Pagina 1 di 8 123 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 79

Discussione: La guerra delle Falkland

  1. #1
    Soldato L'avatar di Cipe
    Data Registrazione
    Jul 2010
    Località
    Milano
    Messaggi
    25

    Predefinito La guerra delle Falkland

    Il 2 aprile 1982 l'Argentina, dopo avervi fatto sbarcare un contIngente militare,
    rivendicò il possesso della colonia britannica delle isole Falkland (Malvinas
    in spagnolo), un arcipelago dell'Atlantico distante circa 13000 km dalla Gran
    Bretagna. Il governo inglese mal digerì il sopruso e, il 5 aprile, decise di
    opporsi con le armi all'Argentina. Nel corso del breve conflitto furono impegnate
    soprattutto le forze navali e la Royal Navy subì perdite consistenti.
    In realtà, qualche giorno prima del 2 aprile i servizi segreti britannici avevano
    allertato il governo circa la possibilità di un'invasione ed esso aveva già deciso di
    inviare a sud una forza navale d'impiego. Pertanto, proprio mentre le truppe
    argentine sbarcavano nelle Falkland, i sottomarini Spartan e Splendid partivano
    dalle loro basi (rispettivamente a Gibilterra e in Scozia) e si dirigevano a sud; 4
    giorni più tardi li seguì il Conqueror.
    Nello stesso tempo la Royal Navy ordinò al comandante della squadra (13 unità) che
    stava effettuando un'esercitazione al largo del Marocco di distaccare 8 navi (2
    cacciatorpediniere della classe County, 3 cacciatorpediniere Tipo 42, 1 fregata Tipo 22 e 2 fregate polivalenti) e con esse dirigere a sud. Il 2 aprile, accompagnato da una nave rifornimento combustibile, il gruppo partì verso l'isola di Ascensione, che si trova nell'Atlantico Meridionale a poco più di metà strada fra la Gran Bretagna e le Falkiand, e che era stata prescelta come base avanzata inglese. Nel frattempo iniziavano, a ritmo serrato, i preparativi per l'approntamento delle altre navi da guerra.
    Il compito della Royal Navy era quello di trasportare gli uomini dell'Esercito
    britannico e i propri Marines sulle isole, fornirgli copertura, viveri e munizioni una
    volta sbarcati e, contemporaneamente, infliggere al nemico il massimo delle
    perdite. La forza d'impiego doveva, quindi, comprendere elementi difensivi e offen-
    sivi, disporre di navi cisterna e per trasporto munizioni,nonché requisire navi di
    linea e traghetti per trasferire,dove necessario, truppe e merci: vettovaglie, pezzi di
    ricambio e tutto ciò di cui un esercito ha bisogno per muoversi, combattere e vivere
    in un territorio distante migliala di chilometri dalla madrepatria. L'Argentina
    sperava che, data l'esigua posta in gioco (le Falkland «non valevano la nafta per
    farvi arrivare una nave da guerra»), l'Inghilterra non si sarebbe mossa; invece,
    essa aveva approntato una forza navale imponente (113 unità, tra cui 2 portaerei),
    che già il 9 aprile era in navigazione verso le Falkiand.
    Il 1° maggio il gruppo d'attacco delle portaerei entrò all'interno della Zona di
    interdizione marittima (una fascia di 200 miglia attorno alle Falkiand, che la Gran
    Bretagna aveva dichiarato tale 3 settimane prima), guidato dai cacciatorpediniere
    Tipo 42 dotati di armi difensive antiaeree a lungo raggio, cui seguivano le 2 portae-
    rei Hermes e Invincible con il loro schermo protettivo composto da unità per la
    difesa antiaerea di punto e da fregate polivalenti.
    Subito dopo l'alba, 18 V/STOL SeaHarrier si levarono in volo per dare inizio al
    conflitto:12 aerei d'attacco, decollati dalla Hermes per bombardare i campi
    d'aviazione di Stanley e di Goose Green, e 6 nella variante da caccia, partiti dalla
    Invincible per costituire lo schermo protettivo.
