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Discussione: DECRETO LEGISLATIVO 15 marzo 2010, n. 66

  1. #71
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    Citazione Originariamente Scritto da Domenico Visualizza Messaggio
    Il R.D 484 semplicemente non lo prevedeva, ma nulla osterebbe. Il problema è che mentre la leva è sospesa per i maschi ma esistono, comunque, le liste di leva in cui vengono iscritti e quindi hanno titolo per fare il militare.

    Per le donne questo obbligo dell'iscrizione nelle liste di leva non è previsto: pertanto è questo il vero problema sull'arruolamento.

    Diverso, a mio modesto avviso, il caso in cui ad arruolarsi fosse una ragazza proveniente dai VFP1 o VFP4: in questo caso, sempre a mio modesto avviso, il CM CRI sarebbe obbligato ad arruolarle con il riconoscimento del grado conseguito.
    Mah, il fatto che non lo preveda neppure lo esclude.

    ---------------------Aggiornamento----------------------------

    Citazione Originariamente Scritto da Domenico Visualizza Messaggio
    Condivido, una occasione assolutamente persa. Se penso che i colleghi ufficiali di complemento avanzavano "automaticamente" al grado di tenente e molti di noi, pur con corsi e richiami, ancora aspettano...
    Condivido in pieno.
    Con tutto il baccano che si è fatto sul Corpo Militare, evidentemente nessuno si è preso la responsabilità di intervenire per tentare di introdurre novità.
    Patria e Onore.
    Ferrum Ferro Acuitur.

  2. #72
    Freccia 16
    Guest

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    Citazione Originariamente Scritto da Domenico Visualizza Messaggio
    Condivido, una occasione assolutamente persa. Se penso che i colleghi ufficiali di complemento avanzavano "automaticamente" al grado di tenente e molti di noi, pur con corsi e richiami, ancora aspettano...
    Non tutti Domenico, non tutti.
    L'avanzamento "automatico" da S.Ten. a Ten. a prescindere dalle aliquote per le eventuali esigenze di mobilitazione a partire dal quarto anno dal congedo è una legge prevista solo per l'Esercito e i Carabinieri.
    Aeronautica e Marina invece prevedono il solo avanzamento con le aliquote (da ricordare che AM e MM sono ferme ad aliquota anno 1999, nel senso che la promozione riguarda gli S.Ten. che hanno fatto l'AUC dal 1990 al 1994).

    ciao

  3. #73

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    in definitiva apriranno l'arruolamento nel CM CRI anche alle donne??
    BASTA BATTUTE, DEVO ESSERE SERIO IN QUESTO FORUM !!

  4. #74
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    Citazione Originariamente Scritto da ZannaBianca Visualizza Messaggio
    in definitiva apriranno l'arruolamento nel CM CRI anche alle donne??
    Tutto ciò che non è previsto dalle leggi non è né reato né può dare adito a norme attuative.
    Per cui, le donne rimarranno ancora al palo con le loro brave domandine accettate dai NAAPRO ma tenute in parcheggio, a tempo indeterminato, nel Centri di Mobilitazione.
    Patria e Onore.
    Ferrum Ferro Acuitur.

  5. #75

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    ciao Domenico, chiedo scusa se mi permetto. Il fatto, escluso il fanatismo che è presente per ogni categoria di professionisti, è che non solo la legge le chiama infermiere volontarie, ma loro stesse pretendono di esser considerate come infermiere a tutti gli effetti, sebbene così non sia a tutti gli effetti.
    Qualche mese fa sono stato incaricato di creare un progetto di formazione ed aggiornamento per le infermiere volontarie che sarebbero dovute venire nel pronto soccorso dove lavoro. Non hai idea del lavoro che ho dovuto fare per spiegare la differenza tra attività svolta con la croce rossa e attività svolta in un ospedale civile. Come tu, e per quanto ho potuto leggere la maggior parte dei colleghi che hanno partecipato al forum, sapete benissimo che da poco è stato inquadrato dallo stato la figura delle IIVV dove viene specificato che il titolo in ambito civile viene equiparato a quello di OSS con formazione complementare, mentre per tutte le attività di croce rossa posso svolgere attività infermieristica. Questo vuol dire che se queste svolgono attività in un ambito che non è PROPRIO della croce rossa, non possono svolgere attività infermieristica. La divisa non è sufficiente. Esiste poi il problema che alcune IIVV sono anche infermiere "professionali". In questo caso per poter svolgere attività infermieristica devono comunque rispettare ciò che viene descritto dalla 739/94 e dalla 42/99 che vanno ben oltre il titolo di studio, ma impongono l'iscrizione all'albo professionale.
    In definitiva credo che il problema non sia nella formazione civile dell'infermiere che è passata dal vecchio corso ad addirittura la laurea magistrale in scienze infermieristiche ed ostestriche, ma il fatto che i pionieri della professione quali le crocerossine non abbiano saputo stare al passo con l'evoluzione ed ora pretendano di continuare ad essere ciò che rappresentavano prima solo perchè istituzionalmente rappresentano quella figura. E questo per noi infermieri del CM è un problema perchè, sebbene in pronto soccorso io stia affiancando ed aggiornando IIVV, loro sono partite ad Haiti mentre io sono rimasto a casa. Tutto qua.
    A presto. Ciao ciao.

