Pagina 23 di 23 PrimaPrima ... 13212223
Risultati da 221 a 230 di 230

Discussione: 8 settembre

  1. #221
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Quale "Paese Italia " post Risorgimento ?..
    Appena poco prima il buon Klemens von Metternich che di queste cose se ne intedeva, aveva detto
    "L'Italia è solo una espressione geografica".
    E non penso si sbagliasse poi di molto.
    L'italia uscita dal risorgimento era solo una espansione del Regno di Sardegna a tutto lo stivale.
    Si è cercato di fare un Italia che esisteva solo sulla carta.

  2. #222
    Wiseman
    Guest

    Predefinito

    Appunto: "si è cercato di fare". Fatta l'Italia, bisognava fare gli italiani (non ricordo più a fu Cavour o d'Azeglio a farcelo notare). Non ci si è riusciti, siamo ancora ai piedi della salita. E la badogliata dell'8 settembre, la fuga del re (minuscolo), quella dello stato maggiore, il caos che ne è seguito, non possono non avere influito.

  3. #223
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    D'Azeglio.
    Voglio dire che l'8 settembre ha solo fatto crollare per terra un "castello di carta", una cosa fittizia e fatta male.
    Ha fatto molto meglio la televisione.
    Quella dei primi anni, degli anni 60', del maestro Manzi che dava lezioni di lingua italiana a tutti.

  4. #224
    Wiseman
    Guest

    Predefinito

    Il primo castello è crollato, il secondo (quello televisivo anni '60) ha esaurito il suo corso, oggi non c'è nulla di valido che ne prosegua l'opera. Fin qui, d'accordo
    Che il caos istituzionale del dopo armistizio non ambita avuto, ed abbia ancora, influenza su come la coscienza collettiva abbia reagito è un'ipotesi buona come la sua contraria, sino a che non avremmo approfondito l'argomento.
    Tutto qui.

  5. #225
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Approfonditelo pure.

  6. #226
    quantico
    Guest

    Predefinito

    Ringrazio Vegepat e Wiseman per gli spunti che possiamo approfondire tutti insieme, impegnandomi nel contempo di essere meno sintetico di quanto ho fatto una settimana fa.

    Potremmo partire da questo?

    -"Di fronte al collasso delle strutture statali successivo all'8 settembre, la gran parte della popolazione - militari e civili - reagì cercando sostegno e protezione nei legami familiari e nelle reti elementari di solidarietà basate sulle relazioni interpersonali. Reagì, cioè, facendo ricorso a legami e sentimenti di tipo orizzontale, che scontavano l'assenza o marginalità del rapporto verticale con le strutture - amministrative e simboliche - dello Stato."-

    Prima, durante e dopo l'8 settembre la maggior parte delle nostre famiglie avevano un famigliare che indossava la divisa ed era impegnato al fronte. La fuga del Re e il messaggio (registrato) con cui il Capo di Governo informava 600.000 militari italiani della resa incondizionata, da qui in poi alla mercè di ex alleati e ex nemici, come può essere vista da loro stessi e dai milioni di italiani a casa?

    Come si può credere che nasca una sorta di coscienza nazionale da un abbandono simile? Nel ricordare l'8 settembre e quello che ha comportato e comporta ancora oggi per la nazione, io penso che sia limitativo ricordare i repubblichini e i partigiani; ci sono centinaia di migliaia di IMI - Internati militari italiani - che sono letteralmente marciti per colpa di un re e di un Badoglio che hanno tradito tutto e tutti e per di più dimenticati fino a pochi anni fa.

    E, comprensibilmente, come è possibile pensare che tutti loro siano cresciuti con rispetto verso le Istituzioni, civili e militari che siano? Come hanno educato i propri figli? E la mancanza di un sentimento verso il Paese, istituzionale e/o simbolico che sia, non ha forse accresciuto la tendenza a favorire i legami di tipo orizzontali - proprio come ha scritto l'editorialista del Corriere - favorendo raccomandazioni, nepotismo, clientelismo per una sfiducia (giustificata) verso le Istituzioni, pronte ad abbandonare i propri figli nel momento più tragico?
    Ultima modifica di quantico; 15-09-13 alle 21: 59

  7. #227
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Ma sono marciti anche per colpa di un Tizio che li ha trascinati in una disastrosissima guerra.
    Vincere e Vinceremo.
    Eccome.
    Certo il re ha pagato la sua sottomissione al regime e codardia successiva con l'esilio.
    Dovuto ad un referendum popolare, ricorderei, che ha preferito la Repubblica.
    Detto questo.
    Ritorno sulla mia idea che l'Italiano medio, ha sempre visto le strutture statali come una fonte per averne dei vantaggi.
    Vantaggi per lui, per la sua famiglia e così via.
    E se queste strutture cambiano improvvisamente bandiera, lui si adegua subito ai nuovi vincitori.
    La nostra storia ci dice questo e citerei un tale che Tomasi da Lampedusa, chiamò non a caso Gattopardo che disse nel suo celebre omonimo romanzo..."Bisogna che tutto cambi affinchè tutto rimanga per com'è.".
    Questo è il pensiero dell'Italiano medio.

