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Discussione: DECRETO LEGISLATIVO 15 marzo 2010, n. 66

  1. #11

    Wink

    Quoto in parte entrambi, ma vorrei chiarire, secondo me, dov'è il punto.
    Ben vengano i riconoscimenti di CFU ma attenzione con quali criteri. Le Università hanno oggigiorno una sufficiente autonomia legislativa per rendere questi riconoscimenti molto discrezionali (così ognuno riconosce quello che vuole e come vuole, alla faccia della perequazione nelle istituzioni pubbliche) e tanta fame di soldi (le facoltà di medicina e chirurgia ad esempio sono rette dalle tasse delle professioni sanitarie, i corsi di laurea in medicina e odonto sono una minima parte, specialità comprese che sono anche stipendiate!). Ogni gruppo professionale secondario poi, cerca sempre di rosicchiare qualcosa e il legislatore tende di conseguenza ad amalgamare sempre tutto nei compartoni con promozioni sul campo e professioni a forma di mattoncini lego (vedasi gli ausiliari, poi specializzati, poi ota, poi oss, poi oss specializzati, e tra non molto ricompariranno i generici e via con nuove sanatorie di vecchia memoria). Ripeto, la dirigenza non si tocca mai ma tutto il resto è sepre oggetto di rimpasti. Per quanto riguarda le IIVV CRI, può essere onesto attribuire loro crediti sufficienti per l'iscrizione al secondo anno del corso di laurea in infermieristica. Io stesso a suo tempo ho avuto l'iscrizione al terzo anno con il diploma triennale delle regionali, ma nessuna laurea ope legis, ho fatto tutti gli esami del terzo anno, tesi compresa e senza sconti per quanto riguarda il titolo di studio base per accedere all'università: il diploma quinquennale di scuola media superiore. Altrimenti tutti, avrebbero accesso portando ognuno a valutare l'esperienza lavorativa professionalizzante e così, permettetemi una puntina di ironia, avremo i maniscalchi laureati e siccome in Italia tutte le lauree danno il titolo di dottore ...
    fratribus ut vitam servares

  2. #12

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    Cari Domenico e VDG, prima di fare gli avvocati del diavolo ( nel senso che il diavolo in questione ha il velo come le suore), bisogna sapere cos'è un infermiere e di cosa si occupa, non crederete che il suo lavoro si risolva nel somministrare 2 compresse e qualche iniezione piuttosto che applicare un cerotto qua e là?
    Queste IIVV nel loro campo saranno anche brave, non lo metto in dubbio, ma peccato che il loro ambito d'applicazione è ristretto solo all'emergenza, se vogliamo dirla tutta, in ambito militare come prevalenza, bisogna vedere se sanno pianificare un'assistenza infermieristica, valutare bisogni globali dell'individuo sia sano, che malato, queste cose non c'entrano niente con la manualità, ma sono frutto di studi fatti a priori.
    Per quanto concerne il titolo di dottore stai tranquillo, per esser così chiamati necessita la laurea specialistica, se ti interessa saperlo ci sono dei colleghi che dopo aver conseguito il diploma "vecchia maniera" si sono adoperati per convertirlo in laurea triennale in s. inf.che, ma c'è anche chi si è spinto oltre e ha conseguito la laurea specialistica, a questi a buon diritto chiameremo "dottore".
    Seguendo il tuo discorso, allora, anche i vecchi "generici" potevano aspirare ad essere infermieri professionali, come ci chiamavamo allora, tanto avevano già acquisito l'esperienza necessaria sul campo.
    Domenico, chi ha detto che chi già laureato deve rinnovare la propria laurea con il nuovo ordinamento, l'hai detto tu.
    VDG, il problema delle IIVV è che nei loro 2 anni, le matere che studiano sono orientate alla medicina di urgenza, di infermieristico non studiano nulla, se non certi aspetti manuali, in realtà loro sono parificate a infermieri generici o se preferisci aiuto infermieri (veri).
    Ultima modifica di orzocco; 23-06-10 alle 16: 31
    C.I.S.O.M
    "Tuitio fidei et obsequium pauperum"

