Originariamente Scritto da
Law
mi permetto di inserirmi in questo contesto per testimoniare personalmente la mia esperienza di medicina tattica, o meglio, del corso di medicina tattica - Combat Life Saver che ho avuto la fortuna di frequentare sia in veste militare presso il 9° Rgt "Bari" a Trani, dove il corso è stato effettuato in modalità interforze (presenti bersaglieri, genio, fanteria, artiglieria, cc, san marco), e studiato sulla base del corso di tactical medic tenuto alle forze usa (ma in standard NATO, quindi ampiamente valido anche per i nostri). Molto bello, e formativo, oltre che molto, ma molto pratico. In realtà, erano presenti sia medici che infermieri che personale asa e nessuna delle tre categoria ha ritenuto ci poter fare rientrare le attività previste per questo genere di fucilieri (i combat medic) all'interno delle attività e funzioni proprie del campo chirurgico-infermieristico. Però, nemmeno loro sapevano dove mettere le mani all'inzio, nonstante anni di area critica o pronto soccorso, semplicemente per il fatto che non il campo di battaglia è una cosa, il PMA o la sala dell'ospedale è ben altro. E' stato curioso vedere le facce del medico quando dicevo..."ok, vai a prenderlo mentre io ti faccio copertura" ..... e lui...."cosa???" Una cosa è fare il bls e la RCP, altro è farlo durante una fase di comabattimento, dove devi organizzarti come puoi,e se sei medico, infermiere o combat nedic, cambia poco, le procedure sono standard e vanno eseguite come previsto. l'importante è mantenere vivo il ferito fino all'arrivo della pattuglia MEDEVAC che in stanag NATO, ha fino a SEI (6) ORE di tempo per raggiungere la zona roaa o gialla dove siete confinati...è stato fatto il recupero su striscia IED con le prese di trascinamento classiche ed improvvistae, (e sulla maledetta striscia le mine erano sonore...altrimenti sai che casino) l'intervento all0interno del bunker al buio completo per raggiungere il feriot e riconsocere al buio la ferita, (ciò con il disturbo sonoro di sirene e botte in bianco di ar70 che nella galleria di tiro fanno il loro dovere), è stata praticata la fuoriuscita dal bunker interrato con entrata difficoltosa, fangosa e resa ancora più difficile dall'utilizzo di fumogeni che diminuivano la visibilità; sono state messe a punto le tecniche di estricazione da carrarmato, VM, ACM, da paracadute impigliato agli alberi alti, da altri mezzi militari. Sono state studiate le procedure MEDEVAC in aeroposrto con la pratica al verricello, è stata organizzata una missione notturna di recupero ferito con barellaggio di circostanza e fortuna, marcia con copertura contro le altre pattuglie, raggiungimento zona ZAE con identificazione luminosa e predisposionoe alle manovre di ingresso della barella in elicottero. Ed al termine...gli esami..scritti ovviamente. Il corso è durato 7 giorni, ed è stato tenuto da personale del CMCRI (io tra gi altri) con elogi a raffica da parte degli Ufficiali presenti, dei Comandi che hanno inviato il rproèrio personale e del Comandante del Reggimento. I ragazzi hanno svolto le attività SEMPRE in assetto tattico, con giubbetto antiproiettili, kevlar ed arma in dotazione. Non tutti hanno superato la prima fase (quella di BLS E RCP) anzi, su 40 circa hanno completato il corso in 27...
Da civile...ho lavorato cn M.S. dell'esercito USA....da sempre il migliore in Italia ed in Europa....non c'è storia. Ha creato le basi della medicina tattica di guerra. Un vero pioniere del ramo.
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