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Risultati da 21 a 30 di 113

Discussione: Morti in carcere.

  1. #21
    adeinos
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    guarda io non sono neanche entrato nel merito degli episodi descritti, perché mi bastaa notare i toni e le parole usate dall' autore del thread per capire che ha un'impostazione mentale sull'argomento che impedisce un confronto, perlomeno per i miei parametri. Il suggerimento inavverabile che ho dato prima è la condizione per togliere quell'impostazione e poi discutere.

  2. #22
    Maresciallo L'avatar di Sonic82
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    Citazione Originariamente Scritto da AndreaZ91 Visualizza Messaggio
    Questo è indubbio. Ma non giustifica certi episodi...
    E come giustificheresti una persona che si taglia con la lametta o si impicca? persone normali? a casa mi hanno insegnato il senso della vita, cosa che certi elementi detenuti non sanno. In un anno di servizio effettivo ancora non ho trovato risposte per la parola "rieducazione" ma solo tanti vaff.... di esseri insignificanti dimenticati dalla società.

  3. #23
    Capitano L'avatar di alpacinn
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    Citazione Originariamente Scritto da Sonic82 Visualizza Messaggio
    In un anno di servizio effettivo ancora non ho trovato risposte per la parola "rieducazione" ma solo tanti vaff.... di esseri insignificanti dimenticati dalla società.

    ovviamente fatevi rispettare raga!
    agente scelto Polizia Penitenziaria

  4. #24
    adeinos
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    personalmente non ho le stesse esperienze di sonic, però stimandolo come persona credo che sia una situazione conflittuale propria di quell'istituto. Nel senso che marassi presenta una serie di situazioni critiche tali da rendere il servizio molto meno tranquillo che altrove.

  5. #25

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    Citazione Originariamente Scritto da Shostakovic Visualizza Messaggio
    Gentile Antony,

    come avrai notato, lo spunto da cui prende avvio la critica a certi ampi settori delle forze dell'ordine, non parte certo dalla lettera di un detenuto, ma da una serie di dati e di cronache che solo un cieco in malafede può non constatare.
    Il punto qui secondo me, non è stigmatizzare l'intero corpo della polizia penitenziaria, lungi da me la volontà di farlo. Ma non bisogna cadere nell'errore opposto, ovvero affermare che "poche mele marce" non possono infangare un intero corpo. A me sembra anzitutto che le "mele marce" non siano poi così poche, ma molte di più di quelle che le cronache ufficiali e di parte vorrebbero farci credere. E mi sembra che gli errori di questi esaltati in divisa, vadano a discapito di quei tanti che svolgono il loro lavoro in maniera sì dura, ma corretta. La differenza tra un poliziotto che sbaglia ed un cittadino che sbaglia, sta nella divisa. Questo sembra proprio un concetto che fa fatica a passare. Si presume e ci si aspetta che chi indossi la divisa, non agisca da criminale. Ergo: dobbiamo fare il conto e l'analisi dei fatti di cronaca, con forze dell'ordine coinvolte, degli ultimi dieci anni? Se sei informato, cosa che credo, dovresti sapere che la lista è lunga. Un altro errore che spesso ricorre è quello di nascondersi dietro le oggettive difficoltà del mestiere: "non è colpa nostra se le carceri sono super-affollate, se sono piene di tossici, di malati di HIV, di aspiranti suicidi, di pazzi sclerati". E che vuol dire? Che quindi Stefano Cucchi merita di morire perché la situazione nelle carceri è insostenibile? Che Marcello Lonzi doveva crepare in quel modo, 8 costole fratturate, il cranio bucato, i polmoni perforati, perché in carcere ci sono malati di epatite o "poveri cuccioli" che hanno tentato di tagliarsi? Non vedo il nesso; vedo sicuramente tanta ignoranza e malafede, vero Sonic82?
    A me sembra che coloro che manchino di rispetto alle istituzioni dello Stato siano quelli che si macchiano di tali crimini, i poliziotti che uccidono indiscriminatamente, che non meritano di indossare la divisa ma la infangano, infangando così un'intera categoria. E' realtà o invenzione che, all'omicidio Aldrovandi, è scattato un meccanismo di coperture e connivenze, che qualcuno ha voluto far passare per spirito di corpo? Non è finzione, è verità. E' verità o bugia, che nel caso di Lonzi, i PM hanno tentato più volte l'archiviazione, questo per rispondere a te Antony, così sicuro come sei che i magistrati DEBBANO PER FORZA procedere, in caso di denuncia. Sì, procedono, ma poi i pm archiviano. Chissà perché. Chissà perché, poi, nel carcere di Sollicciano, Niki Aprile Gatti è stato trovato morto impiccato in cella di sicurezza, perché suo malgrado coinvolto in enormi giri di truffe telefoniche di cui ignorava la natura e le implicazioni. Impiccato il giorno dopo che aveva deciso di parlare e dire ciò che sapeva. 26 anni, tecnico informatico, figlio di famiglia, non certo un criminale. Chi è entrato in carcere ad impiccarlo? Erano in tre, Niki da solo non avrebbe mai potuto farlo con i lacci delle scarpe. La magistratura che fa? Archivia, chiude gli occhi. Filoni d'indagine arenati nel nulla. Risultato: una mamma disperata, e la verità lontana, lontanissima. La lista è lunga, le responsabilità delle divise INELUTTABILI, inequivocabili, le responsabilità istituzionali anche. Le coperture e i depistaggi, anche quelli non si possono negare.
    Io scrivo qui perché vorrei confrontarmi con coloro che non si identificano in queste storie, ma che indossano la divisa con onestà. Io sono un civile, la divisa non la indosso, ma non per questo non posso parlare di certi argomenti. Se sbaglio, fatemelo notare. ma la verità per favore, non negatela.
    Beh...nessuno ha mai tentato di negare che le mele marce ci siano nella polizia penitenziaria come nelle altre FF.OO come in altri settori importanti come quello sanitario ecc. Ma il problema è che quando si parla di FF.OO. sono tutti pronti a puntare il dito senza verificare a fondo. Riconrdatevi sempre che CHIUNQUE, anche un poliziotto, è considerato non colpevole fino a sentenza definitiva di condanna. Che possano esserci meccanismi di vario genere che si innescano in determinati casi non sta a me stabilirlo, mentre invece posso dire che la realtà penitenziaria italiana nonostante le enormi difficoltà legate a mancanza di risorse umane e materiali risulta ancora di qualità alta rispetto alla media europea. I colpevoli ci sono e quando si accerta la loro responsabilità vengono puniti in maniera ancora più dura rispetto al comune cittadino, COME E' GIUSTO CHE SIA, visto che indossano un'uniforme e c'è l'aggravante dell'abuso di autorità. Ma molto spesso se non ci sono elementi sufficienti non si può condannare una persona sulla base di prove indiziarie in quanto anche un poliziotto ha diritto a quelle garanzie costituzionali che prevedono per tutti, cittadini e poliziotti, che la responsabilità penale per portare ad una condanna deve essere provata al di la di ogni ragionevole dubbio.
    Purtroppo, però, mi preme rilevare che i casi che saltano alla cronaca sono SOLO quelli che hanno ad oggetto poliziotti e appartenenti alle FF.OO. in genere senza rilevare tanti altri casi, commessi da gente comune che purtroppo, ahimè, non ricevono neanche la giusta attenzione mediatica.
    Il Poliziotto Penitenziario è l'ultimo baluardo dello Stato Italiano in una terra di confine fra la legalità e l'illegalità che è l'istituto penitenziario


