamo la nostra opinione non fingendoci degli stupidi.
E a testa alta, altissima, assisterò al giuramento fiera come solo può essere una donna che sa di avere accanto un Uomo e non un "quaquaraquà".
" Io - proseguì poi don Mariano - ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, che mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancora più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi. E ancora più in giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere con le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo."
Scusatemi per il fiume di parole.
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