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Discussione: Personale Medico e Paramedico in missione con FFAA

  1. #21

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    Citazione Originariamente Scritto da SotgiaM Visualizza Messaggio
    Zannabianca, leggevo il bellissimo e super corso descritto sopra che però non può di certo darti un titolo sostitutivo a quello dell'infermiere. Non sono mai stato in guerra e quindi non saprei dirti cosa richiede quello scenario, so di certo che con quel corso mi sentirei molto preparato ad un teatro operativo molto ostile. C'è da dire comunque che assistenza al paziente non è solo saper fare un abcde e saper posizionare un torniquette (sebbene in alcune situazioni queste manovre possono salvare la vita), c'è anche l'applicazione di manovre invasive, la gestione di cose che non si vedono ma che un infemiere abituato a gestire politrauma riconosce a vista o quasi, insomma delle competenze che solo personale che ne vede molti tutti i giorni riesce a fare. Poi nessuno vuole sminuire quel corso che non hai idea quanto mi sarebbe piaciuto seguire, però l'operatore con quelle competenze è fondamentale nel soccorso ma non può sostituire una figura professionale che svolge quell'attività quotidianamente. Credo invece che insieme si avrebbe un ottimo team di soccorso.
    ti quoto al 90%....
    dissento sul fatto della scarsa utilità di questa figura professionale poichè nel campo di battaglia necessitano altre manovre.....
    Sono d'accordo, ma quanti feriti si potrebbero avere in una situazione tattica o in una maxi-emergenza? quanti infermieri professionali dovremmo avere? io sono convinto che è meglio avere qualcuno che ti soccorre che non avere nessuno e crepare per dissanguamento, visto che l'80% dei decessi sul campo di battaglia è dovuto ad emorragie.
    L'importante è stabilizzare per quanto possibile il paziente ed evacuarlo subito verso il PMA più vicino
    BASTA BATTUTE, DEVO ESSERE SERIO IN QUESTO FORUM !!

  2. #22

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    Zannabianca, ti ripeto, non sono mai stato in guerra e quindi non so cosa voglia dire soccorrere sotto i fischi dei proiettili, però il discorso è diverso e forse un po' più complicato da come viene affrontato nel nostro discorso.
    Il tuo discorso ci sta quando parliamo in senso assoluto di sproporzione del numero dei soccorritori rispetto al numero dei feriti (maxiemergenza), ma da come l'avevi impostata tu, e potrei aver capito male ci mancherebbe, sulla scena dell'evento dovrebbero operare i tecnici, mentre medici ed infermieri nei PMA. E' un po' ciò che succede nel sistema di emergenza territoriale statunitense, ma di certo i tecnici hanno delle competenze (in campo sanitario) decisamente superiori a quelle che si possono acquisire con il corso da te descritto.
    Io invece continuo a pensare che l'evacuazione debba avvenire con un certo ordine e per priorità, così come descritto dalla letteratura di triage, e che solo l'unione dei tecnici e del personale professionista (medici ed infermieri) darebbe un buon livello di assistenza. Solo uno o solo l'altro no.
    Poi la maxiemergenza può avere numeri e proporzioni enormi, in quel caso ti do ragione perchè è ovvio che ogni tipo di soccorritore deve partecipare al triage, cercando di valutare e trattare nell'immediato i feriti, sopratutto aprire le vie aeree e tamponare le ferite.
    Ripeto, questo è una mia idea e sono aperto mentalmente per cambiare idea e ricevere consigli. Il dialogo può aiutare a crescere, i paraocchi no!
    Ciao ciao.

  3. #23

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    Citazione Originariamente Scritto da SotgiaM Visualizza Messaggio
    Il dialogo può aiutare a crescere, i paraocchi no!
    Assolutamente d'accordo con te su questa ultima frase.
    Preciso solo una cosa, da questa potrai trarre spunto per una riflessione: operare in una situazione tattica dove vi sia pericolo imminente per il soccorritore ed il ferito (alias conflitto a fuoco) richiede una serie di procedure tattico-sanitarie totalmente differenti da una situazione di un ferito in una situazione "normale".
    Gli algoritmi sono differenti, le priorità invertite in taluni casi. Ciò che si richiede al paramedico tattico è esclusivamente di tenere in vita il ferito fino all'arrivo al PMA più vicino mediante MEDEVAC, dove un bravo infermiere come te (te la do per buona senza conoscerti.... ;-)...) e dei bravi medici sapranno somministrare le dovute cure del caso.
    RIPETO, ABBIAMO DUE COMPITI SIMILI NELLO SCOPO MA DIVERSI NELLA ATTUAZIONE
    Cerca in rete un paio di siti americani che parlano di medicina tattica (non posto il link sennò mi bannano per pubblicità occulta ) e potrai aggiornarti su molte cose.
    scrivimi in posta privata la tua mail, ti manderò qualche file (in inglese) relativo alla medicina tattica.....
    BASTA BATTUTE, DEVO ESSERE SERIO IN QUESTO FORUM !!

