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Discussione: Operazioni della Guardia di Finanza

  1. #41

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    Enorme giro di evasione fiscale, nei 'paradisi' anche un prete
    Gdf scopre 'maxi-giro' verso Svizzera e Lussemburgo, 14 denunce



    ROMA - Un giro enorme di evasione fiscale internazionale nei 'paradisi fiscali' della Svizzera e Lussemburgo: tra gli evasori una famosa clinica della capitale, imprenditori, antiquari, agenzie di viaggi e anche un sacerdote. A scoprirlo la guardia di finanza del Comando Provinciale di Roma che ha anche sequestrato 3 milioni di euro riciclati e denunciato 14 persone per riciclaggio ed evasione fiscale internazionale. Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno scoperto vari modi attraverso i quali si riusciva ad effettuare l'evasione.

    Tra i più gettonati, nonostante la grande complessità del sistema, il ricorso a società fantasma nei 'paradisi fiscali', costituite tramite fiduciarie in Svizzera e Lussemburgo, che venivano utilizzate sia per l'emissione di fatture false (relative a finte consulenze) allo scopo di trasferire all'estero denaro solo formalmente giustificato dalle fatture, sia per realizzare, a favore dei clienti più ricchi, tra cui anche i titolari di una nota clinica privata di Roma, un sistema complesso di 'cartolarizzazione' dei crediti. In pratica l'imprenditore italiano che voleva portare 'fondi neri' all'estero cedeva ad una società di cartolarizzazione, che era naturalmente d'accordo, un ingente portafoglio di crediti nei confronti di clienti sicuramente solvibili, per esempio enti pubblici. I crediti venivano molto svalutati e l'azienda italiana venditrice registrava in contabilità la perdita che seguiva alla cessione, riducendo i ricavi e quindi l'utile dell'esercizio su cui pagare le tasse. L'azienda di cartolarizzazione, a sua volta, cedeva il credito ad una fiduciaria svizzera o lussemburghese ad un prezzo leggermente più alto e ne otteneva un guadagno minimo.

    A questo punto la fiduciaria cartolarizzava il credito emettendo obbligazioni che venivano tutte acquistate da una società 'fasulla', di solito intestata a professionisti esteri, ma riconducibile di fatto alla prima azienda italiana venditrice del portafoglio. E infine l'ultimo passaggio, quello decisivo: la società fasulla era posta in liquidazione e i fondi venivano trasferiti in contanti su un nuovo conto corrente rigorosamente 'cifrato', di solito intestato ad un'altra falsa società, ma a disposizione dell'azienda italiana che in questo modo poteva godersi il suo 'nero'.
    (ANSA)
    A.M GdiF 82° Corso Valsugana II
    "Candida Pro Causa Ense Candido"

  2. #42
    ermesgdf
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    Operazione congiunta tra Guardia di Finanza e polizia albanese. Due gli arresti

    La Guardia di Finanza di Lecce ha sequestrato,in collaborazione con le forze dell'ordine albanesi, oltre una tonnellata di sostanza stupefacente. L'operazione è avvenuta all'alba di iera nei pressi della zona de "le Cesine".
    La marijuana, il cui valore commerciale al dettaglio si aggira attorno al milione e mezzo di euro era custodita in 45 borsoni. La droga era destinata con ogni probabilità a rifornire il mercato interno, già suddivisa con sigle diverse per essere spartita, in particolar modo in vista delle imminenti festività Due gli arrestati, entrambi albanesi: Haziz Arbresh, 23enne di Valona e Brama Alamrind, 26, albanese residente ad Altamura. Una terza persona è stata sottoposta a fermo. Si tratta di Bilkaj Jezim, 36enne, anche lui albanese ma da tempo residente a Nardò, a cui sarebbe spettato il compito di smistare il carico illecito. Non è escluso che l'organizzazione contasse, in provincia di Lecce, altri referenti, ma questo lo appureranno le indagini. I dettagli dell'operazione sono stati resi noti dal condante provinciale della Guardia di Finanza di Lecce, colonnello Patrizio Vezzoli, e dal Procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta. Entrambi hanno evidenziato l'importanza del sequestro e la perfetta sinergia tra Italia e Albania.




