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Discussione: Operazioni del CFS e dei Corpi Forestali Regionali

  1. #61

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    ANTIBRACCONAGGIO: APPOSTATI E ARMATI DI BALESTRA ASPETTAVANO LE PREDE, DENUNCIATI DALLA FORESTALE IN PROVINCIA DI FIRENZE
    I due giovani, hanno tentato la fuga ma la loro corsa è stata subito fermata

    Firenze, 26 settembre 2011 - Due giovani cacciatori improvvisati sono stati colti in flagranza di reato dal personale del Corpo forestale dello Stato di Barberino di Mugello. In piena notte i Forestali hanno notato un auto che si aggirava con atteggiamento sospetto in località "Pimonte" ma, quando si sono avvicinati al veicolo per i controlli di rito si sono resi conto che c'era una balestra puntata fuori dal finestrino. I cacciatori quando hanno visto la pattuglia della Forestale hanno provato a fuggire ma sono stati fermati poco più avanti.
    Nell'auto sono stati rinvenuti, oltre alla balestra funzionante e pronta per la caccia, anche degli strumenti da taglio.
    I due giovani cacciatori, un ventunenne e un ventiduenne entrambe con precedenti penali, sono stati denunciati per esercizio di caccia con mezzi non consentiti, esercizio di caccia da autoveicolo, esercizio di caccia in orario non consentito e all'interno di zona faunistico venatoria, oltre che resistenza a Pubblico Ufficiale.
    L'intervento si colloca in una serie di operazioni antibracconaggio poste in essere dai Comandi Stazione di Ceppeto (FI), Barberino di Mugello (FI) e Covigliaio (FI) del Corpo forestale dello Stato durante le quali sono state più volte rilevate violazioni riguardanti sia l'uso dei mezzi di caccia che gli orari consentiti.
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    SICUREZZA AGROALIMENTARE: UVA DA TAVOLA SEQUESTRATA DALLA FORESTALE NEL BARESE
    La frutta era stata trattata con antiparassitari vietati

    Bari, 23 settembre 2011 - Gli uomini del Comando Stazione Forestale di Cassano delle Murge (Bari), supportati da unità del S.I.A.N. (Servizio di Igiene Alimentare e Prevenzione) della A.S.L./BA, hanno posto i sigilli a due distinti tendoni ubicati nelle campagne di Acquaviva, tra Cassano Murge e Adelfia, nel barese, all'interno dei quali veniva utilizzato illegalmente il "ROGOTER 40" per trattare Uva da Tavola. L'antiparassitario, di cui è stato vietato l'utilizzo e la commercializzazione a partire dal 1° ottobre 2008, contiene un principio attivo denominato "dimetoato" il cui impiego sulla vite è altresì escluso dalla legge italiana.
    L'azione di polizia agro-alimentare è scattata all'interno di tali impianti viticoli nel momento in cui alcuni commercianti erano sul punto di acquistare, ignari del pericolo, l'uva illegalmente trattata con prodotto nocivo. L'intervento dei forestali ha dunque impedito che le uve dei tendoni fossero destinate al mercato per il consumo. L'intero raccolto, corrispondente a diverse decine di migliaia di euro, sarà abbattuto ed avviato allo speciale smaltimento previsto dalla vigente normativa di settore. L'odierna operazione di polizia agro-alimentare sembrerebbe costituire una delle più importanti nel genere sinora registrate sul territorio nazionale.
    Denunciato il proprietario e conduttore del tendone per il reato di utilizzo di prodotto fitosanitario non autorizzato oltre che per il più grave delitto di adulterazione di sostanze alimentari destinate all'alimentazione, fattispecie punita dal codice penale con la reclusione fino a dieci anni.
    Il sequestro è stato convalidato dal GIP del Tribunale di Bari.
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    VIBO VALENTIA: SIGILLI DELLA FORESTALE A UNA CAVA ABUSIVA IN ZONA VINCOLATA
    Oltre 1.000 tonnellate di frammenti calcarei prelevati in maniera illecita. In pieno corso le indagini per risalire ai responsabili del deturpamento ambientale

