Originariamente Scritto da
Gennaronapoli
Salve colleghi volevo porvi un quesito e magari potete darmi una soluzione per risolverlo.
Il 30 ottobre 2018 ho fatto domanda di trasferimento da Napoli per la mia ex prima sede. Il software mi dava solo quattro giorni di revoca.
Nei giorni avvenire, precisamente il 27 novembre 2018, il ministero mi notifica che il 4 dicembre mi devo trovare nella mia ex sede. Preciso che mia madre era a conoscenza del mio trasferimento da mesi ma tra la notte del 27/28 novembre u.s. la portavo in ospedale per gravi problemi di salute.
Potete immaginare i miei sensi di colpa. Per questo motivo, il giorno dopo vado dal mio sindacato e gli dico di tentare una revoca del trasferimento ma mi dicono di evitare quel tipo d’istanza e mi consigliano di procedere per un differimento al trasferimento. Dopo due giorni, il ministero mi fa notificare dal mio ufficio che ho tempo quindici giorni per produrre referti medici in merito alle condizioni di mia madre. Produco un bel po’ di referti, nel giro di cinque giorni mi negano il differimento e quindi salgo su trasferito l’8 gennaio u.s. .
Dopo alcuni giorni decido di chiamare l’ufficio trasferimenti del ministero, gli spiego la situazione e gli chiedo se c’è la possibilità di produrre istanza di rientro in sede entro i sei mesi.
Il collega mi risponde che questa cosa non è mai esistita. Quindi la mia domanda è:
Davvero non esiste più il rientro nella sede di provenienza entro sei mesi?
Se è si come farla?
E se no cosa mi consigliate? Un’aggregazione per articolo 7?
Preciso che mia madre versa ancora in uno stato di semi-degenza a causa di un gozzo tiroideo.
Per lo stato in cui versa il mio genitore, non riesco a vivere una vita lavorativa serena nonché nella sfera privata, oggetto del mio trasferimento nella mia vecchia sede, per un futuro insieme alla mia compagna.
Anticipatamente ringrazio per il tempo dedicato a rispondere il quesito di cui sopra.
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