    Stai cercando un vecchio commilitone?

  6. #26
    Maresciallo L'avatar di Sonic82
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    Come prevedevo hai capito solo quello che ti interessava, senza intuire il mio discorso. Ripeto ti porto dove lavoro io.. a Marassi, nella sezione comune , i pedofili e gli infami te li risparmio, difenderesti pure quelli probabilmente da me definiti "poveri cuccioli".
    Son d'accordo anzi d'accordissimo sul fatto che ci siano mele marce, marcissime, ma anche padri di famiglia che si fanno un mazzo di lavorare tt i giorni per vedere i propri figli al sud. Io son un semplicissimo ragazzo di 28 anni sbattutto dentro senza affiancamento che ha imparato il mestiere a suon di urla, lamette, gas e sputi. Il rispetto tra detenuti e agenti ci deve essere ma reciproco, io faccio il mio l'altro la galera.. e DOVREBBE finire li.I casi che hai citato son sacrosanti, non mi immedesimo nei colleghi, ce ne son peggio dei carcerati. La lettera del detenuto di Nuoro... bah ... che ci faceva li? errore giudiziario? è difficile vivere normali?
    Concludo dicendo che parlarne è giusto, fa parte della vita reale... ma fidati.. ci devi stare dentro in questo lavoro, nella POLIZIA PENITENTIARIA... e allora si che vedresti tante cose, e non quello che si sente in giro.

    Buonasera.
    Ultima modifica di Sonic82; 09-01-11 alle 18: 30

  7. #27
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    I casi che hai citato son sacrosanti, non mi immedesimo nei colleghi, ce ne son peggio dei carcerati.
    E tu che fai di fronte a questi? Ci parli? Ci comunichi? Ti confronti? Allora è vero o no che non è tutto oro ciò che luccica?