  8. #228
    Wiseman
    Guest

    Predefinito

    Nel pensiero di Francodue c'è senz'altro del vero.
    Direi di più: il settentrione asburgico si impiegava nello stato e pure lo percepiva nemico, estraneo; il meridione borbonico prima e savoiardo poi lo percepiva come uno sfruttatore/vessatore, da ingannare e piegare a proprio vantaggio.
    L'incompiuta risorgimentale (la frase di d'Azeglio) non ha trovato possibilità di soluzione, alle potesse con due tragici conflitti intervallati da una dittatura che, se anche ha provato, certamente ha fatto fallire tutto nel bagno di sangue e nella sconfitta.

    Dunque è vero, la nostra estraneità ai fatti della polis, e della res publica, parte da lontano, da prima dell'Armistizio.

    Che il vuoto politico, istituzionale e morale determinato l'8 settembre sia stato improduttivo di effetti, però, non mi sembra corretto.
    Ogni forma di identificazione, collaborazione, lealtà, ogni contenuto del patto stato-cittadini, il parto fondante di una società statuale, è venuto meno. E, fra le preoccupazioni materiali della ricostruzione ed i ben più seducenti valori importati con l'occupazione alleata, le AMLIRE ed il Piano Marshall, non c'è più stata occasione di rinnovare, o anche solo ricordare, il significato di quel patto.

  9. #229
    Bannato
    Data Registrazione
    Jul 2008
    Località
    Barcellona Pozzo di Gotto (ME)
    Messaggi
    26,710

    Predefinito

    Collega ?
    Perfettamente daccordo.
    Hai colto molto bene cosa volevo dire.

  10. #230

    Predefinito 8 settembre 1943

    Citazione Originariamente Scritto da Grisù Visualizza Messaggio
    "Descrivere chi furono quegli uomini e quelle donne che servirono sotto le insegne della Repubblica Sociale Italiana non è cosa semplice, soprattutto per chi come noi ora non ha vissuto quegli avvenimenti, non ha provato sulla propria pelle quei momenti storici, non ha dovuto scegliere. Nei giorni successivi all'8 Settembre 1943 migliaia di uomini e donne dovettero decidere se schierarsi e da che parte farlo.

    Personalmente penso che qualunque uomo o donna abbia deciso d'indossare una divisa, da una parte o dall'altra, sia meritevole della nostra ammirazione; capisco anche chi non ha avuto il coraggio di farlo ed ha preferito attendere per paura; ma disprezzo chi non ha agito alla luce del giorno, chi colpiva alle spalle, chi ha approfittato della situazione per i propri interessi, chi diceva di combattere per la libertà e in realtà voleva instaurare un regime assolutamente peggiore di quello combattuto.

    Questo intervento è dedicato appunto a quelli che hanno fatto una specifica scelta, proprio perchè li ritengo meritevoli della nostra ammirazione; pertanto la mia idea e i miei orientamenti sono ben delineati, ma al contempo penso di poter essere sufficientemente ragionevole da capire anche chi ha combattuto nelle file del Regno del Sud perchè consapevole del giuramento fatto alla Corona, e anche chi ha combattuto per la libertà e per eliminare ogni traccia di un regime a lui avverso.

    Ma detto questo io rimango comunque della mia idea, capisco ma non approvo; se io mi fossi trovato a decidere all'ora penso che avrei scelto la Repubblica Sociale Italiana, e lo penso perchè seppur nel 2008 sono in me radicate delle caratteristiche fondamentali per questo tipo di scelta: onestà, onore, coerenza, disciplina e senso del dovere. Ma sono assolutamente certo che non sarei mai stato un partigiano comunista, perchè allora come oggi questa figura rappresenta per me la negazione più assoluta di tutto quanto ritengo positivo.

    I soldati della Repubblica Sociale Italiana misero in gioco se stessi e la loro esistenza per una partita già persa in partenza; per l'onore d'Italia furono disposti anche a questo. E per questo io li voglio ricordare."
    Bravo Grisù. Quoto al 100%

Pagina 23 di 23 PrimaPrima ... 13212223

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •