Alfano: "Creati 2.223 nuovi posti"
Fonte: tgcom.it
Il piano carceri del governo per far fronte all'emergenza sovraffollamento "va avanti". Lo ha reso noto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano alla festa della Polizia penitenziaria. Sino ad oggi, attraverso la ristrutturazione di padiglioni preesistenti e l'edificazione di nuovi penitenziari, ha aggiunto il Guardasigilli, "sono stati creati 2.223 nuovi posti detentivi" dal giugno 2008.
Carceri, "piano governo va avanti"
Il ministro ha ricordato che nelle carceri italiane è stato dichiarato lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2010 e che dallo scorso febbraio il capo del Dap, Franco Ionta, è stato nominato commissario straordinario. Inoltre Alfano ha fatto sapere che il piano per la costruzione di nuovi penitenziari e per l'adeguamento e il potenziamento dei vecchi istituti, gli è stato consegnato recentemente da Ionta e "dopo l'approvazione del comitato di sorveglianza potremmo immediatamente partire".
Accanto alla realizzazione di nuovi posti detentivi, a corollario del piano, è prevista l'approvazione di alcune norme di accompagnamento attualmente in discussione in Parlamento. Inoltre "è prevista l'assunzione straordinaria di 2mila agenti di Polizia penitenziaria, reclutamente necessario a rendere funzionali e funzionanti nuovi padiglioni e istituti".
Inversione trend, -17% ingressi detenuti nel 2009
Si sta invertendo il trend degli ingressi nelle sovraffollate carceri italiane. Lo ha sottolineato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano rilevando "un'importante inversione di tendenza", tanto che il trend di crescita annuale rispetto al 2008 "si è ridotto del 17% nel 2009 e, dato numericamente ancora più significativo, del 62% nel 2010". In altre parole, aggiunge Alfano statistiche alla mano, "se nel maggio 2009 la popolazione detenuta era cresciuta, rispetto al 2008, di 8.797 unità e tra il 2007 e il 2008 di 10.670 unità, la crescita complessiva tra il maggio 2009 e oggi è di 4.051 detenuti".
I detenuti stranieri nelle carceri sono il 37% del totale, così "attestandosi sulle stime degli anni precedenti". I detenuti in attesa di giudizio definitivo, rileva ancora il ministro, "sono il 44% (di cui il 21% in attesa di sentenza di primo grado); quelli già condannati con sentenza passata in giudicato il 53%; gli internati il 3%".
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