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Discussione: Agenti vittime degli incidenti in costante crescita

  1. #51
    PapaCharlie
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da alvolante Visualizza Messaggio
    Semplicemente fa rabbia vedere un collega morire così.
    A noi che non abbiamo tutele ma nonostante ciò ci fanno fare il lavoro di polizia;si perchè sulla carta siamo impiegati comunali uguali a quelli dell'anagrafe.
    Forse sarebbe il caso di informarsi sulla normativa che c'è dietro la nostra categoria.
    Vedrai che a quel punto capirai molte cose.
    ma non c'è nulla di nuovo e nessuno non riconosce l'impegno della vostra categoria nella nostra cara milano. vi siete forse dimenticati dei tanti vigili rimasti uccisi o feriti a seguito di attentati terroristi (via palestro l'ultimo o il vigile testimone della bomba alla questura del 73 con 20 schegge di bomba a mano in corpo) e travatisi in mezzo a rapine sanguinose come quella di vallanzasca dove il nostro brigadiere Ripani morì ed energicamente intervenuti per sventarle. fare servizio a milano è dura e pericoloso e vi garantisco che i cittadini lo sanno e lo riconoscono e bella è stata la risposta di affetto e stima della cittadinanza nei confronti del caduto in servizio. fortunatamente si era dimenticato questo dolore e quando ritorna è una scure che cala pesante una divisa insaguinata è un dolore incommensurabile non dobbiamo dimentacare noi quanto è pericoloso essere su strada.penso che non sia il momento di fare polemiche e vittimizzare la categoria.

  2. #52

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    Nessun vittimismo.
    Piuttosto non trovo giusto minimizzare le problematiche che riguardano la nostra figura e la normativa che sta dietro la categoria, assolutamente inadeguata.

    ---------------------Aggiornamento----------------------------

    Citazione Originariamente Scritto da Blushield Visualizza Messaggio
    Le aggressioni alle FF.OO. sono in costante aumento.

    L'omicidio dell’agente della Polizia Locale di Milano.
    Ultima pagina di una trama che racconta la violenza stradale anche contro le forze di polizia
    Dilagano le aggressioni fisiche alle divise: 2.230 nel 2011 (+7%). In 496 casi (22%) usata un’arma impropria o il veicolo stesso.
    Sono state 852 le piraterie con 127 persone uccise e 995 ferite.
    Sempre più impegnativo il ruolo dei Vigili , ma non equiparato alle altre forze di polizia


    Il drammatico omicidio del Vigile Niccolò Savarino è il prevedibile epilogo della violenza stradale che ormai ha scelto la strada per le sue peggiori rappresentazioni.
    Ora è facile dire: ce l'aspettavamo. Ma è così. La violenza stradale sta assumendo toni di gravità estrema. Piraterie e aggressioni alle divise sono all'ordine del giorno in un crescendo incontenibile e circondato dalla pressoché generalizzata indifferenza.
Se la civiltà di un popolo si misura dal comportamento della gente sulle strade e al rispetto verso le divise, allora qui siamo ormai tornati alle caverne. Qualcuno deve farsene carico!

    L’inaudito e gravissimo episodio di Milano non può sorprendere chi osserva da vicino i fenomeni di violenza stradale e di aggressione. Nell’appena archiviato 2011 l’Osservatorio “Sbrirri Pikkiati” del Centauro – ASAPS ha registrato 2.230 casi di aggressione fisica ad operatori di polizia che operano su strada. Come dire che ogni 4 ore nel nostro Paese viene stilato un referto medico per lesioni fisiche subite da un carabiniere, un poliziotto, un vigile. In 496 casi (22%) per aggredire l’agente sono state usate armi proprie o improprie (in molti casi la stessa vettura per travolgere il poliziotto). Il 52,6% delle aggressioni hanno riguardato appartenenti all’Arma dei Carabinieri, il 35,8% la Polizia di Stato, il 10,4% la Polizia Locale, il 5,7% altri corpi. In 757 casi (34%) l’aggressore era ubriaco o drogato. Nel 2010 le aggressioni erano state 2.079, l’incremento è quindi del 7%
    Non meno preoccupanti i dati della pirateria stradale, cioè la fuga dopo aver provocato un incidente.

    L’Osservatorio il Centauro – Asaps nel 2011 ne ha registrati 852 nei quali sono state ammazzate 127 persone e 995 sono rimaste ferite seriamente. Nel 35% degli episodi mortali il pirata era ubriaco.
    Ora qualcuno dovrà spiegare come mai gli agenti della Polizia Locale sempre più impegnati sul fronte rischioso del controllo del territorio, non debbano avere la possibilità di accedere direttamente alla banca dati del crimine, o non debbano godere dei diritti delle altre forze di polizia in materia di tutele da causa di servizio.
    Il silenzioso e generoso lavoro dei Ghisa milanesi oggi piange il suo caduto, anzi il suo eroe, perché per affrontare la strada in una sera d’inverno in bicicletta in un mare di squali neri comunemente chiamati SUV, bisogna essere davvero eroi!