    Nella stessa mattina il cacciatorpediniere Glamorgan, della classe County, e le 2
    fregate Tipo 21, Alacrity e Arrow, procedendo su una direttrice lunga 12-16 km al
    largo di Stanley, bombardarono obiettivi terrestri,fino a quando la Arrow non fu
    raggiunta dal tiro delle armi di bordo di un aereo argentino e le unità si ritirarono.
    Le incursioni dei velivoli argentini contro le navi britanniche continuarono per tutto
    il giorno e si protrassero per quello seguente, ma con scarsi risultati, poiché
    effettuati da aerei di base a terra (l'attacco con velivoli della portaerei Veinticinco de
    Mayo fu, infatti, annullato per insufficienza di vento). Nel pomeriggio del 2 mag-
    gio si verificò uno degli episodi più importanti del conflitto: l'affondamento
    dell'incrociatore argentino General Belgrano, una nave (ex statunitense) che risaliva
    alla seconda guerra mondiale, ma che era stata rimodernata e armata con missili
    guidati Exocet MM-38. L'unità,con il suo schermo protettivo di 2 cacciatorpediniere,
    si trovava un po' a sud della Zona di interdizione ed era tallonata dal sottomarino
    britannico Conqueror; tuttavia, poiché il General Belgrano, nonostante la vetusta
    età, era considerato una minaccia potenziale per le portaerei inglesi, il Conqueror
    ricevette l'ordine di eliminarlo. Alle 16.00 (ora locale) il sottomarino lanciò 2
    siluri Mk8 a distanza di 1400 m e centrò l'incrociatore argentino:
    dei 1042 uomini di equipaggio, 368 persero la vita, ed erano in gran parte giovani di
    leva.
    Il colpo fu durissimo per l'Argentina perché, eccettuata la portaerei Veinticinco de
    Mayo (ex britannica Venerable), il General Belgrano era la sua più grossa
    nave da guerra e da quel giorno la flotta non uscì più dalle acque territoriali,
    delegando all'Aviazione, molto più efficiente, il compito di contrastare il nemico.
    Ovviamente, i principali obiettivi degli aerei erano la Hermes e la Invincible, protette
    dalle unità dello schermo antiaereo dotate di Sea Dart e Sea Wolf e dalle navi
    logistiche che agivano da barriera antimissilistica.
    Il quarto giorno di guerra le portaerei si trovavano in una zona a circa 180 km a
    sud-est di Stanley (manovravano in avvicinamento durante l'oscurità, per poi
    allontanarsi prima dell'alba) e, alle 11.04 (ora locale) del 4 maggio,2 Super Etendard, levatisi in volo dalla base aeronavale di Rio Grande, nella Terra del Fuoco,
    lanciarono 2 missili antinave Exocet AM-39 e si allontanarono. Circa 2
    minuti più tardi, il primo missile cadde in acqua, ma il secondo, guidato dal radar, si
    indirizzò verso lo Sheffield, un cacciatorpediniere Tipo 42 che faceva da pic-
    chetto avanzato al gruppo delle portaerei, e lo colpì, 2 m sopra la linea di
    galleggiamento, sulla fiancata di dritta, leggermente a proravia del centro.
    La testata dell'Exocet non esplose, ma il missile (che pesava quasi 500 kg e
    viaggiava alla velocità di circa 1000 km/h) risultò comunque fatale alla nave
    britannica incendiandola e uccidendo 20 uomini del suo equipaggio. Per 4 giorni lo
    scafo abbandonato dello Sheffield rimase alla deriva, poi, per tentarne il re-
    cupero, la mattina del 9 maggio la fregata Yarmouth lo prese a rimorchio; all'alba
    del giorno dopo il cacciatorpediniere affondò: era la prima nave da guerra
    britannica colata a picco dal nemico dalla seconda guerra mondiale.
    Frattanto, il contrammiraglio Woodward, comandante del gruppo d'attacco delle
    portaerei, aveva deciso di provocare gli Argentini e l'8 maggio si era avvicinato
    minacciosamente alle Falkland; l'11 maggio si verificò così l'unico contatto a fuoco