  3. #13
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    Assistenza

    Le Infermiere Volontarie della C.R.I. sono impiegate quotidianamente in molteplici attività Assistenziali e Socio Sanitarie quali ad esempio:


    * Assistenza al malato e anziano in famiglia;
    * Assistenza alla madre e al bambino;
    * Assistenza alle donne mastectomizzate;
    * Assistenza psicologica ai familiari delle vittime di disastri aerei;
    * Assistenza a sanitaria e psicologica agli extracomunitari;
    * Assistenza sanitaria e psicologica in tragici eventi (terremoti, alluvioni etc.);
    * Assistenza sanitaria in ambulatori C.R.I. o di Forze Armate;
    * O.P.S.A. (Operatore Polivalente Salvataggio In Acqua);
    * Unita' Cinofile;
    * S.M.T.S. (Soccorso Con Mezzi E Tecniche Speciali);
    * Truccatore per simulazione incidenti;

    Attività di addestramento

    L'evolversi del Corpo delle Infermiere Volontarie in parallelo con le normative vigenti e con le esigenze di funzionamento degli Ispettorati promuove la continua formazione delle Infermiere Volontarie in specifiche tecniche / pratiche come ad esempio:

    * Formazione quadri;
    * Formazione amministrativa;
    * Formazione uso pc e relativi pacchetti applicativi;
    * Formazione per la comunicazione e rapporti con i media;
    * Formazione in lingue estere (inglese di base)
    * Formazione socio psicologica;
    * Formazione cerimoniale e uso dell'uniforme (FF.AA.);
    * Formazione SAR;
    * Ottimizzazione del personale anche attraverso la formazione individuale privata;
    * Formazione emergenza;

    Legge n°. 108 del 3 Agosto 2009 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n°. 181 del 6 Agosto 2009

    Art. 3 - Disposizioni in materia di personale:

    * comma 10. Il personale in possesso del diploma di Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana, di cui all'articolo 31 del Regolamento di cui al Regio Decreto 12 maggio 1942, n. 918, equivalente all'attestato di qualifica di operatore socio-sanitario specializzato, esclusivamente nell'ambito dei servizi resi, nell'assolvimento dei compiti propri, per le Forze Armate e la Croce Rossa Italiana, è abilitato a prestare servizio di emergenza e assistenza sanitaria con le funzioni e attività proprie della professione infermieristica.

  4. #14

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    A parte che ci stiamo spostando dall'oggetto della discussione, decreto 66, al profilo dell'infermiere che nulla centra, ricordo che i passaggi della carrira scolastica degli infermieri del nostro tempo sono i seguentì:

    1. Infermiere generico 1 anno di corso fino al 1976 o 77
    2. Infermiere professionale 2 anni fino al 1976
    3. Infermiere professionale 3 anni fino al 1991
    4. Infermiere 3 anni di diploma universitario dal 1993
    5. Dottore in infermieristica, infermiere, 3 anni per la laurea breve o triennale che dir si voglia
    6. Dottore specialista in scienze infermieristiche, 2 anni oltre alla laurea triennale
    7. Dottore di ricerca in scienze infermieristiche, 4 anni di dottorato dopo la laurea specialistica. Previsto ma mai attivato.
    8. Esistono poi i master di primo livello per i laureati triennali, e quelli di secondo livello per chi possiede la specialistica.

