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Discussione: AUFP, Ufficiali a nomina diretta e Ruolo Speciale EI

  1. #11
    Utenti Storici L'avatar di The Wizard
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    Citazione Originariamente Scritto da lucciolapollon Visualizza Messaggio
    Ragazzi....mi sono confusa ancora di più in merito agli ufficiali in ferma prefissata....
    in pratica con la laurea in giurisprudenza posso partecipare solo a quello dell'esercito? Cioè quello corpo amministrazione e commissariato?
    Oppure posso fare altro? E se si, tipo areonautica, cosa? Mi illuminate per favore? Indicatemi nelle ricerche....Non ci sto capendo più nulla....
    io in pratica ho 27, da compiere.
    Sono laureata in giurisprudenza e sono di Napoli. Quest'ultimo punto, che può sebrare bizzarro, lo elenco pechè vorrei sapere anche se ricoprire un ruolo del genere mi comporta spostamenti o meno.
    Help aiutatemiper favore......
    Dai una lettura alle numerose sezioni presenti sul forum.
    Troverai risposta alle tue domande.
    Saluti
    <<State attenti ! Qualcuno potrebbe cercare di vendervi la fontana di Trevi. E magari riuscirci.>>
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  2. #12
    Soldato L'avatar di coccinellabella
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    Predefinito Psicologo esercito

    Ciao, riguardo al concorso per psicologo in esercito e in altre forze armate, anche se aperiodici... Qualcuno ha idea di quando possa uscire il prox bando? Grazie

  3. #13
    Colonnello L'avatar di bacioch
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    Si è chiuso un due mesi fa...difficile fare previsioni,almeno un paio d'anni....

  4. #14
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    Citazione Originariamente Scritto da coccinellabella Visualizza Messaggio
    Ciao, riguardo al concorso per psicologo in esercito e in altre forze armate, anche se aperiodici... Qualcuno ha idea di quando possa uscire il prox bando? Grazie
    Intanto se vuoi puoi presentarti nella sezione del Forum "benvenuto presentati."
    Grazie.
    Poi ti ricordo che è vietato da regolamento del forum, porre più volte lo stesso post in varie sezioni del Forum.

  5. #15
    Soldato L'avatar di TaiSabaki
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    Predefinito "Quando la laurea è penalizzante" lettera di un Ufficiale Medico RS

    Ho controllato se ci fossero altri thread simili ma non ne ho trovati, spero non mi siano sfuggiti.
    Girovagando su internet ho trovato una lettera, a mio parere molto interessante, scritta da un Ufficiale Medico dell' EI ed indirizzata ai politici. l' Ufficiale "si lamenta" con toni molto dignitosi e pacati di come il suo status lavorativo sia considerato inferiore rispetto quello di un Ufficiale del RN. Avete delle esperienze in merito? Conoscete medici (o altri ufficiali del ruolo speciale) che hanno rimproverato una mancanza di pieni diritti? Ciò che l' Ufficiale riporta in questa lettera è del tutto veritiero?

    Da qualche parte c'è un giovane laureato in medicina che non ha mai dimenticato quelle foto vecchie e polverose di suo nonno "Artigliere del Regio Esercito", combattente in Albania e Montenegro, prima dell'8 settembre 1943. Affascinato da una tradizione familiare che lo ha sempre inorgoglito, fa una precisa scelta di vita: vuole diventare ufficiale in un corpo sanitario militare. Il giovane ha frequentato un corso di laurea di circa 6 anni, più un anno per conseguire utilmente il diploma di abilitazione all'esercizio dell'attività professionale. Motivato e assai preparato, vince il concorso "a nomina diretta" ed entra felicemente nell'organico con il grado di tenente.

    Nella medesima struttura diviene sincero amico di un collega, laureatosi però frequentando l'Accademia militare, meno brillantemente perché ha impiegato circa 8 anni e per una questione sorta con riguardo alla data di laurea ha potuto abilitarsi solo 2 anni dopo la discussione della tesi. Dopo 3 anni, i due giovani assumono entrambi il grado di capitano e la loro amicizia si sviluppa al pari della loro capacità. Trascorsi altri 3 anni, i due amici decidono un giorno di andare insieme a ritirare la busta-paga. Il primo ritira il proprio stipendio da capitano. è tranquillo e di buon umore fino a che non si accorge che la busta paga del suo collega "accademista" è praticamente pari a quella del loro Colonnello comandante.