  6. #76
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    SotgiaM ma nessuno ti impedisce di andare ad Haiti, solo che non godi del richiamo con assegni. Hai ferie o ore da parte, la tua amministrazione ti concede di andarci?

    In quanto alla polemica II.VV. e infermieri/e posso capire ma sul campo - Haiti, Iraq, Afghanistan, Protezione Civile - conta spesso più ò'esperienza che il titolo di studio.

  7. #77
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    Citazione Originariamente Scritto da SotgiaM Visualizza Messaggio
    ciao Domenico, chiedo scusa se mi permetto. Il fatto, escluso il fanatismo che è presente per ogni categoria di professionisti, è che non solo la legge le chiama infermiere volontarie, ma loro stesse pretendono di esser considerate come infermiere a tutti gli effetti, sebbene così non sia a tutti gli effetti.
    Qualche mese fa sono stato incaricato di creare un progetto di formazione ed aggiornamento per le infermiere volontarie che sarebbero dovute venire nel pronto soccorso dove lavoro. Non hai idea del lavoro che ho dovuto fare per spiegare la differenza tra attività svolta con la croce rossa e attività svolta in un ospedale civile. Come tu, e per quanto ho potuto leggere la maggior parte dei colleghi che hanno partecipato al forum, sapete benissimo che da poco è stato inquadrato dallo stato la figura delle IIVV dove viene specificato che il titolo in ambito civile viene equiparato a quello di OSS con formazione complementare, mentre per tutte le attività di croce rossa posso svolgere attività infermieristica. Questo vuol dire che se queste svolgono attività in un ambito che non è PROPRIO della croce rossa, non possono svolgere attività infermieristica. La divisa non è sufficiente. Esiste poi il problema che alcune IIVV sono anche infermiere "professionali". In questo caso per poter svolgere attività infermieristica devono comunque rispettare ciò che viene descritto dalla 739/94 e dalla 42/99 che vanno ben oltre il titolo di studio, ma impongono l'iscrizione all'albo professionale.
    In definitiva credo che il problema non sia nella formazione civile dell'infermiere che è passata dal vecchio corso ad addirittura la laurea magistrale in scienze infermieristiche ed ostestriche, ma il fatto che i pionieri della professione quali le crocerossine non abbiano saputo stare al passo con l'evoluzione ed ora pretendano di continuare ad essere ciò che rappresentavano prima solo perchè istituzionalmente rappresentano quella figura. E questo per noi infermieri del CM è un problema perchè, sebbene in pronto soccorso io stia affiancando ed aggiornando IIVV, loro sono partite ad Haiti mentre io sono rimasto a casa. Tutto qua.
    A presto. Ciao ciao.
    Carissimo, questa polemica che parte dagli Infermieri professionali che inveiscono contro le benemerite sorelle crocerossine è stata già fatta recentemente ed ha impegnato a lungo le pagine di questo forum.
    Ritengo che non sia colpa delle Crocerossine se l'attuale normativa non consente ad un arruolato nel Corpo Miilitare, e che sia anche Infermiere professionale nella vita civile, di vedere riconosciuta la sua laurea.
    Già per altre questioni siamo stati tutti concordi nell'affermare che col DL66/10, il c.d. Testo unico sulle Forze Armate, si sia persa una irripetibile opportunità di aggiornare lievemente il R.D.484/36 per introdurre quegli adeguamenti in sintonia con il 2010 (riconoscimento di nuove professionalità, agganciamento con i parigrado delle FF.AA. per le tempistiche dello sviluppo della carriera, riconoscimento biunivoco del grado tra Corpi militari Ausiliari e Forze Armate, etc. etc.) mentre il Testo Unico ha recepito pari pari una normativa che, per quanto personalmente è ancora generalmente valida, è comunque ferma al 1936!
    Morale della favola, capisco che gli Infermieri professionali siano contrariati ma non vedo proprio cosa centra la crocerossina di turno che agisce in forza ad un disposto normativo voluto dal Parlamento!

    Suvvia, non siate deboli coi forti e forti coi deboli!

    E' col vostro Ordine Professionale che ve la dovere prendere poichè, evidentemente, non tutela la vostra professionalità nelle opportune sedi istituzionali, e non con le crocerossine!
    Ultima modifica di VDG; 27-08-10 alle 18: 00
    Patria e Onore.
    Ferrum Ferro Acuitur.

  8. #78

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    Ciao VDG, so che l'argomento è stato trattato molto sul forum, spero il mio intervento non abbia infastidito o annoiato qualcuno!
    Ritornando all'argomento, il mio Ordine Professionale mi tutela in ambito civile, ma non in ambito militare, tantomeno di CM!
    Ciao ciao.

    ---------------------Aggiornamento----------------------------

    Citazione Originariamente Scritto da Domenico Visualizza Messaggio
    SotgiaM ma nessuno ti impedisce di andare ad Haiti, solo che non godi del richiamo con assegni. Hai ferie o ore da parte, la tua amministrazione ti concede di andarci?

    In quanto alla polemica II.VV. e infermieri/e posso capire ma sul campo - Haiti, Iraq, Afghanistan, Protezione Civile - conta spesso più ò'esperienza che il titolo di studio.
    Ciao domenico, per come dici tu, quindi le IIVV partono perchè hanno più esperienza e vanno nelle missioni con richiamo senza assegni?

  9. #79

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    Citazione Originariamente Scritto da VDG Visualizza Messaggio
    Carissimo, questa polemica che parte dagli Infermieri professionali che inveiscono contro le benemerite sorelle crocerossine è stata già fatta recentemente ed ha impegnato a lungo le pagine di questo forum.
    Ritengo che non sia colpa delle Crocerossine se l'attuale normativa non consente ad un arruolato nel Corpo Miilitare, e che sia anche Infermiere professionale nella vita civile, di vedere riconosciuta la sua laurea.
    Già per altre questioni siamo stati tutti concordi nell'affermare che col DL66/10, il c.d. Testo unico sulle Forze Armate, si sia persa una irripetibile opportunità di aggiornare lievemente il R.D.484/36 per introdurre quegli adeguamenti in sintonia con il 2010 (riconoscimento di nuove professionalità, agganciamento con i parigrado delle FF.AA. per le tempistiche dello sviluppo della carriera, riconoscimento biunivoco del grado tra Corpi militari Ausiliari e Forze Armate, etc. etc.) mentre il Testo Unico ha recepito pari pari una normativa che, per quanto personalmente è ancora generalmente valida, è comunque ferma al 1936!
    Morale della favola, capisco che gli Infermieri professionali siano contrariati ma non vedo proprio cosa centra la crocerossina di turno che agisce in forza ad un disposto normativo voluto dal Parlamento!

    Suvvia, non siate deboli coi forti e forti coi deboli!

    E' col vostro Ordine Professionale che ve la dovere prendere poichè, evidentemente, non tutela la vostra professionalità nelle opportune sedi istituzionali, e non con le crocerossine!
    Caro VDG, Il fatto che la federazione ip.as.vi. (notare che non è stato nemmeno aggiornato il nome visto che i "professionali" non esistono da anni) non abbia fatto abbastanza per la questione IIVV è vero e infatti in questo momento i "deboli" siamo proprio noi infermieri, ma il ragionamento dell'esperienza sul campo non è sufficiente per asserire che si può fare ciò che non appartiene alla tua professionalità perchè se ragioniamo così allora perchè l'infermiere con grande esperienza e professionalità non può fare il medico? Ahi, ma quella casta non si tocca e allora nel solito italico calderone mortifichiamo tutto il resto.
    Da una parte ricordiamoci che dietro ogni atto medico sono in agguato l'imperizia, l'imprudenza e la negligenza e quindi sconfinare nell'altrui professionalità presuppone sempre una attenta riflessione in seno a questi concetti. Dall'altra che dobbiamo fare i conti con la nostra coscienza nel momento in cui, facendo qualcosa di cui non siamo "intellettualmente" pienamente padroni, cagioniamo un danno alla persona.
    Ribadisco, il Decreto 66 poteva se non altro riallineare la professione infermieristica nei vari ambiti ricompresi: solo nella CRI si mortificano gli infermieri.
    E se qualcuno mi dice ma cosa ti importa del grado e della carriera, tanto sei un volontario e fai quello per cui sei preparato gli rispondo: prova a farlo con serenità se accadesse che un tuo superiore in grado ma inferiore in professionalità ti ordinasse di fare o facesse egli stesso qualche cosa di professionalmente sbagliato.
    Allora penso che la CRI, per l'occhio di riguardo che da sempre ha nei confronti delle IIVV, dovrebbe fare a meno di altro personale di assistenza.
    Quella di noi infermieri non la vedo una questione di polemica e di invettive contro le IIVV ma di giusto riconoscimento della propria professionalità altrimenti in CRI si faccia una scelta senza mortificare i più "deboli".
    Pensate che il ruolo commissari sarebbe così saturo altrimenti? Tanto basta il diploma!
    fratribus ut vitam servares

  10. #80
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    Citazione Originariamente Scritto da GUEST Visualizza Messaggio
    Caro VDG, Il fatto che la federazione ip.as.vi. (notare che non è stato nemmeno aggiornato il nome visto che i "professionali" non esistono da anni) non abbia fatto abbastanza per la questione IIVV è vero e infatti in questo momento i "deboli" siamo proprio noi infermieri, ma il ragionamento dell'esperienza sul campo non è sufficiente per asserire che si può fare ciò che non appartiene alla tua professionalità perchè se ragioniamo così allora perchè l'infermiere con grande esperienza e professionalità non può fare il medico? Ahi, ma quella casta non si tocca e allora nel solito italico calderone mortifichiamo tutto il resto.
    Da una parte ricordiamoci che dietro ogni atto medico sono in agguato l'imperizia, l'imprudenza e la negligenza e quindi sconfinare nell'altrui professionalità presuppone sempre una attenta riflessione in seno a questi concetti. Dall'altra che dobbiamo fare i conti con la nostra coscienza nel momento in cui, facendo qualcosa di cui non siamo "intellettualmente" pienamente padroni, cagioniamo un danno alla persona.
    Ribadisco, il Decreto 66 poteva se non altro riallineare la professione infermieristica nei vari ambiti ricompresi: solo nella CRI si mortificano gli infermieri.
    E se qualcuno mi dice ma cosa ti importa del grado e della carriera, tanto sei un volontario e fai quello per cui sei preparato gli rispondo: prova a farlo con serenità se accadesse che un tuo superiore in grado ma inferiore in professionalità ti ordinasse di fare o facesse egli stesso qualche cosa di professionalmente sbagliato.
    Allora penso che la CRI, per l'occhio di riguardo che da sempre ha nei confronti delle IIVV, dovrebbe fare a meno di altro personale di assistenza.
    Quella di noi infermieri non la vedo una questione di polemica e di invettive contro le IIVV ma di giusto riconoscimento della propria professionalità altrimenti in CRI si faccia una scelta senza mortificare i più "deboli".
    Pensate che il ruolo commissari sarebbe così saturo altrimenti? Tanto basta il diploma!
    Sono daccordo con te che che con il DL66/10 si è persa un'enorme occasione per introdurre e far riconoscere tante professionalità che sono mortificate dall'anonimato del ruolo commissario.
    Parlo di avvocati, ingegneri, infermieri, geometri, etc. etc.
    L'errore è di pensare ad un corpo sanitario, come è effettivamente il CM CRI, sia necessitante solo di professionalità sanitarie o logistiche.
    L'errore è ancora più grave per quanto riguarda il non aver riconosciuto gli infermieri professionali, visto che di professione sanitaria si tratta.
    Patria e Onore.
    Ferrum Ferro Acuitur.

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