  4. #24
    Caporale L'avatar di Law
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    mi permetto di inserirmi in questo contesto per testimoniare personalmente la mia esperienza di medicina tattica, o meglio, del corso di medicina tattica - Combat Life Saver che ho avuto la fortuna di frequentare sia in veste militare presso il 9° Rgt "Bari" a Trani, dove il corso è stato effettuato in modalità interforze (presenti bersaglieri, genio, fanteria, artiglieria, cc, san marco), e studiato sulla base del corso di tactical medic tenuto alle forze usa (ma in standard NATO, quindi ampiamente valido anche per i nostri). Molto bello, e formativo, oltre che molto, ma molto pratico. In realtà, erano presenti sia medici che infermieri che personale asa e nessuna delle tre categoria ha ritenuto ci poter fare rientrare le attività previste per questo genere di fucilieri (i combat medic) all'interno delle attività e funzioni proprie del campo chirurgico-infermieristico. Però, nemmeno loro sapevano dove mettere le mani all'inzio, nonstante anni di area critica o pronto soccorso, semplicemente per il fatto che non il campo di battaglia è una cosa, il PMA o la sala dell'ospedale è ben altro. E' stato curioso vedere le facce del medico quando dicevo..."ok, vai a prenderlo mentre io ti faccio copertura" ..... e lui...."cosa???" Una cosa è fare il bls e la RCP, altro è farlo durante una fase di comabattimento, dove devi organizzarti come puoi,e se sei medico, infermiere o combat nedic, cambia poco, le procedure sono standard e vanno eseguite come previsto. l'importante è mantenere vivo il ferito fino all'arrivo della pattuglia MEDEVAC che in stanag NATO, ha fino a SEI (6) ORE di tempo per raggiungere la zona roaa o gialla dove siete confinati...è stato fatto il recupero su striscia IED con le prese di trascinamento classiche ed improvvistae, (e sulla maledetta striscia le mine erano sonore...altrimenti sai che casino) l'intervento all0interno del bunker al buio completo per raggiungere il feriot e riconsocere al buio la ferita, (ciò con il disturbo sonoro di sirene e botte in bianco di ar70 che nella galleria di tiro fanno il loro dovere), è stata praticata la fuoriuscita dal bunker interrato con entrata difficoltosa, fangosa e resa ancora più difficile dall'utilizzo di fumogeni che diminuivano la visibilità; sono state messe a punto le tecniche di estricazione da carrarmato, VM, ACM, da paracadute impigliato agli alberi alti, da altri mezzi militari. Sono state studiate le procedure MEDEVAC in aeroposrto con la pratica al verricello, è stata organizzata una missione notturna di recupero ferito con barellaggio di circostanza e fortuna, marcia con copertura contro le altre pattuglie, raggiungimento zona ZAE con identificazione luminosa e predisposionoe alle manovre di ingresso della barella in elicottero. Ed al termine...gli esami..scritti ovviamente. Il corso è durato 7 giorni, ed è stato tenuto da personale del CMCRI (io tra gi altri) con elogi a raffica da parte degli Ufficiali presenti, dei Comandi che hanno inviato il rproèrio personale e del Comandante del Reggimento. I ragazzi hanno svolto le attività SEMPRE in assetto tattico, con giubbetto antiproiettili, kevlar ed arma in dotazione. Non tutti hanno superato la prima fase (quella di BLS E RCP) anzi, su 40 circa hanno completato il corso in 27...
    Da civile...ho lavorato cn M.S. dell'esercito USA....da sempre il migliore in Italia ed in Europa....non c'è storia. Ha creato le basi della medicina tattica di guerra. Un vero pioniere del ramo.

  5. #25
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    Caro Law, grazie della testimonianza. Sicuramente un bell'esempio di corso utile ed interessante.
    .... per i miei ragazzi: Tenente Joker!