    Vibo Valentia, 21 settembre 2011 - Oltre 500 metri cubi di frammenti di calcare prelevato illegalmente dalle rocce. Uno sfregio alla natura e al territorio, arginato dall'intervento dei Forestali del Comando Stazione di Spilinga (VV) che hanno apposto i sigilli ad un'area di oltre 7.000 metri quadrati, trasformata nel giro di pochi mesi in una grande cava abusiva.
    È accaduto in località Sant'Onofrio nel comune di Spilinga, nella ripida area boscata sottostante il cimitero comunale, sottoposta a ben precisi vincoli paesaggistico-ambientali.
    I rilievi della Forestale, eseguiti con l'ausilio di strumentazione GPS e messi a confronto con le aerofotogrammetrie del luogo, hanno evidenziato come l'escavazione abbia comportato una modificazione permanente dello stato dei luoghi, con alterazione della morfologia della zona e dell'assetto territoriale.
    I lavori hanno interessato una parete rocciosa, originando un fronte di circa 60 metri lineari per un'altezza massima che oltrepassa i 20 metri.
    Le prime stime parlano di oltre 1.000 tonnellate di materiale calcareo sottratto illecitamente e con profitti per svariate migliaia di euro nel settore dell'edilizia.
    Gli accertamenti sono proseguiti presso l'Ufficio Tecnico del Comune di Spilinga, dove i Forestali hanno appurato che le opere erano state eseguite in assenza di autorizzazioni. La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha disposto il sequestro preventivo dell'area al fine di evitare la prosecuzione del reato e ulteriori danni all'ambiente.
    La custodia giudiziaria è stata affidata alla legittima proprietaria, vedova dell'ex titolare di un cementificio che, al momento, non risulta indagata.
    Gli atti dell'indagine sono in mano alla Magistratura in attesa che il sequestro eseguito dalla Forestale venga convalidato. Diversi sono i reati ipotizzati: dall'abusivismo edilizio alla violazione del vincolo paesaggistico-ambientale e alla distruzione e deturpamento di bellezze naturali.
    Sono in pieno corso le indagini mirate ad individuare i responsabili, concentrate in particolar modo nell'ambito dell'imprenditoria edilizia.

  2. #62

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    RIFIUTI: CORPO FORESTALE E POLIZIA FERROVIARIA SEQUESTRANO A BARI 11 TONNELLATE DI RAME RUBATO
    Denunciati due imprenditori per riciclaggio e ricettazione

    Bari, 11 ottobre 2011 - Il Corpo forestale dello Stato nel corso di un'operazione congiunta con la Polizia Ferroviaria ha scoperto e sequestrato a Bari una vera e propria "centrale del rame rubato".
    Forestali e Poliziotti già nel giugno scorso avevano fatto irruzione in un deposito rottami senza riscontrare nessuna irregolarità ma, a distanza di quattro mesi, hanno ripetuto il sopralluogo rinvenendo undici tonnellate di rame occultato all'interno di fusti.
    I titolari della ditta non hanno giustificato la presenza del rame all'interno del loro deposito e soprattutto non sono stati in grado di spiegare per quale motivo buona parte di esso si presentasse sguainato con il metodo della bruciatura, operazione non consentita a causa delle conseguenza in termini di inquinamento atmosferico.
    Dai primi accertamenti effettuati dagli investigatori è emersa l'ipotesi che il rame sarebbe stato sottratto illegalmente da linee elettriche, telefoniche e dalla rete ferroviaria italiana di tutta la Puglia, atto che avrebbe fruttato circa 50 mila euro sul mercato nero.
    Inoltre, all'interno del deposito è stata sottoposta a sequestro un'area di circa 4 mila metri quadrati dove sono stati rinvenuti cumuli di rifiuti costituti da materiale in alluminio e ferro in stato di ossidazione avanzata, pneumatici fuori uso, carcasse di autovetture compattate prive di targhe e con perdite di oli.
    In alcune aree adibite allo smontaggio di motori il terreno risultava ricoperto da una melma costituita da oli esausti e liquidi vari percolati dai motori smontati.
    I responsabili della ditta, due fratelli, sono stati denunciati con l'accusa di riciclaggio e ricettazione
    Questa operazione si colloca nell'ambito del progetto che, in linea con le Direttive del Ministero degli Interni, intendere promuovere un'attività congiunta tra il Corpo forestale dello Stato e la Polizia Ferroviaria di Puglia, Basilicata e Molise finalizzata al controllo e alla repressione dei reati di furto e ricettazione di cavi in rame sottratti dalle linee elettriche, telefoniche e dalla rete ferroviaria.
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    RIFIUTI: OPERAZIONE "TRASH". LA FORESTALE SEQUESTRA, NEL VIBONESE, OLTRE 6 QUINTALI DI SCARTI A BASE D'AMIANTO
    Vibo Valentia, 17 ottobre 2011 - Si è conclusa l' "Operazione Trash" che ha visto i Forestali del Comando Stazione di Spilinga (VV) protagonisti di un'azione straordinaria di monitoraggio del territorio, finalizzata al contrasto delle attività di gestione illecita di rifiuti nel territorio del comprensorio del Monte Poro (VV).
    È stata svolta una serrata attività investigativa fatta d'indagini, sopralluoghi, appostamenti e controlli su strada, in un periodo in cui, nell'intera regione Calabria, vige lo stato di emergenza nel settore dei rifiuti.
    Sull'altopiano del Monte Poro, in località Calati del comune di Spilinga, gli agenti della Forestale hanno bloccato i lavori abusivi per la rimozione del tetto di copertura di un fabbricato, costituito da lastre di eternit. Oltre sei quintali di rifiuti pericolosi a contenuto d'amianto sono stati posti sotto sequestro.
    Le indagini hanno evidenziato una situazione ad elevato rischio sanitario, in quanto i pannelli dismessi, piuttosto che essere smaltiti in apposita discarica autorizzata, venivano frantumati e successivamente depositati all'interno della medesima struttura, adibita a magazzino per attrezzature agricole. Il tutto eseguito in totale assenza di dispositivi di protezione contro i rischi connessi all'esposizione all'amianto, le cui fibre e polveri dal potenziale cancerogeno se inalate o ingerite possono provocare gravi danni per la salute.
    Per tale motivo ogni operazione di raccolta, trasporto o smaltimento di tali materiali deve essere eseguito esclusivamente da parte di personale specializzato e imprese autorizzate, previa redazione di un piano di lavoro approvato dalla competente Autorità Sanitaria.
    Conseguentemente a questa valutazione gli agenti, per impedire la prosecuzione del reato, hanno apposto i sigilli anche all'intera struttura, di estensione pari a circa 130 metri quadrati, distribuita su un livello e con evidenti segni di deterioramento della rimanente falda che stava per essere demolita.
    Il proprietario dell'immobile, residente a Nicotera (VV), è stato denunciato a piede libero per illeciti che vanno dalla gestione e smaltimento illegale di rifiuti speciali pericolosi alla violazione di specifici Decreti Ministeriali del Ministero della Salute, che regolamentano le attività di recupero di prodotti e beni di amianto o contenenti amianto.

    Inoltre nel comune di Rombiolo (VV), i Forestali hanno scoperto una vera e propria discarica illegale a cielo aperto, ubicata a ridosso di una scarpata caratterizzata da notevole pendenza, all'interno di una zona boscata, sottoposta perciò a vincolo paesaggistico ambientale.
    Sono scattati i sigilli per l'intera area di oltre 500 metri quadrati sulla quale erano stati riversati diversi cumuli di rifiuti speciali, tra cui rottami ferrosi, scarti di plastica e materiali provenienti da attività di demolizione edile.
    I rilievi del Corpo forestale, svolti con l'ausilio di apparecchiature GPS, hanno evidenziato come la pendenza del sito abbia causato il rotolamento di una parte cospicua di rifiuti, che hanno finito con l'invadere perfino un sottostante canale naturale di scolo delle acque, denominato "Fosso Lembas", generando situazioni di potenziale rischio di inquinamento delle falde acquifere.
    Le indagini hanno portato all'identificazione di due soggetti responsabili, proprietari dell'area, residenti nello stesso comune di Rombiolo, che sono stati segnalati all'Autorità Giudiziaria per la realizzazione di discarica abusiva di rifiuti speciali, per la distruzione e il deturpamento di bellezze naturali e le violazioni della normativa sul vincolo paesaggistico ambientale.
    La Magistratura di Vibo Valentia, nel frattempo, ha convalidato entrambi i sequestri della Forestale e ha disposto indagini più approfondite per far luce sull'eventuale coinvolgimento di altre persone nella vicenda.

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    RIFIUTI: DISASTRO AMBIENTALE NEL CASERTANO, TRE VASTI SITI DI SMALTIMENTO SEQUESTRATI DAL CORPO FORESTALE SU DISPOSIZIONE DELLA PROCURA ANTIMAFIA
    Si ipotizza la presenza di amianto e altre materie altamente tossiche provenienti dalla bonifica dell'ex Italsider di Bagnoli. Le indagini hanno seguito la pista delle dichiarazioni rilasciate da un noto collaboratore di giustizia. Sul traffico di rifiuti c'è l'ombra di una presunta associazione di stampo mafioso

    Napoli, 19 ottobre 2011 - Sono tre le vaste aree del casertano deturpate da un traffico di rifiuti, di presunta matrice mafiosa, e interessate dal sequestro preventivo da parte del Corpo forestale dello Stato e della Squadra Mobile di Caserta.
    Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Antimafia di Napoli ed è scattato al termine di indagini e riscontri effettuati sulla base di dichiarazioni rilasciate da un noto collaboratore di giustizia.
    Il primo sito è ubicato a Castevolturno, mentre gli altri due sono localizzati nell'area del cosiddetto Polo Tecnologico della Nautica di Villa Literno.
    Nei tre siti sarebbero stati seppelliti ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi costituiti da inerti e materiali edili di risulta, ma anche da sostanze particolarmente nocive per l'ambiente provenienti dall'industria siderurgica, come l'amianto polverizzato, ottenuto presumibilmente dalle opere di bonifica dell'ex-Italsider di Bagnoli (NA), e i fanghi rossi, prodotti di scarto derivanti dalla lavorazione della bauxite.
    Si presume che lo smaltimento illecito dei rifiuti abbia interessato per molti anni l'area domitio-flegrea e sia stato posto in essere da imprenditori collegati al clan dei Casalesi.
    I Forestali del Comando Provinciale di Napoli, impegnati da stamattina sui luoghi interessati, hanno subito riscontrato diversi cumuli di rifiuti speciali derivanti da lavorazione edile, pari a un quantitativo complessivo di circa 40mila metri cubi.
    Dai primi controlli emerge che l'attività illecita è stata condotta con ogni probabilità anche di recente e, a testimonianza di ciò, i Forestali hanno fermato nella zona un autocarro carico di rifiuti destinati allo stesso tipo di sversamento. Sono in corso operazioni volte ad accertare la consistenza del carico trasportato mentre, nei prossimi giorni, si procederà ad eseguire gli accertamenti tecnici necessari per verificare la natura ed i quantitativi dei rifiuti interrati.
    Traffico organizzato di rifiuti e disastro ambientale, con l'aggravante dell'associazione di stampo mafioso. Sono queste le ipotesi che scaturiscono dall'attività investigativa concentrata ora sull'individuazione dei responsabili.

  3. #63
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    SICUREZZA AGROALIMENTARE: SEQUESTRATI DALLA FORESTALE NOVEMILA LITRI DI VINO IN PROVINCIA DI VIBO VALENTIA

    L'ingente quantitativo di vino, per un valore commerciale di 20mila euro, è stato sottoposto a sequestro sanitario nel corso dell'Operazione Bacco per la totale assenza di tracciabilità idonea a garantire l'integrità e l'origine del prodotto

    Novemila litri di vino sfuso, per un valore commerciale che si aggira intorno ai 20mila euro, sono stati posti sotto sequestro sanitario nel corso dell' "Operazione Bacco", condotta dagli uomini del Comando Stazione di Spilinga (VV) del Corpo forestale dello Stato e dal personale del Dipartimento di Prevenzione - Servizio Igiene degli Alimenti dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia.
    Il sequestro è scattato presso una nota azienda operante nel settore dell'importazione e commercializzazione di prodotti vitivinicoli nella frazione Paravati del Comune di Mileto (VV), all'interno della quale, a seguito di un'ispezione igienico sanitaria, è stato scoperto l'ingente quantitativo di vino, stoccato in silos di vetroresina della capacità di 2.000 litri ciascuno, per poi essere rivenduto al dettaglio tramite spillatura. Le modalità di conservazione del prodotto e la totale mancanza di etichettatura dei contenitori, da cui trarre le necessarie informazioni relative all'origine e alle caratteristiche dell'alimento, hanno indotto i Forestali ad approfondire i controlli e ad esaminare tutta la documentazione presente nell'azienda. Gli accertamenti hanno così evidenziato delle gravi irregolarità, tra cui la mancata predisposizione di procedure di autocontrollo e la totale assenza di documenti attestanti la tracciabilità alimentare.
    Le indagini della Forestale sono proseguite presso l'ufficio commercio del Comune di Mileto, dove sono state riscontrate ulteriori anomalie sull'azienda. È stato accertato, infatti, che l'attività in questione veniva esercitata in base ad una vecchia autorizzazione sanitaria intestata esclusivamente ad uno dei due soci della ditta.

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    ANIMALI: SEQUESTRATO DALLA FORESTALE UN PUMA DETENUTO ILLEGALMENTE IN UN CIRCO DI BRINDISI

    Denunciato il proprietario risultato sprovvisto della certificazione CITES, sulle specie in pericolo di estinzione, prescritta dalla legge

    Un giovane esemplare di puma, specie annoverata tra quelle dell'allegato principale della Convenzione di Washington a tutela di animali e piante minacciate di estinzione, è stato sequestrato dal Corpo forestale dello Stato in un circo di Brindisi.
    Il felino era detenuto senza le certificazioni CITES prescritte dalla legge. Pertanto il proprietario del circo, un 50enne di origini sicule, è stato segnalato all'Autorità Giudiziaria.
    A mobilitarsi sono stati gli agenti forestali del Servizio CITES Territoriale di Bari, coadiuvati durante i controlli dal personale della ASL di Brindisi. La notizia della presenza dell'animale era pervenuta in seguito alla duplice segnalazione di un cittadino e di un'associazione animalista.
    Il puma, una femmina di 5 mesi, è stato trovato in buone condizioni ed è stato lasciato in custodia giudiziaria al proprietario, sprovvisto dei certificati CITES ma munito della documentazione che permette di detenere animali pericolosi.

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    AMBIENTE: OPERE ABUSIVE NEL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO, SCATTANO I SIGILLI DELLA FORESTALE


    Denunciato il responsabile, proprietario dell'appezzamento di terreno ed esecutore dei lavori, il quale dovrà provvedere al ripristino dello stato dei luoghi

    Abusivismo edilizio e conseguente livellamento di una vasta area coperta da macchia mediterranea, all'interno del Parco Nazionale del Vesuvio. Di questo dovrà rispondere il 40enne, proprietario dell'appezzamento ed esecutore dei lavori, denunciato alla Procura della Repubblica di Napoli dagli agenti del Comando Stazione di Torre del Greco (NA) del Corpo forestale dello Stato.
    L'operazione è scattata in località Montedoro, nel comune di Ercolano (NA), durante l'espletamento di servizi di sorveglianza di un territorio di notevole pregio sia culturale che ambientale.
    All'arrivo degli agenti diversi operai, impegnati nei lavori insieme al proprietario, si sono dileguati nei fondi limitrofi facendo perdere le loro tracce.
    I Forestali hanno potuto constatare che i lavori erano stati avviati in assenza delle autorizzazioni necessarie.
    Pertanto è scattato il sequestro dell'intera area di circa 2.500 metri quadrati di estensione, dei mezzi meccanici utilizzati nel cantiere e delle opere abusive realizzate. Si trattava di muri in cemento e pietra posti ai lati del fondo.
    Per ottenere il livellamento e il terrazzamento della zona era stato effettuato un taglio eccessivo di piante (in prevalenza arbusti di lentisco e ginestra) e ciò ha destato massimo allarme per i Forestali dal momento che il sito è soggetto ad elevato rischio di frana e il disboscamento avrebbe potuto compromettere gravemente la stabilità del versante.
    Sono diversi i vincoli violati, infatti la zona dell'abuso è sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico- ambientale, è considerata Sito d'Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) dalle normative comunitarie in tema d'ambiente, è inclusa nei confini del Parco nazionale, è considerata dalle normative regionali "zona rossa" per il rischio legato all'attività eruttiva del vulcano ed è anche zona sismica, è inclusa nel Piano Territoriale Paesistico dei Comuni Vesuviani e, infine, è tutelata anche dal Codice dei beni culturali e del paesaggio.
    Il responsabile dell'illecito, oltre alla denuncia, ha ricevuto una sanzione di circa 350 euro e la disposizione successiva del ripristino dello stato dei luoghi.

    "Impossibile è solo una parola pronunciata da piccoli uomini, che trovano piu' facile vivere nel modo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo. Impossibile non è un dato di fatto.E' un' opnione. Impossibile non è una regola. E' una SFIDA. Impossibile non è uguale per tutti...Impossibile non è per sempre... Impossible is nothing."

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  4. #64
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    ANTIBRACCONAGGIO: DENUNCE E SEQUESTRI DELLA FORESTALE NEL PARCO NAZIONALE DEL CILENTO E VALLO DI DIANO

    Nell'ambito di due operazioni distinte, condotte sul territorio dei comuni salernitani di Centola e Castellabate, sono state denunciate sette persone e posti sotto sequestro sei fucili con le relative munizioni


    Sette persone denunciate e sei fucili da caccia sequestrati. È il risultato di un'operazione antibracconaggio condotta nei giorni scorsi dal Corpo forestale dello Stato all'interno del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
    Ad intervenire sono stati gli agenti del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Vallo della Lucania e dei Comandi Stazione Forestali di Ottati e di Montano Antilia (SA).
    In località Monte Tresino, nel comune di Castellabate (SA), gli agenti hanno avvistato in lontananza alcune persone armate di fucile e in atteggiamento di caccia. Si trovavano in una zona del Parco del Cilento molto frequentata dagli escursionisti e considerata Sito di Interesse Comunitario (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) dalle normative comunitarie in tema d'ambiente. I Forestali li hanno invitati a consegnare le armi dopo averle scaricate delle relative munizioni.
    Sono cinque gli uomini segnalati all'Autorità Giudiziaria, tutti non residenti nella zona, che dovranno rispondere di esercizio venatorio condotto in area protetta e introduzione non autorizzata di armi da fuoco. Sotto sequestro sono finiti cinque fucili semiautomatici e diverse munizioni.
    Il secondo intervento ha visto impegnato il personale del Comando Stazione Forestale di Montano Antilia che, dopo aver udito degli spari provenire dalla località "Mascale", in comune di Centola (SA), e intravisto due uomini armati di fucile e con al seguito un cane, ha tentato di raggiungerli. Nel frattempo uno dei due si è dato alla fuga, l'altro invece è stato identificato e denunciato per esercizio di caccia in "area parco" e introduzione non autorizzata di arma da fuoco. Oggetto di sequestro è stato un fucile semiautomatico con le sue cartucce che, da successive indagini, è risultato appartenere ad un'altra persona poi denunciata anch'essa per omessa custodia dell'arma.