    Rispondo agli interventi di prima, in generale:

    Io davvero, faccio fatica a formulare una risposta moderata, di fronte a certe reazioni non certo moderate. Qualcuno qui ha già stabilito che il sottoscritto appartenga ad Indymedia (con la "Y"), e che parta già pieno di pregiudizi nei confronti delle FF. OO. E' l'esatto contrario, io vengo qui, da civile e non da militare né pubblico ufficiale, proprio per un confronto diretto, al di là di ogni pregiudizio.
    Ritengo altresì che la solita elencazione di tutti i problemi del settore penitenziario altro non sia che il tentativo di nascondersi dietro ad un dito. Non voglio pensare che i detenuti riottosi o malati di epatite, lo stipendio inadeguato, le strutture carenti siano l'unica spiegazione che voi poliziotti riusciate a dare quando si parla di morti ammazzati di botte.
    Voglio inoltre precisare che la distinzione tra mele marce e professionisti onesti e laboriosi rimane ferma, ne sono convinto, ma anche questo, non deve diventare l'occasione per voltare le spalle a certi episodi innegabili. Quanto alla verità appurata processualmente, essa è da ritenersi ufficiale, giusto? Allora come spiegate le cause ufficialmente dichiarate per le morti di Stefano Cucchi, Marcello Lonzi, Niki Aprile Gatti e tanti altri? Cucchi, si diceva, era morto per cause naturali. Marcello Lonzi è morto per "un grosso infarto". Queste sono le spiegazioni ufficiali, questo afferma chi ha sciattamente indagato e ricostruito le vicende. Voglio pensare a sciatteria e non a malafede.
    No perché adesso vi vorrei mostrare le foto di Marcello Lonzi, UFFICIALMENTE morto per "un grosso infarto":



    ed ecco Cucchi, morto per "cause naturali":



    Ne sono morti tanti: tutti cadendo per le scale, o sbattendo ripetutamente la testa contro le sbarre, o prendendosi a pugni da soli. Questo è spesso dichiarato nei verbali e in tutte le documentazioni "ufficiali". Quindi, se vogliamo prenderci in giro credendo alle versioni ufficiali, ognuno è libero di farlo. Questo per controbattere alla seguente osservazione di ANTONY:

    "I colpevoli ci sono e quando si accerta la loro responsabilità vengono puniti in maniera ancora più dura rispetto al comune cittadino, COME E' GIUSTO CHE SIA, visto che indossano un'uniforme e c'è l'aggravante dell'abuso di autorità. Ma molto spesso se non ci sono elementi sufficienti non si può condannare una persona sulla base di prove indiziarie in quanto anche un poliziotto ha diritto a quelle garanzie costituzionali che prevedono per tutti, cittadini e poliziotti, che la responsabilità penale per portare ad una condanna deve essere provata al di la di ogni ragionevole dubbio."
    Sembri, gentile Antony, ignorare che molti processi non partono proprio.
    La legge stabilisce quanto tu dici, a tutela dei cittadini, che indossino la divisa o meno. Ma io, di poliziotti condannati a sedici anni per omicidio non ho mai sentito parlare. Di comuni cittadini condannati all'ergastolo sono piene le nostre carceri. Io vedo che gli assassini di Aldrovandi sono ancora in servizio ad esempio. Lungo è l'elenco di esponenti delle FF.OO. che, seppur indagati, processati e a volte condannati, permangono ins ervizio, o vengono trasferiti altrove, oppure reintegrati, in alcuni casi addirittura promossi. Stranezze dell'ufficialità...
    Negare che esista un atteggiamento diverso da parte degli organi inquirenti, nei confronti di chi lavora nelle Forze dell'Ordine, significa essere in malafede e disinformati. Il sospetto che ho invece è che se ad uccidere è un poliziotto o un agente della penitenziaria o un carabiniere (suggerisco un'occhiata al caso di Giuseppe Uva), la cosa passa LISCIA, come fosse un inconveniente del mestiere. Mille sono le implicazioni, mille le menzogne dell'ufficialità, dietro il paravento dell'inviolabilità istituzionale.
    Infine se avessi voluto conoscere anche gli aspetti più tecnici ed ignoti del vostro mestiere, avrei scelto il vostro mestiere: questo per rispondere a chi dice che per capire a fondo, devi starci dentro.
    Sono solo un semplice cittadino che vuole capirci di più...

    mi preme rilevare che i casi che saltano alla cronaca sono SOLO quelli che hanno ad oggetto poliziotti e appartenenti alle FF.OO. in genere senza rilevare tanti altri casi, commessi da gente comune che purtroppo, ahimè, non ricevono neanche la giusta attenzione mediatica.
    Se così fosse non esisterebbe più la cronaca nera, né la giudiziaria. L'hai detta grossa, perdonami...
    Posso invece parlarti di tutti i casi in cui si può IPOTIZZARE una responsabilità diretta delle FF.OO., di cui invece non si parla. Te ne elenco alcuni a caso, fin dove la memoria mi aiuta.