    fra unità navali del conflitto: la fregata britannica Alacrity, in missione esplorati-
    va nello stretto delle Falkland, intercettò la nave trasporto argentina Islas de los
    Estados, che trasportava 325000 ltr di benzina avio, e la distrusse a cannonate. Il
    12 maggio il cacciatorpediniere Glasgow e la fregata Brilliant furono mandati in
    avanguardia per bombardare le postazioni intorno a Stanley; iniziarono il canno-
    neggiamento di mattina, ma nel pomeriggio vennero attaccati da 4 Skyhawk
    argentini e i missili Sea Wolf della Brilliant partirono automaticamente: 2 aerei furo-
    no abbattuti, un terzo andò a cozzare contro i rottami ed esplose; il quarto riuscì a
    fuggire. Tuttavia, quando 20 minuti più tardi le 2 navi britanniche furono prese di
    mira da un'altra ondata di 4 aerei nemici, i missili Sea Dart del Glasgow
    funzionarono male e il sistema missilistico Sea Wolf della Brilliant (in realtà un'arma
    antimissile) non si attivò, sicché il Glasgow venne colpito da una bomba che
    attraversò il locale macchine senza esplodere (il fenomeno si verificava abbastanza
    di frequente, probabilmente perché i piloti argentini attaccavano al di sotto della
    quota ottimale e le armi non avevano il tempo di innescarsi).
    L'inverno australe cominciava a farsi sentire e ben presto le condizioni
    meteorologiche avrebbero impedito alla flotta di rimanere per mare, sicché da
    Londra partì l'ordine di accelerare al massimo l'occupazione delle isole. Erano stati
    presi in considerazione 8 siti per lo sbarco, denominato in codice Operazione
    Sutton ma,infine, fu scelto San Carlos, sulla costa occidentale della Falkland
    Orientale, poiché era sguarnito e relativamente ridossato. Il 19 maggio le unità da
    sbarco arrivarono nella zona di guerra; nelle 24 ore successive 2 dei battaglioni
    d'assalto trasbordarono dal transatlantico Canberra alle navi d'assalto Intrepid e
    Fearless;quindi, nell'oscurità del primo mattino del 21 maggio,12 unità trasporto
    truppe e 7 navi da guerra doppiarono capo Dolphin ed entrarono nella parte
    settentrionale dello stretto delle Falkland; dettero fondo nelle acque
    prospicienti San Carlos e trasferirono le truppe sui mezzi anfibi per quella che
    potenzialmente era la parte più pericolosa dell'operazione.
    Lo sbarco riuscì, ma alle 10.30 i trasporti e la testa di ponte britannica furono presi
    di mira da Mirage, Dagger e Skyhawk argentini nello stretto delle Falkland.
    Le navi Antrim, Ardent, Argonaut e Broadsword furono attaccate e il
    cacciatorpediniere Antrim seriamente danneggiato da una bomba che penetrò nel
    deposito missili Sea Slug, senza esplodere, e da un'altra che rimbalzò dal castello
    di prora e scoppiò nell'impatto con l'acqua. Dopo il raid i piloti argentini si
    allontanarono,ma rinnovarono l'attacco, nel pomeriggio e la prima
    nave a riportare danni fu la fregata Argonaut, colpita 2 volte da bombe: nessuna di
    esse aveva avuto tempo di innescarsi, ma una fece esplodere 2 missili Sea Cat e
    alcune munizioni, e l'altra si fermò nel locale caldaie.
    Quindi i piloti, degli Skyhawk rivolsero la loro attenzione alla fregata Ardent,
    colpendola con 9 bombe (e questa volta soltanto 2 di esse non esplosero); i
    superstiti dell'equipaggio furono recuperati dalla Yarmouth,mentre la Ardent, a
    bordo della quale era scoppiato un pauroso incendio, affondò il giorno seguente.
    L'Aviazione argentina aveva colto un bel successo, anche se nelle 2 ondate
    offensive aveva perso 13 velivoli, e nei giorni successivi continuò a effettuare 2
    incursioni aeree giornaliere, una di mattina e una di pomeriggio,sullo stretto, che