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    FORESTALE: CONVALIDATO IL SEQUESTRO DEL CIRCUITO INTERNAZIONALE DI MOTOCROSS DI MIRAVALLE


    L'impianto sportivo sarà riconsegnato al Comune di Montevarchi per essere regolarizzato ai fini della gestione e della messa a norma delle emissioni acustiche

    È stato convalidato il sequestro preventivo del Crossodromo Miravalle di Montevarchi (AR) effettuato dal Corpo forestale dello Stato lo scorso 8 gennaio. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Arezzo ha convalidato il sequestro dell'impianto sportivo che sarà ora riconsegnato al Comune per la messa a norma della pista, in modo da bilanciare l'esercizio delle attività di motocross con le esigenze di tutela dei diritti degli abitanti delle zone limitrofe. È compito del Comune di Montevarchi far sì che il crossodromo possa essere adeguato e riaperto per poter restituire al territorio un impianto molto apprezzato dagli appassionati.
    Il sequestro del Circuito Internazionale di Miravalle, importante impianto sportivo che ha più volte ospitato in passato gare del campionato mondiale di motocross, si era reso necessario per impedire che venisse utilizzato con una concessione scaduta e senza rispetto delle norme in materia di emissioni acustiche. L'intervento del Corpo forestale dello Stato è scattato immediatamente dopo la segnalazione di un privato cittadino che evidenziava come l'impianto fosse regolarmente in funzione nonostante la scadenza della convenzione tra il Comune di Montevarchi, proprietario della struttura, e il Motoclub "Brilli Peri" che lo aveva in uso fino al 31 dicembre scorso. Giunti sul posto, gli uomini del Nucleo Operativo Speciale di Arezzo del Corpo forestale dello Stato e i Forestali in servizio presso la Procura hanno effettivamente sorpreso alcuni motocicli in transito sulla pista da cross.

    _____________
    CITES: SEQUESTRATO DALLA FORESTALE A ROMA UN CAIMANO DAGLI OCCHIALI DETENUTO ILLEGALMENTE A GUARDIA DELLA DROGA

    L'esemplare, protetto e particolarmente pericoloso, è stato trovato a casa di un noto pregiudicato denunciato per maltrattamento di animali e violazione della normativa a tutela delle specie in via di estinzione

    È un caimano di giovane età, lungo quasi un metro, ed è una specie pericolosa in grado di tranciare l'arto di un uomo con un morso, il rettile trovato nell'abitazione di un noto pregiudicato romano con precedenti per spaccio di stupefacenti e altri reati. Il ritrovamento e il relativo sequestro dell'esemplare vivo di Caimano (Caiman Crocodylus) è stato effettuato nel corso di una perquisizione da parte del personale del Commissariato Prenestino della Polizia di Stato, che ha subito allertato il Servizio Centrale CITES di Roma del Corpo forestale dello Stato.
    L'esemplare, appartenente ad una specie tutelata dalla CITES, la Convenzione internazionale sul commercio delle specie animali e vegetali minacciate di estinzione, è considerato pericoloso per la salute e la pubblica incolumità. Prelevato dai suoi luoghi di origine, il Centro America, il rettile è stato importato illegalmente in Italia ed era detenuto all'interno di un terrario artigianale in condizioni incompatibili con la propria natura. Uno stato che causava all'esemplare gravi ed evidenti sofferenze tanto da renderne necessario l'immediato trasferimento, con i mezzi del Corpo forestale dello Stato, presso una struttura della Capitale idonea ad ospitarlo e a garantirgli un futuro di benessere.
    L'uomo è stato denunciato per detenzione illegale di specie protette e considerate pericolose per la pubblica incolumità e maltrattamento di animali e rischia una condanna penale pari all'arresto fino a due anni e un'ammenda da 7.500 a 75.000 euro.