    Confuso e sinceramente sorpreso, chiede spiegazioni all'amico, sentendosi rispondere che è già da un po' che guadagna quella somma. Allora si rivolge all'impiegato dello sportello, fin quasi trasalendo quando gli viene risposto: "No, no, guardi... qui non c'è nessun errore. Legga, legga pure... è la legge! Più chiaro di così...". Nell'ormai lontano 1948 un processualista del calibro di Salvatore Satta sentiva il dovere di ammonire che "...la società non sente e non vuole la Scuola, se non come uno strumento di facili conquiste pratiche, una fabbrica di titoli accademici da concedere come corrispettivo delle tasse pagate...".

    E nei lustri successivi, al di là delle contrapposte opinioni, non si è potuto fare a meno di notare una progressiva svalutazione del diploma di laurea, un tempo altisonante privilegio di pochi, oggi invece sempre meno adeguato a garantire un biglietto da visita spendibile nel mondo del lavoro. A meno che non lo si corredi di una infinità di stages, masters, corsi di aggiornamento e compagnia bella. Di più: nel variegato panorama del pubblico impiego, ci si può perfino imbattere in talune situazioni limite, nelle quali un soggetto "capace e meritevole" può ben rimpiangere di non essersi goduto di più la vita invece di piegare la testa sui libri, per non laurearsi fuori corso.

    Nel quadro di un ampio processo di riforma delle condizioni di lavoro previste per il pubblico impiego non contrattualizzato, si sono emanate diverse norme in tema di trattamenti economici degli ufficiali delle forze di polizia e delle F.F.A.A.; in particolare le leggi nn. 86 e 250 del 2001 hanno modificato il previgente sistema di "omogeneizzazione stipendiale". Nel nostro ordinamento infatti, le Forze di Polizia e le Forze Armate sono caratterizzate da organici a numero chiuso, per cui un dirigente potrà salire al grado superiore solo quando si liberino dei posti mediante la c.d. "apertura dei quadri". Allo scopo di svincolare la carriera amministrativa da quella gerarchica è stato, perciò, introdotto il meccanismo della omogeneizzazione stipendiale, riconoscendosi lo stipendio di dirigente a chi, pur possedendone i requisiti, non abbia conseguito il grado in ragione delle regole selettive.

    Ecco perché l'art. 43-bis delle legge n. 121 del 1981, come oggi modificato, prevede che " (...) ai funzionari del ruolo dei Commissari ed equiparati della Polizia di Stato che abbiano prestato servizio senza demerito per 13 anni è attribuito lo stipendio spettante al primo dirigente. Ai medesimi funzionari ed ai primi dirigenti che abbiano prestato servizio senza demerito per 23 anni è attribuito lo stipendio spettante al dirigente superiore". La legge n. 250 è stata emanata per appiattire una discriminazione tra ufficiali laureati delle Forze Armate e Commissari di Polizia, dato che con la legge n. 86 solo ai primi veniva applicata la soglia dei 13-23 anni di servizio, mentre per i secondi rimaneva la soglia previgente di 15-25 anni, estendendosi nel contempo le nuove condizioni anche all'Arma dei Carabinieri.

    In più, fino al 2001, per gli ufficiali laureati di Esercito, Marina e Aeronautica, il computo era ritardato di almeno un biennio: mentre per un Carabiniere decorreva a partire dal grado di aspirante-sottotenente, per i secondi decorreva solo a partire dal grado di tenente. La legge n. 250 ha provveduto, opportunamente, ad appianare la disparità. Tuttavia, a causa di una svista del legislatore, si è venuto a determinare un meccanismo che crea ridicole sperequazioni. I meccanismi di inserimento nelle Forze Armate si concentrano su modalità concorsuali: da una parte, un concorso finalizzato all'accesso in Accademia (una vera e propria università); dall'altra, un concorso a nomina diretta destinato ai laureati in varie discipline.

