38. Voi avete udito che fu detto: Occhio per occhio, e dente per dente.
Il nostro Signore prende ora a considerare l'interpretazione data dai Farisei alla legge del taglione, quale essa si trova nel codice civile e criminale degli Ebrei, per dimostrare, una volta ancora, quanto i loro insegnamenti differiscono dai suoi. La legge del taglione era applicata fra gli Israeliti col massimo rigore, e probabilmente diventava spesso il pretesto delle più barbare ingiustizie, come accade tuttora fra i Beduini del deserto. Perciò conveniva, per, amore dell'ordine e dell'umanità, trasferire nelle mani di giudici responsabili, il diritto che ognuno reclamava di farsi giustizia da se. La legge scritta nel codice civile Esodo 21:22-26; Levitico 24:19-21; Deuteronomio 19:21, non differiva probabilmente in nulla dalla legge orale che era in vigore dal diluvio in poi; perché la barbarie del popolo era tale, in quel tempo, che sarebbe stato pericoloso di modificarla; ma come la lettera di divorzio stabilita da Mosè era destinata a modificare un sistema di prostituzione praticato sotto il nome di matrimonio. così il diritto di applicare la legge del taglione, trasferito, dagli individui ai magistrati pubblici, era un gran passo nella via del progresso e della civiltà. Siffatta legge, o fosse osservata alla lettera, o applicata più liberalmente seguendone solo lo spirito, certo come regola legale non è ingiusta. Certo è che Cristo non biasima l'applicazione di quella legge dai magistrati, e non la revoca. Gli «anziani» non pertanto, coi loro commenti, ne avevano pervertito il senso, in modo da far tornare precisamente quella pratica ch'essa era intesa a proibire. Invece di restringere l'esercizio di questa legge ai magistrati, essi la estesero agli individui, concedendo loro il diritto di farsi giustizia da se. Contro questo inveisce il nostro Signore.
39 39. Ma io vi dico: Non contrastate al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l'altra.
La medesima parola greca tradotta maligno, nel vers. 37, qui viene tradotta male, e può infatti significare o la mala azione neutro o l'uomo malvagio che la compie masc. Stando al contesto ove si tratta di uomini malvagi è da preferire quest'ultimo senso. Gesù dà il suo comando, non in opposizione alla lex talionis, ma all'abuso che se ne faceva nelle vendette personali. Qui si domanda: il dovere ingiunto in questo versetto è egli di non resistere affatto, in qualunque caso di oppressione e d'ingiuria? Dalla soluzione di questo dubbio dipende l'interpretazione dei tre versetti seguenti, che sono relativi a casi del medesimo genere, e richiedono l'applicazione della regola stessa, e del medesimo spirito. I letteralisti propugnano l'adempimento puntuale di siffatta ingiunzione; ma il contegno, per quanto longanime e dignitoso, del nostro Signore stesso, quando fu crudelmente percosso con una guanciata Giovanni 18:22, è il miglior commento a queste parole, poich'egli non presentò l'altra guancia. Il principio generale di «non contrastare al malvagio non deve intendersi in un senso troppo ristretto», poiché, spinto tropp'oltre, conforterebbe i malvagi, e metterebbe in pericolo l'ordine sociale. Gesù non volle dire che noi dobbiamo lasciar macellare le nostre famiglie, o farci massacrare noi medesimi, senza opporre veruna resistenza. Non esiste religione alcuna, naturale o rivelata che sia, la quale abbia mai insegnato, o possa insegnare, una simile dottrina. Conviene spiegare questo versetto seguendo la regola d'interpretazione che abbiamo applicata ai vers. Matteo 5:29-30, dove il linguaggio è anche più energico e paradossale Siccome nessun uomo di mente sana ha mai inteso, che i versetti 29 e 30 imponessero al peccatore il dovere di tagliarsi la mano, o di cavarsi l'occhio, appena che l'uno o l'altro fosse divenuto strumento di peccato, così nessun uomo di mente sana può insistere sulla interpretazione letterale del presente passo. Così non l'intese Paolo; anzi egli fece valere i suoi diritti di cittadino romano Atti 16:36-39;22:24-25;23:3. L'idea indicata in queste energiche parole è che, ricevendo un'offesa, non dobbiamo già chiederne un'altra, ma nel caso che ci fosse recata, star preparati a sopportarla pazientemente, e senza vendicarci. Se alcuno obbietta che questa interpretazione restringe arbitrariamente un precetto che ha forma generale, mettendo innanzi una applicazione speciale, noi rispondiamo, che l'intenzione del nostro Signore, in questo versetto, fu precisamente di modificare, o di restringere la lex talionis, citata nel versetto precedente, dal quale esso non deve essere mai separato.
40 40. E a chi vuoi litigar ecco, e torti la tunica, lasciagli anche il mantello.
In Luca 6:29, l'ordine della spogliazione è invertito, e sembra infatti che, dei due vestiti, il primo ad essere strappato dal corpo dovrebbe essere il mantello, poi la tunica. La lezione che il nostro Signore dà in questo versetto, è stata già spiegata nelle osservazioni sul vers. 39. Piuttosto che cedere allo spirito di vendetta sii pronto a sopportare, non solo gli scapiti personali, ma eziandio i torti legali litigare, si riferisce alle corti legali, ed alle sentenze da loro pronunziate. La tunica era un vestito di sotto, come lo portano ancora sopra la camicia gli orientali. Il mantello è la sopravveste o cappotto, con larghe maniche, ch'essi indossano sopra la tunica, andando fuori, e nella fredda stagione, anche per casa. Spesso era per i poveri la sola coperta durante la notte, per cui nella legge mosaica, fu ordinato che, se veniva dato in pegno, la sera fosse reso al suo possessore Esodo 22:26-27. Il caso qui supposto dal nostro Signore, doveva produrre un grande effetto sopra un uditorio di Ebrei. Egli insegnava che, sebbene la legge di Mosè proibisse al creditore di ritenere il mantello del debitore durante la notte, questi però, piuttosto che litigare, si lasciasse prendere anche la tunica, onde non eccitare l'odio nel cuore del suo avversario. Tale ingiunzione del nostro Signore, condanna indubitatamente molti litigi difensivi, i quali sembrano provenire da un semplice sentimento di giustizia, ma in realtà provengono da uno spirito di vendetta.
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