L'analisi mi piace, condivido fermamente il tuo evidenziare la contraddizione esistente tra il rigore, il senso del dovere, l'obbligo di rispettare per primi e di far rispettare anche agli altri le leggi, e di contro la loro inapplicabilità/aggirabilità/totale assenza nel momento in cui servirebbero (per esempio nell'atto del punire un colpevole,dopo aver speso mesi in indagini). Ciò può di certo essere concausa di un malessere, usando parole a te care in questo tipo di contesto ci vedo un humus fertile allo sviluppo di sintomi depressivi.
Questa contraddizione è viva in tutti, almeno io la sento forte, mi sembra di vivere un mondo non solo anomico, ma anche amorale... ma a me, a parte un vivo senso civico, nulla mi vieta di far un pò come cavolo mi pare, trasgredire nelle piccole cose e lamentarmi ogni volta che mi va, cosa un pò meno facile (non che non accada) per chi indossa la divisa.
Devo ammettere che c'è qualcosa che non mi torna! Il titolo della discussione mi ha sempre un pò lasciata nel dubbio...il fenomeno è veramente in crescita? Cioè...se paragonato all'andamento del suicidio (in generale), quello degli uomini in divisa, è sul serio maggiore? O semplicemente oggi lo si dichiara mentre in passato lo si nascondeva per bene?(Causa il disonore per l'intera ffaa o ffoo di cui lo scellerato assassino di se stesso faceva parte?)...(e qui ritorna l'effetto Wether)
Ma io, anche un pò per deformazione professionale, non riesco a far altro che vedere sempre l'individio dietro al suicida,dunque difficilmente mi riesce di imputare colpe specifiche solo alla professione. Ma poi mi accorgo anche, che se mi metto a guardare la storia personale ho come l'impressione di poterci trovare elementi ricorrenti che restano legati alla vita da "sbirro"..che ne so...il lasciare casa, essere completamente sradicati dal proprio ambiente e finire in uno in cui, oltre alla moglie (anch'essa presa di peso e posata da un'altra parte) non hai nessuno su cui contare, non ci sono i nonni che ti tengono i bimbi piccoli con la febbre, si fanno turni sballati, o ancora il Vivere la strada, e con essa situazioni pericolose-degradanti-deprimenti che non condividi con nessuno (a volte fingi che non sia successo nulla perfino col coppio che era con te), uno stipendio da morto di fame, il disprezzo dei cittadini che in teoria proteggi...etc etc
protei continuare, ma è chiaro cosa intendo, ed è anche chiaro che non è sempre così, per fortuna!
Vuoi che per la vita di un essere umano medio, che ha già i suoi problemi solo perchè è stato messo al mondo, questi non siano tutti fattori di potenziamento belli tosti...??? (fermo restando che ci sono quelli di predisposizione che non sto nemmeno prendendo in esame).
Altro elemento che non mi da pace...,,tutti i vecchi e i neo assunti possono addestrarli quanto vuoi, ma poi....siamo certi che qualcuno gli abbia mai spiegato come affrontare a livello "emotivo" quel tipo di vita?
Gruppi Balint? In un luogo in cui manifestare un disagio vorrebbe dire essere debosciati?ma chi ci andrebbe? In questo momento solo "l'obbligo" potrebbe spingerli a recarsi dallo psicologo o psichiatra...
Dovrebbero valutare l'idoneità fisica e psicologica (x me) almeno una volta l'anno. Utopia pura, me ne rendo conto, ma senza prevenzione non cambierà mai nulla.
Un uomo depresso o in generale psicologicamente sofferente è pericoloso, nella maggior parte dei casi, solo per se stesso.
Un uomo depresso o in generale psicologicamente sofferente, ma armato, è pericoloso, anche per gli altri!
Ma tanto continueremo il necrologio e ci continueremo a dispiacere...fine!
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