  6. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da Law Visualizza Messaggio
    mi permetto di inserirmi in questo contesto per testimoniare personalmente la mia esperienza di medicina tattica, o meglio, del corso di medicina tattica - Combat Life Saver che ho avuto la fortuna di frequentare sia in veste militare presso il 9° Rgt "Bari" a Trani, dove il corso è stato effettuato in modalità interforze (presenti bersaglieri, genio, fanteria, artiglieria, cc, san marco), e studiato sulla base del corso di tactical medic tenuto alle forze usa (ma in standard NATO, quindi ampiamente valido anche per i nostri). Molto bello, e formativo, oltre che molto, ma molto pratico. In realtà, erano presenti sia medici che infermieri che personale asa e nessuna delle tre categoria ha ritenuto ci poter fare rientrare le attività previste per questo genere di fucilieri (i combat medic) all'interno delle attività e funzioni proprie del campo chirurgico-infermieristico. Però, nemmeno loro sapevano dove mettere le mani all'inzio, nonstante anni di area critica o pronto soccorso, semplicemente per il fatto che non il campo di battaglia è una cosa, il PMA o la sala dell'ospedale è ben altro. E' stato curioso vedere le facce del medico quando dicevo..."ok, vai a prenderlo mentre io ti faccio copertura" ..... e lui...."cosa???" Una cosa è fare il bls e la RCP, altro è farlo durante una fase di comabattimento, dove devi organizzarti come puoi,e se sei medico, infermiere o combat nedic, cambia poco, le procedure sono standard e vanno eseguite come previsto. l'importante è mantenere vivo il ferito fino all'arrivo della pattuglia MEDEVAC che in stanag NATO, ha fino a SEI (6) ORE di tempo per raggiungere la zona roaa o gialla dove siete confinati...è stato fatto il recupero su striscia IED con le prese di trascinamento classiche ed improvvistae, (e sulla maledetta striscia le mine erano sonore...altrimenti sai che casino) l'intervento all0interno del bunker al buio completo per raggiungere il feriot e riconsocere al buio la ferita, (ciò con il disturbo sonoro di sirene e botte in bianco di ar70 che nella galleria di tiro fanno il loro dovere), è stata praticata la fuoriuscita dal bunker interrato con entrata difficoltosa, fangosa e resa ancora più difficile dall'utilizzo di fumogeni che diminuivano la visibilità; sono state messe a punto le tecniche di estricazione da carrarmato, VM, ACM, da paracadute impigliato agli alberi alti, da altri mezzi militari. Sono state studiate le procedure MEDEVAC in aeroposrto con la pratica al verricello, è stata organizzata una missione notturna di recupero ferito con barellaggio di circostanza e fortuna, marcia con copertura contro le altre pattuglie, raggiungimento zona ZAE con identificazione luminosa e predisposionoe alle manovre di ingresso della barella in elicottero. Ed al termine...gli esami..scritti ovviamente. Il corso è durato 7 giorni, ed è stato tenuto da personale del CMCRI (io tra gi altri) con elogi a raffica da parte degli Ufficiali presenti, dei Comandi che hanno inviato il rproèrio personale e del Comandante del Reggimento. I ragazzi hanno svolto le attività SEMPRE in assetto tattico, con giubbetto antiproiettili, kevlar ed arma in dotazione. Non tutti hanno superato la prima fase (quella di BLS E RCP) anzi, su 40 circa hanno completato il corso in 27...
    Da civile...ho lavorato cn M.S. dell'esercito USA....da sempre il migliore in Italia ed in Europa....non c'è storia. Ha creato le basi della medicina tattica di guerra. Un vero pioniere del ramo.
    Comunque, se fossi ai vertici del CM CRI, mi batterei come un leone per far passare il concetto che la questione dei paramedici tattici devono coinvolgere il CM CRI.
    Patria e Onore.
    Ferrum Ferro Acuitur.

