Mentre noi discutiamo sull'opportunità o meno di diffondere verità scomode, alcuni scissionisti di Wikileaks annunciano la creazione di un altro sito: Openleaks, attraverso il quale intendono fare da -intermediari- tra le fonti in possesso di informazioni riservate che resteranno anonime e i media partner che vogliono pubblicarle...
Intanto dai file di Wikileaks, dopo le prime esilaranti rivelazioni sul gossip tra ambasciate, emergono altri fatti, inquietanti atteggiamenti tenuti da gruppi commerciali ed industriali che mettono in luce quanto e come la corruzione e gli interessi privati, assistiti dalla politica, possano arrivare a condizionare scelte e strategie di Stati che si definiscono democrazie... A condizionare la vita delle persone.
Rivelano, tra altre cose, come la Shell in Nigeria sia uno stato nello stato e come di fatto governi gli interessi e la politica economica del più popoloso e sciagurato stato centraffricano... La Shell, non il dipartimento di stato USA, probabilmente altrettanto infiltrato e plagiabile di quello nigeriano...
Rivelano come la PFIZER, azienda farmaceutica che sperimentando i propri farmaci su cavie umane, causò la morte di un certo numero di pazienti, sempre in Nigeria, e che poi per nascondere le proprie responsabilità, non ha esitato ad usare mezzi illeciti per bloccare indagini e magistrati...
Mi domando, a questo punto, se la scomposta reazione del nostro ministro degli esteri, all'annuncio delle rivelazioni di Wikileaks, possa in qualche maniera tradire una coscienza "molto sporca" da parte delle nostre istituzioni a causa di accordi ed atteggiamenti border line, il timore che possano venir rivelati i comportamenti molto scorretti di personaggi nostrali, personaggi pronti a vendere qualsiasi cosa o vendersi al miglior offerente, in barba a qualsiasi etica e dovere istituzionale.
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