    Ebbene le recenti modifiche, sia pure opportune, hanno lasciato un vuoto normativo in grado di incidere in modo negativo e sperequativo sulla condizione degli ufficiali laureati "non accademisti" e, si badi bene, su tutti i laureati, non solo i medici, anche se per questi ultimi la maggior durata degli studi universitari finisce per accentuare la portata della discriminazione. Costoro infatti, non hanno mai avuto la qualifica di aspirante, né hanno rivestito il grado di sottotenente: per cui, niente computo. Mentre gli accademisti si vedono riconoscere - ed è ormai un diritto giustamente acquisito - la laurea sia ai fini contributivi, sia ai fini della omogeneizzazione stipendiale a partire dal terzo anno, cioè considerandosi anche gli albori della loro carriera, quali aspiranti e poi quali sottotenenti.

    Non solo: ai fini stipendiali vengono riconosciuti anche gli anni in eccedenza rispetto al piano di studi ordinario, per cui laurearsi un po' più comodamente finisce per diventare un vantaggio. Non così per i colleghi entrati "dall'esterno" i quali, se vogliono raggiungere la sospirata omogeneizzazione entro i 40 anni, devono fare in modo di laurearsi al massimo entro i 25-26 anni perché, più tardi vengono nominati ufficiali, più tardi comincia il conteggio. In sostanza, si trovano svantaggiati proprio coloro che sono entrati in base a un titolo di studio già conseguito rispetto a coloro che entrano al fine di conseguirlo, senza contare che i primi svolgono (e pagano) la loro formazione per conto proprio, senza oneri per l'amministrazione che provvede sì a selezionarli, ma a selezionare comunque un prodotto finito.

    Con ciò non si intende criticare gli istituti delle Accademie militari, volti a una formazione mirata di soggetti che aspirano a svolgere delicate funzioni dirigenziali, ma evidenziare una disparità di trattamento difficilmente giustificabile, almeno sino a che resteranno due le vie d'accesso. Cosa avrebbe dovuto dire quel tenente colonnello entrato per nomina diretta, se avesse visto un collega inferiore in grado guadagnare più di lui e con minori responsabilità? I Padri Costituenti non avevano scritto che "il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro"?

  6. #16
    Colonnello L'avatar di bacioch
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    Se c'è una categoria che non puo'lamentarsi sono proprio i medici militari,che oltre lo stipendio dello Stato possono esercitare la professione privatamente....
    Le buste paga degli ufficiali non sono mai uguali e da un mese all altro possono esserci differenze notevoli,il perche'è un mistero...

    Se proprio qualcuno deve lamentarsi sara'il Colonello Comandante che ha lo stipendio uguale a quello del capitano(e mi sembra una bella bufala)...
    inoltre il tenente a nomina diretta quando studiava all'Universita'mantenuto da mamma e papa',alla sera dormiva nel suo lettuccio e al sabato andava a ballare,quindi che non si lamenti che il collega del ruolo normale
    che piangeva prima di crollare svenuto nella sua branda gelida,e che usciva solo in storica e se non era punito,ora gode di un anzianita'di servizio maggiore....

    Chi vuol fare l'ufficiale deve fare l'Accademia a 18/19 anni,punto.

  7. #17

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    Più che altro mi chiedo come sia possibile che si sia laureato in 8 anni, non mi risulta che in accademia accettino fuori-corso...o sbaglio?

    Avete scritto una fulgida pagina di storia nella storia della liberazione del vostro paese, una pagina che verrà spesso riletta in avvenire. Ora finita la battaglia molti fra di noi stanno per tornare a casa. I soldati del 13° Corpo d’Armata non vi dimenticheranno. In nome di loro, nonché da parte mia vi saluto e vi formulo ogni augurio. Addio
    Gen. Harding ai paracadutisti dello Squadrone F

  8. #18
    Colonnello L'avatar di bacioch
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    Ha fatto il concorso per laureati che diventano tenenti a nomina diretta...

  9. #19

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    No mi riferivo al medico che s'è laureato in accademia(almeno da quel che ho capito parla di lui quando dice che s'è laureato in 8 anni)

    Avete scritto una fulgida pagina di storia nella storia della liberazione del vostro paese, una pagina che verrà spesso riletta in avvenire. Ora finita la battaglia molti fra di noi stanno per tornare a casa. I soldati del 13° Corpo d’Armata non vi dimenticheranno. In nome di loro, nonché da parte mia vi saluto e vi formulo ogni augurio. Addio
    Gen. Harding ai paracadutisti dello Squadrone F

  10. #20
    Colonnello L'avatar di bacioch
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    A ok
    si mi sembrano un po'troppi,anche se non è impossibile che abbia perso un anno...

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