  7. #27
    Caporale L'avatar di Law
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    concordo con te....ti dirò....il corso in questione tenuto da istruttori CMCRI - only CMCRI mi viene da dire con un certo orgoglio - è stato "attenzionato" perchè non conforme alle librette ordinamentali.
    Queste librette dei corsi standard fantomatiche sarebbe pure ora di rimetterle a nuovo. Il problema è che fino a che a fare da istruttore ad un corso del genere ci mettono un medico di ospedlae (con tutto il rispetto sacrosanto che porto verso questa categoria), non ne usciamo fuori. A volte è come lanciare la palla al muro, rimbalza..... forse bisogna aspettare che i dinosauri si estinguano ;D

  8. #28

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    Complimenti LAW, un corso veramente ben strutturato. Aspettiamo che ora qualche SS.AA. legga il tuo post e incominci a pensare qualcosa di positivo......
    BASTA BATTUTE, DEVO ESSERE SERIO IN QUESTO FORUM !!

  9. #29

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    Ragazzi mi credete che ho i brividi! Sarà che sono troppo innamorato dell'emergenza, ma vi prego, quanto devo pagare per questi corsi!!!! voglio farli!!! per come li descrivete sono bellissimi!!! Zannabianca credimi, ho molto da imparare e anche dialogando con voi sul questo forum sto crescendo enormemente. Grazie mille!

    ---------------------Aggiornamento----------------------------

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    mi permetto di inserirmi in questo contesto per testimoniare personalmente la mia esperienza di medicina tattica, o meglio, del corso di medicina tattica - Combat Life Saver che ho avuto la fortuna di frequentare sia in veste militare presso il 9° Rgt "Bari" a Trani, dove il corso è stato effettuato in modalità interforze (presenti bersaglieri, genio, fanteria, artiglieria, cc, san marco), e studiato sulla base del corso di tactical medic tenuto alle forze usa (ma in standard NATO, quindi ampiamente valido anche per i nostri). Molto bello, e formativo, oltre che molto, ma molto pratico. In realtà, erano presenti sia medici che infermieri che personale asa e nessuna delle tre categoria ha ritenuto ci poter fare rientrare le attività previste per questo genere di fucilieri (i combat medic) all'interno delle attività e funzioni proprie del campo chirurgico-infermieristico. Però, nemmeno loro sapevano dove mettere le mani all'inzio, nonstante anni di area critica o pronto soccorso, semplicemente per il fatto che non il campo di battaglia è una cosa, il PMA o la sala dell'ospedale è ben altro. E' stato curioso vedere le facce del medico quando dicevo..."ok, vai a prenderlo mentre io ti faccio copertura" ..... e lui...."cosa???" Una cosa è fare il bls e la RCP, altro è farlo durante una fase di comabattimento, dove devi organizzarti come puoi,e se sei medico, infermiere o combat nedic, cambia poco, le procedure sono standard e vanno eseguite come previsto. l'importante è mantenere vivo il ferito fino all'arrivo della pattuglia MEDEVAC che in stanag NATO, ha fino a SEI (6) ORE di tempo per raggiungere la zona roaa o gialla dove siete confinati...è stato fatto il recupero su striscia IED con le prese di trascinamento classiche ed improvvistae, (e sulla maledetta striscia le mine erano sonore...altrimenti sai che casino) l'intervento all0interno del bunker al buio completo per raggiungere il feriot e riconsocere al buio la ferita, (ciò con il disturbo sonoro di sirene e botte in bianco di ar70 che nella galleria di tiro fanno il loro dovere), è stata praticata la fuoriuscita dal bunker interrato con entrata difficoltosa, fangosa e resa ancora più difficile dall'utilizzo di fumogeni che diminuivano la visibilità; sono state messe a punto le tecniche di estricazione da carrarmato, VM, ACM, da paracadute impigliato agli alberi alti, da altri mezzi militari. Sono state studiate le procedure MEDEVAC in aeroposrto con la pratica al verricello, è stata organizzata una missione notturna di recupero ferito con barellaggio di circostanza e fortuna, marcia con copertura contro le altre pattuglie, raggiungimento zona ZAE con identificazione luminosa e predisposionoe alle manovre di ingresso della barella in elicottero. Ed al termine...gli esami..scritti ovviamente. Il corso è durato 7 giorni, ed è stato tenuto da personale del CMCRI (io tra gi altri) con elogi a raffica da parte degli Ufficiali presenti, dei Comandi che hanno inviato il rproèrio personale e del Comandante del Reggimento. I ragazzi hanno svolto le attività SEMPRE in assetto tattico, con giubbetto antiproiettili, kevlar ed arma in dotazione. Non tutti hanno superato la prima fase (quella di BLS E RCP) anzi, su 40 circa hanno completato il corso in 27...
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    Law ti prego insegnami tutto!!! hehehe voglio farlo anche io sto corso!!!

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