    ormai era soprannominato "vicolo delle bombe" (bomb's lane).
    Il 23 maggio la fregata Antelope fu colpita da 2 bombe che al momento non
    esplosero; purtroppo una di esse scoppiò mentre gli artificieri stavano
    tentando di neutralizzarla e innescò la testata dei missili. Per fortuna l'equipaggio
    era stato quasi tutto sbarcato quando la nave fu troncata in due dall'esplosione
    (affondò la mattina dopo). Il 25 maggio, giorno della festa nazionale argentina, il
    cacciatorpediniere britannico Coventry, in pattugliamento a 30 km a nord dello
    stretto, fu centrato da 3 bombe da 400 kg e affondò in brevissimo tempo.
    Proprio mentre il Coventry stava scomparendo fra le onde, a 200 km di distanza 2
    Super Etendard stavano lanciando missili Exocet contro il gruppo delle portae-
    rei che, come sempre, erano protette dalle unità dello schermo antiaereo e dalla
    linea delle navi mercantili che facevano da bersaglio-esca. Fu proprio un mercan-
    tile a essere colpito, l'Atlantic Conveyor, che stava trasportando elicotteri pesanti
    CH-47 Chinook e Westland Wessex di cui c'era un disperato bisogno. La testata
    dell'Exocet non esplose, ma si incendiò il suo carburante non ancora consumato e
    ciò fu sufficiente perché la nave prendesse fuoco (affondò 3 giorni dopo). Un
    altro attacco con missili aria-superficie Exocet, questa volta infruttuoso, venne
    effettuato sul gruppo delle portaerei il 30 maggio, ma fu l'ultimo perché gli Argentini
    ne avevano esaurito le scorte.
    Tuttavia, anche se senza missili, la guerra aerea continuava. L'8 giugno alcuni
    Skyhawk sorpresero le unità da sbarco Sir Tristram e Sir Galahad a Bluff Cove e
    colpirono la prima con 2 bombe: una la trapassò senza esplodere e l'altra si innescò
    in un piccolo locale che attenuò gli effetti dello scoppio. La Sir Galahad, inve-
    ce, non ebbe altrettanta fortuna poiché stava sbarcando gli uomini delle Welsh
    Guards, che erano radunati sul ponte di corridoio della nave, quando una bomba si
    infilò dal boccaporto, il suo involucro si aprì e l'esplosivo che conteneva prese
    fuoco (43 uomini persero la vita e oltre 150 furono feriti, molti in maniera grave). La
    nave affondò il 25 giugno. Benché avessero esaurito le scorte di missili lanciabili
    dagli aerei, gli Argentini disponevano ancora di qualche Exocet superficie-superficie
    e con essi effettuarono le loro ultime azioni antinave; con grande spirito di
    improvvisazione, rimossero i missili da una fregata e li portarono a Port Stanley,
    dove fu allestita una rampa su un rimorchio di automezzo. Nella notte
    del 27 maggio lanciarono 2 missili che non raggiunsero alcuna nave della linea di
    bombardamento; ma il 12 giugno colpirono vicino alla poppa il cacciatorpediniere
    Glamorgan, che aveva appena effettuato tiri di cannone in supporto a un attacco di
    fanteria su Stanley.
    L'esplosione provocò meno danni di quanto avrebbe potuto; tuttavia,13 marinai del
    Glamorgan persero la vita. L'attacco finale britannico era comunque già scattato l'11
    giugno e il 13 la fanteria e i Marines, che avevano effettuato una massiccia avanzata
    attraverso la Falkland Orientale,entrarono nella capitale, Stanley. Il 14 giugno
    l'Argentina firmò la resa, ponendo termine al conflitto. Nella guerra per mare, la
    Marina britannica aveva perso 4 navi da guerra, 2 trasporti e 103 uomini, mentre
    quella argentina aveva perduto l'incrociatore General Belgrano, 1 sommergibile, un
    certo numero di altre navi e 393 uomini.
    Ci sono sempre momenti in cui il posto del comandante non è indietro con il suo stato maggiore ma avanti con la truppa.