    Alla famiglia dell'agente e ai colleghi della Polizia Locale di Milano la solidarietà dell'ASAPS.


    Fonte Asaps
    Invito chi parla di vittimismo, a leggere quanto sopra.

  3. #53
    Bannato
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    Apprendo con piacere che uno dei due slavi è stato arrestato dalla Squadra Mobile in Ungheria.

  4. #54
    Utente Expert Corpi Polizia Locale L'avatar di Blushield
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    Citazione Originariamente Scritto da FRANCODUE Visualizza Messaggio
    Apprendo con piacere che uno dei due slavi è stato arrestato dalla Squadra Mobile in Ungheria.
    Sembra proprio di sì.
    Notizia del Corriere della Sera
    Fai ciò che puoi, con ciò che hai, dove sei.
    Franklin Delano Roosevelt

    Sei appena arrivato? Presentati QUI.
    Qui puoi trovare il Regolamento Militari Forum.

  5. #55
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    la Squadra Mobile di Milano si rivela come sempre un ufficio investigativo tra i migliori d'europa...se non IL....bravissimi!!
    Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo. Paolo Borsellino.

  6. #56
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    Compiacimento per il lavoro svolto dai Colleghi della Squadra Mobile ed ora che la giustizia faccia il suo corso.

    Con il permesso del Collega Blushield, mi sembra doveroso ricordare a qualche gentile Utente che in questa discussione non si parla di Riforma della P.L. (per quanto importante sia) e non sono comunque gradite polemiche di nessun tipo.
    Sono altresì ben accetti commenti, ed esternazioni di pensiero e perfino critiche (se vi fosse il motivo di farle) ma il tutto deve attenersi al tema originale e deve essere costruttivo.
    Lo Staff confida nella piena collaborazione.

  7. #57
    Bannato
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    La Squadra mobile di Milano è diretta da Alessandro Giuliano, figlio del grande Boris ucciso dalla mafia nel 1979.
    Giova dire comunque che c'è un'attivissima collaborazione tra la stessa e la Polizia Locale
    Meneghina.
    Soprattutto per questa indagine.

  8. #58
    Soldato L'avatar di Guadalcanal
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    Mi unisco a tutti quelli che hanno espresso la propria vicinanza ai parenti dell'Agente Nicolò Savarino.
    Sto seguendo con partecipazione la vicenda fin dal suo inizio.
    Non ho parole non vorrei scadere in retorica.
    Se devo dir qualche cosa non posso far a meno di dire quanto tutto questo mi stia facendo riflettere: in quest'epoca è esiguo il numero di persone che donano il proprio esistere per la Collettività.

  9. #59
    Maresciallo
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    S.E. Mons. Erminio De Scalzi
    Abbate di Sant'Ambrogio
    Vicario per la Città di Milano
    Omelia al funerale di Niccolò Savarino
    Duomo di Milano, Sabato 21 gennaio 2012





    E’ difficile prendere la parola in momenti come questi: capita di desiderare il silenzio.
    Ma poi se ne ha quasi paura: specie se in questo silenzio non risuona nessuna parola che consoli – con verità – il nostro smarrimento.

    Diviene allora significativa la “presenza”, cioè lo stare accanto a chi soffre per condividere un dolore così grande e incomprensibile, senza nulla dire - oppure, per chi è credente - nella preghiera.
    Nel momento dell’ultimo saluto a Niccolò vogliamo perciò essere vicini a tutti coloro che soffrono per questa ingiusta morte: penso innanzitutto alla mamma e al papà, ai fratelli e alla fidanzata.
    Ma anche al Corpo della Polizia Locale, in particolare ai colleghi e ai suoi amici.

    Tutti ci sentiamo feriti, indignati e addolorati da questo gesto criminale che ha spezzato una giovane vita.

    Pensando a quello che è accaduto, ci siamo chiesti e ci chiediamo: perché?

    Tutti portiamo in cuore questo struggente bisogno di risposte affidabili su cui fondare – in tanta sofferenza – una speranza che vada oltre la violenza, l’ingiustizia e la morte. Davanti ad una vita così tragicamente interrotta, sentiamo che l’umana esistenza, con il suo vano agitarsi, con tutto lo spreco spesso inutile dei suoi riti e delle parole retoriche, fatalmente si scontra con la disperazione e l’assurdo.