    Aldo Bianzino
    Carmelo Castro
    Giuseppe Uva
    Niki Aprile Gatti (il più grave ed intricato di tutti)
    Simone la Penna
    Manuel Eliantonio
    Bledar Vukaj
    Riccardo Rasman
    Sorin Calin

    e tanti altri: centinaia.

    Concludo dicendo che io cerco un confronto aperto, senza diffamare né attaccare nessuno. Del resto questo è un forum aperto a tutti. Se le foto verranno rimosse, lo prenderò come un chiaro messaggio.
    Ultima modifica di Shostakovic; 09-01-11 alle 20: 00

  8. #28
    adeinos
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    a me sembra che più che volerne capire di più (parole tue) tu voglia sparare sentenze. La magistratura da quel che dici avrebbe l'occhio tenero con le forze dell'ordine... Se si sostiene il contrario (parole tue) si è in malafede... dov'è che vorresti apprendere di più o in che modi ti auguri un confronto? qui nessuno considera i detenuti dei nemici, quanto delle persone sottoposte ad una pena detentiva o una misura cautelare che devono rispettare le regole poste dall'ordinamento penitenziario, dalle varie circolari dipartimentali e dagli ordini di servizio dei singoli istituti. a dispetto di quanto pensi tutti hanno una coscienza, a maggior ragione chi lavora in divisa. inoltre una persona che si guadagna lo stipendio non ha il minimo interesse a creare situazioni di conflitto. la migliore giornata lavorativa è la giornata in cui la sezione detentiva è serena. capita piuttosto di dover gestire e porre rimedio e termine a situazioni di tensione create da alcuni detenuti: Risse fra detenuti etc . non ci si alza la mattina sperando di avere qualche situazione calda o momento di tensione. Non siamo mercenari pagati a 'risultato', questo non è il nostro compito nè vorremmo mai un compito come questo.
    Ultima modifica di adeinos; 09-01-11 alle 20: 30

  9. #29
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    No no, io sentenze non ne sparo.
    Però vorrei capire da chi fa questo lavoro, perché capitano episodi di pestaggi di gruppo da parte di Poliziotti Penitenziari ai danni di detenuti, che in alcuni casi portano alla morte violenta di questi ultimi? Perché poi, un caso tra i tanti, il già citato Marcello Lonzi ha rischiato l'archiviazione come "decesso per cause naturali"? Lei, vedendo le foto, adeinos, ci crede alla morte "per cause naturali"?
    Io capisco l'utilizzo di maniere forti in circostanze che le richiedono. Non sono contrario allo scappellotto, alla strigliata, anche ad una breve ma decisa scarica di pugni rieducativi, del resto si parla di carcere, non di un campeggio di boy scout...
    Ma i pestaggi di gruppo come me li spiegate? E come mi spiegate l'alta frequenza di episodi del genere, come qui indicato (è cronaca giudiziaria, non invenzioni):

    http://www.ristretti.it/areestudio/d...ioni/index.htm (relazioni varie sulla violenza in carcere)

    http://www.ristretti.it/areestudio/d...aggi/index.htm (rassegna stampa su pestaggi e abusi)


    Cioè, io da dei criminali me le aspetto delle esplosioni di violenza, non mi stupisce che si uccidano, che si massacrino di botte...ma la Polizia Penitenziaria non dovrebbe limitarsi a reprimere questi episodi con i metodi consentiti dalla legge? La legge ammette pestaggi, torture, spedizioni punitive nelle celle, abusi vari? Non mi risulta.

  10. #30
    adeinos
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    la polizia penitenziaria opera nel giusto e corretto tracciato che indica la legge. È evidente il tuo preconcetto nel porre la domanda se la legge permette torture ed abusi vari. cosa dovrei rispondere dato che è una domanda retorica ma soprattutto una domanda che da per scontato che tali metodi siano usati? la polizia penitenziaria opera nel rispetto della legge e per il rispetto della legge dato che in alcune occasioni deve , nel rispetto dei principi costituzionali , farla seguire anche a soggetti abituati ad infrangerla.

    ---------------------Aggiornamento----------------------------

    inoltre quando tu parli del fatto che non sei contrario ad (parole tue) ' una decisa scarica di *****tti rieducativi' dimostri incoerenza con l'argomentazione che stai portando avanti dall'inizio del thread. non so cosa possa considerare tu per rieducativo ma io ho altri valori e come me i colleghi che conosco. l'uso legittimo della forza fisica e la legittima difesa sono l' estrema ratio a cui i membri del corpo ricorrono nei casi tassativamente previsti dalla legge vigente. E' bene sottolineare, a beneficio dei giornalisti che vanno a nozze con questi pensieri, che il concetto da te espresso è il pensiero di una persona che non fa parte della polizia penitenziaria.
    Ultima modifica di adeinos; 09-01-11 alle 21: 07

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