  3. #43
    fabr
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    Gdf Foggia:evasione per 4.1 mln di euro

    Un’evasione fiscale di oltre 4,1 milioni di euro, e’ stata scoperta dai militari della Guardia di Finanza di Foggia, nel corso di un’ispezione in una societa’ di servizi. In particolare i finanzieri, che hanno denunciato due persone, hanno accertato che la societa’ - negli anni dal 2006 al 2008 - ha sottratto a tassazione, ai fini delle imposte dirette, base imponibile per oltre 3 milioni e 250 mila euro, evaso circa 850mila euro di Iva ed omesso il versamento di ritenute d’acconto per oltre 130 mila euro. Dagli accertamenti e’ emerso anche che la societa’ ha omesso di versare all’Inps contributi previdenziali per oltre 1,9 milioni di euro. Lo si apprende dal sito dell’ AGI-22/04/2010

  4. #44
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    Merce per un valore complessivo di 4,7 milioni di euro di provenienza cinese è stata rinvenuta dai militari della Guardia di Finanza nel porto di Taranto. A portare alla scoperta ed al successivo sequestro di oltre 12000 accessori per computer , 8000 lettori multimediali e 37000 calzature recanti marchi contraffatti sono stati dei controlli nell’ambito dell’operazione doganale congiunta denominata “Diablo II”, tra i paesi membri della Commissione Europea e 13 paesi asiatici facenti parte dell’Asem, condotta allo scopo di contrastare il traffico illecito di merci trasportate a mezzo di container marittimi dall’Asia all’Unione Europea. Tra la merce quindi mouse, tastiere, cuffie, lettori multimediali e calzature riportanti marchi contraffatti, prodotti che sono arrivati nel porto tarantino stivati all’interno di 4 containers provenienti dalla Cina
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  5. #45
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    Friuli. Gdf scopre maxi evasione da 3 mln Italia

    23 Aprile 2010 .I finanzieri della Compagnia di Cividale del Friuli, durante un'operazione di controllo economico del territorio, finalizzata anche al rilevamento dei cosiddetti beni di lusso, hanno scoperto un'evasione fiscale messa in atto da un'impresa di diritto estero.

    L’impresa aveva sottratto circa 3,3 milioni all'erario oltre a 500mila euro di IVA. L'azione dei finanzieri di Cividale del Friuli è partita dopo aver notato nella zona la presenza, in diverse circostanze, di un'autovettura di grossa cilindrata con targa straniera. Questo particolare ha innescato un'attività investigativa che ha permesso di individuare sia la proprietà del mezzo, l'impresa di diritto estero, che l'abituale utilizzatore, rappresentante della stessa azienda.

    La successiva verifica ha consentito di stabilire che l'uomo rappresentava una società di diritto estero attraverso un'organizzazione occulta e provvedeva a concludere rapporti commerciali con clienti italiani senza che venissero assolti i pagamenti delle relative imposte.

    Dall'inizio dell'anno, le Fiamme Gialle della provincia di Udine, hanno individuato 40 evasori totali, consentendo il recupero di oltre 10milioni di euro. Circa 1,5 milioni l'IVA dovuta riscontata.

  6. #46
    fabr
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    Vicenza-24/04/2010. La guardia di finanza di Vicenza ha sequestrato 800 grammi di tritolo, 14 detonatori, 100 proiettili calibro 7,65 "full metal jacket" e 230 mila euro in contanti. Il sequestro segue l’arresto, il 26 febbraio scorso, di Maurizio Bertato, 47 anni, precedenti per spaccio di droga, trovato in possesso nel garage di casa sua a Monte Crocetta di 7,5 kg di hashish, un kg e mezzo di esplosivo plastico, 6 temporizzatori, 18 detonatori, 6 pistole - di cui due con matricola abrasa - un silenziatore, 612 proiettili di vario calibro, un microfono direzionale e 52.800 euro in contanti.

    Successivamente l’indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Vicenza, Luigi Salvadori, aveva portato al sequestro di due auto usate dall’indagato per un traffico di droga (un'Alfa Romeo spider e una Toyota Rav 4) e, il 19 aprile scorso, nella casa di un familiare dell’uomo, nel Trevigiano, di 230 mila euro ritenuti provento del traffico di droga.

    L’ultimo rinventimento di esplosivo è stato fatto ieri nel greto di un canale a Vicenza, di fianco ad una pista ciclabile. Il materiale era avvolto in due sacchi di nylon e ad una prima stima sul mercato nero potrebbe valere 120 mila euro. Il recupero è stato fatto con il supporto della Squadra artificieri della Polizia di Padova. Le indagini sono ora volte ad accertare la provenienza e la destinazione del materiale sequestrato e l’eventuale coinvolgimento di altre persone.

