Quando si presentò all' appuntamento con il giornalista Luca Telese, riguardo alll' imminente film sulla vita del bandito Vallanzasca, i si parlò dei suoi trascorsii da ex Guardia di PS:
Placido, la sua è una battaglia culturale controcorrente per riabilitare uno degli anni più discussi del secolo scorso?
“Nemmeno per sogno. Non sono un ideologo, io racconto storie ed emozioni”.
Quali?
“In primo luogo le mie: ero un ragazzo di provincia, passato per il seminario, che aveva iniziato a far politica a destra, nella Giovine Italia per rapporti di paese, e che sognava di fare l’attore, ma convinto che non ci sarebbe mai riuscito…”.
Uno che si trovava a fare il poliziotto a Roma, mentre gli studenti scendevano in piazza.
“Ecco. Arriva il vento del sessantotto, e – senza quasi accorgersene – il ragazzo del sud cambia pensiero, stile di vita, modelli di riferimento. Esce fisicamente e simbolicamente dalla caserma di Castro Pretorio e si ritrova proiettato sul palcoscenico del suo tempo: vuole essere anche lui protagonista”.
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