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Discussione: Il potere di accesso allo SDI per la Polizia locale

  1. #211
    Utente Expert Corpi Polizia Locale L'avatar di Blushield
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    Citazione Originariamente Scritto da lorevan Visualizza Messaggio
    A Roma spesso i cittadini presentano degli esposti al locale gruppo della PM per segnalare alcune situazioni di degrado in abitazioni "sospette": siccome la vigilanza sulle norme igienico-sanitarie nelle abitazioni è un'altra delle mansioni dei Vigili Urbani, questi fanno il sopralluogo, entrano (non conosco la prassi perchè non sono nè Vigile nè poliziotto) e si ritrovano un appartamento di 70 mq trasformato in un "albergo" a -10 stelle, occupato da decine di stranieri molti dei quali non in regola con il TULPS e procedono all'identificazione degli stessi e alla denuncia all'AG del proprietario dell'abitazione per i reati più idonei in qual momento, nonchè le verifiche amministrative di natura fiscale (canoni d'affitto ecc). Ergo, lo SDI è uno degli strumenti che la polizia municipale deve avere per poter svolgere in modo autonomo e serio il proprio lavoro, ma questo non vuol dire assolutamente che lo scopo della polizia municipale, ottenendo la stessa equiparazione alle forze di polizia riconosciute come tali, sia quello di rubare il lavoro alla polizia di stato e ai carabinieri!
    E posso fare tanti altri esempi, al di là dei posti di controllo di polizia stradale, per dimostrare che i Vigili Urbani devono avere gli stessi strumenti operativi di polizia, carabinieri, finanza ecc e che meritano più rispetto per il lavoro che fanno, che npn consiste nel raccogliere le pigne cadute dagli alberi...
    Un saluto
    È ciò che da anni cerchiamo di far capire, ma la strada non sarà facile nè tanto meno breve.
    Fai ciò che puoi, con ciò che hai, dove sei.
    Franklin Delano Roosevelt

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  2. #212
    Utente Expert Corpi Polizia Locale L'avatar di Blushield
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    Accesso parziale allo SDI per le Polizia Locali: è un piccolo passo avanti, ma pur sempre...un passo avanti.
    La strada si stà "aprendo": lentamente ma si stà aprendo.

    Dopo esattamente 5 anni e 5 mesi dall'approvazione del Pacchetto Sicurezza 2008, si sblocca la situazione relativa all'accesso alle informazioni contenute nel CED Interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza da parte delle Polizie Locali.
    Certo un piccolo passo avanti, ma sempre un passo avanti rispetto all'immobilità totale a cui i Comandi erano abituati sul delicato tema, tanto trattato in tutti i convegni degli ultimi vent'anni.
    La novità è rappresentata dall'avvio di "SiCom - Sicurezza in comune", un progetto teso a sperimentare nuove tecnologie e sistemi in materia di sicurezza urbana per i Comuni. L'iniziativa fa parte del Programma "Elisa" (Enti locali innovazioni di sistema), che vede capofila il Comune di Prato, ma coinvolge altri 12 comuni delle regioni del centro nord, per oltre 2 milioni di abitanti. L'obiettivo principale di SiCom è fornire ai Comandi di Polizia Locale strumenti e sistemi per operare mediante stazioni fisse, soddisfacendo le necessità legate alla gestione della sicurezza attraverso l'accesso in tempo reale alle banche dati disponibili.
    Oggi infatti gli accessi alle banche-dati dei veicoli e dei documenti è aggiornata con due/tre giorni di ritardo quando avviene tramiti i portali pubblici del Ministero dell'Interno.
    Sotto la spinta del progetto SICOM – Sicurezza in comune, il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha predisposto uno schema di regolamenti che va a modificare il DPR 378/1982, concernente le procedure di raccolta, accesso, comunicazione, correzione ed integrazione dei dati e delle informazioni registrate nel CED.
    Il Ministero dell'Interno ha chiesto un parere al Garante della Privacy a seguito delle modifiche introdotte dall'art. 8 del D.L. n° 92/2008 che prevede che il personale della Polizia Municipale in possesso della qualifica di Agente di Pubblica Sicurezza possa accedere, se addetto ai servizi di polizia stradale, oltre che allo schedario dei veicoli rubati, anche allo schedario dei documenti di identità rubati e smarriti inseriti nel CED nonché alle informazioni concernenti i permessi di soggiorno rilasciati e rinnovati.
    Altra possibilità concessa dal decreto legge 92/2008 è quella di inserire nel CED i dati delle denunce relative sempre ai veicoli e ai documenti rubati e smarriti acquisiti in modo autonomo.

    Potrà sembrare un risultato minimo, vista l'opera in materia di sicurezza stradale e urbana da parte della Polizia Locale, ma è sicuramente il primo passo di quello che era sembrato un ostacolo insormontabile. Grazie alla rete informativa telematica dell'Associazione Nazionale dei Comuni italiani e al Progetto SICOM, il cui capofila è il Comune di Prato, saranno possibili già dal prossimo gennaio per dodici Comandi i collegamenti tra gli stessi, il CED Interforze ed Ancitel anche in funzione delle indicazioni del Garante soprattutto in materia di sicurezza del trattamento dei dati.
    Nel provvedimento n° 427 del 3 ottobre 2013 il Garante esprime parere favorevole allo schema di regolamento di modifica del DPR 378/1982 pur richiamando il Ministero dell'Interno all'emanazione del Decreto Ministeriale per l'individuazione dei trattamenti non occasionali di dati effettuati in ambito di Polizia (art. 53 del Codice della Privacy).
    Nell'ambito del Progetto SiCom, così come previsto nel Piano esecutivo, sono state erogate le sessioni formative rivolte alle figure coinvolte nelle diverse fasi di gestione del Progetto: Funzionario Ufficiale Responsabile FUR), Focal Point (Ispettori di Polizia Giudiziaria), Operatori Autorizzati (OA). Gli appuntamenti formativi strutturati in due sessioni, 23 - 25 settembre (prima sessione) hanno visto la presenza dei Comuni di: Prato (Capofila del Progetto), Asti, Bari, Parma, Cesena, Siena e Verona; dal 30 settembre al 2 ottobre u.s (seconda sessione) i Comuni presenti sono stati quelli di: Venezia, Loano, Savona, Finale Ligure, Albenga e Arezzo. L'erogazione dei corsi hanno rappresentato i momenti essenziali nell'attuazione delle attività di progetto. Essi infatti, oltre a rappresentare un momento formativo e divulgativo, hanno consentito di fornire le adeguate informazioni ai soggetti coinvolti sia sullo stato di avanzamento del Progetto, sia sulle soluzioni evolutive in corso di progettazione.
    Manca solo una norma che permetta agli operatori di polizia locale di accedere anche alla banca-dati dei precedenti penali e/o di polizia, dopo aver investito nella sicurezza e nella formazione, anche con un accesso limitato o parziale nella prima fase ma che dia dignità ai 60.000 operatori presenti sul territorio nazionale.

    dott. Luigi Altamura
    Comandante del Corpo di Polizia Municipale di Verona


    FONTE: poliziamunicipale.it
    Ultima modifica di Blushield; 02-11-13 alle 17: 03
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