  2. #2
    Colonnello L'avatar di bacioch
    Data Registrazione
    Apr 2009
    Località
    Lobbi(AL)
    Messaggi
    11,236

    Predefinito

    Cipe.....è meglio che eviti per il futuro dei copia/incolla cosi spudorati...sono vietati dal regolamento ,piu'passibili di varie grane sul copyright....

    Detto questo...all epoca il sottoscritto guardava sul telegiornale quelle poche notizie che filtravano...
    e il tormentone per tutti....era se saremmo dovuti partire anche noi,in quanto ravvisabile un attacco a un membro della Nato....
    devo dire che nessuno si sentiva particolarmente ansioso di paracadutarsi sulle Falkland/Malvinas......
    per fortuna in quanto possedimento o qualcosa del genere era escluso dalle cause di intervento....

    Per gli appassionati una chicca....il cacciatorpediniere Sheffield,colpito dal missile antinave Exocet,che ebbero una formidabile pubblicita',ebbe davvero una sfortuna incredibile....
    la testata del missile non esplose(non fu l'unica),ma penetro'egualmente il sottile scafo in alluminio...nella cambusa,e il carburante residuo incendio'lo strutto usato per friggere le uova...causando la perdita dell unita'....

  3. #3
    Soldato L'avatar di Cipe
    Data Registrazione
    Jul 2010
    Località
    Milano
    Messaggi
    25

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da bacioch Visualizza Messaggio
    Cipe.....è meglio che eviti per il futuro dei copia/incolla cosi spudorati...sono vietati dal regolamento ,piu'passibili di varie grane sul copyright....

    Detto questo...all epoca il sottoscritto guardava sul telegiornale quelle poche notizie che filtravano...
    e il tormentone per tutti....era se saremmo dovuti partire anche noi,in quanto ravvisabile un attacco a un membro della Nato....
    devo dire che nessuno si sentiva particolarmente ansioso di paracadutarsi sulle Falkland/Malvinas......
    per fortuna in quanto possedimento o qualcosa del genere era escluso dalle cause di intervento....

    Per gli appassionati una chicca....il cacciatorpediniere Sheffield,colpito dal missile antinave Exocet,che ebbero una formidabile pubblicita',ebbe davvero una sfortuna incredibile....
    la testata del missile non esplose(non fu l'unica),ma penetro'egualmente il sottile scafo in alluminio...nella cambusa,e il carburante residuo incendio'lo strutto usato per friggere le uova...causando la perdita dell unita'....
    Certo che ho fatto copia incolla, io purtroppo non scrivo così bene e non ricordo a memoria tutto
    Comunque chiedo scusa, non sapevo del divieto imposto dal regolamento.
    Scafo in alluminio, una roba che non si può sentire, meno male che le cose sono cambiate!!!
    Ci sono sempre momenti in cui il posto del comandante non è indietro con il suo stato maggiore ma avanti con la truppa.

  4. #4

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Cipe Visualizza Messaggio
    Certo che ho fatto copia incolla, io purtroppo non scrivo così bene e non ricordo a memoria tutto
    Comunque chiedo scusa, non sapevo del divieto imposto dal regolamento.
    Scafo in alluminio, una roba che non si può sentire, meno male che le cose sono cambiate!!!
    Calma ragazzi: lo scafo era in acciaio e la SOVRASTRUTTURA era in lega di alluminio. E perchè sarebbe una cosa che non si può sentire? L'alluminio ha delle caratteristiche meccaniche favolose che si accoppiano benissimo (a certe condizioni) con o scafo in acciaio!
    Un po' meno bene le leghe usate allora, ma perchè avevano un alto tenore di magnesio che è un altro materiale favoloso, ma un pochino fetente per la resistenza al fuoco. Comunque di leghe di alluminio è fatta la stragrande maggioranza degli aeromobili, motoscafi veloci, missili, razzi e compagnia cantando e la favolosa testarossa (se ve la ricordate)
    Un sogno per alcuni... Un incubo per altri...(Excalibur-1980)
    Confermo i miei atti e rido dei vostri giudizi. Ed ora condannatemi!

  5. #5
    Soldato L'avatar di Cipe
    Data Registrazione
    Jul 2010
    Località
    Milano
    Messaggi
    25

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Westindias Visualizza Messaggio
    Calma ragazzi: lo scafo era in acciaio e la SOVRASTRUTTURA era in lega di alluminio. E perchè sarebbe una cosa che non si può sentire? L'alluminio ha delle caratteristiche meccaniche favolose che si accoppiano benissimo (a certe condizioni) con o scafo in acciaio!
    Un po' meno bene le leghe usate allora, ma perchè avevano un alto tenore di magnesio che è un altro materiale favoloso, ma un pochino fetente per la resistenza al fuoco. Comunque di leghe di alluminio è fatta la stragrande maggioranza degli aeromobili, motoscafi veloci, missili, razzi e compagnia cantando e la favolosa testarossa (se ve la ricordate)
    appunto, è un suicidio a mio avviso.
    Ci sono sempre momenti in cui il posto del comandante non è indietro con il suo stato maggiore ma avanti con la truppa.