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  5. #65
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    TERREMOTO: NUOVI RINFORZI DELLA FORESTALE IN EMILIA ROMAGNA
    Inviati altri due Comandi Stazione Mobili del CFS per la sicurezza pubblica e messe a disposizione dalla Scuola di Cittaducale nuove tende per l'allestimento dei campi di protezione civile

    Venti unità del Corpo forestale dello Stato, appartenenti all'Ispettorato Generale, sono partite questa mattina dall'Aeroporto dell'Urbe di Roma per raggiungere le zone terremotate e per dare ulteriore supporto alla popolazione colpita dal sisma.

    A partire da oggi, con turni settimanali, arriveranno dalle altre Regioni italiane uomini e mezzi della Forestale per affiancare e appoggiare il personale dell'Emilia Romagna impegnato da giorni in attività di protezione civile e soccorso alla popolazione.
    Le nuove unità saranno impiegate, insieme alle altre forze dell'ordine, in attività di vigilanza nelle zone rosse ritenute a rischio, così come previsto dalle Prefetture di Modena e Ferrara. Il personale della Forestale sarà inoltre impegnato in attività antisciacallaggio e di ricognizione del territorio. A supporto del lavoro svolto per la sicurezza pubblica, sono stati inviati altri due Comandi Stazione Mobili del Corpo forestale dello Stato, provenienti dalla Regione Campania e dalla Calabria. In particolare, le nuove squadre, rafforzeranno i controlli nelle aree rurali colpite dal terremoto.
    La Scuola del Corpo forestale dello Stato di Cittaducale ha, invece, predisposto l'invio di ulteriori tende e di tutto il materiale necessario per l'allestimento di nuovi campi di protezione civile.
    Gli uomini del Corpo forestale dello Stato sono impegnati 24 ore su 24 nelle Sale Operative attivate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e nelle attività di soccorso alle popolazioni colpite dal sisma.

    Fonte: sito CFS

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  6. #66
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    Attentato incendiario alla stazione di Rocchetta Nervina (Imperia) del Corpo Forestale dello Stato, due taniche di benzina piazzate sotto il mezzo di servizio che solo la fortuna ha impedito che scoppiassero. Poteva creare danni gravissimi a persone e cose in una caserma nella quale ci sono anche gli alloggi di servizio del personale. La notizia non è trapelata finora perchè sono in corso, nella massima riservatezza, indagini del CFS e dei CC.
    Non è un'operazione del CFS strictu sensu ma ci dà l'idea di quanto possano pestare i piedi a qualcuno certe indagini e chiunque sia stato ha alzato decisamente il tiro.

    Fonte: il Secolo XIX

  7. #67
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    Predefinito ringraziamenti e complimenti

    sono un appartenente alla polizia di stato che svolge servizio presso il compartimento di polizia ferroviaria per la lombardia.
    approfitto di questo spazio per ringraziare e complimentarmi con i colleghi del corpo forestale dello stato in servizio in lombardia per il fondamentale, competente e proficuo contributo che stanno dando alle nostre attività di prevenzione e repressione dei reati ambientali, contro il patrimonio e gli interessi sullo smaltimento dei rifiuti della criminalità organizzata.
    in particolare mi riferisco alle "istruzioni per l'uso" che ci stanno dando "sul campo" a noi che eravamo pressochè profani della materia ambientale e che si è venuta ad intrecciare con le normali attività d'istituto che ci vedevano impegnati nella prevenzione e repressione dei furti e ricettazione di materiale di proprietà dell'ente fs (rame ecc.)
    sono convinto che queste attività di collaborazione porteranno a risultati sorprendenti quando si tireranno le somme con il coordinamento della locale procura distrettuale antimafia.
    ed il mio auspicio è che anche in futuro ci si potrà ritrovare sempre più spesso a lavorare fianco a fianco e perchè no un domani indossare tutti la stessa divisa.
    mi riferisco ovviamente ai progetti di legge che prevederebbero l'istituzione della specialità polizia ambientale e tutela del territorio della polizia di stato nella quale confluirebbe il personale del corpo forestale dello stato.
    a mio modesto avviso sarebbe un valore aggiunto che farebbe fare a tutti un salto di qualità importante dal punto di vista organizzativo ed operativo nel comune obiettivo di sradicare le attività criminali che hanno trovato negli ultimi anni un notevole business nello smaltimento illecito di rifiuti tossici e non.
    ad maiora semper
    quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare,vi è un prezzo da pagare,ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare

  8. #68
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    Successo di altissimo livello per il Corpo Forestale dello Stato.