  7. #47

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    Truffa con 'furti d'identità' da 2 milioni di euro, tre arresti della Gdf di Milano
    Milano - (Adnkronos) - Nel corso delle indagini le Fiamme Gialle hanno sequestrato quote di società e beni immobili per oltre 700 mila euro; inoltre una verifica fiscale nei confronti di una delle società coinvolte si è conclusa con la contestazione di 39 milioni di euro di fatture false e 23 milioni di euro di Iva dovuta

    Milano, 26 apr. - (Adnkronos) - Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano, nell'ambito di un'indagine coordinata dal pm Cecilia Vassena, ha eseguito questa mattina, nelle province di Milano, Pavia e Varese, tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei membri di un'associazione per delinquere accusati a vario titolo di truffa, appropriazione indebita, falsita' in atti.
    Le indagini hanno consentito di scoprire come attraverso un ''furto d'identita''' sono stati commessi un numero indeterminato di truffe ai danni di privati cittadini, banche e societa', per un ammontare complessivo superiore ai 2 milioni di euro.
    In particolare gli indagati, conoscendo la situazione patrimoniale della loro vittima, utilizzavano falsi documenti per acquistare e vendere quote di societa', cedere gli immobili di proprieta' del truffato ed offrirli come garanzia per l'ottenimento di prestiti erogati da diversi istituti di credito.
    Niente era lasciato al caso. Il piano degli indagati, infatti, era 'accompagnato' da una messinscena di un certo effetto, con tanto di simulazione di uffici operativi, con servizi di segreteria, collaboratori, operai, macchinari e computer.
    Nel corso delle indagini i militari della Gdf hanno poi sequestrato quote di societa' e beni immobili per un importo complessivo superiore ai 700.000 euro ed e' stata eseguita una verifica fiscale nei confronti di una delle societa' coinvolte, utilizzata per la commissione di reati tributari che si e' conclusa con la contestazione di 39 milioni di euro di fatture false e 23 milioni di euro di Iva dovuta.
    A.M GdiF 82° Corso Valsugana II
    "Candida Pro Causa Ense Candido"

  8. #48
    fabr
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    LECCE: GDF SEQUESTRA 15 MACCHINETTE ILLEGALI

    Task force della Guardia di Finanza di Gallipoli cntro il gioco illegale. Una vera e propria offensiva, quella messa a segno dai militari delle "fiamme gialle" che dal 22 al 24 aprile hanno rastrellato sale giochi, bar e circoli ricreativi dei comuni in cui ricade la loro competenza territoriale, a caccia di apparecchi illeciti di gioco. Quelli per i quali non è stato concesso il nullaosta, ma anche le macchinette che evocano il gioco d'azzardo vero e proprio, ovvero, in molti casi, una seconda schermata sovrapposta ad un normale videogame e che si accende, lontano da occhi indiscreti, tramite un interruttore.
    E sono ben quindici gli apparecchi finiti sotto sequestro, con cinque gestori di locali pubblici che dovranno pagare sanzioni, in alcuni casi, piuttosto salate. Si tratta di due circoli ricreativi di Taviano, ma anche di un bar di Racale, di uno di Aradeo e di un centro per le scommesse sportive di Soleto. Gli apparecchi ritirati sono ben otto, per ognuno dei quali la multa si aggira intorno ai 4mila euro, per un totale di 32mila euro. Altri sette, invece, i giochi sprovvisti di nulla osta. In questo caso, la contravvenzione è di circa mille euro. Si tratta di un'operazione a largo raggio, quella dei finanzieri, svolta su iniziativa personale, svolgendo diversi controlli a campione.

    26/04/2010-Fonte: Lecce Prima

  9. #49

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    Cemento impoverito, in manette boss che imponevano la fornitura di calcestruzzo
    Palermo - (Adnkronos) - Vasta operazione antimafia in Sicilia, Lombardia e Lazio condotta da Carabinieri e Fiamme gialle. Manager e dirigenti accusati di associazione per delinquere e frode in pubbliche forniture

