ANTIBRACCONAGGIO: APPOSTATI E ARMATI DI BALESTRA ASPETTAVANO LE PREDE, DENUNCIATI DALLA FORESTALE IN PROVINCIA DI FIRENZE
I due giovani, hanno tentato la fuga ma la loro corsa è stata subito fermata
Firenze, 26 settembre 2011 - Due giovani cacciatori improvvisati sono stati colti in flagranza di reato dal personale del Corpo forestale dello Stato di Barberino di Mugello. In piena notte i Forestali hanno notato un auto che si aggirava con atteggiamento sospetto in località "Pimonte" ma, quando si sono avvicinati al veicolo per i controlli di rito si sono resi conto che c'era una balestra puntata fuori dal finestrino. I cacciatori quando hanno visto la pattuglia della Forestale hanno provato a fuggire ma sono stati fermati poco più avanti.
Nell'auto sono stati rinvenuti, oltre alla balestra funzionante e pronta per la caccia, anche degli strumenti da taglio.
I due giovani cacciatori, un ventunenne e un ventiduenne entrambe con precedenti penali, sono stati denunciati per esercizio di caccia con mezzi non consentiti, esercizio di caccia da autoveicolo, esercizio di caccia in orario non consentito e all'interno di zona faunistico venatoria, oltre che resistenza a Pubblico Ufficiale.
L'intervento si colloca in una serie di operazioni antibracconaggio poste in essere dai Comandi Stazione di Ceppeto (FI), Barberino di Mugello (FI) e Covigliaio (FI) del Corpo forestale dello Stato durante le quali sono state più volte rilevate violazioni riguardanti sia l'uso dei mezzi di caccia che gli orari consentiti.
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SICUREZZA AGROALIMENTARE: UVA DA TAVOLA SEQUESTRATA DALLA FORESTALE NEL BARESE
La frutta era stata trattata con antiparassitari vietati
Bari, 23 settembre 2011 - Gli uomini del Comando Stazione Forestale di Cassano delle Murge (Bari), supportati da unità del S.I.A.N. (Servizio di Igiene Alimentare e Prevenzione) della A.S.L./BA, hanno posto i sigilli a due distinti tendoni ubicati nelle campagne di Acquaviva, tra Cassano Murge e Adelfia, nel barese, all'interno dei quali veniva utilizzato illegalmente il "ROGOTER 40" per trattare Uva da Tavola. L'antiparassitario, di cui è stato vietato l'utilizzo e la commercializzazione a partire dal 1° ottobre 2008, contiene un principio attivo denominato "dimetoato" il cui impiego sulla vite è altresì escluso dalla legge italiana.
L'azione di polizia agro-alimentare è scattata all'interno di tali impianti viticoli nel momento in cui alcuni commercianti erano sul punto di acquistare, ignari del pericolo, l'uva illegalmente trattata con prodotto nocivo. L'intervento dei forestali ha dunque impedito che le uve dei tendoni fossero destinate al mercato per il consumo. L'intero raccolto, corrispondente a diverse decine di migliaia di euro, sarà abbattuto ed avviato allo speciale smaltimento previsto dalla vigente normativa di settore. L'odierna operazione di polizia agro-alimentare sembrerebbe costituire una delle più importanti nel genere sinora registrate sul territorio nazionale.
Denunciato il proprietario e conduttore del tendone per il reato di utilizzo di prodotto fitosanitario non autorizzato oltre che per il più grave delitto di adulterazione di sostanze alimentari destinate all'alimentazione, fattispecie punita dal codice penale con la reclusione fino a dieci anni.
Il sequestro è stato convalidato dal GIP del Tribunale di Bari.
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VIBO VALENTIA: SIGILLI DELLA FORESTALE A UNA CAVA ABUSIVA IN ZONA VINCOLATA
Oltre 1.000 tonnellate di frammenti calcarei prelevati in maniera illecita. In pieno corso le indagini per risalire ai responsabili del deturpamento ambientale
Vibo Valentia, 21 settembre 2011 - Oltre 500 metri cubi di frammenti di calcare prelevato illegalmente dalle rocce. Uno sfregio alla natura e al territorio, arginato dall'intervento dei Forestali del Comando Stazione di Spilinga (VV) che hanno apposto i sigilli ad un'area di oltre 7.000 metri quadrati, trasformata nel giro di pochi mesi in una grande cava abusiva.
È accaduto in località Sant'Onofrio nel comune di Spilinga, nella ripida area boscata sottostante il cimitero comunale, sottoposta a ben precisi vincoli paesaggistico-ambientali.
I rilievi della Forestale, eseguiti con l'ausilio di strumentazione GPS e messi a confronto con le aerofotogrammetrie del luogo, hanno evidenziato come l'escavazione abbia comportato una modificazione permanente dello stato dei luoghi, con alterazione della morfologia della zona e dell'assetto territoriale.
I lavori hanno interessato una parete rocciosa, originando un fronte di circa 60 metri lineari per un'altezza massima che oltrepassa i 20 metri.
Le prime stime parlano di oltre 1.000 tonnellate di materiale calcareo sottratto illecitamente e con profitti per svariate migliaia di euro nel settore dell'edilizia.
Gli accertamenti sono proseguiti presso l'Ufficio Tecnico del Comune di Spilinga, dove i Forestali hanno appurato che le opere erano state eseguite in assenza di autorizzazioni. La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha disposto il sequestro preventivo dell'area al fine di evitare la prosecuzione del reato e ulteriori danni all'ambiente.
La custodia giudiziaria è stata affidata alla legittima proprietaria, vedova dell'ex titolare di un cementificio che, al momento, non risulta indagata.
Gli atti dell'indagine sono in mano alla Magistratura in attesa che il sequestro eseguito dalla Forestale venga convalidato. Diversi sono i reati ipotizzati: dall'abusivismo edilizio alla violazione del vincolo paesaggistico-ambientale e alla distruzione e deturpamento di bellezze naturali.
Sono in pieno corso le indagini mirate ad individuare i responsabili, concentrate in particolar modo nell'ambito dell'imprenditoria edilizia.
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