    Ma tutto questo già lo sapete.
    Semmai dovremmo prendere in esame e quindi confrontare nell'ambito delle FFAA l'iter formativo e di studi dei marescialli infermieri con quello delle IIVV della CRI.
    Fin dai tempi degli infermieri generici le FFAA formano i propri infermieri seguendo l'iter di studi dell'ambito civile ( vedasi ad esempio l'art 10 della LEGGE 25 FEBBRAIO 1971), sia presso le proprie strutture (vedi ad esempio il Policlinico Militare di Roma), che quelle Civili o della Croce Rossa (in passato). Ai miei tempi i corsi per i sottufficiali infermieri si facevano a Bologna presso l'USL 27 Ospedale Maggiore o presso la scuola della CRI appoggiata al S. Orsola Malpighi. Poi si è contratto tutto presso la sola sede del Celio di Roma e Bologna è stata abbandonata.
    Ho quindi lavorato con sorelle molto preparate, ma erano o erano state tutte infermiere in ambito civile.
    Comunque esse acquisiscono la qualifica di OSSS che tutt'al più può essere paragonabile ai vecchi infermieri generici, e difatti quella è l'intenzione del legislatore.
    A mio parere la legge 108/2009 è un regalino alle sorelle, ma c'è mancato poco che non fosse un regalone. Infatti, non fosse stato per la protesta dei collegi IPASVI, sarebbero state abilitate a svolgere i "compiti propri della professione infermieristica" in ogni ambito. Mi lascia comunque perplesso che si dichiari "per la Croce Rossa Italiana", affermazione dal significato molto poco chiaro che lascia aperte tutte le strade.
    Certo che questo crea in ambito FFAA una certa sperequazione tra i marescialli e le IIVV.
    Ricordiamoci che in ogni caso anche se sono inquadrate nei ranghi del ruolo direttivo e portano delle stellette come gli ufficiali, non lo sono e operativamente dipendono dagli infermieri militari, marescialli, quando con essi collaborano. In passato, quando ero in servizio nella sanità militare, non ho mai visto crocerossine andare oltre le proprie possibilità ovvero invadere la professione infermieristica, un po' perchè non glielo permettevamo noi sottufficiali e un po' perchè se non erano veramente infermiere comunque non erano in grado di farlo.
    Ultima modifica di GUEST; 23-06-10 alle 19: 25
    fratribus ut vitam servares

  5. #15
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    ................ cut .............
    In passato, quando ero in servizio nella sanità militare, non ho mai visto crocerossine andare oltre le proprie possibilità ovvero invadere la professione infermieristica, un po' perchè non glielo permettevamo noi sottufficiali e un po' perchè se non erano veramente infermiere comunque non erano in grado di farlo.
    Prima di replicare voglio complimentarmi con tutti voi per il tono pacato e sinceramente costruttivo della discussione (non avendo alcuna precedente conoscenza del mondo infermieristico, nè di quello relativo alle Sorelle II.VV., sto imparando tantissimo!).

    Venendo allo specifico, ho ripetuto l'ultima parte dell'intervento di Guest perchè mi sembra che centri il nocciolo del problema.
    Le cose si fanno quando si sanno fare (e, ovviamente, quando se ne hanno i requisiti di legge).

    Dunque se le Sorelle hanno una piccola base teorica ma molta manualità per gli interventi di emergenza, è pur sempre meglio che non avere nessun bagaglio culturare e pratico !
    La questione, devo insistere, è su come verranno concessi i crediti formativi e cioè in quali materie e, materia per materia, in che misura.
    A me parrebbe ovvio che non avranno CFU in quelle materie ove, come dice Orzocco, non hanno né preparazione teorica né pratica (Orzocco, tra le altre cose, riferiva della gestione del malato o qualcosa di simile).
    Parrebbe altrettanto ovvio che ricevano CFU nella medicina di urgenza e in tutte quelle materie ove si preparano nel loro corso biennale e nelle quali, probabilmente, sono più brave di un laureando in Scienze Infermieristiche.
    Che poi in tutto questo si innesta il problema dell'autonomia degli Atenei per cui una Università potrà dare più CFU in una tale materia mentre un'altra in una disciplina diversa è, secondo me, cosa secondaria.
    In ogni caso, per andare avanti, dovranno dimostrare di conoscere le materie per le quali hanno avuto "sconti".
    La mia esperienza è sempre stata quella di constatare che chi si portava dietro lacune derivanti da esami superati fortunosamente o per possibili raccomandazioni, poi scontava il "regalo" avuto dalla fortuna o dal papà amico del Professore in esami più a valle.
    Nonostante l'esame non fosse di italiano, non posso non ricordare un collega che fu bocciato perchè aveva sbagliato un paio di forme verbali né altri che venivano falcidiati perchè dimentichi di cose in programma di esami a monte.
    Ma forse erano altri tempi.
    Ultima modifica di VDG; 23-06-10 alle 23: 20
    Patria e Onore.
    Ferrum Ferro Acuitur.

  6. #16

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    Domenico, mi hai risposto non dicendomi niente.
    Che tipo di asstenza fanno le IIVV, non certo di tipo infermieristico professionale, è un mischione di compiti di varie professioni, anche proprie dello psicologo, ma tutte a livello empirico, a livello professionale come si suol dire....fuffa.
    Il tuo discorso è puramente di campanile, visto che appartieni alla stessa associazione dove militano anche le IIVV. VDG noi infermieri ci occupiamo anche delle persone sane, non solo in condizione di malattia, da qui si evince che della nostra professione sia tu che Domenico poco conoscete, senza offesa naturalmente.
    Un saluto.
    C.I.S.O.M
    "Tuitio fidei et obsequium pauperum"

  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da orzocco Visualizza Messaggio
    Domenico, mi hai risposto non dicendomi niente.
    Che tipo di asstenza fanno le IIVV, non certo di tipo infermieristico professionale, è un mischione di compiti di varie professioni, anche proprie dello psicologo, ma tutte a livello empirico, a livello professionale come si suol dire....fuffa.
    Il tuo discorso è puramente di campanile, visto che appartieni alla stessa associazione dove militano anche le IIVV. VDG noi infermieri ci occupiamo anche delle persone sane, non solo in condizione di malattia, da qui si evince che della nostra professione sia tu che Domenico poco conoscete, senza offesa naturalmente.
    Un saluto.
    Orzocco, non serve che tu deduca la mia ignoranza sul mondo infermieristico.
    Basta semplicemente leggere i miei post e come ho detto nel mio precedente in modo più che chiaro, non conosco nulla sia della formazione che ricevono le II.VV. sia di quella che ricevono gli Infermieri Professionali.
    Le mie riflessioni non erano nel merito spicciolo e tecnico delle varie materie che hai studiato, come se io volessi stabilire qui l'entità dei CFU da riconoscere nelle varie materie di Scienze Infermieristiche, ma di principio e portata generale.

    Lo ripeto, se una persona può dimostrare che nello studio dell'alfabeto conosce già la teoria della lettera "A" o la pratica della sua dizione, allora è inutile fargli ristudiare la cosa.
    Patria e Onore.
    Ferrum Ferro Acuitur.

  8. #18

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    In ambito militare non è così scontato.
    Una volta (non sono aggiornato) chi accedeva all'Accademia di Sanità di Firenze, anche se aveva fatto esami per lo stesso corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, perdeva tutta la carriera scolastica e ripartiva da zero: non veniva riconosciuto nemmeno un esame. Eppure ...
    Così per gli infermieri nell'EI: se hai già fatto esmi al Corso di Laurea per Infermieristica e ti arruoli al corso marescialli, se non erro, ripeti tutto daccapo. Eppure ...
    fratribus ut vitam servares

  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da GUEST Visualizza Messaggio
    .... Ricordiamoci poi che per accedere all'Università serve comunque un diploma di scuola media superiore. .....
    Per dovere di cronaca ricordo che per poter accedere ai corsi II.VV. CRI è necessario il possesso almeno del diploma di scuola media superiore quinquennale, quindi tutte le II.VV. sono diplomate.

  10. #20

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    Citazione Originariamente Scritto da osidio Visualizza Messaggio
    Per dovere di cronaca ricordo che per poter accedere ai corsi II.VV. CRI è necessario il possesso almeno del diploma di scuola media superiore quinquennale, quindi tutte le II.VV. sono diplomate.
    E quindi? Chi ha mai messo in dubbio il grado di scolarità delle IIVV? Tante altre categorie hanno il diploma e allora?
    O vorresti dire che siccome sono diplomate, di diritto gli spetta il riconoscimento del titolo dii infermiere, a chi infermiere non è, a parte quelle che sono diplomate/laureate all'infuori del contesto della CRI.
    C.I.S.O.M
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