    Palermo, 27 apr.- (Adnkronos) - Una vasta operazione antimafia, condotta tra la Sicilia, la Lombardia e il Lazio da carabinieri e finanzieri, ha portato all'arresto di boss di Cosa nostra siciliana e manager della Calcestruzzi spa di Bergamo. Nell'operazione, denominata "Doppio colpo", i militari dell'Arma e le Fiamme gialle dei comandi provinciali di Caltanissetta hanno tratto in arresto 14 persone e sequestrato sette aziende siciliane operanti nel settore del movimento terra.
    Ai boss mafiosi vengono contestati i reati di associazione mafiosa e illecita concorrenza con violenza e minaccia. I dirigenti della Calcestruzzi Spa di Bergamo, sono accusati i reati di associazione per delinquere e frode in pubbliche forniture. Secondo gli inquirenti, "con l'appoggio della mafia, cui cedeva parte dei maggiori profitti realizzati frodando i propri clienti, ai quali forniva calcestruzzo con minori quantitativi di cemento, l'azienda bergamasca, da piu' di due anni sotto amministrazione giudiziaria, aveva assunto il monopolio nella fornitura di calcestruzzo in Sicilia".
    Gli investigatori hanno scoperto che i boss mafiosi imponevano la fornitura del calcestruzzo prodotto dalla Calcestruzzi Spa alle imprese aggiudicatarie di appalti pubblici o privati "eliminando scomode concorrenze e consentendo l'espansione dell'azienda bergamasca nel mercato della Sicilia orientale".
    In particolare, secondo quanto appurato dalla Dda di Caltanissetta, sarebbero stati i boss mafiosi Giuseppe Madonia, Francesco La Rocca e Giuseppe Giovanni Laurino, tutti e tre gia' detenuti per associazione mafiosa, ritenuti "esponenti di spicco delle articolazioni nissena e catanese di Cosa nostra", a imporre la fornitura del calcestruzzo.
    Secondo i militari dell'Arma e la Guardia di finanza di Caltanissetta sarebbero emerse "senza ombra di dubbio" le responsabilita' dei proprietari e dei gestori delle imprese siciliane dedite al movimento terra, che avevano rapporti di lavoro con la Calcestruzzi. Sono state, quindi, accertate le responsabilita' dei consulenti e dei dipendenti della Calcestruzzi Spa "nell'avere creato e utilizzato un sistema informatico per alterare i dati di gestione produttiva del calcestruzzo fornito per appalti pubblici e privati in difformita' alle previsioni contrattuali" e "per occultare la scadente qualita' del calcestruzzo venduto".
    Sono emerse, infine, responsabilita' di due ex dipendenti della Calcestruzzi che, nella loro qualita' di tecnologi, avrebbero fornito per le commesse relative all'appalto 'Porto Isola-Diga Foranea Gela', "conglomerati composti da un minor quantitativo di cemento e da inerti non idonei per lo stesso impiego". In altre parole i tecnologi avrebbero organizzato fraudolentemente delle 'ricette di produzione' del calcestruzzo difformi da quelle stabilite dal contratto.
    I provvedimenti restrittivi sono stati notificati in carcere al capomafia Giuseppe 'Piddu' Madonia, 64 anni, al boss Francesco La Rocca, 72 anni, e a Giuseppe Giovanni Laurino, 53 anni, ritenuto esponente di spicco del clan Cammarata di Riesi.
    Agli arresti domiciliari sono finiti gli imprenditori Salvatore Rizza, 78 anni, Santo David e Gandolfo David, rispettivamente di 71 e 77 anni; il consulente esterno e l'amministratore del sistema informatico della Calcestruzzi Spa, Gianni Cavallini, 48 anni di Ravenna e Alvis Alessandro Trotta, 41 anni, di Milano. Domiciliari anche per il responsabile del controllo gestione della stessa societa', Carlo Angelo Bossi, 41 anni, di Induno (Milano), e due ex dipendenti, Mario De Luca, 47 anni, di Napoli, e Nunzio Anello, 42 anni, di Mazzarino (Caltanissetta), oltre al consulente esterno dell'Italcementi, Giancarlo Bianchi, 54 anni, di Brignano Gero D'Adda. In carcere sono finiti gli imprenditori Francesco Lo Cicero, 56 anni, di Campobello di Licata (Agrigento) e Vincenzo Arnone, 47 anni, di Serradifalco (Caltanissetta).
    A.M GdiF 82° Corso Valsugana II
    "Candida Pro Causa Ense Candido"

  10. #50
    fabr
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    Ricettazione: due imprenditori arrestati da GDF di Napoli

    martedì, 27 aprile 2010, 11:22 .

    Il Nucleo PT del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari a due imprenditori campani accusati, insieme ad altre persone, di ricettazione, riciclaggio ed impiego di denaro di provenienza illecita.
    Investivano denaro proveniente da usura e ricettazione di capi d’abbigliamento in aziende e in società che gestivano due alberghi di Napoli, Antonio Novizio e il figlio Ciro, già indagati per altri procedimenti in occasione dei quali era stata segnalata la loro contiguità con i clan Licciardi e Contini.
    Sequestrate anche due società, la Clarean srl ed Eden srl che gestiscono rispettivamente gli alberghi ‘Clarean’ ed ‘Eden’, nei pressi della stazione ferroviaria di Napoli, del valore di 18 milioni di euro che servivano ad uno degli arrestati per gestire alcuni alberghi nel capoluogo campano.
    Ad insospettire i finanzieri decine di conti correnti, oltre 200 contratti relativi a certificati di deposito e polizze assicurative per una movimentazione complessiva quantificata in oltre 50 milioni di euro. Troppi soldi per chi, come i Novizio, ufficialmente risultavano imprenditori nel settore del commercio di abbigliamento e di autovetture. Le indagini condotte anche grazie ad intercettazioni telefoniche hanno provato che i due impiegavano in diverse aziende attive nei quartieri di Napoli, Vasto e Vicaria Mercato, i soldi dell’usura.

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