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Discussione: Morti in carcere.

  1. #111
    Capitano L'avatar di alpacinn
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    non si può prevedere nulla...... niente fere di cristallo..... l'unica cosa è prestare maggiore attenzione a soggetti che magari si nota che ci sono dei giorni nei quali sono molto agitati o depressi, che si lamentano per qualsiasi cosa, che sono in stato psicologico un pò alterato..... in sezione bisogna notarle ste cose e rendersi conto di quando una persona potrebbe creare dei problemi, ovviamente avendo molti detenuti non si possono fare miracoli però bisogna cercare di notare anche a piccoli particolari che potrebbero mettere in allarme.
    agente scelto Polizia Penitenziaria

  2. #112
    Capitano L'avatar di altairV
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    La dovrebbero fare in primis gli specialisti (psicologi e co.) per capire se un soggetto è a rischio. Poi appurato che lo è tocca a noi, con maggior sorveglianza, ritiro oggetti pericolosi (per lui), ubicazione particolare. In realtà, poichè gli specialisti vedeno i detenuti ogni morte di papa e noi invece li vediamo ogni giorno, chi si accorge dei problemi siamo sempre noi. Anche perchè intanto siamo i primi a vederlo, poi il medico che se ravvisa situazione a rischio può già dare le prime disposizioni.
    Mi ricordo uno che appena arrivato ha detto che si sarebbe ucciso. Nel tempo vari tentativi ma sempre bloccati sul nascere. Un giorno avevo "poco personale" e me lo sono tenuto in ufficio praticamente tutto il turno.

  3. #113
    Tenente L'avatar di 8izilop
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    Come già ampiamente spiegato dai colleghi la migliore prevenzione è l'attenta osservazione da parte del personale della sezione, comunque in ogni Istituto Penitenziario, su precise disposizioni del DAP, è stato creato uno gruppo di lavoro detto "staff di accoglienza" formato da medici, psichiatri, psicologi, educatori etc etc che in teoria parlando ed osservando il detenuto nuovo giunto dovrebbero individuare i soggetti a rischio.
    FRANGAR, NON FLECTAR
    (CI SPEZZIAMO, NON CI PIEGHIAMO)

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