LUCERA - Ha un lieto fine la vicenda accaduta oggi a Lucera, l'uomo che stamattina alle 11 aveva preso in ostaggio una quattordicenne, è stato arrestato dai Nocs e la ragazzina sta bene. L'uomo, un 35enne armato di coltello, aveva trattenuto la ragazza in un negozio nel centro della cittadina che si trova a 15 chilometri da Foggia. Per tentare di liberarla sono entrati in azione i reparti speciali della polizia. Il sequestratore era noto alle forze dell'ordine perché tre anni aveva compiuto un gesto simile.
Minacciando la ragazzina con il coltello, oggi chiedeva di parlare con qualche esponente politico. "Ha chiesto dell'onorevole Alessandra Mussolini, di Rosy Bindi e Oliviero Diliberto", hanno riferito carabinieri e polizia. Nel pomeriggio erano arrivati anche gli uomini del Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (Nocs) che poi sono riusciti a liberarla senza farle correre rischi.
Alessandra Mussolini si era subito messa in contatto con la polizia per parlare con il sequestratore. "Già è successo nel 2007. E' uscito dal carcere due mesi fa e oggi ha rifatto la stessa cosa" ha raccontato la parlamentare, spiegando che l'uomo si era rifiutato di risponderle al telefono. "E' sospettoso, non crede che sia io. Il fatto è che due anni fa, quando avvenne la stessa cosa - ha spiegato - fu arrestato proprio per quella telefonata. I poliziotti approfittarono di un suo momento di distrazione, mentre stava prendendo il telefono, per bloccarlo e ammanettarlo. Per convincerlo sarei disposta anche a fare un collegamento video in modo che mi riconosca, ma aspetto che siano le forze dell'ordine a decidere, vogliamo evitare che si agiti".
Durante il pomeriggio, l'uomo continuava a ripetere di non voler parlare al telefono con la parlamentare. "Fatela venire qua - diceva - e così facciamo lo scambio con la ragazza". La ragazzina sequestrata si chiama Rosi e frequenta il primo anno di un istituto commerciale. Verso le 11 di stamattina, insieme a due compagne di scuola stavano guardando la vetrina di un negozio di articoli da regalo in via Gramsci, alle spalle della cattedrale, quando un uomo ha strattonata una delle tre costringendola a entrare nel negozio puntandole alla gola un coltello.
L'uomo ha fatto uscire dal locale la commessa e anche il titolare del negozio, dopo aver costretto quest'ultimo a chiamare la polizia, quindi si è sdraiato sul pavimento con al suo fianco la ragazzina, tenuta sempre sotto la minaccia dell'arma. Il comandante dei carabinieri, il dirigente del commissariato di polizia e il capo della Procura di Lucera sono intervenuti per cercare di riportare l'uomo alla calma. Ma nel pomeriggio non erano ancora riusciti a liberare la ragazza. "Siamo preoccupati - ha detto il sindaco di Lucera nel pomeriggio, annunciando l'arrivo dei reparti speciali della polizia - perché dopo ore l'uomo non ha ceduto di un millimetro". Fuori dal negozio si trovavano anche i genitori di Rosi, il nonno, e la madre del sequestratore, anche lei in evidente stato nervoso.
Foto da Lucer@Web
Massimiliano Credico, 35 anni, fece la stessa cosa il 6 maggio del 2007 in un centro commerciale a Lucera: nel parcheggio dell'ipermercato sequestrò una giovane donna, incinta di tre mesi, minacciandola con un coltello, e la costrinse a entrare in un negozio nel centro commerciale e a restare con lui per alcune ore mentre, in evidente stato di eccitazione e di confusione mentale, trattava con le forze di polizia e chiedeva di parlare con alcuni personaggi della politica, tra i quali Alessandra Mussolini, Piero Fassino e Carlo Azeglio Ciampi. Probabilmente voleva un loro intervento per un posto di lavoro.
In quella circostanza fu proprio la deputata di centrodestra a dare inconsapevolmente una mano a poliziotti e carabinieri per la liberazione dell'ostaggio e la cattura dell'uomo. La chiamarono infatti per telefono e cercarono di passarla al giovane: seguirono fasi concitate, in breve concluse con la cattura dell'uomo che fu arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Riconosciuto incapace, l'uomo era stato detenuto agli arresti domiciliari ed è stato a lungo ricoverato a causa dei suoi disturbi psichici e anche attualmente era seguito dal centro di igiene mentale.
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