    Ma noi, in quest’ora di tristezza, abbiamo cercato la casa del Signore, perché qui c’è una parola che ci può liberare dallo sgomento. Qui si placano alcuni sentimenti che agitano scompostamente il nostro animo.Qui si può trovare una forza per continuare una vita, anche se segnata da tanto dolore!

    L’abbiamo ascoltata questa parola del libro sacro: “Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio. La loro fine fu ritenuta una sciagura, ma essi sono nella pace. La loro speranza è piena di immortalità”. Una presenza infinitamente dolce e rassicurante – noi lo crediamo - è quella di Dio che accoglierà ciascuno di noi e che ha già accolto Niccolò, in una vita che chiamiamo eterna, dove “non ci sarà più né lutto, né lacrime, né dolore, ma soltanto pace e gioia nel Signore”.

    La nostra città tante volte ha chiesto sicurezza per i suoi abitanti: è un diritto che va garantito a tutti i cittadini. Chi è responsabile della morte di Niccolò sarà consegnato alla giustizia, ma dovrà rispondere del suo gesto disumano soprattutto davanti alla giustizia divina - severa - nella sua richiesta di conversione.

    Tutti dobbiamo impegnarci ad educare il nostro cuore perché, come dice Gesù, “è dal cuore dell’uomo che escono la violenza, la cupidigia e i delitti”. (Marco 7).

    Chi lavora per garantire la pace e la sicurezza della nostra città, si deve sentire sorretto da una “comune coscienza civica”, che metta sempre al primo posto la dignità di ogni persona umana.

    Ognuno di noi, nessuno si senta escluso, è chiamato a fare la sua parte: le istituzioni come le singole persone.

    La tragica morte di Niccolò è quel seme di cui ci ha parlato il vangelo, un seme caduto a terra ma che può generare un rinnovato sforzo comune di bene e di impegno per la nostra collettività.
    Voglio avere un ultimo pensiero per il lavoro quotidiano, necessario e indispensabile, di chi si impegna a garantire alla comunità cittadina sicurezza e rispetto.

    Penso a voi vigili, ma anche a tutti coloro che, in qualche modo, sono colleghi vostri e di Niccolò, perché svolgono una professione che tutela il bene di tutti noi. Il gesto di Niccolò mette davanti ai nostri occhi, in modo evidente, il lavoro silenzioso e fedele, di tutti coloro che indossano una divisa per il servizio alla collettività.

    Niccolò, con dignità, indossava una divisa particolare, quella del vigile di Milano. Non la portava sentendosi sopra gli altri cittadini, ma al servizio di essi: questo ha fatto di lui una persona comune, ma non una persona qualunque…

    L’ha dimostrato fino in fondo, intervenendo in difesa di chi era in difficoltà, in quella circostanza che poi l’ha portato alla morte. Cari Vigili, il vostro è un compito impegnativo, ma se è esercitato con la stessa generosa dedizione di Niccolò, vi fa oggetto di sincera gratitudine e riconoscenza da parte dei cittadini, così numerosi questa mattina per salutare il loro vigile di quartiere.

    Questa gratitudine nei confronti di Niccolò e dei tanti che spendono la vita come lui, deve farci trovare il coraggio e la capacità di non cedere al pessimismo, alla paura e meno che mai alla rabbia.

    Dobbiamo trovare il modo per non rendere vano il sacrificio e la testimonianza di Niccolò: dobbiamo unire le nostre forze migliori e impegnarci a ridare un’anima ai nostri quartieri, alla città, partendo dal cambiamento di noi stessi e traducendo in impegno quotidiano quella commozione sincera che proviamo pensando a Niccolò e alla sua famiglia.

    Tutti noi abbiamo molto da imparare dal dono della vita di Niccolò, vigile di quartiere!

    Riposa in pace, fratello Niccolò.

    Il Signore porti conforto ai tuoi familiari.

    Amen.

    Ultima modifica di Cittadino; 21-01-12 alle 16: 53

  10. #60
    Tenente L'avatar di degra
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    Per il collega di Milano non ci sono parole.. Solo un sentimento,profondo..
    Il collega di Udine, segnalato qualche pagina fa, è ora fuori pericolo.. Ma ce l'avrà lunga.. Molto..
    E nel frattempo, sempre a Udine, un altro collega di è trovato con fratture a costole e gamba perchè mentre era in scooter una macchina ha deciso di svoltare "così"..
    Sarebbe bello che qualcuno si rendesse conto delle condizioni in cui lavoriamo.. Ma le statistiche che ci vedono nel computo degli impiegati comunali insabbiano la realtà, come quelle sugli infortuni comune per comune.. Strade pericolose, guidatori che per la fretta uccidono, mezzi ed addestramento inadeguati, tutele scomparse.. Eppure sempre sul pezzo a fare il nostro dovere.. A che punto dobbiamo arrivare?

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