    AMBIENTE: TAV, TRENTUNO INDAGATI IN TUTTA ITALIA

    Roma, 17 Gennaio 2013 - Cento uomini del Corpo forestale dello Stato del Comando Regionale della Toscana sono impegnati, dall'alba di questa mattina, nelle perquisizioni per l'inchiesta partita dalla Procura di Firenze sulla TAV.
    Trentuno indagati, fra questi funzionari pubblici e dirigenti delle ferrovie. I reati contestati vanno dalla truffa ai danni della Pubblica Amministrazione, alla corruzione, alla gestione abusiva dei rifiuti e all'associazione a delinquere.
    L'indagine, partita nel 2010 grazie ad alcuni accertamenti svolti dal personale del Corpo forestale dello Stato, ha fatto emergere un consistente traffico di rifiuti speciali, smaltiti illegalmente, nonché la truffa ai danni della Rete Ferroviaria Italiana, per cui si configura anche l'ipotesi di infiltrazioni mafiose. Si tratta di rifiuti derivanti dalle perforazioni avvenute sullo snodo dei lavori dell'alta velocità nei pressi di Firenze, nel tratto interessato dagli interventi infrastrutturali previsti per la realizzazione della linea Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Napoli.
    Migliaia di tonnellate di rifiuti sarebbero state smaltite abusivamente. Dagli accertamenti svolti su incarico della Procura di Firenze è emerso che l'attività di smaltimento veniva gestita attraverso una precisa ed organizzata regia. I vertici di una importante società di settore davano indicazioni e direttive puntuali ad altre ditte minori coinvolte nel traffico illecito; pertanto la Rete Ferroviaria Italiana pagava gli elevati costi di smaltimento alle ditte, ma in realtà i rifiuti non seguivano la corretta procedura prevista dalla normativa vigente, creando quindi, un indebito profitto a favore delle varie ditte interessate. Dal punto di vista ambientale, la gravità del reato consiste nel fatto che i suddetti materiali (soprattutto i fanghi) venivano scaricati direttamente nella falda acquifera posta nelle vicinanze dei lavori con il rischio di contaminazione della stessa e del suolo.
    Le perquisizioni, svolte sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Firenze, hanno visto impegnati gli uomini del Corpo forestale dello Stato presso alcune società, interessate dall'illecita attività, in provincia di Firenze e Prato, nonché in altre città italiane come Brescia. In particolare i Forestali sono intervenuti su una ventina di siti, sequestrando fascicoli e documentazione informatica.


    Fonte: sito CFS

  9. #69
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    Forestale: rifiuti, scoperte esalazioni tossiche nel parco nazionale del Vesuvio

    Le emissioni nocive provengono da un sito di stoccaggio di rifiuti accumulati nel tempo, rinvenuto dal Corpo forestale dello Stato a seguito dell’emergenza dei roghi in Campania. Napoli, 10 dic - Scoperta dal Corpo forestale dello Stato una vasta area di oltre 2.500 metri quadrati utilizzata per lo stoccaggio di rifiuti che emanano esalazioni velenose a San Giuseppe Vesuviano, nel Parco Nazionale del Vesuvio. La discarica a cielo aperto in località Vasca di Pianillo, a ridosso dell’area protetta, è stata individuata proprio a causa delle forti emissioni tossiche sprigionate dai rifiuti accumulati nel corso del tempo. Tali esalazioni non solo mettono in pericolo l’habitat delle specie animali e vegetali del Parco Nazionale del Vesuvio, ma possono causare gravissimi danni alla salute dei cittadini.
    Le indagini, tuttora in corso, da parte del Corpo forestale dello Stato sono scattate a seguito dell’emergenza dei roghi dei rifiuti tossici in Campania e del gravissimo impatto ambientale che questi hanno sull’intera collettività. A San Giuseppe Vesuviano la situazione è ancora più grave in quanto si tratta di un sito di stoccaggio non ancora bonificato. L’operazione odierna, infatti, rientra tra quelle effettuate dalla Forestale per la tutela ambientale del Parco Nazionale del Vesuvio, al fine di rendere più vivibile una zona che per anni è stata gravemente danneggiata.

    L’intervento di oggi condotto dal personale del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di San Sebastiano al Vesuvio del Corpo forestale dello Stato con l’ausilio dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale in Campania (ARPAC), ha lo scopo di risalire ai responsabili dello scempio ambientale, al motivo della mancata bonifica di tale sito e soprattutto ha l’obiettivo di mettere in atto le necessarie misure per la messa in sicurezza dell’intera area per salvaguardare l’ambiente e la salubrità dell’aria.

    Fonte: http://www.grnet.it/sicurezza/forze-...le-del-vesuvio
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  10. #70
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    Avevo letto questa notizia...
    purtroppo la situazione che sta emergendo ultimamente è a dir poco raccapricciante...
    un grande plauso ai (spero) futuri colleghi che hanno fatto la scoperta.... uno minore a chi invece non ha saputo (o voluto) vigilare prima...
    MEMENTO AUDERE SEMPER

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