Originariamente Scritto da
AnnaFlauto
Il mio oculista ha sempre cercato di non aumentare la progressione delle lenti dei miei occhiali, per evitare che l'occhio, parole sue, si "impigrisse" e una volta stabilizzato sulla nuova lente con correzione più forte continuasse nella perdita di vista.
Una persona sicuramente lungimirante, che ha posto rimedio ad errori di oculisti incontrati in tenera età che, invece, pur di visitarmi ogni 4 mesi ed intascare i soldi dei miei genitori, non hanno esitato a prescrivere correzioni visive molto forti ad una bambina di sei anni che, a lungo andare, è divenuta dipendendente dalle lenti a tempiali anche soltanto per alzarsi dal letto la mattina.
Tuttavia, la consapevolezza che una miopia di 8 diottrie per occhio non avrebbe mai potuto recedere con il semplice riposo e lo sforzo degli occhi per insegnar loro a distinguere ciò che non riuscivano a mettere a fuoco, ha portato all'ormai necessario intervento, effettuato da tre anni.
Se avessi incontrato il mio attuale oculista da bambina avrei potuto evitare l'intervento e i miei occhi non avrebbero mai perso tutte quelle diottrie? O forse il mio occhio era nato malato e, quindi, predestinato a divenire miope?
Non lo so, nè mi interessa saperlo. Ora sto bene e posso fare concorsi nelle forze armate che un tempo mi erano preclusi.
Sicuramente hanno ragione entrambi gli schieramenti, chi ritiene che l'intervento sia l'unica soluzione accettabile e chi preferisce tentare altre vie. L'unica risposta certa è che la decisione spetta sempre e comunque a chi è malato, perché la miopia è una malattia, e qualunque sia la sua scelta non è mai fatta a cuor leggero e viene sempre affrontata con un minimo di apprensione.
Ho detto ciò che pensavo a riguardo, riportando anche la mia esperienza personale, perché mi sembra sciocco che persone intelligenti perdano il loro tempo in un dibattito sterile e senza risultato.
Ognuno fa le proprie scelte, spero dopo essersi bene informato ed aver ponderato le varie opportunità.
Io accolgo l'opinione di chi rigetta l'intervento di rifrazione, ascoltando le sue opinioni, se vuole gli espongo le mie a favore dell'intervento stesso, non demonizzandolo, nè aggredendolo, e, confidando di essere in un mondo di adulti, penso sempre che le nostre opinioni, se pur lontanissime, possano lievemente cozzare l'una contro l'altra, andandosi a posare vicine e lì coesistere.
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