  6. #6
    Soldato L'avatar di AndrewSalerno
    Data Registrazione
    Jun 2009
    Località
    Salerno
    Messaggi
    63

    Predefinito

    potete non credermi ma mio zio era un SBS che ha combatutto ...

  7. #7
    Soldato L'avatar di Cipe
    Data Registrazione
    Jul 2010
    Località
    Milano
    Messaggi
    25

    Predefinito

    special boat service.......questo vuol dire che tuo zio era un signor soldato!!!!
    Ci sono sempre momenti in cui il posto del comandante non è indietro con il suo stato maggiore ma avanti con la truppa.

  8. #8

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Cipe Visualizza Messaggio
    appunto, è un suicidio a mio avviso.
    Ma perchè? Le folkland hanno evidenziato NON la carenza strutturale delle costruzioni (i limiti dei quali erano noti e peraltro
    accettati come frutto di scelte progettuali) BENSI' quella del concetto di Damage Control.
    E' folle pensare di poter risolvere un problema di damage control con la sola azione passiva delle strutture: tanti casi hanno
    portato la perdita di navi anche totalmente in acciaio. E' la capacità dell'equipaggio di reagire al problema che salva o meno
    il bastimento: pensare di poter andare al fuoco e non venire colpiti neppure di striscio è velleitario.-
    Un sogno per alcuni... Un incubo per altri...(Excalibur-1980)
    Confermo i miei atti e rido dei vostri giudizi. Ed ora condannatemi!

  9. #9
    Colonnello L'avatar di bacioch
    Data Registrazione
    Apr 2009
    Località
    Lobbi(AL)
    Messaggi
    11,236

    Predefinito

    Sempre in tema di guerra navale,non si puo'non citare l'ultimo siluramento della storia,
    ad opera dell HMS Conqueror nei confronti dell incrociatore argentino General Belgrano....
    L'Inghilterra aveva stabilito unilateralmente una zona di operazioni di 200mg con centro le isole contese....l'incrociatore,insieme a tre caccia di scorta era tallonato dal Conqueror e poi viro'allontanandosi dalla zona di esclusione...
    Il comandante del battello era in comunicazione col comandante delle operazioni,a sua volta in contatto con Londra(poi Westindias se ha tempo ci spiega come un sottomarino in immersione nel 1982 senza comunicazioni satellitari ci riuscisse)e fu ordinato l'attacco....
    Furono lanciati 3 siluri MK8(modello standard II GM),preferiti ai piu'moderni,ma meno affidabili MK28 filoguidati/sonar attivo e 2 colpirono il bersaglio....i caccia di scorta,per la scarsa visibilita'non si accorsero di nulla e per mancanza di energia elettrica neppure fu lanciato il MayDay....
    Piu'di 300 marini argentini perirono nelle gelide acque dell Atlantico meridionale....

  10. #10

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da bacioch Visualizza Messaggio
    Sempre in tema di guerra navale,non si puo'non citare l'ultimo siluramento della storia,
    ad opera dell HMS Conqueror nei confronti dell incrociatore argentino General Belgrano....

    Piu'di 300 marini argentini perirono nelle gelide acque dell Atlantico meridionale....
    Qualcuno ti direbbe che è stato il PENULTIMO siluramento della storia (per lo meno
    di quelli accertati); come si fa a aparlare con un sottomarino in immersione? ELF o SLF:
    mica un sottomarino lanciatore può "uscire" a prendersi l'ordine di lancio?
    Non ti dico di più perchè se no dopo mi tocca ucciderti (balle, non ne so praticamente
    nulla che tu non possa trovare in giro).
    Un sogno per alcuni... Un incubo per altri...(Excalibur-1980)
    Confermo i miei atti e rido dei vostri giudizi. Ed ora condannatemi!

Pagina 1 di 8 123 ... UltimaUltima

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •